Con questi sintomi si ha la depressione ed è necessario rivolgersi ad uno psicologo?

Se una persona presenta questi sintomi è probabile che sia in depressione? E a chi bisogna rivolgersi? Al medico di base che fa un'impegnativa o direttamente ad uno psicologo/psichiatra?

Difficoltà digestive e poco appetito
Mal di testa, mal di stomaco, nausea
Respirare a fatica
Extrasistole, tachicardia
Sonnolenza durante tutto il giorno e mancanza di sonno la notte
Avvertire come insopportabili piccoli acciacchi quotidiani (ad es. male ad un piede, dolore al collo, male ad una gengiva, ecc..) e concentrare su di essi tutta la propria attenzione
Voglia di rimanere sempre in casa e non avere contatti con altre persone
Poca voglia di lavarsi e curare la propria persona
Mancanza di desiderio sessuale
Vedere in maniera pessimistica qualsiasi cosa o situazione riguardante la propria vita
Criticare qualsiasi cosa facciano le altre persone
Provare invidia per gli altri
Di notte avere sempre paura per qualsiasi rumore e temere la violazione di domicilio da parte di qualche ladro o malvivente
Dichiarare apertamente di non essere stressato o in depressione, di non aver bisogno di uno psicologo e di stare bene così.
Grazie
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
esclusi eventuali problemi medici, la necessità di uno psicoteraputa dipende dal livello di disagio percepito dalla persona. Ovvio che è necessario comprendere il divario tra lamentela espressa e vissuto negativo percepito.
SE ci sono evidenti segni di sofferenza, l'affermazione di non aver bisogno di aiuto può essere inquadrata mediante una resistenza personale o una difficoltà di autopercezione dei propri problemi.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Ragazza,
pone questa domanda perché qualche suo famigliare o conoscente si trova nella situazione descritta?

Non è facile convincere ad incontrare uno psicologo una persona che non è motivata a farlo. Può leggere in merito il seguente articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/328-aiuto-a-tutti-i-costi-come-posso-convincere-mio-marito-moglie-amico-fidanzato-a-farsi-visitare.html

In ogni caso, per poter esprimere un parere è necessario un incontro di persona, tanto per cominciare con il medico di famiglia che potrà consigliare gli accertamenti necessari, tra cui eventualmente una consulenza psicologica e/o psichiatrica.
Sta a voi scegliere se rivolgervi ad una struttura pubblica o direttamente ad un professionista privato.


Cordiali saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#3]
Utente
Utente
Ringrazio il dottor De Vincentiis e la dottoressa Scalco per le risposte.
La persona in questione è un mio familiare.
Per quanto riguarda le aritmie abbiamo già fatto esami e visite da vari cardiologi (perchè il problema del cuore ci aveva spaventati abbastanza), il cuore non ha nessun problema funzionale; hanno detto che probabilmente le aritmie dipendono dal sistema nervoso che in certi momenti regola male il battito cardiaco.
Per quanto riguarda i problemi digestivi, anche lì alle visite e agli esami non è stato trovato niente, ha fatto anche uso dei farmaci regolarmente prescritti dai medici, che però non hanno risolto il problema perchè dice che gli fanno solo venire ancora più sonno di giorno.
Leggendo l'articolo "Aiuto a tutti i costi", direi che il problema si avvicina al "delirio", anche se è una parola brutta, perchè delirio fa pensare che uno non ragiona, invece il mio familiare ragiona molto bene.
Lui dice che se 50 persone dicono che uno deve andare dallo psicologo perchè ha problemi, non è detto che lui abbia effettivamente dei problemi; magari sono le altre 50 persone che hanno dei problemi e dovrebbero andarci loro dallo psicologo (come ad esempio, dice lui, con l'olocausto, dove era normale uccidere gli altri esseri umani e chi non uccideva era considerato "non normale").
Ogni cosa che gli viene detta sul suo comportamento viene ribaltata a suo favore: per le difficoltà digestive e di appetito, dice che è la roba da mangiare che al giorno d'oggi non è buona, è piena di conservanti e che noi siamo dei maiali a mangiare roba grassa e cucinata male, con ingredienti scadenti, certe cose le mangia di gusto e volentieri e non ne avanza neanche un po', la maggior parte però le rifiuta o dice che sono schifezze.
Dice che non vuole più contatti con le persone perchè è stufo di sentire sempre quelle cose, si annoia, la gente è petulante e ripetitiva; se gli diciamo che è pessimista, risponde che non è pessimista ma "realista" e che siamo noi degli illusi e dei rimbambiti, che non capiamo come va il mondo e che ci lasciamo fregare dagli altri. Diciamo che l'atteggiamento è caratterizzato da una sorta di disprezzo per qualsiasi cosa o persona.
Secondo me gli basterebbe parlare con una persona autorevole, che lo capisca e che gli faccia cambiare atteggiamento e magari ne beneficerebbe anche dal lato della salute; perchè noi non riusciamo a dirgli niente.
Comunque proveremo a parlarne al medico di base senza che lui sia presente e senza portarlo direttamente dallo specialista perchè non ci verrebbe mai.
Grazie ancora
Saluti
[#4]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara Utente,

esistono dei disturbi che creano problemi più che al (potenziale) paziente a chi gli sta attorno.
E' il caso dei Disturbi di Personalità, ed è possibile che la persona della quale ci parla ne soffra.
Si tratta di disturbi complessi,che possono generare ansia e depressione come "effetti secondari" del disturbo principale.
Non possiamo ovviamente garantirle che si tratti di questo, ma la descrizione che lei fa rende plausibile anche una tale ipotesi.

Ad ogni modo, la comparsa di sintomi secondari al disturbo è di solito proprio ciò che permette l'accesso del paziente ad un terapia, perchè è ciò che crea dei problemi al paziente (e non agli altri) a spingerlo a cercare una soluzione.

Non è chiaro se il suo familiare è un ragazzo, un adulto o un anziano, ma in qualunque di questi tre casi stargli addosso e insistere perchè si curi non sortirà alcun effetto, perchè non vede il problema ed è disposto ad attivarsi solo quando il problema esisterà anche per lui (si è infatti sottoposto gli accertamenti medici per i sintomi fisici che lo hanno colpito).

Questa persona è autosufficente?
Se non vi occupaste di lui ci sarebbero gravi conseguenze?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#5]
Utente
Utente
Gent.ma Dott.ssa Massaro,
Effettivamente dalla mia descrizione si potrebbe pensare che si tratti di un individuo adulto o anziano.
Invece lui purtroppo ha 27 anni, non ha handicap; una volta era più socievole, aveva amici, tornava a casa alle 4 di mattina nel week end, faceva gite e brevi vacanze, era impegnato nel volontariato. Da qualche anno a questa parte non più, nel week end torna a casa all'1.00/2.00 di notte, al massimo va in bar, ha contatti con pochissime persone, non esce mai con più di una o due persone, evita gli ambienti affollati, non fa più volontariato (perchè dice che non serve a niente; se anche non fa volontariato lui, ce ne sono altri 200 che lo fanno; poi non ha più pazienza, nè voglia di darsi da fare per gli altri; dice che nessuno fa niente per niente, chi fa volontariato lo fa per qualche scopo personale ed egoistico; lui ad esempio lo faceva per farsi vedere bravo ed essere lodato, ma adesso non gli interessa più di tanto il parere degli altri).

Come dice lei Dott.Massaro, i disturbi della personalità sono complessi, ad esempio, la paura dei ladri potrebbe ricollegarsi alle manie di persecuzione: di notte lui mantiene la soglia attentiva alta e appena sente un rumore ha paura e va a controllare dappertutto; fra l'altro abbiamo una lampada all'ingresso che si accende al passaggio di qualcosa o qualcuno, lui a volte apre lo spioncino e vede che è accesa o si accende e si fa prendere dal panico che ci sia qualcuno lì fuori, invece magari è solo il gatto dei vicini che ha sentito qualcuno avvicinarsi alla porta ed è fuggito.
Poi c'è l'attenzione che ripone su qualsiasi problema fisico, anche un banale dolore ad una gengiva o il mal di testa, sui quali si concentra tutto il giorno e pensa sempre che siano cose gravi (come gli ipocondriaci).

Purtroppo penso che non arriverà mai ad avvertire la necessità di un consulto dallo psicologo, soprattutto se gli viene consigliato dai familiari. L'unica soluzione sarebbe che glielo consigliasse il medico di base o magari il cardiologo.
[#6]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Possono sicuramente consigliarglielo, ma mi sembra che il ragazzo potrebbe anche avere più bisogno di uno psichiatra, visto che quanto ci dice e il cambiamento che riferisce possono essere ascrivibili ad un disturbo di personalità, ma anche ad un disturbo simil-psicotico.

Attualmente come trascorre la giornata?
Lavora?
Sarebbe autosufficiente se voi smetteste di preoccuparvi di lui e per lui?
[#7]
Utente
Utente
Attualmente studia all'università e ogni tanto lavora per brevi periodi.
Ultimamente non gli diciamo più niente e facciamo finta di non preoccuparci ma lui continua per conto suo nei suoi comportamenti.

Non penso sia colpa della famiglia, perchè l'atteggiamento negativo ce l'ha anche nei confronti delle altre persone, dopo due minuti che conosce una persona già ci vede qualcosa di sbagliato e cita sempre quella frase (che mi pare sia di Andreotti) "A pensar male è peccato ma la maggior parte delle volte ci si azzecca".
Anche con le donne è così, dall'età di 17 anni i suoi rapporti sono durati sempre di meno in termini temporali, fino ad arrivare all'ultima ragazza che ha avuto con cui è stato meno di un anno, adesso non si sa se abbia qualche relazione, ma lui dice di no perchè dice che il suo problema "non è mai stato quello di trovare una donna, ma di sopportarla".

Io non me ne intendo di classificazioni di psicologia, ma, visto che presenta piccoli problemi legati a verie patologie psicotiche, potrebbe essere una forma depressiva? Perchè ho letto sui giornali che la depressione viene senza una motivazione legata a fatti esterni o a problemi fisici o mentali.

Magari accetta di andare dallo psicologo o psichiatra se gli spieghiamo che il suo non è problema mentale, ma un problema depressivo che non dipende da lui e che tuttavia solo lo psicologo-psichiatra può ordinargli il tipo di terapia giusta per la sua situazione.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
La depressione è un problema mentale, a meno che non dipenda da cause come una lesione organica o l'assunzione di sostanze, ma se può essere utile per agevolare la sua decisione presentargli in una certa maniera la questione fatelo senza problemi.

I sintomi e i comportamenti che lei ci riferisce sembrano delineare una situazione di ritiro e di allontanamento dagli altri, ma non so se prevalga l'aspetto depressivo o piuttosto quello narcisistico e paranoide:

"Ogni cosa che gli viene detta sul suo comportamento viene ribaltata a suo favore"

"l'atteggiamento è caratterizzato da una sorta di disprezzo per qualsiasi cosa o persona"

"dice che nessuno fa niente per niente, chi fa volontariato lo fa per qualche scopo personale ed egoistico"

"di notte lui mantiene la soglia attentiva alta e appena sente un rumore ha paura e va a controllare dappertutto; fra l'altro abbiamo una lampada all'ingresso che si accende al passaggio di qualcosa o qualcuno, lui a volte apre lo spioncino e vede che è accesa o si accende e si fa prendere dal panico che ci sia qualcuno lì fuori"

"dopo due minuti che conosce una persona già ci vede qualcosa di sbagliato.

Ad ogni modo è ovviamente necessario vederlo per farsi un'idea precisa della situazione, quindi penso che se volete avere speranze di farlo visitare la strategia da attuare dovrà essere quella di assecondarlo e presentargli le cose in modo tale che non si senta attaccato o criticato.

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