Attacchi di panico?

Buongiorno,
recentemente, ma anche in passato, sono stato vittima di alcuni episodi che non so se siano riconducibili ad attacchi di panico.
Mentre guidavo in autostrada, ho incontrato una deviazione che mi portava a condurre l'auto nella carreggiata opposta. Subito dopo, ho iniziato ad avvertire una sensazione come di svenimento, come se perdessi contatto con la realtà.
Ho iniziato ad aver paura di svenire e fare un incidente.
Mi sentivo smanioso perché non sapevo cosa fare: non potevo fermarmi perché dietro di me avevo altre auto; non potevo accostare perché non c'era la corsia di emergenza: eravamo nel nostro senso di marcia, ma sulla carreggiata opposta!
Temendo di perdere il controllo della situazione, ho iniziato ad inspirare ed espirare lentamente e profondamente, fino a quando, il senso di agitazione è andato via via svanendo.
Al termine della sensazione però, ho iniziato a sudare freddo e mi sono sentito quasi senza forze, come se mi fossi scaricato.
Analoga cosa mi è successa all'interno di un supermercato, ma è durata molto meno rispetto a quando ero in autostrada.
Altre volte mi è successo in autostrada, dopo che avevo imboccato una galleria oppure, mentre camminavo a piedi in città.
Sono attacchi di panico?
Come devo comportarmi?
grazie e cordiali saluti
[#1]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Gentile Utente,

non possiamo fornire una diagnosi senza conoscere il diretto interessato, ma quello che descrive ha tutta l'aria di essere un attacco di panico.

Il malessere che ha provato nel trovarsi in una situazione senza via d'uscita e nella quale non poteva esercitare il pieno controllo su sè stesso è probabilmente di natura ansiosa, e può aver in seguito dato luogo ad analoghi episodi avvenuti anche in contesti differenti, ma pur sempre accomunati da qualche aspetto (ad es. dall'impossibilità di andarsene o di trovare un riparo).

Quanto tempo fa è successo il primo episodio?

In precedenza non aveva mai provato nulla di simile?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
Utente
Utente
Gent. Dott.ssa,
la prima volta è successa diversi anni fa, credo 5 o 6, sempre alla guida dell'auto.
In quell'occasione, all'uscita del tunnel, mi accostai nella corsia di emergenza per pochi minuti e dopo essermi ripreso, ripartii senza problemi.
Successivamente si sono verificati altri episodi, anche in contesti differenti, ma molto distanti nel tempo tra loro. Solo gli ultimi due che mi sono accaduti recentemente, si sono verificati a distanza di circa 10 giorni tra loro.
[#3]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
In questo periodo è stressato/preoccupato per qualche motivo in particolare?

C'è qualcosa nella sua vita che è cambiato o sta cambiando?
[#4]
Utente
Utente
Sì, effettivamente sono stressato.
Ho problemi al lavoro con un mio collaboratore e per questo, vorrei cambiare incarico, ma non posso perché questo significherebbe coinvolgere mia moglie e mia figlia in un cambiamento quasi radicale, con un aumento di spese che forse, in questo momento storico, non possiamo permetterci di affrontare.
[#5]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(..)Altre volte mi è successo in autostrada, dopo che avevo imboccato una galleria oppure, mentre camminavo a piedi in città.
Sono attacchi di panico?
Come devo comportarmi?(..)

gentile utente questo lo troverà interessante
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/816-la-trappola-del-panico.html

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#6]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
E' possibile quindi che quando lei è stressato l'attacco d'ansia sia la forma con la quale emerge il suo malessere.

Le faccio notare che la situazione che si trova a fronteggiare sul lavoro ha due punti molto importanti in comune con l'episodio del malessere in autostrada:

- non ha il pieno controllo sull'andamento della situazione, che deve in gran parte subire cercando di adattarsi;

- non ha vie di fuga, tranne quelle "radicali", che stravolgerebbero il suo tragitto.

A volte le situazioni che provocano ansia hanno importanti analogie con altre situazioni della vita del soggetto che costituiscono la vera causa del problema, e questo sembra essere il suo caso.

Se non le è possibile nè fuggire nè cambiare la situazione può solo fare in modo di gestirla e viverla diversamente.

Ci può dire che tipo di problemi ha con il suo collaboratore?
[#7]
Utente
Utente
Cerco di essere breve.
Sono un militare a capo di un reparto.
Nel nostro lavoro ci sono regole di disciplina e di svolgimento della nostra professione che devono essere rispettate.
Il mio collaboratore ha una visione diversa in relazione ad alcune regole e non intende rispettarle, mostrandosi indifferente ad ogni sorta di provvedimento disciplinare che verrebbe intrapreso nei suoi confonti (lo ha detto esplicitamente che non gliene importa nulla se viene "punito"). Lavora con me da 4 anni e fino ad ora ho sempre cercato di di fargli comprendere le cose con le buone maniere, utilizzando equilibrio e buon senso, non solo autorità. Ma invece di ottenere da parte sua comprensione (ed in fondo perché avrebbe dovuto comprendermi, è il suo lavoro, deve farlo rispettando le regole e non per farmi un favore), ho ottenuto l'effetto opposto.
Dalla scala gerarchica non ho ottenuto alcun aiuto, nonostante avessi rappresentato la problematica che di rimbalzo, è tornata a me....
E ora questi sono i risultati...e l'unico modo che avrei per risolvere in fretta il problema, è fare domanda di trasferimento che però, mi comporterebbe l'andare incontro ad altre problematiche di tipo familiare.....
Spero di aver reso chiara l'idea.
grazie
[#8]
Dr.ssa Sara Ronchi Psicologo 559 8
Gentilissimo,

Visto le sue condizioni non ottimali per un trasferimento (e comunque non sarebbe la soluzione migliore secondo il mio punto di vista) le consiglierei un percorso mirato per gestire questi attacchi di panico con uno psicologo.
Con il professionista potrà parlare e raccontare liberamente il suo disagio e imparare delle tecniche per riuscire ad affrontarli con successo quando si presentano.
Cerchi magari un terapeuta cognitivo-comportamentale.

i miei migliori auguri

Dr. Sara  Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it









[#9]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Non è stato quindi mai punito?
Un conto infatti è dire in astratto "non m'interessa delle punizioni", un altro essere punito e doverci fare i conti.

Lei lo sta ascoltando e sta credendo che a lui non importi delle punizioni, ma forse è arrivato il momento di verificare se questo è vero.
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