Il mio medico mi ha detto solo una cosa

Salve
Sin dal primo rapporto con la mia ragazza ho sempre sofferto di questo disturbo...E dopo poche, pochissime spinte eiaculavo..Premesso che sono alle prime esperienze...Volevo porre alcune domande...La mia è una relazione a distanza, quindi in media ho un rapporto ogni 40 giorni...La precocità può dipendere da questo? Inoltre c'è una netta differenza tra durata durante la masturbazione e durata durante il rapporto...Nella masturbazione riesco a mantenere un tempo più che accettabile, anche sopra i 10 minuti...In un certo senso riesco a controllarlo io, a decidere quando eiaculare...E' un fatto normale questo? Non credo di soffrire da un punto di vista medico, penso sia un fatto psicologico...Il mio medico mi ha detto solo una cosa: mettiti tranquillo!....ok, è proprio questo il problema...ho una certa ansia in virtù del fatto che so di avere questo problema...Alcuni mi hanno dato dei consigli del tipo:"prima del rapporto, fai esercizi di iperventilazione per 5 minuti...ossia inspirare ed espirare profondamente a polmoni pieni"...altri mi dicono "prova a goderti le più piccole sensazioni e non pensare a quando devi venire"....ok, credo siano buoni consigli...ma è metterli in pratica che è difficile...Ci sono medicine che possano aiutarmi a risolvere il problema? dal punto di vista mentale, posso fare altro di funzionale?
Grazie
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Psicologo attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Utente,

dato che ha già consultato il medico e che Lei stesso conferma che <<ok, è proprio questo il problema...ho una certa ansia >>, allora sarà il caso di lavorare sull'ansia.

Se cerca una qualsiasi "pastiglia magica" credo che resterà deluso: non esistono pastiglie per sviluppare autocontrollo.

Invece, sarebbe bene innanzitutto individuare le cause di quest'ansia, che non risiede certo nei 40 giorni tra un rapporto e l'altro, ma quasi certamente nell'opinione che Lei ha di se stesso rispetto agli altri.

Quindi, una volta appurato _e compreso_ che cosa ha contribuito a formare una simile opinione, potrà ridefinire l'entità dell'ansia che prova, fino ad annullarla completamente.

Successivamente potrà passare al miglioramento dell'autocontrollo; questo richiede allenamento sia sul piano mentale sia sul piano fisico, esattamente come un qualsiasi allenamento sportivo.

Si tratta quindi di un processo di cambiamento che richiede tempo, volontà e impegno costante, e se necessario anche l'appoggio di uno psicologo per quanto riguarda l'aspetto ansioso.


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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazzo,
L'eiaculazione precoce, è una disfunzione sessuale della fase dell'orgasmo e va diagnosticata dall'andrologo, a seguito di visita specialistica, poi la terapia e le possibili soluzioni conseguenti, si stabiliscono di conseguenza.
Vi sono svariati tipi di e.p.:
anteportas, intrapostas( fuori o dentro l'ambiente vaginale),
primaria, secondaria, assoluta, situazionale.
Sarebbe opportuno conoscere lo IELT( tempo di latenza eiaculatoria intravaginale) e le emozioni associate alla sfera della sessualità e della sua dimensione di coppia.
L'approccio terapeutico, potrebbe essere:
counseling psicologico, con particolare attenzione alla sessualità
psicoterapia,
terapia di coppia ad orientamento sessuologico,
trattamento integrato( farmacoterapia, stabilita sempre dall'andrologo e, terapia mansionale),
farmaco on de mand( cioè al bisogno).
ottimale sarebbe però un lavoro mirato e caleidoscopico, adatto alla sua storia clinica e sessuale
"stai tranquillo e gli esercizi respiratori ", a mio avviso non sono una soluzione terapeutica.
Consideri che nell'e.p., c'è una marcata differenza nella tempistica tra l'autoerotismo e la dimensione di coppia.
Le allego qualche lettura.

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1358-eiaculazione-precoce-e-pensieri-ossessivi-e-catastrofici.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1190-eaiculazione-precoce-cause-da-cattivo-apprendimento-sessuale.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazzo,

fermo restando che è indispensabile una accurata anamnesi che solo uno psicologo psicoterapeuta di persona può raccogliere per poi formulare una diagnosi, sembrerebbe che il problema sia proprio nella percezione e nel sentire durante il rapporto sessuale. Diciamo che solitamente la cultura di appartenenza e alcune convinzioni personali suggeriscono che sia meglio esercitare un certo controllo sull'eiaculazione. E' possibile impararlo anche per prove ed errori nel corso della normale esperienza sessuale. A volte, però, ci sono alcune condizioni sfavorevoli che possono ostacolare l'apprendimento, come ad esempio:

- elevata reattività agli stimoli (quindi non si riesce a correggere nel tempo tale esperienza);
- incapacità di riconoscere e prestare attenzione alle percezioni dei propri genitali (non è vero che l'eiaculatore precoce è uno che sente troppo, piuttosto è uno che sente troppo poco), associandole a idee catastrofiche di insuccesso (ansia) che attiva la reazione di allarme, tutti eventi che per via ortosimpatica facilitano la risposta riflessa dell'orgasmo:
- tendenza ad usare strategie di evitamento dei segnali propriocettivi: in questa maniera si cerca di non sentire per ridurre l'eccitazione, ma si riduce ancora di più la possibilità di controllarli;
- timore di perdere la propria amabilità e valore dimostrando incapacità (problema relazionale: che cosa pensa la tua ragazza di tutto ciò? Che tipo è? è molto esigente? inesperta? svalutativa?)

Come avrai intuito, il CONTROLLO è un tema centrale nella genesi di questo disturbo e, di conseguenza, anche il trattamento in genere è di tipo psicopedagogico, orientato a facilitare l'apprendimento.

Per fare questo è però necessario rivolgersi allo psicologo psicoterapeuta, meglio se di orientamento cognitivo-comportamentale, in quanto le disfunzioni di questo tipo possono essere trattate con successo e in tempi ragionevoli con questo tipo di approccio. E' altresì fondamentale in questo tipo di intervento l'aspetto relazionale perchè implica una forte cooperazione tra i partner.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica