Sporadici stati ansiosi post trattamento.
Buonasera a tutti,nella mia ultima richiesta di consulto avevo chiesto se fosse normale avere delle ricadute dopo essere stati sotto controllo psicologico (con il mio psicologo,lavoravo sul fatto cognitivo comportamentale ma non l'ho portato a termine) e farmaceutico (con la psichiatra,rimaste le dose dei farmaci invariate durante l'ultimo periodi) perché non ho più avuto modo di rivederli. I vostri consigli sono stati quelli di ricontattare i sopracitati e finire ciò che avevo cominciato,senza fare l'errore che molti fanno (lasciare tutto dopo i primi riscontri positivi). Ho così richiamato la psichiatra,la quale mi ha dato un'appuntamento per i primi di dicembre,e quando andrò li (nella sede sta anche il mio psicologo) chiederò un'appuntamento anche con lui. Purtroppo,sto vivendo una fase molto stressante della mia vita,devo trovare un lavoro,sono stato lasciato dalla ragazza,sono confuso e avvolte triste. cerco sempre di non pensarci ma non posso sfuggire alla realtà. oggi mi si sono presentati dei sintomi psicosomatici (se non dovuti al freddo) dei dolori al petto sinistro,che mi hanno lasciato in ansia per una mezz'oretta prima che mi calmassi. Forse quest'ansia è stata anche aumentata dal fatto che ero andato al bar a bere un cappuccino,e il caffè che ne faceva parte ha un effetto stimolante,e nel tornare a casa a piedi (3 chilometri andata 3 ritorno) al freddo (avevo il cappotto ma il freddo si faceva sentire) può avermi causato dolori intercostali. Giustamente ho eseguito un'anno fa i test per escludere patologie fisiche,elettrocardiogramma analisi del sangue tutte negative,sono sano. non fumo,sono giovane,ho fatto 3 anni di calcio in passato quindi sono anche in forma. Mio papà da giovane (e tutt'ora) ha avuto gli stessi problemi quindi c'è la possibilità di un collegamento ereditario. Il mio pensiero ora come ora era quello di eseguire nuovamente dei test per il cuore (la mia fobia,l'infarto) ma lo psicologo mi ha detto che più do corda peggio è,infatti siamo stati molto d'accordo su vari punti,per esempio il pensiero "gli ho fatti tempo fa,e se prima non avevo niente e ora è comparso qualcosa?" ci aveva azzeccato,sono i pensieri che ora mi danno un po di ansia. Tutta via riesco a tenermi a bada,visto che sono ancora sotto cura farmaceutica,e comincio a capire come gestire l'ansia. Oltre che chiedere a voi un parere generale,penso avessi bisogno anche di mettere per esteso i miei pensieri impauriti. I leggeri dolori al petto sinistro sono durati 10 minuti e sono passati subito,e sono calmo da un bel po,però sento qualcosa nella mia testa..come un peso,come un pensiero o un qualcosa di indefinito che mi lascia in tensione,che mi tiene sospeso tra tranquillità e ansietà. cosa dovrei fare? solitamente io mi distraggo al pc con dei videogame (si,cose infantili ma se ci pensate per me sono un'aiuto,perchè distolgono totalmente la mia attenzione) ma non posso nascondere in eterno i problemi. dovrei metterli scritti in un diario? che dite?
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Gentile Utente,
ha letto questo articolo: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2649-professione-ipocondriaco-l-arte-di-crearsi-malattie.html ?
Comprendo la situazione e come si sente adesso, ma l'unica soluzione è proprio attendere la visita psichiatrica e riprendere il lavoro psicologico interrotto.
Saluti,
ha letto questo articolo: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2649-professione-ipocondriaco-l-arte-di-crearsi-malattie.html ?
Comprendo la situazione e come si sente adesso, ma l'unica soluzione è proprio attendere la visita psichiatrica e riprendere il lavoro psicologico interrotto.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Ho letto l'articolo..ovviamente faccio parte della categoria "ipocondriaci" ma non arrivo più a livelli tali,mi sono rivisto in quello che c'è scritto,le prime volte cercavo soluzioni sul web e mi congestionavo così tanto che la morte,sarebbe stata meno dolorosa che continuare a stare in quel travaglio. ma dopo 2-3 mesi di cura psicologica (i farmaci servono per attenuare i sintomi,ma se non si combatte il vero problema,quello che c'è nel pensiero non si va da nessuna parte! per me era più importante la tecnica cognitiva comportamentale) comunque dopo 2-3 mesi di consulenze stavo decisamente meglio,sentire la parola infarto (prima il solo sentirla mi faceva venire male) non mi faceva più effetto,e se stavo male cercavo di essere sempre ottimista! ogni tanto ho la tentazione di ricadere,ma per ora sono ancora in equilibrio. certo mi sa devo ricominciare la consulenza..ho un bel po di cose da raccontare al mio psicologo. Sarà anche dovuto al periodo stressante che sto passando,ne sono consapevole. E poi voglio pian piano togliere i farmaci,per ricominciare a vivere serenamente..spero di riuscirci!
[#3]
Gentile Utente,
Lo sezzamento farmacologico,avverra' quando lo psichiatra che la segue, in funzione dei miglioramenti avvenuti grazie alla psicoterapia, lo riterra' opportuno.
Il web ed i consulti online, non le saranno d' aiuto, soltanto i clinici in carne ed ossa, che hanno il piacere di occuparsi di lei.
Lo sezzamento farmacologico,avverra' quando lo psichiatra che la segue, in funzione dei miglioramenti avvenuti grazie alla psicoterapia, lo riterra' opportuno.
Il web ed i consulti online, non le saranno d' aiuto, soltanto i clinici in carne ed ossa, che hanno il piacere di occuparsi di lei.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Immagino che il terapeuta Le abbia insegnato come fare a gestire i sintomi e situazioni come queste. Poi credo anche che Le abbia anche mostrato come funziona Lei, cioè in quali situazioni e davanti a quali criticità si attivano determinati schemi cognitivi e comportamentali automatici.
La maggior consapevolezza, frutto della terapia, e il training nella gestione delle situazioni come quella che descrive dovrebbero esserLe d'aiuto proprio fuori dal setting terapeutico.
"cosa dovrei fare? solitamente io mi distraggo al pc con dei videogame..."
Col terapeuta quali strategie avevate messo a fuoco?
La maggior consapevolezza, frutto della terapia, e il training nella gestione delle situazioni come quella che descrive dovrebbero esserLe d'aiuto proprio fuori dal setting terapeutico.
"cosa dovrei fare? solitamente io mi distraggo al pc con dei videogame..."
Col terapeuta quali strategie avevate messo a fuoco?
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Utente
Beh,strategia abbastanza semplice per dire,ma difficile da eseguire se giustamente ansiosi come me. Tanto per darvi un piccolo chiarimento,una volta l'attacco di panico più forte che ho mai avuto,ho dovuto chiamare l'ambulanza e farmi portare in pronto soccorso perché per la prima volta in vita mia ero finito in iperventilazione e quindi,mi sono "accasciato" su una panchina fuori di casa mia,incapace di muovermi. Mi hanno portato li,misurato il battito (è scattato tutto,iperventilazione compresa dalla sensazione che il mio cuore non battesse) in realtà ero a 150 battiti al minuto,giustamente tachicardia quindi,mi hanno dato un sedativo (o calmante) abbastanza potente e rimandato a casa. (questo 3-4 mesi fa) Lo psicologo mi ha colpito con una frase che ha detto,mi è rimasta impressa sia in bene che in male "la prossima volta che ti capita,aspetta di morire,tanto non succederà,invece di chiamare l'ambulanza aspetta" parole che lui ha pronunciato. In ogni caso mi ha consigliato di fare regolarmente quello che devo fare,senza darmi limiti per via della mia ansia,più spazio do a lei,meno ne ho per me. Quindi mi ha consigliato di uscire con amici (magari prima dicevo di no per paura) tenermi caramelle alla menta in tasca (gli ho detto che le mangio sempre quando sono ansioso,mi calmano) e di imparare qualche metodo di respirazione. Ho eseguito tutto alla lettera,ho preso coscienza di come gestire l'ansia e di come affrontarla. Infatti da allora è andato tutto bene (ogni tanto qualche giornata in ansia ma niente di speciale) fino a questi ultimi giorni in cui sento che la mia ansia sta salendo vertiginosamente,sarà il cambio di stagione,sarà il periodo difficile che sto affrontando,in ogni caso concordo con il tornare sotto guida psicologica. (non che in questi giorni io abbia avuto attacchi di panico,ma sento nella mia mente e nel mio corpo che l'ansia,la tensione si sta accumulando in maniera sempre più sensibile)
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Utente
avvolte sono affascinato da questo,trovo incredibile che la mente sia capace di tali cose. più che mente,il subconscio. inquietanti è dir poco,praticamente l'attacco più forte mi è sembrato di morire. direi un'esperienza pre-morte. non vorrei mai e poi mai riviverla. ma a pensare che possa succedere ciò,mi chiedo se invece di agire nel modo sbagliato (parlando del sub.conscio) agisse nel modo giusto? porterebbe dei vantaggi straordinari no? in ogni caso ho avuto la visita con la psichiatra,ho aumentato le gocce di daparox da 10 a 15,e tolto la mezza pastigli la mattina di cito..mmm non ricordo,una variante dello xanax comunque.
[#8]
Scusi, ma non ho mica capito il Suo ultimo intervento, in particolare: "ma a pensare che possa succedere ciò,mi chiedo se invece di agire nel modo sbagliato (parlando del sub.conscio) agisse nel modo giusto? porterebbe dei vantaggi straordinari no?"
Sarebbe gentile da spiegarlo meglio?
Sarebbe gentile da spiegarlo meglio?
[#9]
Caro ragazzo,
la strada che sta percorrendo con il suo terapeuta è quella giusta e mi sembra a buon punto. Le intemperie ci saranno sempre, ma piano piano imparerà che appena sta per arrivare una tempesta lei può semplicemente aprire l'ombrello e continuare a camminare, invece di fermarsi e avere paura della pioggia come faceva prima.
Le strategie per gestire l'ansia faranno parte di lei, si dia tempo.
la strada che sta percorrendo con il suo terapeuta è quella giusta e mi sembra a buon punto. Le intemperie ci saranno sempre, ma piano piano imparerà che appena sta per arrivare una tempesta lei può semplicemente aprire l'ombrello e continuare a camminare, invece di fermarsi e avere paura della pioggia come faceva prima.
Le strategie per gestire l'ansia faranno parte di lei, si dia tempo.
Dr.ssa Laura Mirona
dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it
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Utente
Intendo che possa accadere questo,che il subconscio spinga la mente e il corpo fino allo stremo,fino a VIVERE (sembra un gioco di parole) un'esperienza pre-morte. E se facesse il contrario? cosa sarebbe? cioè l'opposto di pre-morte intendo,cosa sarebbe? si va oltre il vivere normale? se agisse in modo opposto potrebbe portare dei benefici straordinari,direi di nuove vedute. in ogni caso questi sono solo pensieri di un giovane che si pone tante domande ma che si da zero risposte. In questo ultimo periodo poi,sono caduto in depressione per dei motivi sentimentali,i quali mi hanno causato un'attacco di panico mentre ero in corriera..mi sono sentito forte perchè sono riuscito a controllarlo,a essere consapevole che era solo un'attacco di panico. ed è svanito in poco più di 1 minuto. ora invece la depressione,questa mi è un po nuova,non so bene come affrontarla,ne con quale strategia. ma penso di avere già delle idee.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 1.8k visite dal 16/11/2012.
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