Separazione..esaurimento nervoso?

Buonasera. Scrivo per avere un parere ed un consiglio da esperti, visto che non riesco a venire a capo della situazione; dopo ben 10 anni di convivenza (io ho 40 anni, lui 42) con suocera gravemente malata a casa che necessita di assistenza qualificata continua (presenza di badanti durante in giorno e nei week end), al termine di una vacanza lo scorso ottobre il mio compagno, la sera stessa del rientro, mi ha detto di non essere più sicuro di amarmi, di non provare più acun desiderio sessuale per me e di non aver neppure voglia di baciarmi e di aver bisogno della famigereta "pausa di riflessione" Preciso che comunque già durante la vacanza, fatta insieme a parecchi amici comuni, avevo chiaramente percepito il suo distacco. Pur traumatizzata, per "aiutarlo" in questo momento di solitudine,da lui desiderato mi sono trasferita in un monolocale. Essendo colleghi di lavoro, ho evitato di stressarlo inutilmente per lasciargli il tempo di riflettere. Ebbene, dopo un mese, quest'oggi mi ha detto in lacrime che odia se stesso, che vorrebbe mi innamorassi di un altro uomo perché così saprebbe che io sono felice, che comunque non sente la mia mancanza e che lui non si piace, che è un uomo meschino e di poco valore; credo siano banali scuse, eppure ho provato a suggerirgli di consultare uno psicologo, ma mi ha risposto che lui si cura solo stando in silenzio.... L'unico dato di fatto è che è diventato un uomo apatico, demotivato, l'ombra di se stesso e non lo riconosco più, mi sembra completamente fuori di se, ma avendomi allontanato dalla sua vita, non mi da modo di aiutarlo. La cosa paradossale è che tormenta le mi amiche per sapere dove sono, cosa faccio, se sto bene, ma non si degna neppure di mandare un messaggio per verificare con me, l'interessata, certe cose.Questa sua continua preoccupazione per me, secondo me gli impedisce di occuparsi di se stesso. Per questo ho messo in chiaro che, se ha preso certe decisioni, se mi ha escluso dalla sua esistenza perché ha smesso di amarmi, ciò che mi riguarda non è un più problema suo. Non riesco a comprendere quanto indulga nell'autocommiserazione, o se sia solo un banale sistema per lavarsi la coscienza. Non so tagliarlo davvero fuori dalla mia esistenza, o restargli accanto nonostante la maniera poco rispettosa con cui mi ha congedato. Mi chiede di odiarlo, ed io gli rispondo che non posso odiare la persona che amo..ma questi suoi atteggiamenti sono per me assolutamente incomprensibili. Come mi devo comportare?
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Dr.ssa Sara Ronchi Psicologo 559 8
Gentilissima,

può essere che il suo compagno stia attraversando un momento di crisi profonda e che voglia star solo;
lei amandolo vorrebbe aiutarlo, ma se lui stesso non ne vuole parlare neanche con uno psicologo non può costringerlo; se infatti manca la motivazione ad un percorso di cura non avrebbe senso intraprenderla;
Il mio consiglio, che può forse sembrarle un po duro è quello di proseguire con la sua vita, il suo lavoro, le sue amicizie e i suoi interessi;
non deve diventare la sua ombra e annullarsi per lui;
se in questa fase della sua vita ha deciso di star solo deve concederglielo e farsi da parte;
può essere una crisi momentanea che si risolverà col tempo, come invece può rivelarsi una situazione definitiva;
non perda di vista la sua autostima e la sua dignità di donna;

i miei migliori auguri

Dr. Sara  Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it









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Utente
Utente
Gentile Dottoressa,
grazie per la risposta; pur preoccupata, è il percorso che sti crcando di intraprendere dicendogli che la mia porta,allo stato, è chiusa per lui. Nonostante io stia male,credo che a parte il suggerimento di rivolgersi ad un medico, la mia decisione di non interferire sia la migliore.
Le risposte che lui cerca, non può darsele che da se stesso, cercando di capire cosa vuole davvero dalla vita.
Grazie.
Cordialità
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile utente,potrebbe essere che la malattia lunga e pesante della propria madre abbia steso una coltre grigia e depressa nella vita di quest'uomo che allora dovrebbe curarsi.
Lei signora potrebbe avvisare il medico di base il quale potrebbe intervenire, ma intanto anch'io le consiglio di cercare di fare una vita buona per quanto possibile,,con il suo lavoro, i suoi interessi ad evitare che questa nuvola grigia copra anche lei..
Quest'uomo si preoccupa per lei ? è il minimo che può fare mi pare, anch'io, con la collega le raccomando di volersi bene e di non farsi calpestare..
molti auguri..!!

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it