Ansia e attacchi di panico
Salve, ho diciotto anni e l'anno scorso ho iniziato a soffrire di attacchi di panico. Sono sempre stata una persona che non si preoccupava poi di tanto, tant'è che al primo attacco di panico ho risposto piuttosto bene, ma ora la situazione è cambiata. Quasi un anno fa ne soffrivo troppo, iniziavano con tachicardia, senso di soffocamento, vertigini, come se non stessi vivendo realmente, tremore alle gambe, gambe deboli, sensazioni di stare per morire o di svenire all'improvviso, trovarsi al buio e non risvegliarsi più. La vera fobia di morire all'improvviso senza stare accanto alle persone che amo. Ho seguito diverse sedute da una psicologa, e all'inizio non ha dato molti risultati perché non riuscivo ad accettare questa "malattia", sono diventata ipocondriaca e nonostante le analisi confermino il mio stato di buona salute, proprio non riesco a convincermene, temo tumori e infarti soprattutto. Ultimamente soprattutto soffro di una specie di vertigine, più che altro, ho come la sensazione che non stia vivendo sul serio.
Vorrei sapere se esiste un qualche farmaco o un qualche omeopatico (anche se sono un po' scettica al riguardo) in grado di aiutare questi giramenti, o se necessito nuovamente di un ciclo di sedute di psicoterapia.
Grazie anticipatamente per le risposte.
Vorrei aggiungere che prima degli attacchi di panico ho sofferto di anoressia.
Vorrei sapere se esiste un qualche farmaco o un qualche omeopatico (anche se sono un po' scettica al riguardo) in grado di aiutare questi giramenti, o se necessito nuovamente di un ciclo di sedute di psicoterapia.
Grazie anticipatamente per le risposte.
Vorrei aggiungere che prima degli attacchi di panico ho sofferto di anoressia.
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Psicologo
Gentile Utente,
per le vertigini è bene appurare se si tratta di sintomi di origine puramente psicologica o se sussiste anche qualche complicazione a livello organico, ad esempio la pressione sanguigna.
Perciò penso sia bene, se non l'ha già fatto, sentire anche il parere di un medico che tra l'altro è l'_unica_ figura professionale autorizzata a prescrivere farmaci.
Per gli aspetti prettamente psicologici è bene seguire almeno un ciclo di sedute in cui si impara a rilassarsi, a dominare lo stress e a confrontarsi con i propri attacchi di panico.
La capacità di rilassarsi e di evitare il più possibile le situazioni stressanti sono fattori di particolare importanza.
Eventualmente può recarsi anche all'ASL della Sua zona, dove può trovare l'assistenza congiunta di medici e psicologi.
per le vertigini è bene appurare se si tratta di sintomi di origine puramente psicologica o se sussiste anche qualche complicazione a livello organico, ad esempio la pressione sanguigna.
Perciò penso sia bene, se non l'ha già fatto, sentire anche il parere di un medico che tra l'altro è l'_unica_ figura professionale autorizzata a prescrivere farmaci.
Per gli aspetti prettamente psicologici è bene seguire almeno un ciclo di sedute in cui si impara a rilassarsi, a dominare lo stress e a confrontarsi con i propri attacchi di panico.
La capacità di rilassarsi e di evitare il più possibile le situazioni stressanti sono fattori di particolare importanza.
Eventualmente può recarsi anche all'ASL della Sua zona, dove può trovare l'assistenza congiunta di medici e psicologi.
[#2]
(..)sono diventata ipocondriaca e nonostante le analisi confermino il mio stato di buona salute, proprio non riesco a convincermene, temo tumori e infarti soprattutto. Ultimamente soprattutto soffro di una specie di vertigine, più che altro, ho come la sensazione che non stia vivendo sul serio.(..)
dia una lettura a questi
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2649-professione-ipocondriaco-l-arte-di-crearsi-malattie.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/816-la-trappola-del-panico.html
dia una lettura a questi
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2649-professione-ipocondriaco-l-arte-di-crearsi-malattie.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/816-la-trappola-del-panico.html
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#3]
Cara ragazza,
iniziare ad accettare di avere una difficoltà è il primo passo per poterla affrontare e stare bene. Come stesso lei ci ha comunicato,molto probabilmente il primo ciclo di sedute psicoterapiche è fallito proprio per questa motivazione.
Ognuno di noi può, in periodi particolari della propria vita, vivere dei momenti di fragilità e in questi casi chiedere aiuto alle figure competenti è la prima cosa da fare. Anche perchè i vissuti ansiosi,se non affrontati adeguatamente con una psicoterapia tendono a rafforzarsi e a ripresentarsi.
Noi psicologi non somministriamo farmaci e in realtà gli stessi rappresentano solo un aiuto superficiale: il farmaco è sintomatico,ossia agisce momentaneamente solo sul sintomo ma non risolve il problema. Una volta interrotto infatti il disagio tende a ripresentarsi.
Dato anche il pregresso di disturbi alimentari, le consiglio vivamente di intraprendere un percorso di psicoterapia, e di seguirlo con costanza. Ne uscirà, purchè sia disposta a mettersi in gioco.
La saluto caramente,
Dott.ssa Serena Rizzo,
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it
iniziare ad accettare di avere una difficoltà è il primo passo per poterla affrontare e stare bene. Come stesso lei ci ha comunicato,molto probabilmente il primo ciclo di sedute psicoterapiche è fallito proprio per questa motivazione.
Ognuno di noi può, in periodi particolari della propria vita, vivere dei momenti di fragilità e in questi casi chiedere aiuto alle figure competenti è la prima cosa da fare. Anche perchè i vissuti ansiosi,se non affrontati adeguatamente con una psicoterapia tendono a rafforzarsi e a ripresentarsi.
Noi psicologi non somministriamo farmaci e in realtà gli stessi rappresentano solo un aiuto superficiale: il farmaco è sintomatico,ossia agisce momentaneamente solo sul sintomo ma non risolve il problema. Una volta interrotto infatti il disagio tende a ripresentarsi.
Dato anche il pregresso di disturbi alimentari, le consiglio vivamente di intraprendere un percorso di psicoterapia, e di seguirlo con costanza. Ne uscirà, purchè sia disposta a mettersi in gioco.
La saluto caramente,
Dott.ssa Serena Rizzo,
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it
Dr.ssa serena rizzo
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 14/11/2012.
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