Cymbalta
sono un ansioso recidivo di 35 anni. Ho già seguito una cura circa 8 anni fa con cymbalta e xanax con risultati ottimi. in quest'ultimo anno ho accusato troppi colpi di scena (casa nuova, due figli nel giro di 15 mesi, morte del suocero, cambio di lavoro, terremoto...) e mi hanno portato a chiedere aiuto ad uno psicologo ,prima di cronicizzare ulteriormente la situazione. Ora non sto malissimo, ma presento spesso ansia, di notte mi sveglio con tachicardia, pressione alta in stato ansioso, e tendo a somatizzare un pò tutte le cose che leggo nel forum...
fatto sta che mi hanno appena prescritto lo cymbalta 30 mg con 10+10 gocce di xanax. La mia domanda è questa: se alla prima terapia con cymbalta non ho ricordi di aver avuto particolari sintomi negativi (mancanza di eiaculazione, mal di testa, vomito, mancanza di appetito, problemi al fegato...) è possibile che ora possa avvisare questi contrattempi oppure posso pensare che il mio fisico lo accetti come la scorsa volta?
Per curare ansia e panico è indispensabile assumere queste bombe chimiche oppure potrei prima provare con dei colloqui terapeutici e poi eventualmente assumere il farmaco?
grazie
fatto sta che mi hanno appena prescritto lo cymbalta 30 mg con 10+10 gocce di xanax. La mia domanda è questa: se alla prima terapia con cymbalta non ho ricordi di aver avuto particolari sintomi negativi (mancanza di eiaculazione, mal di testa, vomito, mancanza di appetito, problemi al fegato...) è possibile che ora possa avvisare questi contrattempi oppure posso pensare che il mio fisico lo accetti come la scorsa volta?
Per curare ansia e panico è indispensabile assumere queste bombe chimiche oppure potrei prima provare con dei colloqui terapeutici e poi eventualmente assumere il farmaco?
grazie
[#1]
Gentile utente,
Il mio consiglio è quello di provare ad intraprendere un percorso con uno psicologo;
Ha elencato tantissimi fattori stressogeni che l'hanno vista in prima linea ed è quindi normale che il corpo si faccia sentire con ansia e panico.
provi a parlare con un professionista e vedere se riesce a seguire un percorso dove la parola ha la funzione di far scorrere dal corpo ed eliminare questo disagio; se poi il professionista decide di abbinare anche una cura farmacologica segua il suo consiglio.
I miei migliori auguri
Il mio consiglio è quello di provare ad intraprendere un percorso con uno psicologo;
Ha elencato tantissimi fattori stressogeni che l'hanno vista in prima linea ed è quindi normale che il corpo si faccia sentire con ansia e panico.
provi a parlare con un professionista e vedere se riesce a seguire un percorso dove la parola ha la funzione di far scorrere dal corpo ed eliminare questo disagio; se poi il professionista decide di abbinare anche una cura farmacologica segua il suo consiglio.
I miei migliori auguri
Dr. Sara Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it
[#2]
Caro utente,
solitamente la cura farmacologica va associata ad una psicoterapia, da sola ha ben pochi effetti duraturi, ma solo nel breve termine. Il mio consiglio è di iniziare una psicoterapia e poi sarà il professionista stesso che le dirà se sia il caso di consultare anche uno psichiatra per la farmacologia.
Sicuramente i fattori predisponenti per l'ansia ci sono, ma con la giusta psicoterapia può essere messa sotto controllo.
Un abbraccio
solitamente la cura farmacologica va associata ad una psicoterapia, da sola ha ben pochi effetti duraturi, ma solo nel breve termine. Il mio consiglio è di iniziare una psicoterapia e poi sarà il professionista stesso che le dirà se sia il caso di consultare anche uno psichiatra per la farmacologia.
Sicuramente i fattori predisponenti per l'ansia ci sono, ma con la giusta psicoterapia può essere messa sotto controllo.
Un abbraccio
Dr.ssa Laura Mirona
dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it
[#4]
Gentile Utente,
Della farmacoterapia deve discuterne con lo psichiatra che la sta seguendo.
La psicoterapia, andrebbe sempre affiancata alla terapia farmacologica, lo scopo non e' solo quello di tacitare la sintomatologia, ma di comprenderne il significato ed il linguaggio dei sintomi da lei esposti
Della farmacoterapia deve discuterne con lo psichiatra che la sta seguendo.
La psicoterapia, andrebbe sempre affiancata alla terapia farmacologica, lo scopo non e' solo quello di tacitare la sintomatologia, ma di comprenderne il significato ed il linguaggio dei sintomi da lei esposti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.2k visite dal 12/11/2012.
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