Quando la masturbazione è patologica

Buongiorno,
vi scrivo in quanto vorrei capire se il disagio che provo sia frutto di una
mia visione distorta o se effettivamente mio marito ha un problema di masturbazione compulsiva o pornodipendenza.
Mi spiego meglio: ho 42 anni, sto con mio marito da 15 anni, siamo due bei
ragazzi, innamorati, e abbiamo due bambini . Nonostante il tempo della
nostra relazione, e una crisi profonda superata bene, c'è molta attrazione tra
noi e viviamo serenamente e in modo appagante la nostra vita sessuale, inoltre lui per me è un bravissimo amante.
Questa almeno è la mia visione e quello che anche lui mi trasmette.
Il problema è che so che mio marito, 44 anni, si masturba regolarmente, se può più volte al giorno, guardando siti pornografici, facilitato da smartphone e tablet che si porta sempre dietro.
E' successo più di una volta che anche dopo aver fatto l'amore dopo qualche
ora si sia masturbato, ed è questa la cosa alla quale non riesco a dare una spiegazione.Quando siamo a casa con i bambini se c'è un momento di calma, magari quando cenano, o mentre sono distratti perché giocano con me, lui dal nulla si alza, va in bagno e si masturba.
Io oramai lo so e quando succede cambio umore e provo disagio, rabbia e
ribrezzo, sentimenti che ovviamente si ripercuotono nel nostro rapporto, lo
avvelenano. Lui non capisce che cosa ho e parlarne non si può, perché le uniche
volte che ci ho provato, per capire, lui si è molto arrabbiato moltissimo,
sostenendo che questa è la sua intimità, cosa che non mi devo permettere di
invadere, che non c'è nessun problema tra noi, e che non vi è nulla di malato,
anzi.
Io ritengo che lui abbia qualche perversione e che vada aiutato, lui invece
sembra sereno e in pace col mondo...
E' vero che questo per ora non si ripercuote sulla nostra vita sessuale ma è altrettanto vero che tutto questo sta rovinando la stima che ho di lui, mi da disgusto, e mi fa pensare che non sia appagato da me e non fa bene quindi alla nostra coppia.

Se possibile aiutatemi a capire se davvero sono io a vedere le cose in maniera
sbagliata e se lo devo accettare, o se è lui che forse ha dei problemi.

Vi ringrazio per l'attenzione e spero davvero in una vostra risposta, che
spero mi sia di aiuto.
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(..)c'è molta attrazione tra
noi e viviamo serenamente e in modo appagante la nostra vita sessuale, inoltre lui per me è un bravissimo amante.(..)

gentile utente,
basta questo per NON porsi alcun problema!

(..)E' vero che questo per ora non si ripercuote sulla nostra vita sessuale ma è altrettanto vero che tutto questo sta rovinando la stima che ho di lui,(..)

è altrettanto vero che questo è il modo di creare un problema dal nulla.
La masturbazione è patologica se diventa compulsiva e va a discapito della propria vita relazionale e sessuale. Ma così, non è.

L'errore che fa suo marito (non è una battuta) è che se ne fa accorgere. Ciò che molti mariti non fanno.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
"tutto questo sta rovinando la stima che ho di lui, mi da disgusto, e mi fa pensare che non sia appagato da me e non fa bene quindi alla nostra coppia."


Gent.le Sig.ra,
in che modo l'autoerotismo interferisce con la stima che nutre verso suo marito?
Secondo Lei come dovrebbe essere vissuto da parte del suo partner?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#3]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gent.mo Dott De Vincentis, grazie per la sua risposta,
che non nego mi sia stata di conforto, ma non riesco a spiegarmi come può sentire il bisogno di quella "pratica" anche dopo aver fatto l'amore con me. Possibile che sia tutto così normale?
Se la spiegazione non è in un mancato appagamento, in qualcosa di patologico o di perverso...in cosa sta il suo significato?

Per rispondere alla sua ultima osservazione, più che altro è difficile nascondere qualcosa a me..!

Grazie ancora
[#4]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Signora,
la sua richiesta di consulenza contiene sconforto, misto a dolore e false credenze in merito alla sessualità.
Immagino che lei si senta poco gradevole ed appetibile sessualmnete, se dopo aver fatto l'amore con lei, suo marito abbia necessità di praticare l'autoerotismo, lei scrive addirittura "quella pratica", palesando chiare difficoltà anche nel vederla nero su bianco.
L'autoertismo, se non è complulsivo e se non danneggia gli equilibri del singolo e della coppia, non è dannoso, nè è un sostituto del piacere condiviso, cioè della coppia, ma è un altro percorso del piacere.
Se invece, diventa una complulsione, cioè suo marito, è obbligato a praticarlo, perchè altrimenti diventerebbe intrattabile, nervoso, poco incline a svolgere la sua giornata ed obbligato alla visione di pornografia, forse, sempre se suo marito fosse d'accordo, questo ambito andrebbe approfondito, mediante un aiuto psicologico.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#5]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gent.ma Dott.ssa Campione,
innanzitutto grazie per la sua risposta.
Tutto questo interferisce con la stima che ho di lui non tanto per la cosa in sé che penso sia fisiologica, ma per le modalità e la quantità. Nel senso che chiudersi in bagno mentre sei a casa con i tuoi figli per guardare video pornografici lo trovo disgustoso, inoltre anche il fatto che succeda più volte al giorno mi fa pensare che abbia una perversione che ai miei occhi lo rende inaffidabile.
Pensa dovrei rispettare il fatto che lui non ne voglia parlare con me?

Secondo me se ad esempio non guardasse materiale pornografico e non lo facesse così spesso riporterebbe tutto in una sfera di quella che per me è normalità.
[#6]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
[#7]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gent.ma Dr Randone,
grazie per il suo consulto.
lei ha capito esattamente cosa provoca disagio in me.
Infatti l''aspetto assurdo di tutto questo è che una delle cose sulle quali mi sento sicura e fiera è proprio la consapevolezza di essere una bella donna e assolutamente apprezzata sessualmente dal mio partner. Non ho mai avuto dubbi su questo,è proprio da qui che partono le mie domande...
Sono una persona che va nel profondo delle cose e che vuole provare a capire, a distinguere ciò che è un proprio limite da una cosa oggettivamente sbagliata, in questo caso anche poco rispettosa.
Io vorrei solo capire, per stare meglio, per provare ad accettarlo, cosa che ancora non riesco a fare.
[#8]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Signora,
La sessualita' , e' difficile da oggettivare e da inquadrare in regole e limiti, inoltre non conoscendo suo marito, il suo storico sessuale, il suo immaginario, le dinamiche della vostra coppia, anche e soprattutto fuori dal letto, non mi sento di esprimermi.
Io credo pero' , che la sua autostima , anche orizzontale, non debba passare dal numero di rapporti avuti con suo marito o dalla sua necessita' conseguente di praticare autoerotismo, ma dall' unico e spaciale legame con se stessa .
Se suo marito, volesse approfondire , sarebbe utile alla coppia, ma soprattutto a lui
[#9]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le Sig.ra,
lei stessa conferma che è soddisfatta dell'intimità che vive con suo marito che, a sua volta, afferma che vive l'autoertismo in modo del tutto svincolato dal rapporto di coppia.
Le sue preoccupazioni sembrano focalizzarsi sull'utilizzo della pornografia e sulla frequenza della masturbazione di suo marito, questi aspetti però rinviano alle sue convinzioni al riguardo, a ciò che lei è disposta o non disposta ad accettare, alla possibilità di vivere la sessualità in modo diverso da come lei è abituata a concepirla.
In questo senso, il discorso andrebbe affrontato a livello individuale in primo luogo e, successivamente, all'interno della relazione di coppia, uscendo dalla logica di accuse e copevolizzazioni e aprendosi ad un confronto sincero con il partner.