Reazione immotivata
Salve Dottori,
Premetto che non sono qui per una richiesta di consulto su meri problemi di cuore, anche se scaturisce in parte da questo...ma per una mia reazione fisica-psicologica-emotiva che trovo decisamente fuori misura e non so come gestire. Mi spiego: nonostante non sia più una ragazzina, provo una vera attrazione "adolescenziale" per un collega . Ho cominciato a farmi notare e a cercare di attirare la sua attenzione in tutti i modi, il tutto piuttosto discretamente..Un giorno mi è scappato un commento su questa persona con una collega, in presenza di altri colleghi e da lì la tragedia... Da quel momento, a parte l'arrossire (un vero e proprio eufemismo!! vado letteralmente a fuoco!!! ) al solo sentire il nome del collega... ma non capisco la reazione di assoluto panico, palpitazione, sudore, vero e proprio sussulto quando inevitabilmente mi capita di incontrarlo o mi rivolge la parola per ovvi motivi di lavoro!... Forse non riesco a rendere molto l'idea e vi sembrerò un'adolescente in crisi....ma vi garantisco che prima di questo corto circuito ero una persona estremamente razionale e posata, riservata... ma dal giorno alla notte non so letteralmente come definire né come reagire in presenza di questa persona.. Con ovvio e incredulo imbarazzo anche della controparte che al momento è ignara di quello che provo (o forse no, visto la mia reazione immotivata..).. E questa reazione esplode al solo suono della sua voce, lo so, libro cuore, ma vorrei cercare di risolvere questa cosa che sta diventando ingestibile e imbarazzante... e non solo per me, ma anche per questo povero ragazzo!! ..
Cosa fareste al mio posto?
Cordialmente
Premetto che non sono qui per una richiesta di consulto su meri problemi di cuore, anche se scaturisce in parte da questo...ma per una mia reazione fisica-psicologica-emotiva che trovo decisamente fuori misura e non so come gestire. Mi spiego: nonostante non sia più una ragazzina, provo una vera attrazione "adolescenziale" per un collega . Ho cominciato a farmi notare e a cercare di attirare la sua attenzione in tutti i modi, il tutto piuttosto discretamente..Un giorno mi è scappato un commento su questa persona con una collega, in presenza di altri colleghi e da lì la tragedia... Da quel momento, a parte l'arrossire (un vero e proprio eufemismo!! vado letteralmente a fuoco!!! ) al solo sentire il nome del collega... ma non capisco la reazione di assoluto panico, palpitazione, sudore, vero e proprio sussulto quando inevitabilmente mi capita di incontrarlo o mi rivolge la parola per ovvi motivi di lavoro!... Forse non riesco a rendere molto l'idea e vi sembrerò un'adolescente in crisi....ma vi garantisco che prima di questo corto circuito ero una persona estremamente razionale e posata, riservata... ma dal giorno alla notte non so letteralmente come definire né come reagire in presenza di questa persona.. Con ovvio e incredulo imbarazzo anche della controparte che al momento è ignara di quello che provo (o forse no, visto la mia reazione immotivata..).. E questa reazione esplode al solo suono della sua voce, lo so, libro cuore, ma vorrei cercare di risolvere questa cosa che sta diventando ingestibile e imbarazzante... e non solo per me, ma anche per questo povero ragazzo!! ..
Cosa fareste al mio posto?
Cordialmente
[#1]
(..)Cosa fareste al mio posto?(..)
innanzitutto gioire perchè è in grado di vivere sbandate aolescenziali. (alcuni dimenticano la meravilgia)
poi più si cerca di nascondere più il problema
si evidenzia.
Un trucco? confessare anzichè nascondere, ma confessare anche in modo indiretto, ossia trovare un modo di evidenziare che la sua presenza in un modo o nell'altro turba. (la potenza di un vulcano viene attenuata se questo trova liberi sfoghi)
altrimenti si viva le emozioni e basta.
saluti
innanzitutto gioire perchè è in grado di vivere sbandate aolescenziali. (alcuni dimenticano la meravilgia)
poi più si cerca di nascondere più il problema
si evidenzia.
Un trucco? confessare anzichè nascondere, ma confessare anche in modo indiretto, ossia trovare un modo di evidenziare che la sua presenza in un modo o nell'altro turba. (la potenza di un vulcano viene attenuata se questo trova liberi sfoghi)
altrimenti si viva le emozioni e basta.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Utente
Dr. De Vincentis
intanto La ringrazio per la Sua sensibilità nel non aver banalizzato il mio "problema" !!...
Confessare in ambiente lavorativo è spesso un suicidio che solo un kamikaze oserebbe... ma devo dire che con la spalle al muro mi sono anche spinta a questo all'inizio... ma ora la reazione ce l'ho faccia faccia con la persona interessata oltre che con altri colleghi e allora non si può scappare... ma devo ammettere che più cresco e più mi trovo in un ambiente adulto più tanti problemi infantili tipici dei ragazzini si ripresentano e questo è brutto, una vera delusione per chi come me pensava che raggiunti i 30 anni si fosse finalmente liberi anche di esprimere emozioni e sentimenti.... non è così ahimé....
La ringrazio ancora per la professionalità e il tatto! proverò a aprirmi di più ma non mi è facile, per nulla, soprattutto in ambienti così ostili...La cosa peggiore è che tutti fanno la loro vita e io sono qui a decidere a tavolino cosa fare o cosa non fare... Forse il mio problema è proprio questo: guardare la gente vivere.
Grazie ancora,
cordialmente
intanto La ringrazio per la Sua sensibilità nel non aver banalizzato il mio "problema" !!...
Confessare in ambiente lavorativo è spesso un suicidio che solo un kamikaze oserebbe... ma devo dire che con la spalle al muro mi sono anche spinta a questo all'inizio... ma ora la reazione ce l'ho faccia faccia con la persona interessata oltre che con altri colleghi e allora non si può scappare... ma devo ammettere che più cresco e più mi trovo in un ambiente adulto più tanti problemi infantili tipici dei ragazzini si ripresentano e questo è brutto, una vera delusione per chi come me pensava che raggiunti i 30 anni si fosse finalmente liberi anche di esprimere emozioni e sentimenti.... non è così ahimé....
La ringrazio ancora per la professionalità e il tatto! proverò a aprirmi di più ma non mi è facile, per nulla, soprattutto in ambienti così ostili...La cosa peggiore è che tutti fanno la loro vita e io sono qui a decidere a tavolino cosa fare o cosa non fare... Forse il mio problema è proprio questo: guardare la gente vivere.
Grazie ancora,
cordialmente
[#4]
Cara ragazza,questa ventata di giovinezza,con batticuori, emozioni che si riaffacciano ora nella sua vita, a me sembra una cosa scomoda magari, ma splendida..
Niente di cui vergognarsi poi.. siamo sicuri che quest'uomo non sia o non possa essere lusingatissimo ?
Con i colleghi le chiedo com'è la sua vita, sempre sotto controllo?Spesso momenti come quelli che lei sta vivendo sono quasi momenti riparativi rispetto a vite ordinate, eccessivamente superegoiche, cioè centrate sul senso del dovere, sulla razionalità, su ritmi prevedibili..
Allora irrompono questi venti di emozioni che scompigliano , ma colorano l'orizzonte e possono anche aprire nuovi spiragli..
Lei si condanna, ma molta gente in questo momento, leggendola, la invidia, lo sa..?
Niente di cui vergognarsi poi.. siamo sicuri che quest'uomo non sia o non possa essere lusingatissimo ?
Con i colleghi le chiedo com'è la sua vita, sempre sotto controllo?Spesso momenti come quelli che lei sta vivendo sono quasi momenti riparativi rispetto a vite ordinate, eccessivamente superegoiche, cioè centrate sul senso del dovere, sulla razionalità, su ritmi prevedibili..
Allora irrompono questi venti di emozioni che scompigliano , ma colorano l'orizzonte e possono anche aprire nuovi spiragli..
Lei si condanna, ma molta gente in questo momento, leggendola, la invidia, lo sa..?
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#5]
Utente
Gent.me Dott.sse Mirona e Fregonese,
Non so come ringraziarVi del Vostro prezioso intervento!!
Rispondo alla Dott.ssa Mirona: sono uscita da poco da una storia complessa e lunga come sbattuta fuori da un guscio nel quale mi ero adagiata ed ero immune rispetto a quanto avveniva all'esterno.. Vivo sola e sono la classica persona che Voi credo chiamiate "irrisolta" (?) .. sensibile ma anche piuttosto riservata e ermetica o almeno io mi vedo così per tanti aspetti della mia vita..
Per rispondere alla Dott.ssa Fregonese, questa persona, è piombata, nella sua capatezza, delicatezza e tatto, in un ambiente di lavoro dove vige un cameratismo piuttosto forzato e falso sotto tanti aspetti...dove chi è debole soccombe a chi parla più forte e spinge per farsi avanti... Il classico ambiente di lavoro di arrivisti, nulla di strano. Ho sempre avuto difficoltà a esperimere le mie emozioni perché mi è sempre stato reso difficile dal fatto che mi sentivo trattata come una marziana, anche da ragazzina, quando poi crescendo mi sono resa conto che tante di queste emozioni erano del tutto diffuse e normali nel mondo degli adulti... Comunque, a parte questi aspetti che sono molto complessi e difficili da spiegare in poche righe e non certamente via web, vorrei spesso imparare a vivere appieno la mia vita e le mie emozioni come fossero "normali" come le vedo normali io negli altri, che non punto il dito contro nessuno che non prendo in giro nessuno e che non entro mai nel merito delle questioni altrui e vorrei che anche gli altri finalmente, raggiunti e superati i 30 anni mi considerassero normale...Quando vedo qualcuno che è in difficoltà o si emoziona lo assecondo senza fargli notare nulla del suo atteggiamento e vorrei che anche gli altri facessero così con me...ricordo che invece è sempre stato diverso per me e questa cosa mi ha portato inevitabilmente a chiudermi sempre di più e a uscire allo scoperto soltanto raramente e per questioni non "personali"...
Spesso sento di avere dentro una "me" in gabbia che non riesce a uscire per come realmente è, per paura di sentirsi dire che così è sbagliato... Pensavo fosse più facile giunta all'età adulta e invece sembra di no...Ci lavorerò e come sempre nella mia vita è servita una specie di "catarsi" per venirne fuori...
Credo che questa persona sia ora imbarazzata quanto me, nell'affrontarmi, e peraltro non sono riuscita a capire cosa eventualmente pensi di me dopo questa serie di reazioni infantili e di vera e propria paura...ma sicuramente nulla di quello che nella mia testa mi ero immaginata...
Vi ringrazio ancora del Vostro prezioso contributo e non Vi rubo altro tempo.
Ringrazio sentitamente.
Non so come ringraziarVi del Vostro prezioso intervento!!
Rispondo alla Dott.ssa Mirona: sono uscita da poco da una storia complessa e lunga come sbattuta fuori da un guscio nel quale mi ero adagiata ed ero immune rispetto a quanto avveniva all'esterno.. Vivo sola e sono la classica persona che Voi credo chiamiate "irrisolta" (?) .. sensibile ma anche piuttosto riservata e ermetica o almeno io mi vedo così per tanti aspetti della mia vita..
Per rispondere alla Dott.ssa Fregonese, questa persona, è piombata, nella sua capatezza, delicatezza e tatto, in un ambiente di lavoro dove vige un cameratismo piuttosto forzato e falso sotto tanti aspetti...dove chi è debole soccombe a chi parla più forte e spinge per farsi avanti... Il classico ambiente di lavoro di arrivisti, nulla di strano. Ho sempre avuto difficoltà a esperimere le mie emozioni perché mi è sempre stato reso difficile dal fatto che mi sentivo trattata come una marziana, anche da ragazzina, quando poi crescendo mi sono resa conto che tante di queste emozioni erano del tutto diffuse e normali nel mondo degli adulti... Comunque, a parte questi aspetti che sono molto complessi e difficili da spiegare in poche righe e non certamente via web, vorrei spesso imparare a vivere appieno la mia vita e le mie emozioni come fossero "normali" come le vedo normali io negli altri, che non punto il dito contro nessuno che non prendo in giro nessuno e che non entro mai nel merito delle questioni altrui e vorrei che anche gli altri finalmente, raggiunti e superati i 30 anni mi considerassero normale...Quando vedo qualcuno che è in difficoltà o si emoziona lo assecondo senza fargli notare nulla del suo atteggiamento e vorrei che anche gli altri facessero così con me...ricordo che invece è sempre stato diverso per me e questa cosa mi ha portato inevitabilmente a chiudermi sempre di più e a uscire allo scoperto soltanto raramente e per questioni non "personali"...
Spesso sento di avere dentro una "me" in gabbia che non riesce a uscire per come realmente è, per paura di sentirsi dire che così è sbagliato... Pensavo fosse più facile giunta all'età adulta e invece sembra di no...Ci lavorerò e come sempre nella mia vita è servita una specie di "catarsi" per venirne fuori...
Credo che questa persona sia ora imbarazzata quanto me, nell'affrontarmi, e peraltro non sono riuscita a capire cosa eventualmente pensi di me dopo questa serie di reazioni infantili e di vera e propria paura...ma sicuramente nulla di quello che nella mia testa mi ero immaginata...
Vi ringrazio ancora del Vostro prezioso contributo e non Vi rubo altro tempo.
Ringrazio sentitamente.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.7k visite dal 09/11/2012.
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