A disagio con gli amici

Buongiorno

 

Vi scrivo per avere un parere riguardo ad una situazione che sto vivendo e che comincia a farmi dubitare di me stesso.

 

Premetto che ho 27 anni, che sono veneto e che non ho assolutamente nulla contro i miei coetanei del sud italia, lo premetto perchè purtroppo la mia vicenda è focalizzata su questo aspetto.

 

Finita l'università l'anno scorso mi sono trasferito in Germania a lavorare.

 

Per un anno ho vissuto in un piccolo paese di provincia, assieme ad un compagno di università e ad un ragazzo di Napoli che ho conosciuto sul lavoro. Condividevamo un appartamento e quello che facevamo nel tempo libero lo facevamo tra di noi.

 

Da qualche mese io e il ragazzo di Napoli ci siamo trasferiti in un altra città avendo per coincidenza cambiato entrambi lavoro.

 

Ora non abitiamo più assieme, io ho il mio appartamento e lui vive con un suo vecchio amico di infazia, anche lui che lavora nella stessa città.

 

In questa città ci sono diversi ragazzi della mia età tutti di Napoli (tra qui il mio quinquilino) che hanno fatto gruppo ed escono etc.

 

Io qualche volta mi aggrego a loro ma mi sento fortemente a disagio. Il loro continuare a puntalizzare che sono "del nord", il fatto che parlano spesso in Napoletano e mi rispondo in Napoletano e io non capisco, e a volte se la ridono per questo lasciando mi li inebetito senza capire.

Tutto questo e altro ha iniziato a farmi sentire diverso, mi sento più straniero con loro che con i tedeschi e questa cosa è assurda perchè siamo entrambi italiani, con gli stessi problemi di vivere lontano dalla nostra terra e famiglia.

 

Poi abbiamo modi di divertirci diversi, io sto bene seduto ad un tavolo con una birra a chiaccherare, a me piace andar mangiare qualcosa tutti assime, andare al cinema, al bowling. Serate tranquille in compagnia.

Il loro unico obbiettivo e metodo di divertimento è andare in un locale superaffollato dove si viene costantemente spintonati a ballare bere e più che altro rimorchiare.

 

Tanto non se ne interessano delle fidanzate che hanno in Italia, l'importante è portarsi qualcuna a letto e questo mi fa esplodere di rabbia dentro perchè io che vorrei tanto avere una ragazza, se avessi la mia in Italia col cavolo che la cornificherei a destra e a manca.

 

Ogni tanto in un locale il giovedì fanno la serata karaoke, ed ecco che loro vorrebbero obbligarmi a cantare a tutti i costi, in gruppo nn da soli, anche facendo figure di [...] perchè tanto non mi conosce nessuno nel locale, mi iscrivono in lista con canzoni che decidono loro etc. A me questa cosa nn piace, ho cantato ancora al Karaoke ed è capitato che facessi brutta figura, vabbeh ma lo avevo deciso io. Non vado a cantare tanto per farmi vedere sul palco. Poi avendo il problema che non riesco ad associare titolo/autore alla canzone, una lista di titoli da cui scegliere per me non hanno nessun senso, non mi dicono niente, poi magari ad orecchio conosco il testo dell'80% di quelle canzoni.

Loro invece vorrebbero
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Ragazzo,
spiegando in dettaglio la sua situazione, probabilmente le è venuto a mancare lo spazio per giungere ad una vera e propria richiesta.
Al di là del legittimo e comprensibile sfogo, quale quesito intendeva rivolgerci?

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr. Amleto Petrarca Psicologo, Psicoterapeuta 83 2
Gentile ragazzo,
se lei è a disagio con queste persone, non è certo obbligato a starci, ma più che altro perchè in fondo avete interessi completamente differenti.
D'altra parte le differenze tra nord e sud sono sempre esistite, però stia pur certo che il loro modo di fare, ovvero risponderle in napoletano, o parlare tra di loro in napoletano, è una modalità per dire che la sentono parte del gruppo.
Le do un consiglio, sia molto chiaro, ovvero gliene parli apertamente del suo disagio, e vedrà che le cose cambieranno, magari le può proporre anche serate a lei più gradite, cioè birra e chiacchiere.
In bocca al lupo e mi faccia sapere

Dr. Amleto Petrarca
Psicologo-Psicoterapeuta Bologna ISTDP
www.amletopetrarca.com