Scoperta tradimento padre
Ho 28 anni e vivo ancora con i miei genitori. In seguito a una casualità ho scoperto che mio padre ha un'amante: circa una settimana fa ho ricevuto una sua chiamata sul cellulare, e rispondendo l'ho sentito parlare con una donna; la chiamata è stata involontaria, causata dal suo non aver bloccato la tastiera. Quando è tornato a casa [eravamo soli] l'ho affrontato, ma ha negato tutto. Per qualche giorno sono stata in uno stato di totale confusione, continuavo a rimuginare, e allora qualche giorno dopo ho di nuovo parlato con lui e ha ammesso la cosa. So chi è questa donna, mio fratello, che lavora con lui, aveva già avuto sospetti, di cui mi aveva parlato e, dietro mio consiglio, aveva detto anche a mio padre, il quale aveva negato.
Dopo che mio padre ha ammesso la cosa ho parlato con lui non in veste di "figlia", ma di adulta, provando a capire cosa gli stia capitando, e penso di avere compreso un po' la situazione, conoscendo i miei genitori e sapendo i loro problemi. Ora, però, mi sento malissimo perchè non volendo parlare con nessuno, nè con mia madre nè con i miei fratelli (in particolare, mia sorella è al nono mese di gravidanza); mi sono confidata con persone a me vicine, ma so che finchè la situazione non sarà "risolta" non potrò vivere in modo più sereno.
L'amante è una persona molto più giovane, con gravi disagi economici e familiari, già conosciuta da noi e che ha beneficiato di aiuti da parte della mia famiglia e in particolare di mio padre. Lui mi ha detto di essersi proposto per primo, ma ha ammesso che continua ad aiutarla economicamente. Quando gli ho chiesto il perchè di questa tresca, lui mi ha detto che è da tanto tempo che non funziona con mia madre, e che questa storia gli ha dato momenti in cui si è sentito più giovane. Altre volte mi ha parlato di un suo malessere nei confonti della "routine" in cui vive, e l'ha ribadito; una cosa che non quadra è che ora lui parli di tutti gli anni di matrimonio [più di 30] come negativi, come se tutto fosse stato brutto, ma io ho ricordi un po' diversi [sebbene i miei genitori abbiamo spesso litigato], e ho come l'impressione che abbia preso questo momento buio e l'abbia "spalmato" su tutto il passato.
Ora: innanzitutto io gli ho consigliato di parlare con un uno psicologo, che sicuramente è più obiettivo e ha gli strumenti per aiutarlo nel suo malessere [gli ho fornito indirizzi e orari del consultorio familiare della mia città]; lui mi ha detto che ha intenzione di troncare la tresca per non distruggere la mia famiglia, in particolare per noi figli, ma a parte i vari dubbi sulle sue intenzioni, ho anche paura che l'altra donna possa minacciarlo o ricattarlo. Credo inoltre che gli parlerò e lo metterò alle strette, perchè questa situazione non dipende da me e non posso portarne il peso, soprattutto alla luce del mio carattere molto emotivo e tendente alla depressione.
Ho cercato di riassumere al meglio la situazione, ho tanto bisogno di un consiglio o di un parere. Grazie.
Dopo che mio padre ha ammesso la cosa ho parlato con lui non in veste di "figlia", ma di adulta, provando a capire cosa gli stia capitando, e penso di avere compreso un po' la situazione, conoscendo i miei genitori e sapendo i loro problemi. Ora, però, mi sento malissimo perchè non volendo parlare con nessuno, nè con mia madre nè con i miei fratelli (in particolare, mia sorella è al nono mese di gravidanza); mi sono confidata con persone a me vicine, ma so che finchè la situazione non sarà "risolta" non potrò vivere in modo più sereno.
L'amante è una persona molto più giovane, con gravi disagi economici e familiari, già conosciuta da noi e che ha beneficiato di aiuti da parte della mia famiglia e in particolare di mio padre. Lui mi ha detto di essersi proposto per primo, ma ha ammesso che continua ad aiutarla economicamente. Quando gli ho chiesto il perchè di questa tresca, lui mi ha detto che è da tanto tempo che non funziona con mia madre, e che questa storia gli ha dato momenti in cui si è sentito più giovane. Altre volte mi ha parlato di un suo malessere nei confonti della "routine" in cui vive, e l'ha ribadito; una cosa che non quadra è che ora lui parli di tutti gli anni di matrimonio [più di 30] come negativi, come se tutto fosse stato brutto, ma io ho ricordi un po' diversi [sebbene i miei genitori abbiamo spesso litigato], e ho come l'impressione che abbia preso questo momento buio e l'abbia "spalmato" su tutto il passato.
Ora: innanzitutto io gli ho consigliato di parlare con un uno psicologo, che sicuramente è più obiettivo e ha gli strumenti per aiutarlo nel suo malessere [gli ho fornito indirizzi e orari del consultorio familiare della mia città]; lui mi ha detto che ha intenzione di troncare la tresca per non distruggere la mia famiglia, in particolare per noi figli, ma a parte i vari dubbi sulle sue intenzioni, ho anche paura che l'altra donna possa minacciarlo o ricattarlo. Credo inoltre che gli parlerò e lo metterò alle strette, perchè questa situazione non dipende da me e non posso portarne il peso, soprattutto alla luce del mio carattere molto emotivo e tendente alla depressione.
Ho cercato di riassumere al meglio la situazione, ho tanto bisogno di un consiglio o di un parere. Grazie.
[#1]
Gentile Ragazza,
come sostiene, questa situazione non dipende da Lei e, sebbene in un certo modo la coinvolga (emotivamente e praticamente), riguarda i suoi genitori come coppia.
Credo che abbia fatto bene a parlarne con suo padre e a consigliargli di rivolgersi ad uno psicologo: quali saranno poi le sue decisioni e le sue azioni dipenderà da lui.
Nel frattempo, però, le consiglierei anche di non confidarsi troppo con persone al di fuori della stretta cerchia familiare, per evitare possibili dannose complicazioni: piuttosto, se ne sente l'esigenza, effettui anche Lei una consulenza psicologica, nel corso della quale potrà esprimere con maggior libertà la tempesta emotiva che ora sente dentro di Lei e riflettere su quali comprtamenti mettere o non mettere in atto.
Saluti.
come sostiene, questa situazione non dipende da Lei e, sebbene in un certo modo la coinvolga (emotivamente e praticamente), riguarda i suoi genitori come coppia.
Credo che abbia fatto bene a parlarne con suo padre e a consigliargli di rivolgersi ad uno psicologo: quali saranno poi le sue decisioni e le sue azioni dipenderà da lui.
Nel frattempo, però, le consiglierei anche di non confidarsi troppo con persone al di fuori della stretta cerchia familiare, per evitare possibili dannose complicazioni: piuttosto, se ne sente l'esigenza, effettui anche Lei una consulenza psicologica, nel corso della quale potrà esprimere con maggior libertà la tempesta emotiva che ora sente dentro di Lei e riflettere su quali comprtamenti mettere o non mettere in atto.
Saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Gentile ragazza,
capisco molto la sua disperazione, e il suo immenso dolore. E' stata molto coraggiosa a mettere alle strette suo padre a confessare, perchè non tutte le figlie o figli lo avrebbero fatto.
"Quando gli ho chiesto il perchè di questa tresca, lui mi ha detto che è da tanto tempo che non funziona con mia madre, e che questa storia gli ha dato momenti in cui si è sentito più giovane".
Con questa frase che lei dice, penso che una persona come suo padre, abbia un po voltato le spalle alla famiglia, senza magari affrontare un periodo negativo, un periodo in cui non si sente attratto da sua madre, ma che comunque in tutte le coppie stabili, di lunga durata, può capitare.
Lei fa bene a dare un "ultimatum" , ovvero a pressare affinchè lasci questa donna, perchè è la sua famiglia, ma una cosa molto importante che le sfugge è di non mettere completamente le sue energie in questa situazione, in fin dei conti i suoi genitori sono adulti e vaccinati.
Se suo padre dovesse tornare sui suoi passi, magari, dato che il problema riguarda la relazione con sua madre, perchè dovrebbe andare solo lui dallo psicologo e non entrambi? Magari provare una consulenza di coppia?
In bocca al lupo
capisco molto la sua disperazione, e il suo immenso dolore. E' stata molto coraggiosa a mettere alle strette suo padre a confessare, perchè non tutte le figlie o figli lo avrebbero fatto.
"Quando gli ho chiesto il perchè di questa tresca, lui mi ha detto che è da tanto tempo che non funziona con mia madre, e che questa storia gli ha dato momenti in cui si è sentito più giovane".
Con questa frase che lei dice, penso che una persona come suo padre, abbia un po voltato le spalle alla famiglia, senza magari affrontare un periodo negativo, un periodo in cui non si sente attratto da sua madre, ma che comunque in tutte le coppie stabili, di lunga durata, può capitare.
Lei fa bene a dare un "ultimatum" , ovvero a pressare affinchè lasci questa donna, perchè è la sua famiglia, ma una cosa molto importante che le sfugge è di non mettere completamente le sue energie in questa situazione, in fin dei conti i suoi genitori sono adulti e vaccinati.
Se suo padre dovesse tornare sui suoi passi, magari, dato che il problema riguarda la relazione con sua madre, perchè dovrebbe andare solo lui dallo psicologo e non entrambi? Magari provare una consulenza di coppia?
In bocca al lupo
Dr. Amleto Petrarca
Psicologo-Psicoterapeuta Bologna ISTDP
www.amletopetrarca.com
[#3]
Gentile Ragazza,
credo di offrirLe un parere discordante dai Colleghi e, spero di non essere fraintesa.
Perchè un uomo che "tradisce volontariamente" deve andare dallo psicologo?
Lei sostiene di avere smesso di fare la figlia e di essersi comportata da adulta,
ed adesso e paga le conseguenze con un macigno più grande di quanto non sia in grado di contenere.
Lei è figlia, no moglie, no confidente, no amica.....
Credo che le diatribe tra sua madre e suo padre , le loro insoddisfazioni, incomprensioni, noie, vadano assolutamente risolte tra di loro, se, e sottolineo "se", ne avessero voglia, una consulenza alla coppia sarebbe indicata.
Le allego qualche lettura per approfondire le tematiche tradimento.
V.Randone
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2460-coppie-e-tradimento-chi-tradisce-chi-ma-il-tradimento-e-utile.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2321-tradimento-e-sessualita-quando-si-tradisce-per-salvare-il-matrimonio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2287-insieme-per-i-figli-alibi-o-realta.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2251-come-superare-un-tradimento.html
credo di offrirLe un parere discordante dai Colleghi e, spero di non essere fraintesa.
Perchè un uomo che "tradisce volontariamente" deve andare dallo psicologo?
Lei sostiene di avere smesso di fare la figlia e di essersi comportata da adulta,
ed adesso e paga le conseguenze con un macigno più grande di quanto non sia in grado di contenere.
Lei è figlia, no moglie, no confidente, no amica.....
Credo che le diatribe tra sua madre e suo padre , le loro insoddisfazioni, incomprensioni, noie, vadano assolutamente risolte tra di loro, se, e sottolineo "se", ne avessero voglia, una consulenza alla coppia sarebbe indicata.
Le allego qualche lettura per approfondire le tematiche tradimento.
V.Randone
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2460-coppie-e-tradimento-chi-tradisce-chi-ma-il-tradimento-e-utile.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2321-tradimento-e-sessualita-quando-si-tradisce-per-salvare-il-matrimonio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2287-insieme-per-i-figli-alibi-o-realta.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2251-come-superare-un-tradimento.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Utente
Innanzitutto grazie per la risposta.
Ora come ora il tutto è complicato da il mio dover rimanere in casa a causa di una frattura al bacino (non grave). Quindi ogni giorno fingo davanti a mia madre, o davanti a entrambi, e non posso andare al consultorio perchè solo mia madre può accompagnarmi e di certo non posso dirle i motivi, e non voglio mentirle ulteriormente.
Forse non è stato giusto confidarmi con persone esterne, ma non potevo tenere per me un simile peso e non voglio toglierlo con i miei fratelli.
Sebbene la cosa riguardi i miei genitori come coppia, io sono comunque coinvolta in quanto SO, e non credo che sia giusto che mio padre faccia finta di niente o mi tenga all'oscuro di ciò che intende fare, perchè questo mio malessere dipende da un suo comportamento, e per quanto come persona cerco di non giudicarlo, come figlia sono comunque in una situazione scomoda e dolorosa, e odio far finta di niente davanti a tutti.
Ora come ora il tutto è complicato da il mio dover rimanere in casa a causa di una frattura al bacino (non grave). Quindi ogni giorno fingo davanti a mia madre, o davanti a entrambi, e non posso andare al consultorio perchè solo mia madre può accompagnarmi e di certo non posso dirle i motivi, e non voglio mentirle ulteriormente.
Forse non è stato giusto confidarmi con persone esterne, ma non potevo tenere per me un simile peso e non voglio toglierlo con i miei fratelli.
Sebbene la cosa riguardi i miei genitori come coppia, io sono comunque coinvolta in quanto SO, e non credo che sia giusto che mio padre faccia finta di niente o mi tenga all'oscuro di ciò che intende fare, perchè questo mio malessere dipende da un suo comportamento, e per quanto come persona cerco di non giudicarlo, come figlia sono comunque in una situazione scomoda e dolorosa, e odio far finta di niente davanti a tutti.
[#5]
Utente
Gentile Dr. Randone,
mi spiego meglio su due punti:
1) mio padre ha tradito volontariamente, è vero, ma il mio consiglio di rivolgersi a uno psicologo non è tanto per questa storia recente, ma è generale, perchè so bene che ha avuto una gioventù molto difficile, con enormi problemi familiari, e comunque credo che, sebbene ciò che sta facendo non sia scusabile, potrebbe avere a che fare con altro:
2) ho provato a smettere i panni di figlia per un breve tempo, perchè quell'uomo resta mio padre e perchè ho 28 anni, e so che le persone hanno pregi e difetti e sbagliano, e sebbene quel suo comportamento sia fonte per me di dolore, non ho voluto sbattergli la porta in faccia ma ho teso la mia mano. Poi, rimango comunque figlia, e in quanto figlia sono delusa e amareggiata, ma non mi sento di odiare mio padre a prescindere.
mi spiego meglio su due punti:
1) mio padre ha tradito volontariamente, è vero, ma il mio consiglio di rivolgersi a uno psicologo non è tanto per questa storia recente, ma è generale, perchè so bene che ha avuto una gioventù molto difficile, con enormi problemi familiari, e comunque credo che, sebbene ciò che sta facendo non sia scusabile, potrebbe avere a che fare con altro:
2) ho provato a smettere i panni di figlia per un breve tempo, perchè quell'uomo resta mio padre e perchè ho 28 anni, e so che le persone hanno pregi e difetti e sbagliano, e sebbene quel suo comportamento sia fonte per me di dolore, non ho voluto sbattergli la porta in faccia ma ho teso la mia mano. Poi, rimango comunque figlia, e in quanto figlia sono delusa e amareggiata, ma non mi sento di odiare mio padre a prescindere.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 5.7k visite dal 09/11/2012.
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