violenza fisica e psicologica
Salve, sono sposata da 10 anni ed ho un bimbo di 8 anni. Credo di non aver mai dato il giusto peso al comportamento di mio marito, ma ultimamente sta diventando davvero un pensiero fisso. Sono rimasta incinta, eravamo felici di avere un fagottino tutto per noi e abbiamo deciso di sposarci, mi sono ritrovata così all'improvviso con un neonato ed una casa sulle spalle, ma lui non ha mai apprezzato i miei sforzi per esser la migliore (a modo mio). Ho sempre subito critiche e insulti se qualcosa non andava per il verso giusto, ma l'amore mi ha sempre fatto andare avanti. Di tanto in tanto ho subito violenze fisiche quando lo contraddivo. Solo il sesso andava bene, non nascondo che di notte se cercavo un minimo di "solo" affetto venivo strattonata. Pochi anni dopo ho intuito un tentato tradimento (parole sue con un amico) non so se riuscito. Poco a poco ho iniziato ad avere problemi di alimentazione che mi ha portato ad un forte dimagrimento, esteticamente non stavo male, ma ciò notato da mia madre, mi ha dato una scossa morale e così ho iniziato ad alimentarmi in maniera più o meno decente. In seguto a successive violenze (dovute sempre alle mie prese di posizione anche nelle sciocchezze) avevo deciso di andare a vivere dai miei genitori (fino a quel momento ignari di tutto), ma la cosa è durata poco, mi ha convinta a tornare minacciandomi di togliermi il bambino, ma con la promessa di cambiare. Non voglio mostrarmi come una vittima, ma vorrei solo esser considerata una persona con dei sentimenti e molto da dire! Poco è cambiato, ma io ho paura del domani e di non essere abbastanza forte per andare avanti. Con mio figlio diciamo che è sicuramente meno aggressivo che con me. Lui adora il papà, ma ha sempre visto scene non consone ad un bimbo piccolo, non desidero assolutamente diventi come lui da grande. Mio marito, ultimamente sembra essersi dato una calmata con la violenza, sembra avere la voglia di essere sensibile con me, nei giorni "si". Litighiamo spesso, ma le violenze sono molto meno frequenti. Putroppo da più di anno io non mi sento più la stessa persona di prima, oltre ad aver perso l'affettuosità nei suoi confronti, ho perso completamente il desiderio sessuale, ovviamente lui conferma che ciò è tutta colpa mia.. Anche se lo facciamo lo stesso, nota questa mia assenza. Ipotizza un eventuale amante che non c'è assolutamente! Io non so più che fare! Ho tanta rabbia dentro e purtroppo ad ogni allarme di litigio io ripercorro con la mente tutto il male che ho subito e non riesco a lasciarmi tutto alle spalle come facevo un tempo. So che i giorni felici ci sono stati, ma io purtroppo non li ricordo e sento un vuoto incolmabile dentro. Perchè tutto questo? In cosa sbaglio? Penso spesso di volerlo lasciare, ma non ho prove, cosa dovrei fare? Grazie
[#1]
Psicologo
Gentile Utente,
penso che abba ragione quando scrive che <<credo di non aver mai dato il giusto peso al comportamento di mio marito>>, e che abbia torto quando scrive <<In cosa sbaglio?>>.
La risposta penso sia: in niente.
Lei non ha colpe; ha accettato passivamente tutto questo e ora ne sente il peso.
Per sapere cosa dovrebbe fare, penso che dovrebbe chiedersi quanto vuol bene a se stessa (e a suo figlio), e in base a questo prendere le relative decisioni.
penso che abba ragione quando scrive che <<credo di non aver mai dato il giusto peso al comportamento di mio marito>>, e che abbia torto quando scrive <<In cosa sbaglio?>>.
La risposta penso sia: in niente.
Lei non ha colpe; ha accettato passivamente tutto questo e ora ne sente il peso.
Per sapere cosa dovrebbe fare, penso che dovrebbe chiedersi quanto vuol bene a se stessa (e a suo figlio), e in base a questo prendere le relative decisioni.
[#2]
Gentile Signora,
potrebbe iniziare con il concedersi uno "spazio" tutto per sé rivolgendosi (gratuitamente e senza impegnativa del medico) al Consultorio della sua ASL, dove potrà incontrare uno/a psicologo/a di persona e affrontare così queste tematiche, in modo da riflettere su quali siano i suoi obiettivi e le sue risorse:
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_912_listaFile_itemName_15_file.pdf
In alternativa, in molte città esistono Consultori di impostazione cattolica, portati avanti da volontari (e quindi nuovamente gratuiti), come ad esempio quelli del CIF, il Centro Italiano Femminile:
http://www.cifnazionale.it/regioni/sicilia
O ancora, se lo ritenesse opportuno, si potrebbe rivolgere ad uno dei Centri Antiviolenza presenti nella sua regione, dove, oltre all'incontro con uno psicologo, potrà ottenere (sempre senza spendere denaro) anche consulenza legale:
http://www.provincia.messina.it/servizi/pari-opportunit/primo-piano/
Se le può far piacere, ci tenga aggiornati sugli sviluppi della situazione.
Cari auguri.
potrebbe iniziare con il concedersi uno "spazio" tutto per sé rivolgendosi (gratuitamente e senza impegnativa del medico) al Consultorio della sua ASL, dove potrà incontrare uno/a psicologo/a di persona e affrontare così queste tematiche, in modo da riflettere su quali siano i suoi obiettivi e le sue risorse:
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_912_listaFile_itemName_15_file.pdf
In alternativa, in molte città esistono Consultori di impostazione cattolica, portati avanti da volontari (e quindi nuovamente gratuiti), come ad esempio quelli del CIF, il Centro Italiano Femminile:
http://www.cifnazionale.it/regioni/sicilia
O ancora, se lo ritenesse opportuno, si potrebbe rivolgere ad uno dei Centri Antiviolenza presenti nella sua regione, dove, oltre all'incontro con uno psicologo, potrà ottenere (sempre senza spendere denaro) anche consulenza legale:
http://www.provincia.messina.it/servizi/pari-opportunit/primo-piano/
Se le può far piacere, ci tenga aggiornati sugli sviluppi della situazione.
Cari auguri.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#3]
Utente
Buongiorno,
vi ringrazio entrambi della risposta tempestiva. Credo sia giusto rivolgermi al Consultorio della mia Asl; pensate richiedano anche la presenza di mio marito? In questo periodo mi sento davvero delusa da me stessa. Credo di volermi bene davvero poco, ma amo mio figlio e sono davvero decisa a fare qualcosa. Intorno a me ho buoni amici e ottimi genitori, ma non mi va di scaricare i miei problemi a loro. Ho desiderato per tanto tempo affetto da mio marito, adesso che potrei averne un po' io sono cambiata... cosa mi succede?
Grazie ancora.
vi ringrazio entrambi della risposta tempestiva. Credo sia giusto rivolgermi al Consultorio della mia Asl; pensate richiedano anche la presenza di mio marito? In questo periodo mi sento davvero delusa da me stessa. Credo di volermi bene davvero poco, ma amo mio figlio e sono davvero decisa a fare qualcosa. Intorno a me ho buoni amici e ottimi genitori, ma non mi va di scaricare i miei problemi a loro. Ho desiderato per tanto tempo affetto da mio marito, adesso che potrei averne un po' io sono cambiata... cosa mi succede?
Grazie ancora.
[#4]
<<pensate richiedano anche la presenza di mio marito?>>
Io le consiglierei, data la situazione, almeno inizialmente di andarci da sola e valutare in un secondo momento l'opportunità di coinvolgere suo marito.
In ogni caso, provi a sentire (anche solo telefonicamente) il Consultorio in modo da chiedere a loro come sono soliti operare.
Si tratta di una decisione importante e coraggiosa: mi fa piacere che l'abbia presa.
Le rinnovo i miei auguri.
Io le consiglierei, data la situazione, almeno inizialmente di andarci da sola e valutare in un secondo momento l'opportunità di coinvolgere suo marito.
In ogni caso, provi a sentire (anche solo telefonicamente) il Consultorio in modo da chiedere a loro come sono soliti operare.
Si tratta di una decisione importante e coraggiosa: mi fa piacere che l'abbia presa.
Le rinnovo i miei auguri.
[#5]
Utente
<<Si tratta di una decisione importante e coraggiosa>>
Aggiungerei lunga e difficile, purtoppo. Ma sarei propensa a risolvere il tutto in maniera civile, più che altro per il bambino. Dovrei scavare dentro di me per capire cosa mi succede, vorrei prima mettere in ordine dentro me e poi decidere.
Grazie.
Aggiungerei lunga e difficile, purtoppo. Ma sarei propensa a risolvere il tutto in maniera civile, più che altro per il bambino. Dovrei scavare dentro di me per capire cosa mi succede, vorrei prima mettere in ordine dentro me e poi decidere.
Grazie.
[#6]
Gent.le Sig.ra,
la decisione di rivolgersi ad uno Psicologo è il secondo passo, il primo l'ha fatto scrivendoci, per prendere consapevolezza del suo disagio e della necessità di fare chiarezza dentro di sé, nella sue parole c'è un'implicita tendenza a colpevolizzarsi che merita certamente di essere approfondita.
Se le fa piacere ci tenga aggiornati qualora incontrasse difficoltà nell'individuare uno specialista.
la decisione di rivolgersi ad uno Psicologo è il secondo passo, il primo l'ha fatto scrivendoci, per prendere consapevolezza del suo disagio e della necessità di fare chiarezza dentro di sé, nella sue parole c'è un'implicita tendenza a colpevolizzarsi che merita certamente di essere approfondita.
Se le fa piacere ci tenga aggiornati qualora incontrasse difficoltà nell'individuare uno specialista.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#7]
Utente
<< c'è un'implicita tendenza a colpevolizzarsi>>
Forse come detto, tempo fa la mia mente riusciva meglio a metabolizzare la cosa. Adesso non più, per questo mi sento in colpa, ogni piccola discussione rimurgino nel passato e l'ansia ormai è all'ordine del giorno, senza che ci sia una causa precisa (come le litigate passate). Forse non riesco a perdonare tutto ciò che fino ad oggi è stato sminuito. Oggi sicuramente la coppia sembra andare un po' meglio. Vedo in lui piccole attenzioni in più, ma io non riesco più ad aprirmi come prima.
<<il primo passo l'ha fatto scrivendoci>>
Rileggendo le mie parole mi sento ancor di più in colpa. Anche se è a conoscenza di quello che provo non riesce a capire e ad avere pazienza del mio disagio. Secondo lui se ha sesso stiamo bene, mentre io, non dico di voler eliminare questo aspetto, ma prima di ciò vorrei rispetto ed essere ascoltata.
Grazie.
Forse come detto, tempo fa la mia mente riusciva meglio a metabolizzare la cosa. Adesso non più, per questo mi sento in colpa, ogni piccola discussione rimurgino nel passato e l'ansia ormai è all'ordine del giorno, senza che ci sia una causa precisa (come le litigate passate). Forse non riesco a perdonare tutto ciò che fino ad oggi è stato sminuito. Oggi sicuramente la coppia sembra andare un po' meglio. Vedo in lui piccole attenzioni in più, ma io non riesco più ad aprirmi come prima.
<<il primo passo l'ha fatto scrivendoci>>
Rileggendo le mie parole mi sento ancor di più in colpa. Anche se è a conoscenza di quello che provo non riesce a capire e ad avere pazienza del mio disagio. Secondo lui se ha sesso stiamo bene, mentre io, non dico di voler eliminare questo aspetto, ma prima di ciò vorrei rispetto ed essere ascoltata.
Grazie.
[#8]
Cara signora,
a volte l'amore e il senso di dovere per qualcuno a noi caro ci fa dimenticare il rispetto per noi stessi. Capita, è normale, ma una volta presa coscienza di ciò è giusto elaborare e ragionare su quanto accaduto. E' giusto che lei si stia ponendo questi dubbi. Prima pobabilmente ha "sopportato passivamente", ma ora non ha potuto più gestire la situazione.
Cordordo anche io di consultare uno psicologo di presenza. Qualcuno che l'aiuti a fare chiarezza e la supporti in questo momento di confusione. Consideri anche, come detto dalla collega, che esistono i centri antiviolenza in ogni città, in cui avrebbe assistenza legale e psicologica gratuita. Su Catania e provincia ce ne sono diversi. Le dico anche legale in quanto leggo che lei ha avuto paura che lui potesse toglierle il bambino. Bè un chiarimento anche legale, solo per toglierle il dubbio, sarebbe consigliabile.
Un abbraccio
a volte l'amore e il senso di dovere per qualcuno a noi caro ci fa dimenticare il rispetto per noi stessi. Capita, è normale, ma una volta presa coscienza di ciò è giusto elaborare e ragionare su quanto accaduto. E' giusto che lei si stia ponendo questi dubbi. Prima pobabilmente ha "sopportato passivamente", ma ora non ha potuto più gestire la situazione.
Cordordo anche io di consultare uno psicologo di presenza. Qualcuno che l'aiuti a fare chiarezza e la supporti in questo momento di confusione. Consideri anche, come detto dalla collega, che esistono i centri antiviolenza in ogni città, in cui avrebbe assistenza legale e psicologica gratuita. Su Catania e provincia ce ne sono diversi. Le dico anche legale in quanto leggo che lei ha avuto paura che lui potesse toglierle il bambino. Bè un chiarimento anche legale, solo per toglierle il dubbio, sarebbe consigliabile.
Un abbraccio
Dr.ssa Laura Mirona
dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it
[#9]
Gent.le Sig.ra,
il rispetto è un aspetto fondante di qualsiasi relazione interpersonale, nelle sue parole la sofferenza è palpabile, quindi la invito a non rinviare un colloquio con lo Psicologo, lo deve innanzi tutto a Sé stessa.
A tal proposito la invito a leggere l'articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
il rispetto è un aspetto fondante di qualsiasi relazione interpersonale, nelle sue parole la sofferenza è palpabile, quindi la invito a non rinviare un colloquio con lo Psicologo, lo deve innanzi tutto a Sé stessa.
A tal proposito la invito a leggere l'articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 4.1k visite dal 09/11/2012.
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