Dispnea e battiti accellerati
buongiorno, mi chiamo Simona e ho 26anni.
Da qualche tempo ho iniziato ad avere strane sensazioni che aumentano il mio stato di allerta. Qualche mese fa ho avuto una sensazione stranissima, brividi in tutto il corpo compreso il volto male al petto e al collo dato che non mi sentivo bene da diverse ore fortunatamente mi ha visitato il medico di base definendola una situazione da stress e mi ha comunque prescritto delle analisi del sangue tutto nella norma tranne sideremia leggermente alta e colesterolo leggermente basso. Il mio male al collo perdurava e mi sono rivolta ad osteopata che aveva effettivamente riscontrato un rigonfiamento nei muscoli del trapezio ma con 3 trattamenti è passato, da lì però il mio dubbio era perchè non riuscissi più a riprendermi...è aumentata però la fame d'aria che ora non mi permette di mangiare.
Una sera respiravo male e mi sono recata dalla guardia medica che mi dice che avevo una lieve tachicardia (battiti a 109) e la pressione leggermente alta 135 / 85 anche se di solito la mia è molto bassa,la guardia medica la definisce ansia e mi da una cura con il cortisone via aereosol ma io non ho la macchinetta quindi torno a casa un pò spaventata da ciò che mi ha detto: "hai la pressione border line e i battiti troppo accellerati i polmoni sono liberi vada a casa e faccia l'aereosol" ma sapeva che io non possedevo la macchinetta!!! Il giorno dopo mi sono recata in pronto soccorso con mia madre una mattina per dolore al petto e alla gola i miei battiti erano a 106 ma la pressione 115/80, il medico mi ha eseguito un elettrocardiogramma definito normale ma con i battiti accellerati a e mi ha prescritto delle analisi del sangue e dopo l'oscultazione non mi ha fatto fare l'rx toracica non ritenendola necessaria... la diagnosi è stata somatizzazione d'ansia anche se la mia proteina c reattiva era < 0,10 segnata con asterisco (valori <0,10 - <0,75) io ho iniziato a prendere dei fiori di bach e degli opercoli fitoterapici ma questa dispnea non mi fa vivere serena e in più non sono tranquilla perchè non avendo fatto esami specifici non saprei neanche da dove partire con questi sintomi, o se davvero si tratta solo d'ansia e quello che ho fatto potrebbe già bastare a tranquillizzarmi e non eseguire più esami! Sono stata operata 5 anni fa di un adenoma pleomorfo alla parotide destra con parotidectomia totale ma tutti i medici mi dicono che non c'è nesso tra le cose e comunque era una neoplasia benigna e tutti gli anni faccio un controllo da un otorino che generalmente consiste nella palpazione e 1 sola volta ho rifatto un eco. Sono andata anche a parlare con uno psicologo che mi ha detto che non sono una persona ansiosa e non ho nessuna patologia psichica ma che secondo lui è una somatizzazione "funzionale" un periodo che andrà ad evolversi in qualche modo...dato che tutti la identificano come una somatizzazione d'ansia ma lo psicologo dice di no questo non mi ha confortato,per questo chiedo il vostro parere grazie in anticipo
Da qualche tempo ho iniziato ad avere strane sensazioni che aumentano il mio stato di allerta. Qualche mese fa ho avuto una sensazione stranissima, brividi in tutto il corpo compreso il volto male al petto e al collo dato che non mi sentivo bene da diverse ore fortunatamente mi ha visitato il medico di base definendola una situazione da stress e mi ha comunque prescritto delle analisi del sangue tutto nella norma tranne sideremia leggermente alta e colesterolo leggermente basso. Il mio male al collo perdurava e mi sono rivolta ad osteopata che aveva effettivamente riscontrato un rigonfiamento nei muscoli del trapezio ma con 3 trattamenti è passato, da lì però il mio dubbio era perchè non riuscissi più a riprendermi...è aumentata però la fame d'aria che ora non mi permette di mangiare.
Una sera respiravo male e mi sono recata dalla guardia medica che mi dice che avevo una lieve tachicardia (battiti a 109) e la pressione leggermente alta 135 / 85 anche se di solito la mia è molto bassa,la guardia medica la definisce ansia e mi da una cura con il cortisone via aereosol ma io non ho la macchinetta quindi torno a casa un pò spaventata da ciò che mi ha detto: "hai la pressione border line e i battiti troppo accellerati i polmoni sono liberi vada a casa e faccia l'aereosol" ma sapeva che io non possedevo la macchinetta!!! Il giorno dopo mi sono recata in pronto soccorso con mia madre una mattina per dolore al petto e alla gola i miei battiti erano a 106 ma la pressione 115/80, il medico mi ha eseguito un elettrocardiogramma definito normale ma con i battiti accellerati a e mi ha prescritto delle analisi del sangue e dopo l'oscultazione non mi ha fatto fare l'rx toracica non ritenendola necessaria... la diagnosi è stata somatizzazione d'ansia anche se la mia proteina c reattiva era < 0,10 segnata con asterisco (valori <0,10 - <0,75) io ho iniziato a prendere dei fiori di bach e degli opercoli fitoterapici ma questa dispnea non mi fa vivere serena e in più non sono tranquilla perchè non avendo fatto esami specifici non saprei neanche da dove partire con questi sintomi, o se davvero si tratta solo d'ansia e quello che ho fatto potrebbe già bastare a tranquillizzarmi e non eseguire più esami! Sono stata operata 5 anni fa di un adenoma pleomorfo alla parotide destra con parotidectomia totale ma tutti i medici mi dicono che non c'è nesso tra le cose e comunque era una neoplasia benigna e tutti gli anni faccio un controllo da un otorino che generalmente consiste nella palpazione e 1 sola volta ho rifatto un eco. Sono andata anche a parlare con uno psicologo che mi ha detto che non sono una persona ansiosa e non ho nessuna patologia psichica ma che secondo lui è una somatizzazione "funzionale" un periodo che andrà ad evolversi in qualche modo...dato che tutti la identificano come una somatizzazione d'ansia ma lo psicologo dice di no questo non mi ha confortato,per questo chiedo il vostro parere grazie in anticipo
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Gentile ragazza,
Una somatizzazione funzionale. Indica che la sua ansia agisce sulla "funzione de respirare' e quindi non serve fare aerosol al cortisone o altre terapie di questo tipo.
Mi sembra strano che lo psicologo a cui si e' rivolta non abbia iquadrato i suoi sintomi ma questa e' la strada.
Per lei andrebbe bene uno psicologo psicoterapeuta specializzato in psicosomatica o in psicofisiologia clinica.
Presumibilmente infatti l'ansia le impedisce di espandere la gabbia toracica, di fare abbassare il diaframma e di inspirare completamente. Probabilmente il suo respiro coinvolge solo a zona alta del petto il che le da la fame d'aria perche' non entra sufficiente ossigeno.
Il reelspiro come molte altre funzioni sono autonome, utilizzano il sistema nervoso vegetativo che e' quello che maggiormente risente delle somatizzazioni.
Cerchi magari con l'aiuto del suo medico di base uno psicologo psicoterapeuta specializzato in psicosomatica e chieda un colloquio.
Ci faccia sapere e molti auguri
Una somatizzazione funzionale. Indica che la sua ansia agisce sulla "funzione de respirare' e quindi non serve fare aerosol al cortisone o altre terapie di questo tipo.
Mi sembra strano che lo psicologo a cui si e' rivolta non abbia iquadrato i suoi sintomi ma questa e' la strada.
Per lei andrebbe bene uno psicologo psicoterapeuta specializzato in psicosomatica o in psicofisiologia clinica.
Presumibilmente infatti l'ansia le impedisce di espandere la gabbia toracica, di fare abbassare il diaframma e di inspirare completamente. Probabilmente il suo respiro coinvolge solo a zona alta del petto il che le da la fame d'aria perche' non entra sufficiente ossigeno.
Il reelspiro come molte altre funzioni sono autonome, utilizzano il sistema nervoso vegetativo che e' quello che maggiormente risente delle somatizzazioni.
Cerchi magari con l'aiuto del suo medico di base uno psicologo psicoterapeuta specializzato in psicosomatica e chieda un colloquio.
Ci faccia sapere e molti auguri
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Gentile Utente,
Le suggerisco di leggere questo articolo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1633-asportazione-chirurgica-dello-stato-ansioso.html
Quello che Lei ha sperimentato altro non è che l'attivazione fisiologica provocata dall'ansia. Funziona per tutti così ed è un vantaggio evolutivo provare ansia. L'ansia è infatti l'emozione (o il "segnale") che ci permette di decifrare un pericolo e poterlo fronteggiare o evitare.
Il problema secondo me è che Lei si è spaventata da questa fisiologica attivazione, leggendo magari la tachicardia come un'anomalia, un dolore al petto che forse, a Suo avviso, avrebbe potuto celare qualcosa di grave e di irreparabile.
In genere alcune persone sono poco capaci di leggere questi stati interni e le emozioni che li generano. Qui si instaura un meccanismo tale per cui si ha paura di ritrovarsi nella situazione critica e temuta e si innesca la paura della paura.
Forse questo spiega perchè, benchè lo psicologo che L'ha vista di persona, non ha ritenuto opportuno prescriverle una psicoterapia adatta ai disturbi d'ansia.
Tuttavia, prima di intraprendere qualunque strada, provi a vedere come va nelle prossime settimane.
Se il disturbo dovesse persistere, può chiedere un altro parere ad uno psicologo che però sia anche psicoterapeuta.
In generale, qualora venisse confermato anche da un altro collega che il Suo è un disturbo d'ansia, i trattamenti di maggior elezione per tali disturbi sono le psicoterapie focalizzate come quella cognitivo-comportamentale.
Un cordiale saluto,
Le suggerisco di leggere questo articolo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1633-asportazione-chirurgica-dello-stato-ansioso.html
Quello che Lei ha sperimentato altro non è che l'attivazione fisiologica provocata dall'ansia. Funziona per tutti così ed è un vantaggio evolutivo provare ansia. L'ansia è infatti l'emozione (o il "segnale") che ci permette di decifrare un pericolo e poterlo fronteggiare o evitare.
Il problema secondo me è che Lei si è spaventata da questa fisiologica attivazione, leggendo magari la tachicardia come un'anomalia, un dolore al petto che forse, a Suo avviso, avrebbe potuto celare qualcosa di grave e di irreparabile.
In genere alcune persone sono poco capaci di leggere questi stati interni e le emozioni che li generano. Qui si instaura un meccanismo tale per cui si ha paura di ritrovarsi nella situazione critica e temuta e si innesca la paura della paura.
Forse questo spiega perchè, benchè lo psicologo che L'ha vista di persona, non ha ritenuto opportuno prescriverle una psicoterapia adatta ai disturbi d'ansia.
Tuttavia, prima di intraprendere qualunque strada, provi a vedere come va nelle prossime settimane.
Se il disturbo dovesse persistere, può chiedere un altro parere ad uno psicologo che però sia anche psicoterapeuta.
In generale, qualora venisse confermato anche da un altro collega che il Suo è un disturbo d'ansia, i trattamenti di maggior elezione per tali disturbi sono le psicoterapie focalizzate come quella cognitivo-comportamentale.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Gentile utente,
nulla ci dice di altri aspetti della sua vita: il lavoro, le amicizie ecc.: Questo stato d'ansia portebbe essere alimentato forse dall'operazione subita, anche se la cosa sembra difficile, considerato il lasso di tempo trascorso, o da altri eventi di vita o da eventi che abbiano riattivato paure legate all'intervento.
Lo psicologo che ha consultato ha indagato sufficientemente in merito? Senza un'accurata anamnesi è impossibile individuare eventuali cause scatenanti psicologiche.
nulla ci dice di altri aspetti della sua vita: il lavoro, le amicizie ecc.: Questo stato d'ansia portebbe essere alimentato forse dall'operazione subita, anche se la cosa sembra difficile, considerato il lasso di tempo trascorso, o da altri eventi di vita o da eventi che abbiano riattivato paure legate all'intervento.
Lo psicologo che ha consultato ha indagato sufficientemente in merito? Senza un'accurata anamnesi è impossibile individuare eventuali cause scatenanti psicologiche.
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#4]
Ex utente
Ringrazio tutti voi dottori per la risposta celere.
Beh diciamo che dall'infanzia e da sempre le vicessitudini della mia famiglia non mi hanno lasciato mai molto tranquilla ma sono sempre stata seguita da psicologi per affrontare separazioni, cambi di casa, incidente di mio padre... poi mi reco all'università ma sono come gigi la trottola nell'ultimo anno lavoravo e tentavo di studiare ma ho cambiato casa ben 6 volte fino ad arrivare nell'ultima dove ho provato a convivere con il mio "attuale" compagno e lo scrivo tra "" perchè ora mi trovo a casa di mia madre poichè questa condizione fisica mi blocca nel vivere quotidiano forse perchè la mia mente tenta di razionalizzare tutto e ogni minimo dolore mi crea una serie di domande per cui mi chiedo se sia ansia o se sia il caso di andare da un medico.
Di recente è anche mancato un caro amico per un linfoma (è andato via nel giro di un anno e mezzo e all'inizio si pensava una bronchite) ma non credo sia stato solo questo a sconvolgermi anche il lavoro precarissimo con contratti a 15 giorni, l'indefinibilità dei miei rapporti...il rifiutare la casa in cui vivevo queste cose sono cose che so ma non capisco la reazione fisica pensavo che metabolizzando o prendendo coscienza delle cose la mia mente si calmasse ma così non è...perchè continuo a non capire se sia uno stato fisico o davvero proprio solo psicosomatico.
Nel frattempo mi sono fermata un attimo, ho smesso di lavorare(per scadenza contratto)e di allenare(facevo l'allentrice)poichè davanti alle ragazze la fame d'aria o il continuo stato di allerta non mi lasciava concentrata in ciò che dovevo fare. Mi sono fermata...e il problema è soprattutto al mattino poi durante l'arco della giornata forse tra tisane e opercoli qualcosa passa ma i dolorini a stomaco petto mano testa continuano.
Da mercoledì comunque andrò da un'altra psicologa conoscente di famiglia sperando che possa darmi una mano, anche perchè a detta dell'altro psicologo doveva aspettare che questo periodo passasse e neanche le sedute potevano essere risolutive, credo che pensi in una "crisi esistenziale" ma non è proprio il modo in cui mi sento e se è ansia vorrei solo che qualcuno mi desse gli strumenti per conviverci o sconfiggerla perchè no!
Nel frattempo domani farò una visita sportiva con spirometria e ecg anche sottosforzo per vedere se effettivamente sono solo "somatizzazioni".
Beh diciamo che dall'infanzia e da sempre le vicessitudini della mia famiglia non mi hanno lasciato mai molto tranquilla ma sono sempre stata seguita da psicologi per affrontare separazioni, cambi di casa, incidente di mio padre... poi mi reco all'università ma sono come gigi la trottola nell'ultimo anno lavoravo e tentavo di studiare ma ho cambiato casa ben 6 volte fino ad arrivare nell'ultima dove ho provato a convivere con il mio "attuale" compagno e lo scrivo tra "" perchè ora mi trovo a casa di mia madre poichè questa condizione fisica mi blocca nel vivere quotidiano forse perchè la mia mente tenta di razionalizzare tutto e ogni minimo dolore mi crea una serie di domande per cui mi chiedo se sia ansia o se sia il caso di andare da un medico.
Di recente è anche mancato un caro amico per un linfoma (è andato via nel giro di un anno e mezzo e all'inizio si pensava una bronchite) ma non credo sia stato solo questo a sconvolgermi anche il lavoro precarissimo con contratti a 15 giorni, l'indefinibilità dei miei rapporti...il rifiutare la casa in cui vivevo queste cose sono cose che so ma non capisco la reazione fisica pensavo che metabolizzando o prendendo coscienza delle cose la mia mente si calmasse ma così non è...perchè continuo a non capire se sia uno stato fisico o davvero proprio solo psicosomatico.
Nel frattempo mi sono fermata un attimo, ho smesso di lavorare(per scadenza contratto)e di allenare(facevo l'allentrice)poichè davanti alle ragazze la fame d'aria o il continuo stato di allerta non mi lasciava concentrata in ciò che dovevo fare. Mi sono fermata...e il problema è soprattutto al mattino poi durante l'arco della giornata forse tra tisane e opercoli qualcosa passa ma i dolorini a stomaco petto mano testa continuano.
Da mercoledì comunque andrò da un'altra psicologa conoscente di famiglia sperando che possa darmi una mano, anche perchè a detta dell'altro psicologo doveva aspettare che questo periodo passasse e neanche le sedute potevano essere risolutive, credo che pensi in una "crisi esistenziale" ma non è proprio il modo in cui mi sento e se è ansia vorrei solo che qualcuno mi desse gli strumenti per conviverci o sconfiggerla perchè no!
Nel frattempo domani farò una visita sportiva con spirometria e ecg anche sottosforzo per vedere se effettivamente sono solo "somatizzazioni".
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" i dolorini a stomaco petto mano testa continuano..."
Gentile Utente, se davvero parliamo di un disturbo d'ansia, questi "dolorini" vengono in genere amplificati nella percezione delle persone ansiose, semplicemente perchè prestano maggior attenzione al corpo. Questo non significa che le persone non ansiose non le abbiamo, ma prestano meno attenzione. E' chiaro che se ci si concentra sui doloretti del corpo, finiamo per dare molta importanza e amplificarli.
"se è ansia vorrei solo che qualcuno mi desse gli strumenti per conviverci o sconfiggerla perchè no!"
Per fare questo sarebbe indicata un lavoro psicologico ben preciso. Da qui non abbiamo gli elementi per capire se Lei ha bisogno o meno di una psicoterapia, ma in genere sono quelle attive e focalizzate come ad es. la cognitivo-comportamentale che possono aiutarla ad avere nuovi strumenti per modulare meglio l'ansia e sconfiggere gli attacchi di panico.
Ha fatto bene a prendere l'appuntamento con la psicologa; se vuole, ci faccia sapere.
Un cordiale saluto,
Gentile Utente, se davvero parliamo di un disturbo d'ansia, questi "dolorini" vengono in genere amplificati nella percezione delle persone ansiose, semplicemente perchè prestano maggior attenzione al corpo. Questo non significa che le persone non ansiose non le abbiamo, ma prestano meno attenzione. E' chiaro che se ci si concentra sui doloretti del corpo, finiamo per dare molta importanza e amplificarli.
"se è ansia vorrei solo che qualcuno mi desse gli strumenti per conviverci o sconfiggerla perchè no!"
Per fare questo sarebbe indicata un lavoro psicologico ben preciso. Da qui non abbiamo gli elementi per capire se Lei ha bisogno o meno di una psicoterapia, ma in genere sono quelle attive e focalizzate come ad es. la cognitivo-comportamentale che possono aiutarla ad avere nuovi strumenti per modulare meglio l'ansia e sconfiggere gli attacchi di panico.
Ha fatto bene a prendere l'appuntamento con la psicologa; se vuole, ci faccia sapere.
Un cordiale saluto,
[#6]
Cara Utente,
a quanto già opportunamente risposto dai miei Colleghi vorrei aggiungere solo un commento relativo alla sua affermazione:
"domani farò una visita sportiva con spirometria e ecg anche sottosforzo per vedere se effettivamente sono solo "somatizzazioni".
Non pensi che se il suo problema dipendesse dalla psiche si tratterebbe "solo" di ansia, perchè sminuire il disagio che prova non è utile nè produttivo, anche se purtroppo questo ragionamento arriva non di rado proprio dai medici:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/631-e-solo-ansia-stia-tranquillo.html
L'ansia (e le somatizzazioni del malessere psicologico) devono essere prese sul serio e opportunamente trattate, mentre nel privarle di importanza si rischia che il ragionamento successivo sia questo:
"se è ansia vorrei solo che qualcuno mi desse gli strumenti per conviverci o sconfiggerla perchè no!"
Se si tratta di ansia è giusto e utile che si curi, e non che pensi che siccome "non è niente" (di fisico) ci può anche convivere.
Perchè mai dovrebbe sopportare una situazione che si può modificare?
Si rivolga ad uno psicologo, troverà l'aiuto che cerca.
Tanti cari auguri,
a quanto già opportunamente risposto dai miei Colleghi vorrei aggiungere solo un commento relativo alla sua affermazione:
"domani farò una visita sportiva con spirometria e ecg anche sottosforzo per vedere se effettivamente sono solo "somatizzazioni".
Non pensi che se il suo problema dipendesse dalla psiche si tratterebbe "solo" di ansia, perchè sminuire il disagio che prova non è utile nè produttivo, anche se purtroppo questo ragionamento arriva non di rado proprio dai medici:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/631-e-solo-ansia-stia-tranquillo.html
L'ansia (e le somatizzazioni del malessere psicologico) devono essere prese sul serio e opportunamente trattate, mentre nel privarle di importanza si rischia che il ragionamento successivo sia questo:
"se è ansia vorrei solo che qualcuno mi desse gli strumenti per conviverci o sconfiggerla perchè no!"
Se si tratta di ansia è giusto e utile che si curi, e non che pensi che siccome "non è niente" (di fisico) ci può anche convivere.
Perchè mai dovrebbe sopportare una situazione che si può modificare?
Si rivolga ad uno psicologo, troverà l'aiuto che cerca.
Tanti cari auguri,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#7]
Gentile Utente,
alle ottime osservazioni delle Colleghe che mi hanno preceduto vorrei aggiungere una raccomandazione: se si tratta di un disturbo d'ansia, ed è piuttosto probabile, continuare a cercare in rete informazioni mediche e psicologiche non le sarà d'aiuto, anzi, rischia solo di peggiorare le cose.
Lei in questo periodo sta rimuginando sulla possibilità di avere ancora qualche problema fisico: è normale avere questo tipo di timori dopo una diagnosi, la persona pensa infatti che "non sia ancora finita del tutto".
Alle ottime letture consigliate dalle Colleghe mi permetto di aggiungerne un paio
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/408-ipocondria-la-paura-delle-malattie.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
Confermo che un ottimo approccio terapeutico ai disturbi d'ansia è la terapia cognitivo-comportamentale.
alle ottime osservazioni delle Colleghe che mi hanno preceduto vorrei aggiungere una raccomandazione: se si tratta di un disturbo d'ansia, ed è piuttosto probabile, continuare a cercare in rete informazioni mediche e psicologiche non le sarà d'aiuto, anzi, rischia solo di peggiorare le cose.
Lei in questo periodo sta rimuginando sulla possibilità di avere ancora qualche problema fisico: è normale avere questo tipo di timori dopo una diagnosi, la persona pensa infatti che "non sia ancora finita del tutto".
Alle ottime letture consigliate dalle Colleghe mi permetto di aggiungerne un paio
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/408-ipocondria-la-paura-delle-malattie.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
Confermo che un ottimo approccio terapeutico ai disturbi d'ansia è la terapia cognitivo-comportamentale.
[#8]
Ex utente
Grazie mille delle risposte, ma oggi purtroppo alla visita sportiva mi hanno fermato per via del cuore....tachicardia sinusale e devo fare su richiesta degli accertamenti come eco al cuore e macchinetta per 24h (questo in termini non medici) il problema è che io avevo i battiti a 125 a riposo e non me ne accorgevo!!!! Quindi accertamenti ne dovrò fare sicuramente...e a questo punto spero che l'ansia possa portare i battiti anche così e che non sia un disturbo organico.
[#9]
Si, l'ansia determina la tachicardia. Si tranquillizzi almeno sul fatto che il suo sia un disturbo funzionale.
L'idea diffusa quanto sbagliata e' che le somatizzazioni non abbiano un riscontro organico.
Non e' cosi'. L'ansia agisce sul Sistema Nervoso Vegetativo che gestisce fra le altre cose anche la frequenza cardiaca (i battiti che se alterati costiuiscono la tachicardia).
Lei vive in una situazione psicofisiologica di allarme, a livello vegetativon e cio' avviene costatemente.
Non ha rilevanza che sia o meno a riposo, anzi se lei e' a riposo presumi bimente sperimenta piu' ansia di quando e' in attivita' perche non la "scarica" in alcun modo.
Le formulo i migliori auguri e ci tenga informati.
Cordialmente
L'idea diffusa quanto sbagliata e' che le somatizzazioni non abbiano un riscontro organico.
Non e' cosi'. L'ansia agisce sul Sistema Nervoso Vegetativo che gestisce fra le altre cose anche la frequenza cardiaca (i battiti che se alterati costiuiscono la tachicardia).
Lei vive in una situazione psicofisiologica di allarme, a livello vegetativon e cio' avviene costatemente.
Non ha rilevanza che sia o meno a riposo, anzi se lei e' a riposo presumi bimente sperimenta piu' ansia di quando e' in attivita' perche non la "scarica" in alcun modo.
Le formulo i migliori auguri e ci tenga informati.
Cordialmente
[#10]
Ex utente
grazie dottoressa,
quindi lei comunque dice di andare a verificare da un professionista e cercare di capire come riuscire a smettere di vivere in questo stato di allerta.
la mia ultima domanda è solo come sia possibilie che io non mi renda conto di questa tachicardia o in quel momento io non abbia preoccupazione...cioè mi misurano il battito ed è a 125 e io sono sorpresa quanto loro perchè non lo avverto nè psicologicamente nè fisicamente come cuore in gola o altro!!!
quindi lei comunque dice di andare a verificare da un professionista e cercare di capire come riuscire a smettere di vivere in questo stato di allerta.
la mia ultima domanda è solo come sia possibilie che io non mi renda conto di questa tachicardia o in quel momento io non abbia preoccupazione...cioè mi misurano il battito ed è a 125 e io sono sorpresa quanto loro perchè non lo avverto nè psicologicamente nè fisicamente come cuore in gola o altro!!!
[#11]
Questa particolarita' potrebbe fare ipotizzare un disturbo della regolazione dell'affettivita', l'alessitimia, che spesso e' alla base delle somatizzazioni.
Tale disturbo consiste proprio nella difficolta' a percepire le emozioni a livello psichico. Esse vengono espresse solo a livello organico e non arrivano alla coscienza.
Se tale ipotesi fosse valida le consiglierei vivamente di chiedere una valutazione ad uno psicoterapeuta specializzato in psicosomatica perche' con un adeguata psicoterapia potrebbe risolvere dei disturbi che altrimenti non si gioverebbero di alcuna cura.
I migliori saluti
Tale disturbo consiste proprio nella difficolta' a percepire le emozioni a livello psichico. Esse vengono espresse solo a livello organico e non arrivano alla coscienza.
Se tale ipotesi fosse valida le consiglierei vivamente di chiedere una valutazione ad uno psicoterapeuta specializzato in psicosomatica perche' con un adeguata psicoterapia potrebbe risolvere dei disturbi che altrimenti non si gioverebbero di alcuna cura.
I migliori saluti
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 12.6k visite dal 04/11/2012.
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