Carattere forte solo nelle difficoltà
Salve volevo esporvi il mio problema: premetto che sono sempre stato insicuro,11 anni fa ho sofferto di una grave depressione che però ho superato inizialmente con farmaci e supporto psichiatrico ma poi decisi di interrompere sia i medicinali che le sedute per "farcela da solo" (se potessi tornare indietro di certo non lo rifarei). Ma veniamo al dunque: sul posto di lavoro (faccio l'operaio specializzato) sono estremamente insicuro e questo lo notano anche i colleghi, tendo a farmi mille problemi anche per cose banali (alle volte invidio i menefreghisti),se commetto un errore continuo a pensarci e a logorarmi anche nei momenti in cui non sono al lavoro (fine settimana, sonno turbato,ferie). Mi rendo conto di essere molto severo con me stesso ed inoltre credo di soffrire di agorafobia infatti evito accuratamente di andare a fare la spesa da solo (impazzirei credo) e di trovarmi in situazioni in cui devo affrontare la folla. Se sono in un locale affollato in compagnia di amici il solo pensiero di attraversare tutto il locale da solo per andare in bagno mi fa stare male.Se passeggio da solo col mio cane ed incontro qualcuno sono a disagio. Tutto ciò è molto invalidante e sapete qual'è il paradosso? Riesco a gestire in modo esemplare situazioni molto più complesse: mi sono rialzato dopo un anno di depressione riprendendo gli studi precedentemente interrotti e diplomandomi col massimo dei voti,mi è capitato di soccorrere dei feriti in un incidente stradale molto grave (con un morto) e non ho avuto paura, anzi, chi era con me ha detto che sembravo un soccorritore esperto. Ultimo episodio in ordine di tempo: un mese fa sono stato operato di cancro e sto affrontando visite,esami,pareri discordanti dei medici ecc. ecc. eppure il mio umore non è stato intaccato anzi, questa cosa mi sta rendendo ancora più forte, le persone che mi vengono a trovare mi fanno i complimenti per come sto affrontando questa spiacevole novità dicendo che loro al mio posto sarebbero impazziti o si sarebbero gettati nello sconforto più totale. Mi chiedono come diavolo faccio ad aver reagito così, io invece dentro di me mi chiedo come diavolo facciano loro ad andare a fare la spesa da soli. E' questo il punto: nelle "banalità" dell vita quotidiana sono in difficoltà mentre invece nelle situazioni più difficili mi trovo a mio agio. Sinceramente preferirei che fosse il contrario in quanto nel corso della vita capita molto più spesso (fortunatamente) di affrontare la folla piuttosto che combattere un cancro,una depressione oppure tirar fuori da un'auto in fiamme un ragazzo privo di sensi. Per concludere vorrei un vostro parere al riguardo.Grazie di cuore.
[#1]
Gentile utente,
le difficoltà legate all'insicurezza e all'ansia spesso si acuiscono nei momenti di apparente calma, mentre quando si è impegnati in attività molto complesse come quelle che lei descrive, si riesce ad essere più "funzionali". E' anche molto comune che in situazioni in cui le persone che ci circondano appaiono disperate e disarmate (come nel caso dell'incidente) in un certo senso siamo "costretti" ad essere forti...
E' sempre stato questo il suo modo di "funzionare"? Anche da piccolo riusciva meglio nelle imprese difficili che in quelle semplici?
Saluti
le difficoltà legate all'insicurezza e all'ansia spesso si acuiscono nei momenti di apparente calma, mentre quando si è impegnati in attività molto complesse come quelle che lei descrive, si riesce ad essere più "funzionali". E' anche molto comune che in situazioni in cui le persone che ci circondano appaiono disperate e disarmate (come nel caso dell'incidente) in un certo senso siamo "costretti" ad essere forti...
E' sempre stato questo il suo modo di "funzionare"? Anche da piccolo riusciva meglio nelle imprese difficili che in quelle semplici?
Saluti
Dr.ssa Valentina Bovio - Psicologa Psicoterapeuta
[#2]
Gentile utente, ha ragione: Lei è proprio molto duro con se stesso!
I disturbi che Lei descrive non sono banalità: i disturbi d'ansia si esprimono attraverso sintomi e situazioni molto invalidanti (es non poter uscire da soli), come Lei stesso riconosce.
Il vero paradosso è proprio la voglia di farcela da solo... perchè non torna in cura dal medico che L'ha aiutata tempo fa?
Dalla Sua parte ha il vantaggio di sapere che i disturbi d'ansia e le condotte di evitamento possono essere trattate bene e velocemente, ma c'è anche uno svantaggio: col tempo questi disturbi -se non trattati- si amplificano e poi diventa sempre più difficile intervenire.
Saluti,
I disturbi che Lei descrive non sono banalità: i disturbi d'ansia si esprimono attraverso sintomi e situazioni molto invalidanti (es non poter uscire da soli), come Lei stesso riconosce.
Il vero paradosso è proprio la voglia di farcela da solo... perchè non torna in cura dal medico che L'ha aiutata tempo fa?
Dalla Sua parte ha il vantaggio di sapere che i disturbi d'ansia e le condotte di evitamento possono essere trattate bene e velocemente, ma c'è anche uno svantaggio: col tempo questi disturbi -se non trattati- si amplificano e poi diventa sempre più difficile intervenire.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.6k visite dal 03/11/2012.
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