Senso di colpa
Ho conosciuto lui poco tempo dopo essersi lasciato con la ex fidanzata.
La loro storia era durata meno di anno, lui l'aveva tradita dopo pochi mesi, diceva di non amarla più, di esserci tornato per i sensi di colpa, di non avere più attrazione e che da tempo non avevano rapporti.
Viste queste premesse ho cercato di mantenere, per quanto possibile, i piedi per terra poichè avevo paura che dietro il suo entusiasmo nei miei riguardi si celasse l'abitudine di non saper stare da solo (praticamente ha sempre diviso la vita con qualcuno visto che ha alle spalle un altro fidanzamento di tanti anni, ricco di tanti tradimenti sempre da parte sua).
E'stata una storia di 2 mesi ma pienissima di emozioni e passione. Abbiamo anche provato ad avere un bambino. Ad un certo punto il bivio: o ci fidanziamo o lasciamo perdere. Optiamo per la seconda strada.
Nei 2 mesi successivi ci sentiamo un paio di volte. Intuisco che lui non riesce a dirmi ''non sei tu il problema, il punto è che io non voglio impegni con nessuna''. Ero arrabbiatissima in quel periodo. Perchè non dirmi la verità?
Una sera ci incontriamo per caso. La sua vigliaccheria dei mesi scorsi mi da ai nervi, la discussione, subito dopo esserci salutati, degenera. Mi dice una brutta parola e -non son come sia potuto accadere- gli mollo uno schiaffo. La lite continua sempre più caldamente fin quando lui non si avvicina (eravamo distanti), mi butta a terra, mi prende a calci. Si ferma solo perchè intervengono 2 ragazzi. Tutta questa scena davanti all'ultima ex fidanzata.
L'indomani ci vediamo per 2 minuti. Gli dico subito che è perdonato, che non è successo nulla. Lui piange, mi chiede scusa (non ha mai alzato le mani con nessuno), è devastato e mortificato quanto me.
Scegliamo di non vederci ne sentirci più.
Dopo 3 settimane lo chiamo, avevo bisogno di sfogarmi,di parlare. Volevo sapere come stava, non volevo aggredirlo o rinfacciarli qualcosa. Lui mi dice immediatamente che è andato avanti, che ha superato tutto, che è tornato con la ex.
Mi dice di averla sempre amata, che per lui sono stata solo uno sfogo.
Questo non mi importa, la ''nostra'' storia era finita tempo fa. Che lui stia con lei o con altre 100 per me è uguale.
Quello che mi devasta è la sua reazione. Come ha fatto ad andare avanti cosi splendidamente? Lui non è un mostro, altrimenti non sarebbe in grado di fidanzarsi, ma forse lo sono io perchè non merito nulla, nemmeno delle scuse decenti. Lei è stata riconquistata, è amata. A me, invece, non mi reputa degna di avere il suo perdono, non gli importa perchè non esisto. Dopo 3 settimane è stato pronto ad intraprendere una relazione, io dopo 3 mesi ancora non dormo. Mi sembra che sia successo ieri. Lui ha dimenticato tutto, non si sente nemmeno in difficoltà nei miei riguardi altrimenti non mi farebbe marcire così come una carogna. Come fa ad aver dimenticato?
Lei è degna e io no. Non merito nemmeno i suoi sensi di colpa.
Non ne ho mai parlato con nessuno. Mi sento morire ogni giorno di più.
La loro storia era durata meno di anno, lui l'aveva tradita dopo pochi mesi, diceva di non amarla più, di esserci tornato per i sensi di colpa, di non avere più attrazione e che da tempo non avevano rapporti.
Viste queste premesse ho cercato di mantenere, per quanto possibile, i piedi per terra poichè avevo paura che dietro il suo entusiasmo nei miei riguardi si celasse l'abitudine di non saper stare da solo (praticamente ha sempre diviso la vita con qualcuno visto che ha alle spalle un altro fidanzamento di tanti anni, ricco di tanti tradimenti sempre da parte sua).
E'stata una storia di 2 mesi ma pienissima di emozioni e passione. Abbiamo anche provato ad avere un bambino. Ad un certo punto il bivio: o ci fidanziamo o lasciamo perdere. Optiamo per la seconda strada.
Nei 2 mesi successivi ci sentiamo un paio di volte. Intuisco che lui non riesce a dirmi ''non sei tu il problema, il punto è che io non voglio impegni con nessuna''. Ero arrabbiatissima in quel periodo. Perchè non dirmi la verità?
Una sera ci incontriamo per caso. La sua vigliaccheria dei mesi scorsi mi da ai nervi, la discussione, subito dopo esserci salutati, degenera. Mi dice una brutta parola e -non son come sia potuto accadere- gli mollo uno schiaffo. La lite continua sempre più caldamente fin quando lui non si avvicina (eravamo distanti), mi butta a terra, mi prende a calci. Si ferma solo perchè intervengono 2 ragazzi. Tutta questa scena davanti all'ultima ex fidanzata.
L'indomani ci vediamo per 2 minuti. Gli dico subito che è perdonato, che non è successo nulla. Lui piange, mi chiede scusa (non ha mai alzato le mani con nessuno), è devastato e mortificato quanto me.
Scegliamo di non vederci ne sentirci più.
Dopo 3 settimane lo chiamo, avevo bisogno di sfogarmi,di parlare. Volevo sapere come stava, non volevo aggredirlo o rinfacciarli qualcosa. Lui mi dice immediatamente che è andato avanti, che ha superato tutto, che è tornato con la ex.
Mi dice di averla sempre amata, che per lui sono stata solo uno sfogo.
Questo non mi importa, la ''nostra'' storia era finita tempo fa. Che lui stia con lei o con altre 100 per me è uguale.
Quello che mi devasta è la sua reazione. Come ha fatto ad andare avanti cosi splendidamente? Lui non è un mostro, altrimenti non sarebbe in grado di fidanzarsi, ma forse lo sono io perchè non merito nulla, nemmeno delle scuse decenti. Lei è stata riconquistata, è amata. A me, invece, non mi reputa degna di avere il suo perdono, non gli importa perchè non esisto. Dopo 3 settimane è stato pronto ad intraprendere una relazione, io dopo 3 mesi ancora non dormo. Mi sembra che sia successo ieri. Lui ha dimenticato tutto, non si sente nemmeno in difficoltà nei miei riguardi altrimenti non mi farebbe marcire così come una carogna. Come fa ad aver dimenticato?
Lei è degna e io no. Non merito nemmeno i suoi sensi di colpa.
Non ne ho mai parlato con nessuno. Mi sento morire ogni giorno di più.
[#1]
"ma forse lo sono io perchè non merito nulla, nemmeno delle scuse decenti. "
Gentile Utente, tutta la Sua mail sembra dimostrare una bassa autistima e un senso pervasivo di inadeguatezza. E credo che questo lo abbia dimostarto con i fatti. Perchè cercare ancora e piangere per una persona che l'ha trattata in un modo del genere?
Perchè non riconoscere che il problema è di questo ragazzo?
Perchè non pretendere di essere trattata bene e come merita un essere umano?
Io da qui non posso ovviamente conoscere le Sue dinamiche e ciò che La spinge a comportarsi così, ma si può ipotizzare che la percezione che Lei ha di se stessa sia di persona indegna. Altrimenti sarebbe immediatamente scappata da uno così.
Questo modo di essere e di comportarsi è in realtà molto frequente nelle donne con problemi di scarsa autostima e con storie di deprivazione affettiva alle spalle.
Però è ingiusto verso se stessa piangere e soffrire per una situazione che, al contrario, farebbe arrabbiare e allontanare (anzi neppure avvicinare) qualunque donna con una sana autostima.
La soluzione? è possibile cambiare affrontando con uno psicologo psicoterapeuta la situazione.
Saluti,
Gentile Utente, tutta la Sua mail sembra dimostrare una bassa autistima e un senso pervasivo di inadeguatezza. E credo che questo lo abbia dimostarto con i fatti. Perchè cercare ancora e piangere per una persona che l'ha trattata in un modo del genere?
Perchè non riconoscere che il problema è di questo ragazzo?
Perchè non pretendere di essere trattata bene e come merita un essere umano?
Io da qui non posso ovviamente conoscere le Sue dinamiche e ciò che La spinge a comportarsi così, ma si può ipotizzare che la percezione che Lei ha di se stessa sia di persona indegna. Altrimenti sarebbe immediatamente scappata da uno così.
Questo modo di essere e di comportarsi è in realtà molto frequente nelle donne con problemi di scarsa autostima e con storie di deprivazione affettiva alle spalle.
Però è ingiusto verso se stessa piangere e soffrire per una situazione che, al contrario, farebbe arrabbiare e allontanare (anzi neppure avvicinare) qualunque donna con una sana autostima.
La soluzione? è possibile cambiare affrontando con uno psicologo psicoterapeuta la situazione.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Gentile Dottoressa, innanzitutto la ringrazio per la celerità con cui mi ha risposto.
In rari momenti di lucidità, per pochi secondi penso che sia ingiusto l'accaduto, penso di non meritarlo.
Ma poi guardo al suo fidanzamento, alla sua felicità, al silenzio nei miei riguardi e subito l'idea che sia io quella dalla ''parte sbagliata'' vince.
Lui sa chiedere scusa. Sa farsi perdonare. Sa andare avanti. Ha affrontato questa situazione con la ex visto che ci è tornato (le ripeto, questa ragazza ha assistito alla scena). A me invece ha dato solo indifferenza.
Capisco anche che era in un periodo di fortissimo stress universitario, che dopo 6 mesi l'amore non ricompare magicamente (soprattutto quando lui ha avuto un rapporto del genere con me), che è più facile chiedere scusa a lei che guardarmi in faccia. Intuisco che non sarà una storia duratura la loro, già finita una volta e con un tradimento nel mezzo.
Ma tutti questi pensieri non mi fanno stare meglio, non mi importa se e quando si lascia perchè tanto non voglio lui, non voglio stare con lui.
Voglio solo che sia dispiaciuto, che me lo faccia capire prima o poi, al di là di ogni suo fidanzamento, non mi importano le scuse, non mi importa parlarci.
Ho paura che solo io sto cosi, che lui abbia dimenticato quello che ha fatto.
Forse ho paura di rendermi conto che lui abbia qualche problema, visto che uno scatto di ira del genere è ingiustificabile.
Forse mi risulta ancora più doloroso visto il tipo di storia che avevamo.
Forse la cosa che più mi sconvolge è che lui sia un medico, e un medico non può avere così poco senso umano da non sentirsi minimamente in colpa.
Cosa vuol dire di preciso ''storie di deprivazione affettiva'' ?
Mi auguro di avere il coraggio di intraprendere la soluzione da lei prospettata.
La ringrazio ancora per la sua disponibilità.
In rari momenti di lucidità, per pochi secondi penso che sia ingiusto l'accaduto, penso di non meritarlo.
Ma poi guardo al suo fidanzamento, alla sua felicità, al silenzio nei miei riguardi e subito l'idea che sia io quella dalla ''parte sbagliata'' vince.
Lui sa chiedere scusa. Sa farsi perdonare. Sa andare avanti. Ha affrontato questa situazione con la ex visto che ci è tornato (le ripeto, questa ragazza ha assistito alla scena). A me invece ha dato solo indifferenza.
Capisco anche che era in un periodo di fortissimo stress universitario, che dopo 6 mesi l'amore non ricompare magicamente (soprattutto quando lui ha avuto un rapporto del genere con me), che è più facile chiedere scusa a lei che guardarmi in faccia. Intuisco che non sarà una storia duratura la loro, già finita una volta e con un tradimento nel mezzo.
Ma tutti questi pensieri non mi fanno stare meglio, non mi importa se e quando si lascia perchè tanto non voglio lui, non voglio stare con lui.
Voglio solo che sia dispiaciuto, che me lo faccia capire prima o poi, al di là di ogni suo fidanzamento, non mi importano le scuse, non mi importa parlarci.
Ho paura che solo io sto cosi, che lui abbia dimenticato quello che ha fatto.
Forse ho paura di rendermi conto che lui abbia qualche problema, visto che uno scatto di ira del genere è ingiustificabile.
Forse mi risulta ancora più doloroso visto il tipo di storia che avevamo.
Forse la cosa che più mi sconvolge è che lui sia un medico, e un medico non può avere così poco senso umano da non sentirsi minimamente in colpa.
Cosa vuol dire di preciso ''storie di deprivazione affettiva'' ?
Mi auguro di avere il coraggio di intraprendere la soluzione da lei prospettata.
La ringrazio ancora per la sua disponibilità.
[#3]
" A me invece ha dato solo indifferenza..."
Gentile Utente, mi perdoni la franchezza, ma si ritenga fortunata che un personaggio del genere sia uscito di scena!
"Voglio solo che sia dispiaciuto, che me lo faccia capire prima o poi, al di là di ogni suo fidanzamento, non mi importano le scuse, non mi importa parlarci...."
Questo potrebbe anche non accadere mai, anzi con buona probabilità non accadrà... e se così fosse, Lei che cosa intende fare? Intende perdere tempo, energie e lacrime per una situazione del genere?
"uno scatto di ira del genere è ingiustificabile."
Perchè mai, allora, Lei sta facendo di tutto per volerlo giustificare?
"Cosa vuol dire di preciso ''storie di deprivazione affettiva'' ?"
Vuol dire che molto spesso le donne che si mettono in queste situazioni, che incontrano uomini del genere e non scappano a gambe levate da loro hanno tutte un qualcosa in comune, ovvero delle carenze di cure e affetto che sono indispensabili nella vita di ciascuno di noi. Questo, ovviamente, è un tema da approfondire bene con uno psicologo di persona. Una persona abituata ad essere trattata bene, con affetto, in una relazione di fiducia, non accetta e non fa compromessi con uomini del genere.
Se vuole, può leggere il libro "Donne che amano troppo" di R. Norwood.
Saluti,
Gentile Utente, mi perdoni la franchezza, ma si ritenga fortunata che un personaggio del genere sia uscito di scena!
"Voglio solo che sia dispiaciuto, che me lo faccia capire prima o poi, al di là di ogni suo fidanzamento, non mi importano le scuse, non mi importa parlarci...."
Questo potrebbe anche non accadere mai, anzi con buona probabilità non accadrà... e se così fosse, Lei che cosa intende fare? Intende perdere tempo, energie e lacrime per una situazione del genere?
"uno scatto di ira del genere è ingiustificabile."
Perchè mai, allora, Lei sta facendo di tutto per volerlo giustificare?
"Cosa vuol dire di preciso ''storie di deprivazione affettiva'' ?"
Vuol dire che molto spesso le donne che si mettono in queste situazioni, che incontrano uomini del genere e non scappano a gambe levate da loro hanno tutte un qualcosa in comune, ovvero delle carenze di cure e affetto che sono indispensabili nella vita di ciascuno di noi. Questo, ovviamente, è un tema da approfondire bene con uno psicologo di persona. Una persona abituata ad essere trattata bene, con affetto, in una relazione di fiducia, non accetta e non fa compromessi con uomini del genere.
Se vuole, può leggere il libro "Donne che amano troppo" di R. Norwood.
Saluti,
[#4]
Utente
Mi piace l'idea di leggere questo libro, la ringrazio davvero !
Credo che sia un buon inizio per trovare poi il coraggio, e non sto a spiegare a lei perchè tante volte questo tipo di coraggio manca, di rivolgermi ad un psicologo personalmente.
Così non posso andare avanti, devo riprendere il controllo, devo riprendere la mia vita, il mio lavoro (sono laureata in legge).
Anche perchè prima o poi lo incontrerò.
Abbiamo molti amici in comune e finora ho evitato di esser presente alle occasioni in cui c'era pure lui, ma non posso e non voglio scappare tutta la vita da questa esperienza che sicuramente, per una donna, è tra le più brutte che la vita possa preservarle.
Voglio esser pronta davanti a lui, non voglio scoppiare in lacrime appena lo vedo.
Voglio diventare ''una persona abituata ad essere trattata bene, con affetto, in una relazione di fiducia''.
La ringrazio nuovamente per la sua infinita pazienza Dottoressa Pileci,
le farò sapere come andrà a finire tutta questa storia.
Credo che sia un buon inizio per trovare poi il coraggio, e non sto a spiegare a lei perchè tante volte questo tipo di coraggio manca, di rivolgermi ad un psicologo personalmente.
Così non posso andare avanti, devo riprendere il controllo, devo riprendere la mia vita, il mio lavoro (sono laureata in legge).
Anche perchè prima o poi lo incontrerò.
Abbiamo molti amici in comune e finora ho evitato di esser presente alle occasioni in cui c'era pure lui, ma non posso e non voglio scappare tutta la vita da questa esperienza che sicuramente, per una donna, è tra le più brutte che la vita possa preservarle.
Voglio esser pronta davanti a lui, non voglio scoppiare in lacrime appena lo vedo.
Voglio diventare ''una persona abituata ad essere trattata bene, con affetto, in una relazione di fiducia''.
La ringrazio nuovamente per la sua infinita pazienza Dottoressa Pileci,
le farò sapere come andrà a finire tutta questa storia.
[#5]
Cara utente,
sottoscrivo quanto le ha risposto al d.ssa Pileci e aggiungo solo un commento alla sua affermazione:
"Lui non è un mostro, altrimenti non sarebbe in grado di fidanzarsi"
Pensa che avere una ragazza dia la patente da non-mostro (e cioè - immagino - di equilibrio e capacità di amare) a qualcuno?
Secondo lei cosa vuole dire per lui "fidanzarsi"?
Ci dice che aveva tradito la sua ex senza tanti scrupoli dopo solo qualche mese di relazione, che affermava di essere tornato con quella ragazza per senso di colpa, senza provare nè amore nè attrazione, e che si è buttato a capofitto nella storia con lei arrivando perfino a pensare di avere un figlio ("una storia di 2 mesi ma pienissima di emozioni e passione. Abbiamo anche provato ad avere un bambino") per poi chiudere il rapporto quasi come niente fosse, decidendo fra fidanzarsi o lasciarsi.
Le sembra un comportamento equilibrato e maturo?
L'unica cosa che lei ha sbagliato è stata la valutazione non immediata, ma in itinere, di questo ragazzo, perchè al principio lo stava vedendo in modo abbastanza realistico:
"Viste queste premesse ho cercato di mantenere, per quanto possibile, i piedi per terra poichè avevo paura che dietro il suo entusiasmo nei miei riguardi si celasse l'abitudine di non saper stare da solo."
Il fatto che lui sia tornato con la propria ex senza lasciar passare più di 3 settimane è perfettamente in linea con la sua osservazione circa la necessità di non stare mai da solo che probabilmente questo ragazzo ha e non riesce a superare.
Il conseguente sentimento di indegnità che lei ha provato, invece di arrabbiarsi ed essere contenta di non averci più a che fare, indica bassa autostima e probabilmente una certa tendenza a trovare partner che la svalutano: questo mi porta a consigliarle come ha fatto la mia Collega di cercare un aiuto professionale per intervenire sui presupposti che hanno reso possibile l'inizio e lo svolgimento di tutta la storia.
Spero che prenderà questa decisione e che prendendo in mano la situazione parlandone con uno psicologo interromperà il rimuginio sull'accaduto, che probabilmente serve solo a farla sentire ancora peggio.
sottoscrivo quanto le ha risposto al d.ssa Pileci e aggiungo solo un commento alla sua affermazione:
"Lui non è un mostro, altrimenti non sarebbe in grado di fidanzarsi"
Pensa che avere una ragazza dia la patente da non-mostro (e cioè - immagino - di equilibrio e capacità di amare) a qualcuno?
Secondo lei cosa vuole dire per lui "fidanzarsi"?
Ci dice che aveva tradito la sua ex senza tanti scrupoli dopo solo qualche mese di relazione, che affermava di essere tornato con quella ragazza per senso di colpa, senza provare nè amore nè attrazione, e che si è buttato a capofitto nella storia con lei arrivando perfino a pensare di avere un figlio ("una storia di 2 mesi ma pienissima di emozioni e passione. Abbiamo anche provato ad avere un bambino") per poi chiudere il rapporto quasi come niente fosse, decidendo fra fidanzarsi o lasciarsi.
Le sembra un comportamento equilibrato e maturo?
L'unica cosa che lei ha sbagliato è stata la valutazione non immediata, ma in itinere, di questo ragazzo, perchè al principio lo stava vedendo in modo abbastanza realistico:
"Viste queste premesse ho cercato di mantenere, per quanto possibile, i piedi per terra poichè avevo paura che dietro il suo entusiasmo nei miei riguardi si celasse l'abitudine di non saper stare da solo."
Il fatto che lui sia tornato con la propria ex senza lasciar passare più di 3 settimane è perfettamente in linea con la sua osservazione circa la necessità di non stare mai da solo che probabilmente questo ragazzo ha e non riesce a superare.
Il conseguente sentimento di indegnità che lei ha provato, invece di arrabbiarsi ed essere contenta di non averci più a che fare, indica bassa autostima e probabilmente una certa tendenza a trovare partner che la svalutano: questo mi porta a consigliarle come ha fatto la mia Collega di cercare un aiuto professionale per intervenire sui presupposti che hanno reso possibile l'inizio e lo svolgimento di tutta la storia.
Spero che prenderà questa decisione e che prendendo in mano la situazione parlandone con uno psicologo interromperà il rimuginio sull'accaduto, che probabilmente serve solo a farla sentire ancora peggio.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#6]
Cara ragazza,
non posso che essere d'accordo con le colleghe. Un individuo del genere meglio perderlo che trovarlo, meno male che è uscito di scena. Non lo stia a giustificare, un uomo che picchia una donna non merita nemmeno una parola di comprensione. E se parliamo di mostri, sicuramente da questo punto di vista la patente possiamo darla a lui. Io non conosco la sua storia di vita, leggo solo quanto scrive di questi mesi, ma penso che intraprendere un percorso psicoterapeutico che l'aiuti a raccontarsi e a capire perchè lei abbia la tendenza a giustificare quest'uomo e a colpevolizzare per di più se stessa, sarebbe consigliabile.
Se non è riuscita ad andare avanti, ne parli con qualcuno che l'aiuti a scoprire le sue risorse e qualità e vedrà che presto dimenticherà quest'esperienza.
La bassa autostima si può trattare in terapia, ma bisogna capire da cosa deriva, così un domani, quando un uomo degno e rispettoso si presenterà alla porta, lei sarà pronta ad accoglierlo nel migliore dei modi.
Non si abbatta, lei è nel giusto.
Un abbraccio
non posso che essere d'accordo con le colleghe. Un individuo del genere meglio perderlo che trovarlo, meno male che è uscito di scena. Non lo stia a giustificare, un uomo che picchia una donna non merita nemmeno una parola di comprensione. E se parliamo di mostri, sicuramente da questo punto di vista la patente possiamo darla a lui. Io non conosco la sua storia di vita, leggo solo quanto scrive di questi mesi, ma penso che intraprendere un percorso psicoterapeutico che l'aiuti a raccontarsi e a capire perchè lei abbia la tendenza a giustificare quest'uomo e a colpevolizzare per di più se stessa, sarebbe consigliabile.
Se non è riuscita ad andare avanti, ne parli con qualcuno che l'aiuti a scoprire le sue risorse e qualità e vedrà che presto dimenticherà quest'esperienza.
La bassa autostima si può trattare in terapia, ma bisogna capire da cosa deriva, così un domani, quando un uomo degno e rispettoso si presenterà alla porta, lei sarà pronta ad accoglierlo nel migliore dei modi.
Non si abbatta, lei è nel giusto.
Un abbraccio
Dr.ssa Laura Mirona
dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3.3k visite dal 03/11/2012.
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