Tensione, ansia e deglutizione
Buongiorno,
da circa 4 anni soffro di una tensione interna. I sintomi sono nati improvvisamente, dall'oggi al domani, non saprei indentificarne la causa: forse un periodo di stress da studio o una delusione sentimentale.
Questo malessere interno mina la mia tranquillità: ho difficoltà nel concentrarmi, nel vivere a pieno le emozioni e, soprattutto, nel rapportarmi con gli altri, anche con le persone vicine. L'unica figura con cui posso dire di esprimere veramente me stesso è la mia ragazza.
Provo il massimo disagio quando mi trovo a tu per tu con una persona, soprattutto se si tratta di una persona a cui tengo, oppure a cui vorrei dimostrare il mio valore, sento che, con il mio malessere, metto a disagio anche chi mi sta di fronte, è questo che mi fa sentire più male.
La tensione è sempre accompagnata da un continuo desiderio di deglutire, come se sentissi sempre qualcosa in gola da mandar giù, che non mi permette di respirare o parlare, credo che il sopracitato aspetto sia cruciale tant'è che non riesco a capire se la continua e forzata deglutizione sia causa della tensione psichica o viceversa. Quando sto con gli altri spesso mi trovo a dover deglutire ed a schiarirmi la voce e mi sembra che ciò mi esponga al giudizio altrui, tentare di non deglutire non serve a nulla.
Pur essendo un timido di natura, non mi manca il coraggio di agire e sono un ottimista, tento di prendere le cose con la dovuta leggerezza, non mi considero un caso irrecuperabile ma riconosco di essere malato; la vita in questi anni non è andata affatto male, mi sono laureato e ho trovato un lavoro che mi appassiona, sono molto spesso fuori casa con gli amici e, anche se sento di causare loro un po' di disagio, so che mi amano ancora come una volta, perchè non ho perduto la mia ilarità e la capacità di comunicare loro il mio affetto.
Direi che è tutto a posto se non fosse per questo sottofondo di ansia e malessere che permea il tutto, che si presenta senza un vero motivo, a causa del quale, in parte, non riesco ad esprimere la mia personalità.
A volte mi illudo che tutto questo sia un risultato naturale dalla mia timidezza, ma, guardando al passato, posso dire che, anche se ero molto più timido, non ho mai provato questa sensazione sgradevole, se non in presenza di condizioni oggettivamente stressanti. Invece adesso l'esser teso è la mia condizione 'normale', tanto che mi sembra quasi di stare meglio quando c'è un motivo effettivo per cui essere teso.
Sento che questo disagio non fa parte della mia persona e non vorrei arrendermi ad esso semplicemente accettandolo, in questi anni ci ho convissuto perchè è un disagio tollerabile e i sintomi non si presentano sempre con la stessa intensità. Ora però sento che dentro ho tanta voglia di liberarmi, mi sembra che stia volando con una zavorra addosso.
Vi scrivo per avere alcuni consigli, anche pratici, per sapere cosa ne pensate di questa situazione e di come dovrei muovermi per attuare un piano concreto di guarigione.
Grazie!
da circa 4 anni soffro di una tensione interna. I sintomi sono nati improvvisamente, dall'oggi al domani, non saprei indentificarne la causa: forse un periodo di stress da studio o una delusione sentimentale.
Questo malessere interno mina la mia tranquillità: ho difficoltà nel concentrarmi, nel vivere a pieno le emozioni e, soprattutto, nel rapportarmi con gli altri, anche con le persone vicine. L'unica figura con cui posso dire di esprimere veramente me stesso è la mia ragazza.
Provo il massimo disagio quando mi trovo a tu per tu con una persona, soprattutto se si tratta di una persona a cui tengo, oppure a cui vorrei dimostrare il mio valore, sento che, con il mio malessere, metto a disagio anche chi mi sta di fronte, è questo che mi fa sentire più male.
La tensione è sempre accompagnata da un continuo desiderio di deglutire, come se sentissi sempre qualcosa in gola da mandar giù, che non mi permette di respirare o parlare, credo che il sopracitato aspetto sia cruciale tant'è che non riesco a capire se la continua e forzata deglutizione sia causa della tensione psichica o viceversa. Quando sto con gli altri spesso mi trovo a dover deglutire ed a schiarirmi la voce e mi sembra che ciò mi esponga al giudizio altrui, tentare di non deglutire non serve a nulla.
Pur essendo un timido di natura, non mi manca il coraggio di agire e sono un ottimista, tento di prendere le cose con la dovuta leggerezza, non mi considero un caso irrecuperabile ma riconosco di essere malato; la vita in questi anni non è andata affatto male, mi sono laureato e ho trovato un lavoro che mi appassiona, sono molto spesso fuori casa con gli amici e, anche se sento di causare loro un po' di disagio, so che mi amano ancora come una volta, perchè non ho perduto la mia ilarità e la capacità di comunicare loro il mio affetto.
Direi che è tutto a posto se non fosse per questo sottofondo di ansia e malessere che permea il tutto, che si presenta senza un vero motivo, a causa del quale, in parte, non riesco ad esprimere la mia personalità.
A volte mi illudo che tutto questo sia un risultato naturale dalla mia timidezza, ma, guardando al passato, posso dire che, anche se ero molto più timido, non ho mai provato questa sensazione sgradevole, se non in presenza di condizioni oggettivamente stressanti. Invece adesso l'esser teso è la mia condizione 'normale', tanto che mi sembra quasi di stare meglio quando c'è un motivo effettivo per cui essere teso.
Sento che questo disagio non fa parte della mia persona e non vorrei arrendermi ad esso semplicemente accettandolo, in questi anni ci ho convissuto perchè è un disagio tollerabile e i sintomi non si presentano sempre con la stessa intensità. Ora però sento che dentro ho tanta voglia di liberarmi, mi sembra che stia volando con una zavorra addosso.
Vi scrivo per avere alcuni consigli, anche pratici, per sapere cosa ne pensate di questa situazione e di come dovrei muovermi per attuare un piano concreto di guarigione.
Grazie!
[#1]
<Sento che questo disagio non fa parte della mia persona e non vorrei arrendermi ad esso semplicemente accettandolo>
Gentile Utente,
ha perfettamente ragione nel non voler arrendersi al suo disagio e cercare un modo per superarlo.
A quanto riferisce il suo "malessere interiore" si riverbera sulla sua qualità di vita, in particolar modo nella sfera delle relazioni più significative.
<questo sottofondo di ansia e malessere che permea il tutto, che si presenta senza un vero motivo, a causa del quale, in parte, non riesco ad esprimere la mia personalità.>
L'ansia si può esprimere in molti modi, tra cui le difficoltà che lei espone, ma se ne può uscire.
Per questo le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta, meglio se esperto in disturbi d'ansia che potrà, elementi alla mano, valutare la specificità della sua situazione e indicarle la strada per riconquistare un suo pieno benessere e migliorare la sua qualità di vita.
La sua motivazione a volersi liberare del suo malessere è la sua migliore alleata.
Cordialmente
Gentile Utente,
ha perfettamente ragione nel non voler arrendersi al suo disagio e cercare un modo per superarlo.
A quanto riferisce il suo "malessere interiore" si riverbera sulla sua qualità di vita, in particolar modo nella sfera delle relazioni più significative.
<questo sottofondo di ansia e malessere che permea il tutto, che si presenta senza un vero motivo, a causa del quale, in parte, non riesco ad esprimere la mia personalità.>
L'ansia si può esprimere in molti modi, tra cui le difficoltà che lei espone, ma se ne può uscire.
Per questo le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta, meglio se esperto in disturbi d'ansia che potrà, elementi alla mano, valutare la specificità della sua situazione e indicarle la strada per riconquistare un suo pieno benessere e migliorare la sua qualità di vita.
La sua motivazione a volersi liberare del suo malessere è la sua migliore alleata.
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Caro Utente,
non sempre è possibile arrivare a capire da soli quali sono le vere cause di un malessere come il suo, perchè lo sguardo soggettivo su di sè esclude automaticamente dalla vista tutto ciò che si fatica ad accettare e a riconoscere.
Per questo a volte serve ed è anzi indispensabile l'intervento di un esperto, che da fuori vede più chiaramente la situazione e anche la strada per risolverla.
Il tipo di sintomo psicosomatico che lei presenta indica simbolicamente che c'è qualcosa che non riesce a mandar giù, che le si è fermato in gola e che le impedisce di esprimere pienamente i suoi sentimenti e punti di vista, che potrebbe anche non ammettere a sè stesso perchè non particolarmente accettabili.
Provi a chiedersi con la massima apertura mentale possibile cosa non riesce ad accettare e cosa non riesce ad esprimere per paura delle conseguenze, sia per quanto riguarda l'immagine di sè stesso sia in termini di qualità delle sue relazioni con gli altri.
Forse arriverà ad una o a più risposte e potrà provare a comportarsi di conseguenza.
Se però questa operazione non le riuscisse non potrei che consigliarle di parlarne direttamente con uno psicologo che l'aiuti a fare chiarezza e a liberarsi da ciò che non riesce ad accettare e ad esprimere.
non sempre è possibile arrivare a capire da soli quali sono le vere cause di un malessere come il suo, perchè lo sguardo soggettivo su di sè esclude automaticamente dalla vista tutto ciò che si fatica ad accettare e a riconoscere.
Per questo a volte serve ed è anzi indispensabile l'intervento di un esperto, che da fuori vede più chiaramente la situazione e anche la strada per risolverla.
Il tipo di sintomo psicosomatico che lei presenta indica simbolicamente che c'è qualcosa che non riesce a mandar giù, che le si è fermato in gola e che le impedisce di esprimere pienamente i suoi sentimenti e punti di vista, che potrebbe anche non ammettere a sè stesso perchè non particolarmente accettabili.
Provi a chiedersi con la massima apertura mentale possibile cosa non riesce ad accettare e cosa non riesce ad esprimere per paura delle conseguenze, sia per quanto riguarda l'immagine di sè stesso sia in termini di qualità delle sue relazioni con gli altri.
Forse arriverà ad una o a più risposte e potrà provare a comportarsi di conseguenza.
Se però questa operazione non le riuscisse non potrei che consigliarle di parlarne direttamente con uno psicologo che l'aiuti a fare chiarezza e a liberarsi da ciò che non riesce ad accettare e ad esprimere.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Carissimo utente,
si "allei" alla sua parte motivazionale, quella che la sta spingendo a voler risolvere la situazione per poter vivere la vita appieno.
L'essere motivati al cambiamento è un passo sostanziale per iniziare a stare meglio.
Probabilmente ciò che ci riferisce è ascrivibile ad una problematica ansiosa la quale sta cercando di "comunicarLe" qualcosa.
Sarebbe però riduttivo fermarci ad un'interpretazione, non esiti a contattare uno psicoterapeuta nella sua zona.
Potrebbe davvero risolvere il suo disagio.
La saluto caramente,
Dott.ssa Serena Rizzo,
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it
si "allei" alla sua parte motivazionale, quella che la sta spingendo a voler risolvere la situazione per poter vivere la vita appieno.
L'essere motivati al cambiamento è un passo sostanziale per iniziare a stare meglio.
Probabilmente ciò che ci riferisce è ascrivibile ad una problematica ansiosa la quale sta cercando di "comunicarLe" qualcosa.
Sarebbe però riduttivo fermarci ad un'interpretazione, non esiti a contattare uno psicoterapeuta nella sua zona.
Potrebbe davvero risolvere il suo disagio.
La saluto caramente,
Dott.ssa Serena Rizzo,
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it
Dr.ssa serena rizzo
[#4]
Utente
Gentili Dottori,
grazie mille per le pronte risposte.
Interrogandomi tra me e me effettivamente non mi riesce di vedere con sicurezza nè qual'è la causa del mio malessere, nè la possibile soluzione.
Vorrei contattare uno specialista, potreste darmi dei consigli riguardo a chi affidarmi nella mia zona (anche per messaggio privato)? Ho letto che è possibile anche richiedere un consulto presso un consultorio, è consigliabile farlo?
Sono determinato ad affidarmi ad una persona competente, pur non avendo grandi possibilità economiche.
Grazie ancora, un cordiale saluto.
grazie mille per le pronte risposte.
Interrogandomi tra me e me effettivamente non mi riesce di vedere con sicurezza nè qual'è la causa del mio malessere, nè la possibile soluzione.
Vorrei contattare uno specialista, potreste darmi dei consigli riguardo a chi affidarmi nella mia zona (anche per messaggio privato)? Ho letto che è possibile anche richiedere un consulto presso un consultorio, è consigliabile farlo?
Sono determinato ad affidarmi ad una persona competente, pur non avendo grandi possibilità economiche.
Grazie ancora, un cordiale saluto.
[#5]
Si,
può rivolgersi alla sua ASL di competenza, lì le forniranno tutte le informazioni necessarie.
In bocca al lupo per tutto!
Dott.ssa Serena Rizzo
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it
può rivolgersi alla sua ASL di competenza, lì le forniranno tutte le informazioni necessarie.
In bocca al lupo per tutto!
Dott.ssa Serena Rizzo
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it
[#6]
Da qui non ci è possibile suggerire singoli professionisti, ma può prendere contatti con il consultorio o con il CPS oppure cercare un nominativo presso l'Albo online del nostro Ordine (www.opl.it) o fra gli iscritti a questo sito: www.medicitalia.it/specialisti/Psicologia
[#7]
<Ho letto che è possibile anche richiedere un consulto presso un consultorio, è consigliabile farlo?>
Gentile Utente,
può trovare ottimi professionisti tanto nel settore pubblico quanto in quello privato.
La differenza è che rivolgendosi al servizio pubblico non potrà scegliere personalmente il professionista e il numero degli incontri può essere limitato a un certo numero, dipende dalla struttura.
Si può comunque informare presso le strutture di competenza per avere dettagli più precisi, oppure contattare direttamente uno specialista privato, seguendo le indicazioni che la hanno fornito le Colleghe.
Cordialmente
Gentile Utente,
può trovare ottimi professionisti tanto nel settore pubblico quanto in quello privato.
La differenza è che rivolgendosi al servizio pubblico non potrà scegliere personalmente il professionista e il numero degli incontri può essere limitato a un certo numero, dipende dalla struttura.
Si può comunque informare presso le strutture di competenza per avere dettagli più precisi, oppure contattare direttamente uno specialista privato, seguendo le indicazioni che la hanno fornito le Colleghe.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 11k visite dal 03/11/2012.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.