Autostima - ansia da prestazione

Salve a tutti,

Sono un ragazzo di quasi 31 e vi scrivo per chiedervi un consulto in base alla mia ansia da prestazione.
E' diversi anni che ne soffro, ma comunque sono sempre riuscita a tenerla sotto controllo ( leggo molto e so che i nostri pensieri determinano poi i nostri risultati), nel senso che sono sempre riuscito ad avere dei rapporti più che soddisfacenti.
Sono un ragazzo che piace e ho avuto più di 100 partner. Pensavo che con il passare del tempo e delle esperienze sessauli finalmente avrei raggiunto quella sicurezza totale nel campo sessuale.
Erano diversi anni che riuscivo a tenere sotto controllo questa ansia, ma adesso come mi è successo altre due volte nella mia vita, ha preso il sopravvento e mi sento bloccato.
Ora come nelle precedenti occasioni sto attraversando un momento di grandi cambiamenti: lavoro, nazione di residenza, etc...
La domande sono :
Come posso fare a vedere il sesso per quello che è, divertimento e non come un test?
Come si fa a superare psicologicamente la brutta figura ("cilecca") se dovesse capitare?
Come non dare cosi tanta importanza al giudizio degli altri?
In base a che cosa allora dovremmo giudicarci?
Nel mio lavoro e socialmente mi sento abbastanza sicuro di me, parlo in pubblico, conduco riunioni , etc.....
E' come se tutto sfociasse solo nel sesso

Vi chiedo per cortesia di non chiedermi di andare da uno psicologo perchè abito all'estero da pochissimo e non conosco la lingua.

Grazie davvero tanto
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Nella nostra cultura (italiana) il sesso, il successo con le ragazze, l'essere "un ragazzo che piace" costituisce una identita'. Che spesso viene sovrapposta a quella sociale o relazionale.
E' un retaggio culturale pesante da digerire ma la sua permanenza all'estero potrebbe esserle d'aiuto.
In quale Nazione andra' a risiedere?
Nei paesi anglosassoni infatti l'etica calvinista attribuisce al successo nel lavoro la palma della vera identintita'. Puo' darsi che nel confronto con tale cultura la sua rappresentazione possa cambiare.
I migliori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Dr.ssa Daniela Benedetto Psicoterapeuta, Psicologo 209 5
"in base a che cosa allora dovremmo giudicarci?"
Gentile ragazzo mi chiedo invece per quale motivo lei abbia bisogno di essere giudicato.
Per ri-conoscersi? per confermare la sua esistenza, le sue capacità? sulla base di quale pensiero o dato che lei dà per vero e scontato noi dovremmo per forza trovare dentro o fuori di noi qualcuno che ci giudichi?
Forse sarebbe più utile e soddisfacente chiederci cosa desideriamo, cosa ci fa felici, cosa comunichiamo, in che modo entriamo in relazione con l'altro e se questo relazionarci ci rende felici.
In fondo quando lei parla in pubblico non dovrebbe chiedersi che giudizio gli altri si facciano di lei ma invece l'attenzione immagino che la sposti sul verificare se le cose che dice siano comprensibili e arrivino al destinatario per quella che è la sua intenzione.
Se dovesse pensare più alla prestazione di fatto comincerebbe a temere di far cilecca in questo campo così come teme di farla nella vita sessuale.

Dr.ssa Daniela Benedetto
Psicologa e Psicoterapeuta EMDR Roma
tel. 3396306112 www.danielabenedetto.it
Visite in presenza e da remoto (on line)

[#3]
Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile ragazzo, ha avuto cento ragazze..e dice " come si fa a considerare il sesso, per quello che è, divertimento e basta".. mi sembra che questa visione del sesso come puro divertimento senza importanza,possa anche squalificare i rapporti ridurli a tecnica, bella figura o brutta figura.
Viene persa la dimensione dell'emozione , dello scambio, del dare e ricevere amore.
Potrebbe essere anche una difesa da parte sua per non coinvolgersi, non dipendere, non soffrire.
Così vuol tenere tutto asettico, gestibile .. per stare dalla parte del potere?
Ci pensi, mi compiaccio del suo successo sul lavoro e mi auguro che le resti anche il tempo e la voglia di costruire rapporti con le persone, rapporti di amicizia, di affinità, di comprensione... possiamo giudicarci anche dal tipi di relazione, di calore che riusciamo a sentirci intorno..
Molti auguri..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#4]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile ragazzo,
la vita sessuale non è una maratona e non è valutabile per quantità di rapporti sessuali avuti, altrimenti sarebbe palestra.
Non è la quantità che assicura la qualità della vita emoizonale e sessuale, consideri che la "sessualità è un essere, non un fare!"

Se la problamatica è correlata all'ansia da prestazione, anche in questo caso, va sempre accuratamente diagnosticata, non si possono fare ipotesi campate in aria.

La prima tappa è sempre e comunque una valutazione andrologica, poi escluse cause organiche, mediante una diagnosi clinica, che ha come obiettivo quello di rassicurarla e di evitare voli pindarici disfunzionali con la fantasia, si investigheranno le cause "altre" correlate al suo disagio psico-sessuologico.
le cause psicogene correlate al d.e, sono veramete tante:
da cattivo apprendimento sessuale, da assenza di educazione sessuale, diadiche, intrapsichiche, da ignoranza sessuale, correlate agli stili di vita, ecc..
Valeria Randone..

Le allego qualche lettura, per approfondimenti.

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2438-diventare-maschi-adulti-il-difficile-percorso-dell-identita-sessuale-maschile.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#5]
Utente
Utente
Grazie a tutte per le risposte che mi sono servite molto per riflettere.

Comunque ora sono in Brasile e ho gia risieduto a New York e sempre mi succede quando sono in fase di cambiamento. Io penso che sia legata alla mia autostima e al non sapere accettare una mia defaillance, per questo sarei grato di capire come poter superarla.
E' come se ogni volta mi dovessi riaffarmare e ripartissi sempre zero, come se una singola esperienza decidesse chi sono? Sembra pazzesco e non capisco perchè sul lavoro non mi capita, ma sfocia tutto nel sesso.........

Grazie ancora
[#6]
Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente,

New York è una città molto grande e cosmopolita, e se pensa che la lingua sia un problema per andare da uno psicologo Le posso assicurare che potrà trovare facilmente qualcuno che parla anche italiano.

Questo glielo scrivo perchè il sottoscritto lavora a Roma con persone che parlano spagnolo e conosco diversi colleghi che offrono servizi in lingua straniera perchè a loro volta o bilingui o trapiantiati in terra straniera.

Poi, mi consenta di farLe notare che con Skype sono anche possibili videoconferenze in qualsiasi parte del pianeta. Certo, face-to-face offre una serie d'informazioni che on-line non si hanno, ma ci sono sempre delle informazioni.

Il sesso è importante, indubbiamente. Poi quanta importanza gli diamo è un altro discorso. Certo, essendo Lei nomade (per i continui cambi di paese) diventa difficile avere relazioni stabili, o durature, per cui potrebbe essere meglio avere tante storie frequenti ma sostituibili per non avere legami solidi che avrebbero delle conseguenze nella propria vita lavorativa.
E la sua vita sessuale è quel qualcosa che l'accompagna durante i vari spostamenti.
Restando nella metafora del nomadismo, deve per forza usare tende, altrimenti diventa difficile spostare case in muratura.

Come superare le defaillance? Sapendo che una defaillance non è un failure, ma semplicemente una delle opzioni possibili. E considerando che è normale che in un rapporto occasionale la defaillance venga amplificata, molto più che in un rapporto stabile e duraturo.
Cioè, se tutto si gioca in uan volta, è normale che la tensione sia alta.
Se posso fare tante mosse è tollerabile perdere qualche pezzo, o qualche occasione.

Che ne pensa?

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

[#7]
Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile utente,così da lontano non resta che domandarsi che rapporti ha avuto con la sua famiglia , col padre, con la mamma, con eventuali fratelli, tra l'altro i rapporti con la "fratria"vengono da molti studiosi ritenuti molto importanti nella tendenza ad avere rapporti con donne sposate,( per superare e battere il fratello simbolico)..
Le chiedo un'altra cosa, si è mai domandato cosa hanno pensato e sentito quelle cento ragazze che lei ha incrociato , forse perduto, forse lasciato nella sua vita..?
Che questo potrebbe essere un altro codice di lettura..
Bello il Brasile, si sente solo a volte ?
Molti auguri, buona vita!
[#8]
Utente
Utente
Volevo ringraziarvi tutti perchè mi avete aiutato molto a riflettere sotto molti punti di vista. Sono cose che in parte avevo pensato anche io, ma sicuramente è bello sentirsele dire da professionisti.

Grazie ancora
[#9]
Dr.ssa Serena Rizzo Psicologo 202 9
Caro Utente,
si sforza di trovare un "perchè" ad una difficoltà relativa proprio al campo sessuale,e non, ad esempio a quello lavorativo.
Il sesso contempla al suo interno dinamiche molto diverse dall'ambito lavorativo.
Il sesso infatti non definisce solo un atto,ma è una relazione,estremamente intima,in cui inevitabilmente entra in gioco la sfera emotiva,sensoriale,cognitiva,fisica. Per quanto lei non si sentisse coinvolto dalle relazioni che viveva, a livello inconscio sono subentrate nel rapporto sessuale una serie di dinamiche che sono andate ad influenzare la sua "prestazione". Il sesso è una relazione.Può essere momentanea, frugale, veloce,ma è una relazione,la più intensa probabilmente rispetto a tutte le altre.
Il sesso,oltre ai corpi, mette a nudo l'essere umano nella sua totalità.
A lavoro può nascondere le sue fragilità dietro un atteggiamento sicuro e competente.
Nella relazione sessuale è nudo, e quindi senza schermi nè difese.
Ci rifletta.
Un in bocca al lupo per tutto,
Dott.ssa Serena Rizzo,
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it

Dr.ssa serena rizzo

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