Socializzazione
Buonasera,il problema che vorrei sottoporvi è del mio fidanzato. E' una persona solare e socievole,non ha mai avuto problemi nel socializzare,fino ad oggi. Ha molte passioni tra cui il trekking ma ultimamente è così abbattuto che non ha voglia di far niente. A lavoro improvvisamente tutti lo escludono,mentre all'inizio non era così:si divertiva con i colleghi e uscivano insieme;la compagnia del trekking non lo cerca più e quando lui li chiama non sono il massimo della simpatia.E' un ragazzo sempre disponibile con tutti e quando può da sempre una mano a chi ha necessità,ma quando è lui ad avere qualche problema non c'è nessuno che gli stia accanto. Ora quando a lavoro chiede un consiglio gli rispondono di arrangiarsi.Sta male per questa situazione perchè non ne capisce il motivo. Qualche mese fa ha avuto un incidente sul lavoro ed è finito in ospedale;non avendo accanto la famiglia o me,perchè lavora fuori ha chiesto ai colleghi se potevano andare a casa sua a prendergli alcuni effetti personali ma nessuno si è reso disponibile;addirittura avendo le lenti a contatto , ha chiesto se gli potevano almeno procurare gli occhiali gli hanno risposto che non avevano tempo. Soffre tanto per questa situazione perchè ormai non riesce a far amicizia neanche fuori dall'ambito lavorativo.Potete dargli un consiglio?
[#1]
Gentile utente,
Comprendo che lei sia preoccupata e dispiaciuta per la situazione che si è creata, ma è difficile dare un consiglio in questo caso, perchè la situazione avrebbe bisogno di essere maggiormente approfondita, e soprattutto andrebbe affrontata con il diretto interessato.
Spesso in questi casi ci si trova a pensare se sia nato prima l'uovo o la gallina; se gli altri lo abbiano allontanato improvvisamente e lui si sia abbattuto, o se lui sia in qualche modo cambiato e poi gli altri lo hanno allontanato. In genere le due cose sono reciprocamente legate, e si crea un circolo che si autoalimenta: più gli altri lo escludono più lui si perde d'animo e si isola, e quindi gli altri continuano a escluderlo.
Pensa che il suo fidanzato sarebbe disposto a iniziare un percorso con uno psicologo per approfondire questo periodo di vita che sta affrontando? Al momento consigliarlo il questo senso mi sembra l'unica cosa che lei possa fare, oltre a stargli vicino.
Saluti
Comprendo che lei sia preoccupata e dispiaciuta per la situazione che si è creata, ma è difficile dare un consiglio in questo caso, perchè la situazione avrebbe bisogno di essere maggiormente approfondita, e soprattutto andrebbe affrontata con il diretto interessato.
Spesso in questi casi ci si trova a pensare se sia nato prima l'uovo o la gallina; se gli altri lo abbiano allontanato improvvisamente e lui si sia abbattuto, o se lui sia in qualche modo cambiato e poi gli altri lo hanno allontanato. In genere le due cose sono reciprocamente legate, e si crea un circolo che si autoalimenta: più gli altri lo escludono più lui si perde d'animo e si isola, e quindi gli altri continuano a escluderlo.
Pensa che il suo fidanzato sarebbe disposto a iniziare un percorso con uno psicologo per approfondire questo periodo di vita che sta affrontando? Al momento consigliarlo il questo senso mi sembra l'unica cosa che lei possa fare, oltre a stargli vicino.
Saluti
Dr.ssa Valentina Bovio - Psicologa Psicoterapeuta
[#2]
Buonasera, dopo aver letto il suo breve racconto risultata difficile inquadrare precisamente la motivazione che si cela dietro una simile reazione. Sembrerebbe comunque che la natura del disagio sia di tipo "relazionale" e implichi, dal punto di vista personale, una scarsa autostima. Probabilmente l'estrema disponibilità che il suo fidanzato ha sempre espresso rispetto all'altro nascondeva proprio un "bisogno di essere accettato" che è venuto meno quando si è trovato lui ad aver bisogno dell'altro.
Questa rimane comunque un'ipotesi che invito ad approfondire in questa sede con una descrizione più dettagliata o chiedendo una consulenza presso un professionista. Cordialità
Questa rimane comunque un'ipotesi che invito ad approfondire in questa sede con una descrizione più dettagliata o chiedendo una consulenza presso un professionista. Cordialità
Dr. Serafino Parisi Psicologo-Psicoterapeuta
www.dottorparisi.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.5k visite dal 02/11/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.