Anorgasmia con il mio partner

Gentili psicologi,
il mio problema è che non riesco in alcun modo a raggiungere l'orgasmo senza masturbarmi.
Premetto che sono fidanzata da due anni e che sono molto innamorata e serena con il mio compagno, purtroppo lui non riesce in alcun modo a farmi raggiungere l'orgasmo: nè masturbandomi, nè con i rapporti orali nè con quelli completi.

Da sola raggiungo l'orgasmo senza problemi e anche con il mio ex lo raggiungevo sempre.

Ora, entrambi viviamo una situazione di profonda frustrazione: lui si sente non all'altezza e incapace e io mi sento frustrata perchè insomma devo sempre "finire" io.

Nemmeno durante il rapporto provo molto piacere, anzi a volte provo addirittura fastidio.

Ovviamente gli ho spiegato come fare, come muoversi, dove toccarmi, come e quanto ma quando lo fa... mi infastidisce... sembrerà assurdo ma il mio corpo sente che non sono le mie mani e si irrigidisce, diventa iper sensibile e provo fastidio.

Non so più che fare.... anche perchè prima di raggiungere questa frustrazione, ho vissuto tanti rapporti con lui in modo sereno... quindi non è nemmeno l'ansia o lo stare lì ad aspettare l'orgasmo.

Sono convinta che sia un mio problema di testa, quindi una cosa del tutto psicologica che mi blocca ma non so nè il perchè nè il come fare a risolvere questo blocco...


Chiedo solo qualche consiglio, grazie.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"Ora, entrambi viviamo una situazione di profonda frustrazione: lui si sente non all'altezza e incapace e io mi sento frustrata perchè insomma devo sempre "finire" io."

Gentile Utente,

una prima ipotesi è proprio il meccanismo che Lei ha descritto qui molto bene, ovvero si è instaurato un meccanismo tale per cui entrambi siete già prevenuti verso la ricerca del piacere, come se l'aspettativa fosse quella di non avere un rapporto soddisfacente.

E' successo qualcosa nella relazione che secondo Lei potrebbe aver avuto tali ripercussioni? Oppure potrebbe trattarsi di un fatto accidentale che poi ha innescato questo meccanismo.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la celere risposta Dr. Angela.
Non ci sono stati eventi particolari...
diciamo che all'inizio del nostro rapporto avevamo molti rapporti ma dopo neanche un anno lui ha iniziato a ritagliare solo la domenica per i nostri "incontri amorosi" perchè impegnato con il lavoro...
All'inizio mi sono sentita rifiutata anche se capivo che aveva altri impegni, ma ora insomma mi sono adeguata e non "gli faccio più pressione" per avere dei rapporti.
Non so, le ragioni possono essere molte, ma sicuramente credo che non c'entri la sua "incapacità" nel farmi provare piacere perchè non è così.

Non riesco a vivere bene il rapporto perchè mi sento anormale nel non aver mai avuto un orgasmo grazie alle sue stimolazioni.

Ormai si sono create molte aspettative: ogni volta lui ci riprova (con masturbazione e rapporti orali) e sta lì tutto concentrato a sfregare e strofinare, neanche dovesse uscire il genio della lampada :(
e io mi sento a disagio e sotto pressione...
d'altra parte, quando non ci prova mi sento angosciata, come se a lui non importasse di riuscirci....

Insomma è un circolo vizioso. Siamo rimasti entrambi imbottigliati in questa situazione e penso che il mio calo di piacere anche durante il rapporto sia dovuto a questo...

Eppure, quando avevamo rapporti tutti i giorni, provavo molto più piacere senza però raggiungere l'orgasmo...

Per questo Le dico che secondo me è un problema psicologico mio e non è lui che non è capace (cosa di cui si è convinto lui).
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

sembrerebbe -da quello che scrive e con tutti i limiti di un consulto on line- che dopo il primo anno, a causa degli impegni di lavoro del Suo compagno e, forse, di un certo "rilassamento" nella relazione (cosa che può capitare anche quando si inizia una convivenza ad es.), si sia instaurata una certa dinamica: i momenti di intimità sono limitati al w.e. e questo già di per sè (se entrambi non siete d'accordo) può uccidere il desiderio e la voglia di stare insieme. Per cui il rapporto sessuale diventa come un gesto che perde di spontaneità e quasi un dovere della domenica.

In queste condizioni diventa difficile vivere bene la sessualità. Probabilmente, anche se tra voi ne avete parlato e questo è il primo passo, vi sono sentimenti e disappunti non espressi che però si presentano puntualmente quando siete a letto. Per esempio il fatto di non sentirsi desiderata ma rifiutata e adeguarsi, non facendo pressioni... Cercare il partner nell'intimità non significa fare pressioni ed è curioso questo significato che invece Lei attribuisce. Se si sente in qualche maniera respinta è chiaro che lasciarsi andare è davvero difficile.

Inoltre "...Non riesco a vivere bene il rapporto perchè mi sento anormale nel non aver mai avuto un orgasmo grazie alle sue stimolazioni..." anche questo è sufficiente per essere frenata nell'intimità. Quando ci si sente anormali, ci si sente automaticamente a disagio, non crede? In tali condizioni come è possibile conciliare disagio e piacere nello stesso momento?

D'altra parte Lei ha spiegato benissimo le conseguenze di questo incontro: "Ormai si sono create molte aspettative: ogni volta lui ci riprova (con masturbazione e rapporti orali) e sta lì tutto concentrato a sfregare e strofinare, neanche dovesse uscire il genio della lampada :(
e io mi sento a disagio e sotto pressione...
d'altra parte, quando non ci prova mi sento angosciata, come se a lui non importasse di riuscirci....
Insomma è un circolo vizioso..."

E' sul disagio che porta a tali conseguenze che a mio avviso dovreste lavorare, meglio coinvolgendo la coppia. Avete mai pensato di chiedere una consultazione di persona per ritrovare la serenità e il piacere di stare insieme?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazza,
Le allego qualche lettura per approfondimenti, consideri pero' che una consulenza di persona andrebbe valutata e che l' etere non puo' sostituire il clinico e la relazione tra lei ed il clinico.


https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2348-l-orgasmo-femminile-si-puo-imparare.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1813-calo-del-desiderio-sessuale-il-difficile-passaggio-dal-piacere-solitario-al-piacere-condiviso.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1620-orgasmo-femminile-i-10-ambiti-da-conoscere.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<Ormai si sono create molte aspettative: ogni volta lui ci riprova (con masturbazione e rapporti orali) e sta lì tutto concentrato a sfregare e strofinare, neanche dovesse uscire il genio della lampada :(
e io mi sento a disagio e sotto pressione...>>

Gentile Ragazza,
con queste premesse, è quasi inevitabile che l'orgasmo non arrivi, ma anzi si allontani sempre più.
Probabilmente il vostro accanimento nel voler raggiungere ad ogni costo l'acme del piacere vi fa essere così impegnati nel tentativo di conseguirlo (monitorando le reazioni, cercando di agire nel modo "giusto") che diventa difficile per il suo corpo percepire momento per momento le piacevoli sensazioni che potrebbero condurla all'orgasmo.
Inoltre, ha notato se per caso questa sua difficoltà è stata concomitante con l'utilizzo di contraccettivi ormonali differenti da quelli da Lei utilizzati in precedenza?

Saluti.


Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#6]
Utente
Utente
Grazie ancora per le risposte.
Prima utilizzavo la pillola ma dopo ho smesso perchè insomma mi sembrava stupido prendere ormoni tutti i giorni e fare l'amore una volta a settimana (se tutto va bene altrimenti due)...

Purtroppo sì... mi sono letteralmente dovuta adeguare alle sue esigenze sessuali (in questo caso minori delle mie) perchè ero stufa di doverglielo chiedere e stufa di sentirmi dire "ora non possiamo"...
ho usato la fantasia, ho cercato di stimolarlo a fare cose nuove ma lui è impegnato con il lavoro e così mi sono data al fai da te.
All'inizio pensavo che fosse per quello che non avessi orgasmi... così ho provato a evitare di masturbarmi in attesa della domenica.
Risultato: aumentarono le aspettative anche nei miei confronti nel senso che mi aspettavo chissà quali orgasmi domenicali ma nulla, solito e ci dovevo arrivare io.

In conclusione penso sia una concomitanza di cause e mi sono resa conto, grazie a voi, che l'ansia e la pressione che derivano da questa situazione sono molto più pesanti di quello che immaginavo...

Non me la sento di andare da una sessuologa perchè da sola non ci voglio andare e il mio ragazzo non mi vuole accompagnare per vergogna... avete quindi qualche consiglio da darmi dal punto di vista "di testa" durante il rapporto? A parte il "rilassati" intendo :)
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Fermo restando che per risolvere il problema è indispensabile una diagnosi e successivamente un trattamento, Le suggerisco la lettura di questi articoli:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/302-disturbo-dell-orgasmo-femminile-anorgasmia-parte-i.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/303-disturbo-dell-orgasmo-femminile-anorgasmia-parte-ii.html

Saluti,
[#8]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
I consigli non servono a molto, le strategie terapeutiche mirate alla sua unica e soggettiva storia di vita e sessuale, si.
Vada da sola, imparera' a conoscersi meglio
[#9]
Utente
Utente
Va bene, ci proverò. Grazie davvero a tutti di cuore :)
Inizio subito a leggere i due articoli da Lei proposti...

Distinti Saluti.
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Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 627 6
Cara ragazza,

mi sono letteralmente dovuta adeguare alle sue esigenze sessuali (in questo caso minori delle mie) perchè ero stufa di doverglielo chiedere e stufa di sentirmi dire "ora non possiamo"...
ho usato la fantasia, ho cercato di stimolarlo a fare cose nuove ma lui è impegnato con il lavoro e così mi sono data al fai da te.

leggendo questo viene da sè pensare che il problema sia un insieme di eventi susseguiti e vissuti male. Probabilmente da entrambi i lati, questo è difficile stabilirlo, e non sarebbe produttivo dare la colpa a qualcuno. L'importante è risolvere. Se non riesce ad andare con lui in terapia può fare come suggerito dalla collega: vada sola. Fare il primo passo è un ottimo inizio, a prescindere da chi provenga.

Un abbraccio