Non voglio allattare e mi sento in colpa
Gentili dottori,
ho 31 anni e sono al quinto mese di gravidanza. E' una gravidanza fortemente voluta e tanto desiderata, ma ora si sta insinuando in me un malessere che non mi fa stare tranquilla: comincio a pensare a quando nascerà il mio bambino e a quando dovrò allattarlo e la cosa mi mette pressione ed ansia, ma allo stesso tempo mi sento terribilmente in colpa perché so che il latte materno è fodamentale per una corretta crescita del bambno e raccomandato come alimento esclusivo almeno fino al sesto mese.
Il fatto è che vorrei al più presto "ricominciare a pensare un po' a me": suona orribile e mi vergogno perché mi sento già una madre snaturata, ma, per esempio, vorrei tanto poter ricominciare a curare l'acne che mi perseguita da una vita e che in gravidanza è peggiorata poiché non posso prendere medicinali di alcun tipo (e che non possono essere assunti neanche durante l'allattamento). Quest'acne mi crea problemi relazionali non da poco e, in alcuni periodi, non riesco nemmeno ad uscire di casa.
Ma oltre a questo ci sono anche motivi più futili come, per esempio la voglia di uscire qualche ora con mio marito e, perché no, bere insieme a lui un bicchiere di vino senza preoccupazioni.
Insomma, vorrei il bene di mio figlio, ma anche la possibilità di prendermi di nuovo cura di me e di avere qualche spazio mio.
Mi sento in colpa per questi miei desideri e non so se dovrei ascoltarli oppure metterli a tacere.
Grazie comunque per l'attenzione dedicatami.
ho 31 anni e sono al quinto mese di gravidanza. E' una gravidanza fortemente voluta e tanto desiderata, ma ora si sta insinuando in me un malessere che non mi fa stare tranquilla: comincio a pensare a quando nascerà il mio bambino e a quando dovrò allattarlo e la cosa mi mette pressione ed ansia, ma allo stesso tempo mi sento terribilmente in colpa perché so che il latte materno è fodamentale per una corretta crescita del bambno e raccomandato come alimento esclusivo almeno fino al sesto mese.
Il fatto è che vorrei al più presto "ricominciare a pensare un po' a me": suona orribile e mi vergogno perché mi sento già una madre snaturata, ma, per esempio, vorrei tanto poter ricominciare a curare l'acne che mi perseguita da una vita e che in gravidanza è peggiorata poiché non posso prendere medicinali di alcun tipo (e che non possono essere assunti neanche durante l'allattamento). Quest'acne mi crea problemi relazionali non da poco e, in alcuni periodi, non riesco nemmeno ad uscire di casa.
Ma oltre a questo ci sono anche motivi più futili come, per esempio la voglia di uscire qualche ora con mio marito e, perché no, bere insieme a lui un bicchiere di vino senza preoccupazioni.
Insomma, vorrei il bene di mio figlio, ma anche la possibilità di prendermi di nuovo cura di me e di avere qualche spazio mio.
Mi sento in colpa per questi miei desideri e non so se dovrei ascoltarli oppure metterli a tacere.
Grazie comunque per l'attenzione dedicatami.
[#1]
Gentile ragazza è legittimo da parte sua sentire l'esigenza di occuparsi di se stessa. deve solo trovare il modo di conciliare quasta esigenza con l'accudimento del piccolo. I sensi di colpa non sono funzionali per la propria serentià, soprattutto quando sono legati più a dei doveri morali.
legga questo articolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/40-quando-le-nostre-convinzioni-ci-fanno-ammalare.html
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Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile Signora,
solitamente rispondiamo a consulenze che contengono l'esatto opposto di contenuti: mamme , troppo mamme, che trascurano se stesse ed ovviamente la coppia.
E' verissimo che l'allattamento fa molto bene al sistema immunitario del nascituro, così come, solo per chi lo desidera, rappresenta un alchemico momento di trasmissione di emozioni tra madre e bambino, ma è altrettanto vero che un biberon dato con serenità e senza obblighi culturali e sociali, è piuù "nutriente" di un seno obbligatorio.
Cari auguri
solitamente rispondiamo a consulenze che contengono l'esatto opposto di contenuti: mamme , troppo mamme, che trascurano se stesse ed ovviamente la coppia.
E' verissimo che l'allattamento fa molto bene al sistema immunitario del nascituro, così come, solo per chi lo desidera, rappresenta un alchemico momento di trasmissione di emozioni tra madre e bambino, ma è altrettanto vero che un biberon dato con serenità e senza obblighi culturali e sociali, è piuù "nutriente" di un seno obbligatorio.
Cari auguri
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Utente
Grazie per le risposte.
Quando penso razionalmente alla questione, mi dico che la cosa più sensata sarebbe iniziare l'allattamento per poi smettere se il disagio dovesse superare una certa soglia. Una delle mie paure è però quella che se smettessi appunto per delle mie esigenze, ad ogni malattia futura (spero da niente) del bambino io penserei che è colpa mia che egoisticamente gli ho tolto anticorpi e nurimento nel momento più importante.
Si tratta di bisogni fisici contro psicologici e la lotta in questi casi è sempre dura perché i secondi sono difficilmente misurabili e quantificabili.
Grazie ancora per le risposte.
Quando penso razionalmente alla questione, mi dico che la cosa più sensata sarebbe iniziare l'allattamento per poi smettere se il disagio dovesse superare una certa soglia. Una delle mie paure è però quella che se smettessi appunto per delle mie esigenze, ad ogni malattia futura (spero da niente) del bambino io penserei che è colpa mia che egoisticamente gli ho tolto anticorpi e nurimento nel momento più importante.
Si tratta di bisogni fisici contro psicologici e la lotta in questi casi è sempre dura perché i secondi sono difficilmente misurabili e quantificabili.
Grazie ancora per le risposte.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 9.5k visite dal 31/10/2012.
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