Vita sessuale di coppia
Gentilissimi dottori,
sto con il mio ragazzo da quasi 3 anni. Stiamo bene insieme, conviviamo, andiamo d'accordo, non litighiamo quasi mai, siamo molto amici, ci divertiamo, abbiamo delle passioni in comune. Coccole, baci e premure sono all'ordine del giorno.
Da diverso tempo lui ha disturbi dell'erezione, conditi con stress da lavoro, ansia da prestazione ("non mi sento tranquillo") e un pizzico di depressione. Qualcosa per migliorare questa condizione (ci tengo a dire che prima non avevamo MAI MAI MAI avuto problemi, viviamo tutte e due il sesso in mio libero e giocoso, senza inibizioni o tabù) l'ha fatta (medici, analisi) ma non ha risolto proprio un bel niente. C'è da dire che nei periodi in cui si faceva veramente poco sesso, lui ha sempre compensato in modi alternativi alla penetrazione, quindi è sempre stato attento alle mie esigenze. Non nascondo il fatto che questo a volte mi fa sentire bloccata e mi fa venire i sensi di colpa: mi sento egoista. So che lui mi desidera, che ha voglia e che è il suo corpo che non funziona, quindi ha desiderio sessuale e di certo non mi bacia e accarezza per darmi un contentino... ma mi sento lo stesso egoista.
Io sono passata dai pianti, ai musi, alla comprensione, al provocarlo, al rassicurarlo, al parlare, al fare finta di niente. A tutto. Ormai penso di aver attraversato tutte le fasi possibili e immaginabili.
Adesso ho paura, ho il terrore che tutto questo ci porti a mettere la parola fine.
Io sono sempre stata innegabilmente molto attaccata al rapporto sessuale (lui è la mia prima storia seria, prima ho avuto solo storielle basate solo sul sesso) e quindi vedere questo amore senza quella componente fondamentale mi sta spegnendo.
Ho chiesto aiuto ad una psicologa perché ho passato veramente un periodo NERO, ma non ho risolto niente.
Non so come comportarmi con il mio ragazzo. Ho paura di smettere di amarlo per questo problema, ho paura che smetta di amarmi lui, che mi lasci perchè è stanco, ho paura che inizi a pensare che possa essere colpa mia, ho paura che non si risolverà mai niente e sarò costretta a scegliere tra un amore senza sesso (lui) e il lasciarsi. Io sono profondamente innamorata ma sono anche tanto stanca... tanto frustrata. Non so più come reagire.
sto con il mio ragazzo da quasi 3 anni. Stiamo bene insieme, conviviamo, andiamo d'accordo, non litighiamo quasi mai, siamo molto amici, ci divertiamo, abbiamo delle passioni in comune. Coccole, baci e premure sono all'ordine del giorno.
Da diverso tempo lui ha disturbi dell'erezione, conditi con stress da lavoro, ansia da prestazione ("non mi sento tranquillo") e un pizzico di depressione. Qualcosa per migliorare questa condizione (ci tengo a dire che prima non avevamo MAI MAI MAI avuto problemi, viviamo tutte e due il sesso in mio libero e giocoso, senza inibizioni o tabù) l'ha fatta (medici, analisi) ma non ha risolto proprio un bel niente. C'è da dire che nei periodi in cui si faceva veramente poco sesso, lui ha sempre compensato in modi alternativi alla penetrazione, quindi è sempre stato attento alle mie esigenze. Non nascondo il fatto che questo a volte mi fa sentire bloccata e mi fa venire i sensi di colpa: mi sento egoista. So che lui mi desidera, che ha voglia e che è il suo corpo che non funziona, quindi ha desiderio sessuale e di certo non mi bacia e accarezza per darmi un contentino... ma mi sento lo stesso egoista.
Io sono passata dai pianti, ai musi, alla comprensione, al provocarlo, al rassicurarlo, al parlare, al fare finta di niente. A tutto. Ormai penso di aver attraversato tutte le fasi possibili e immaginabili.
Adesso ho paura, ho il terrore che tutto questo ci porti a mettere la parola fine.
Io sono sempre stata innegabilmente molto attaccata al rapporto sessuale (lui è la mia prima storia seria, prima ho avuto solo storielle basate solo sul sesso) e quindi vedere questo amore senza quella componente fondamentale mi sta spegnendo.
Ho chiesto aiuto ad una psicologa perché ho passato veramente un periodo NERO, ma non ho risolto niente.
Non so come comportarmi con il mio ragazzo. Ho paura di smettere di amarlo per questo problema, ho paura che smetta di amarmi lui, che mi lasci perchè è stanco, ho paura che inizi a pensare che possa essere colpa mia, ho paura che non si risolverà mai niente e sarò costretta a scegliere tra un amore senza sesso (lui) e il lasciarsi. Io sono profondamente innamorata ma sono anche tanto stanca... tanto frustrata. Non so più come reagire.
[#1]
Cara Utente,
dice di aver chiesto aiuto a una psicologa; non è chiaro però quale fosse la motivazione. Quali sono gli obiettivi che vi eravate poste?
Il disagio che ci racconta abita nella coppia e, pertanto, sarebbe opportuna una consulenza di coppia e non individuale.
Quello che mi sembra di leggere nelle sue parole è il desiderio di voler continuare questa relazione che, in modo del tutto comprensibile, sente incompleta a causa del deficit erettivo del suo compagno.
Per quanto riguarda il suo ragazzo se, come dice, ha fatto tutti gli esami che possano escludere problemi organici, credo che non sia, come lei sostiene, <<il suo corpo che non funziona>> ; il disagio va affrontato in una prospettiva psicologica.
Lui ha cercato anche aiuto in tal senso?
Non avete mai pensato di provare ad affrontare la cosa insieme rivolgendovi ad uno psicologo psicoterapeuta per n consulto di coppia?
Un caro saluto
dice di aver chiesto aiuto a una psicologa; non è chiaro però quale fosse la motivazione. Quali sono gli obiettivi che vi eravate poste?
Il disagio che ci racconta abita nella coppia e, pertanto, sarebbe opportuna una consulenza di coppia e non individuale.
Quello che mi sembra di leggere nelle sue parole è il desiderio di voler continuare questa relazione che, in modo del tutto comprensibile, sente incompleta a causa del deficit erettivo del suo compagno.
Per quanto riguarda il suo ragazzo se, come dice, ha fatto tutti gli esami che possano escludere problemi organici, credo che non sia, come lei sostiene, <<il suo corpo che non funziona>> ; il disagio va affrontato in una prospettiva psicologica.
Lui ha cercato anche aiuto in tal senso?
Non avete mai pensato di provare ad affrontare la cosa insieme rivolgendovi ad uno psicologo psicoterapeuta per n consulto di coppia?
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
[#2]
Utente
Gentile dottore,
per chiedere aiuto alla psicologa non avevo una vera e propria motivazione. Ho fatto una sola seduta ed è stata più che altro "esplorativa".
Ho pensato tante volte di chiedere al mio ragazzo di andare a fare terapia di coppia, ma sinceramente non ne capisco il motivo. Io non ho alcun problema: i miei disagi sono nati dalla sua disfunzione. Io credo che lui debba risolvere la questione per il bene di entrambi, io posso stargli vicino certo ma per il resto che cosa posso fare?
E' una problematica che è comparsa dal nulla, non ci sono stati dei "segni" o dei motivi... ecco perché lui ritiene che sia un problema di tipo fisico, che poi cronicizzandosi ha portato ansia da prestazione.
Oltre a proporgli viste mediche (fisiche e psicologiche) cosa posso fare?
per chiedere aiuto alla psicologa non avevo una vera e propria motivazione. Ho fatto una sola seduta ed è stata più che altro "esplorativa".
Ho pensato tante volte di chiedere al mio ragazzo di andare a fare terapia di coppia, ma sinceramente non ne capisco il motivo. Io non ho alcun problema: i miei disagi sono nati dalla sua disfunzione. Io credo che lui debba risolvere la questione per il bene di entrambi, io posso stargli vicino certo ma per il resto che cosa posso fare?
E' una problematica che è comparsa dal nulla, non ci sono stati dei "segni" o dei motivi... ecco perché lui ritiene che sia un problema di tipo fisico, che poi cronicizzandosi ha portato ansia da prestazione.
Oltre a proporgli viste mediche (fisiche e psicologiche) cosa posso fare?
[#3]
Cara ragazza,
non può certo obbligare il suo ragazzo a fare visite o altro. La motivazione a risolvere il suo disagio dovrebbe partire, prima di tutto, da lui.
Lui come vive questo disagio?
Comprendo il suo disappunto nel doversi far carico di un problema che lei ritiene ascrivibile al suo ragazzo; tuttavia il problema, se anche partissimo dall'assunto che riguarda solo lui, diventa un problema di coppia. E infatti è lei quella che sta chiedendo aiuto.
Ha mai proposto a lui di contattare uno psicologo per un consulto individuale? Visto che tutte le visite che ha fatto hanno eslcuso problemi organici (se non ho compreso male è così, vero?) credo sia evidente la natura psicologica del suo disturbo.
E posso assicurarle che in persone della vostra età il d.e. ha, nella maggior parte dei casi, cause psicologiche.
Immagino possa essere difficile per il suo ragazzo accettare il fatto che le cause del suo disturbo risiedano in una parte "non ben identificabile" che è la sua psiche; il fatto è, però, che psiche e soma vanno sempre a braccetto e quando il disagio riguarda la psiche, il corpo ne subisce le conseguenze ed è difficile comprendere che solo curando l'una si possa guarire anche l'altro.
Le consigliavo un consulto di coppia perché, come ho cercato di spiegarle, i disturbi della sessualità abitano nella coppia, sono disturbi che possono segnalare un problema relazionale, anche se non emerso in modo del tutto consapevole; ed è sempre consigliabile che il percorso venga fatto da entrambi i partner.
Oltre a questo, se lei decidesse di fare un percorso con lui, anche il suo ragazzo potrebbe essere più motivato ad intraprenderlo. Non crede?
Un caro saluto.
non può certo obbligare il suo ragazzo a fare visite o altro. La motivazione a risolvere il suo disagio dovrebbe partire, prima di tutto, da lui.
Lui come vive questo disagio?
Comprendo il suo disappunto nel doversi far carico di un problema che lei ritiene ascrivibile al suo ragazzo; tuttavia il problema, se anche partissimo dall'assunto che riguarda solo lui, diventa un problema di coppia. E infatti è lei quella che sta chiedendo aiuto.
Ha mai proposto a lui di contattare uno psicologo per un consulto individuale? Visto che tutte le visite che ha fatto hanno eslcuso problemi organici (se non ho compreso male è così, vero?) credo sia evidente la natura psicologica del suo disturbo.
E posso assicurarle che in persone della vostra età il d.e. ha, nella maggior parte dei casi, cause psicologiche.
Immagino possa essere difficile per il suo ragazzo accettare il fatto che le cause del suo disturbo risiedano in una parte "non ben identificabile" che è la sua psiche; il fatto è, però, che psiche e soma vanno sempre a braccetto e quando il disagio riguarda la psiche, il corpo ne subisce le conseguenze ed è difficile comprendere che solo curando l'una si possa guarire anche l'altro.
Le consigliavo un consulto di coppia perché, come ho cercato di spiegarle, i disturbi della sessualità abitano nella coppia, sono disturbi che possono segnalare un problema relazionale, anche se non emerso in modo del tutto consapevole; ed è sempre consigliabile che il percorso venga fatto da entrambi i partner.
Oltre a questo, se lei decidesse di fare un percorso con lui, anche il suo ragazzo potrebbe essere più motivato ad intraprenderlo. Non crede?
Un caro saluto.
[#4]
Gentile Ragazza,
Se il disagio sessuologico non ha un' etiologia organica, le cause sono " altre " ed " altrove"
La strada migliore e piu consona alla risoluzione del deficit erettivo, non e' quella individuale, ma di coppia.
Sempre se il suo fidanzato sia motivato a farlo, altrimenti nessuno puo' farlo al suo posto.
Le allego qualche lettura, per approfondimenti.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html
Se il disagio sessuologico non ha un' etiologia organica, le cause sono " altre " ed " altrove"
La strada migliore e piu consona alla risoluzione del deficit erettivo, non e' quella individuale, ma di coppia.
Sempre se il suo fidanzato sia motivato a farlo, altrimenti nessuno puo' farlo al suo posto.
Le allego qualche lettura, per approfondimenti.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.7k visite dal 29/10/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Disfunzione erettile
La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?