Costanti dubbi in amore

Buonasera Dottori,
scrivo in merito ad una condizione di dubbi ed elucubrazioni mentali che mi fa stare molto male e in ansia fino ad arrivare a forti crisi di pianto. Sono insieme ad un ragazzo da un anno...con lui mi sento profondamente amata, accettata, libera, me stessa. Lui mi dà certezze, fiducia, tanto affetto, fedeltà, onestà, vicinanza emotiva, e tutto quello che avevo sempre voluto in una relazione. Di lui mi piace la docezza, la serietà, la bontà d'animo, il fatto che mi tratti benissimo e che metta la nostra relazione su un piano di rilevanza. Il problema è che io fin dall'inizio della relazione sono attanagliata dai dubbi sui miei sentimenti nei suoi confronti. Lui all'inizio è partito superinnamorato di me, io no. Ora a distanza di un anno in alcuni momenti mi sento esplodere di amore per lui, in altri esattamente l'opposto e mi partono tutta una catena di dubbi e pensieri che annientano la mia considerazione verso di lui e verso la nostra storia. I motivi principali per cui mi nascono i dubbi del tipo "lo amo o non lo amo?" "è davvero lui la persona giusta per me?" "no forse in realtà non lo amo e non l'ho mai amato...come sapere la verità?" sono dovuti al fatto che spesso quando lo guardo mi sembra che il suo viso non mi piaccia (e anche le prime volte che uscivamo il suo aspetto fisico non mi faceva impazzire) e a volte anche il modo in cui pronuncia le parole. Inoltre a volte lo sento un po' troppo insicuro (cosa che mi infastidisce molto) e troppo bisognoso di coccole, come se fosse più una donna che un uomo. Riassumendo, a seconda della fase emotiva in cui mi trovo posso considerarlo l'amore della mia vita o una persona piena di difetti intollerabili che non riesco ad accettare e questo mi fa stare molto ma molto in ansia, soprattutto perchè non riesco ad arrivare ad una decisione: continuare con convinzione a stare con lui oppure lasciarlo perchè non ne sono davvero innamorata. E questa decisione è connotata da urgenza, come se dovessi decidere subito e non potessi permettere di prendermi tempo per capire davvero cosa provo. A volte quando sono nella fase "non lo amo, lo devo lasciare" sono presa da sensi di colpa acutissimi perchè mi sembra di essere falsa con lui. Non capisco se tutto questo è causato da un disturbo ossessivo o dalla fine della storia che non riesco ad ammettere. Quello che so è che tutto questo mi provoca sofferenza e i continui dubbi assorbono molto del mio tempo e forze. Voi che siete più esperti sapreste aiutarmi nel capire cosa mi stia succedendo?
Grazie,
cordiali saluti
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
lGentile utente ,
"lui all'inizio è partito superinnamorato di me, io no...".allora le chiedo, come mai ha accettato di diventare la sua ragazza, ? attratta, conquistata dall'amore di lui, lusingata?
Dovremmo sapere qualcosa in più della sua storia e di quella del ragazzo per poterla aiutare, sia pur da lontano.
Non vorrei che ci fosse tra voi anche una dinamica di potere, sbilanciato, in cui lei è la più forte e la più amata..che trae sicurezza da questo bravo ragazzo e dal suo bisogno d'amore...
inoltre , quali aspettative ha nei confronti di un partner e di questo partner..?
Ci pensi e si domandi anche che bambina è stata.. quali sono i suoi rapporti con suo padre e con sua madre, noi siamo anche la nostra storia infatti...
Le faccio molti auguri intanto , poi forse potrebbe esserle utile un incontro con uno psicologo che l'aiuti a chiarirsi meglio..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Utente
Utente
Buonasera Dott.ssa Fregonese,
intanto grazie per la risposta e per gli spunti di riflessione che mi sta dando. Provo a rispondere alle sue domande e a spiegare qualcosa di più. Il motivo per cui sono diventata la sua ragazza è perchè per lui provavo un'attrazione "spirituale", più un'attrazione di anime che fisica e anche perchè, come Lei stessa ha scritto, ero piacevolmente stupita dalla purezza del suo amore e delle sue attenzioni nei miei confronti. E' come se avessi capito presto che lui era una persona con cui mi sarei potuta trovare bene sotto l'aspetto caratteriale. Io prima di lui ho avuto altre storie, connotate però da un diverso andamento: io mi innamoravo di personalità forti, vincenti in vari settori della vita, ma più vuote sotto il livello affettivo e sentimentale...a volte mi trattavano verbalmente male e comunque io ero quella sottomessa e sempre paurosa di perderli. Lui invece ha 30 anni e non ha mai avuto una ragazza prima di me (cosa che all'inizio quando l'ho saputo mi ha spaventato ed era anche uno dei motivi per cui tentennavo).
Quando Lei scrive "Non vorrei che ci fosse tra voi anche una dinamica di potere, sbilanciato, in cui lei è la più forte e la più amata..che trae sicurezza da questo bravo ragazzo e dal suo bisogno d'amore" credo che un po' abbia ragione perchè dopo le relazioni passate in cui io ero la parte debole della coppia ora è come se con questo ragazzo io stessi colmando il mio bisogno di amore e mi stessi tranquillizzando della sicurezza che lui spontaneamente mi dà.
Le aspettative che ho nei confronti di un partner sono abbastanza elevate (purtroppo sono un po' esigente e perfezionista) però quelle fondamentali direi che sono: sintonia emotiva, affetto, fedeltà, progettualità, condivisione di valori, stimolazione intellettuale.
Da bambina sono sempre stata un tipo abbastanza ansioso e timida e il fattore ansia è stato amplificato da un rapporto molto conflittuale tra i miei genitori, che tuttora stanno assieme ma che raggiungono livelli di litigi e tensioni tali per cui io soffro ancora nonstante sia cresciuta. Il rapporto invece mio con i miei genitori è diverso: con mia mamma non vado praticamente d'accordo, mentre con mio papà ho proprio un bel rapporto e lo considero una persona interessante, stimolante e piena di vita.
Per ora non sono nelle condizioni economiche di rivolgermi ad uno psicologo/psicoterapeuta, quindi se può Le chiederei cosa pensa ora alla luce di quanto ho scritto. Come sempre grazie.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazza,
una relazione d'amore non può basarsi soltanto sull'intesa spirituale, scotomizzando il corpo, che invece è il grande protagonista della relazione.
Umori, odori, un universo di sensi e di pelle, creano il "legame", non è posibile "capire" invece di "sentire", un amore non si può scegliere a tavolino, con progettualità e buon senso, altrimenti non è amore.

Uno psicologo, che possa aiutarla a riflettere, può trovarlo anche in convenzione, nelle strutture pubbliche della sua città.
Cari auguri
V.Randone

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile utente,da qui, naturalmente, pur con le sue riflessioni, è difficile cogliere molte cose, ..l'intesa fisica ad esempio, che è un forte collante.. questo ragazzo potrebbe, via via che si rassicura anche lui da..coccoloso e chissà un pò .. imbranato....diventare più maschile e più affascinante.. lavora..? che lavoro fa ?Anche il lavoro, se soddisfacente ,
ci fa crescere..
Interessante e importante quanto dice a proposito dei suoi genitori.. cattivi rapporti con la mamma ,perchè ? In qualche modo, in molti modi veramente, la madre rappresenta un modello femminile di riferimento, da cui scappare a gambe levate o a cui almeno in parte , identificarsi..
Come vede da chiarirsi ci sono molte cose.. l'avere questo buon rapporto con suo padre, e con queste caratteristiche , mi sembra positivo..
Poi, non deve decidere all'istante..dia un pò di tempo alla coppia, per dar tempo alla vita di far accadere delle cose.. questo ragazzo mi sembra pieno di qualità..tra timido e maschilista, ci sono mille sfumature di..
Le faccio molti auguri .. a Padova i Consultori sono ottimi, un caro saluto