Quando cambiare terapista?
Salve,
sono un ragazzo di 20 e dopo un forte crollo emotivo e psicologico accompagnato da depressione, crisi d'ansia e depersonalizzazione, ho deciso di farmi seguire da una psicoterapeuta.
Quello che volevo chiedervi è quando è bene pensare di cambiare il proprio curante?
Vi spiego: è da circa un mese e mezzo che seguo la terapia con la mia psicologa e in questo periodo ho fatto circa una decina di sedute.
Ultimamente però mi stanno sorgendo dubbi sulla validità dei suoi metodi e sul modo in cui la terapia sta procedendo.
Lei è di stampo analitico transazionale, e mi sto iniziando a chiedere se sia lo stampo adeguato per una problematica come la mia.
So benissimo che è passato troppo poco tempo per poter avere dei risultati apprezzabili, ma è pur vero che mi sembra che finora non s'è fatto nulla di che.
Molto spesso la seduta è quasi una ripetizione di quella precedente, con le stesse domande e le stesse risposte. Alle volte mi sembra che non mi dia un reale aiuto, che la seduta si limita ad un mologo da parte mia, con lei che si limita ad incalzare certe domande che di tanto in tanto mi sembrano assurde. Oggi questa mia sensazione è andata rafforzandosi, dop una seduta che reputo del tutto inutile che forse mi ha fatto solo stare peggio di prima.
E' la prima volta che sono in terapia, e non so bene cosa bisogna aspettarsi e come bisogna comportarsi, e per questo chiedo a voi, in generale, quando è bene prendere in considerazione l'idea di cambiare terapeuta.
Dovrei aspettare qualche altra seduta? O iniziare già da ora a cercare qualcun altro?
Grazie mille per l'attenzione.
Cordialmente.
sono un ragazzo di 20 e dopo un forte crollo emotivo e psicologico accompagnato da depressione, crisi d'ansia e depersonalizzazione, ho deciso di farmi seguire da una psicoterapeuta.
Quello che volevo chiedervi è quando è bene pensare di cambiare il proprio curante?
Vi spiego: è da circa un mese e mezzo che seguo la terapia con la mia psicologa e in questo periodo ho fatto circa una decina di sedute.
Ultimamente però mi stanno sorgendo dubbi sulla validità dei suoi metodi e sul modo in cui la terapia sta procedendo.
Lei è di stampo analitico transazionale, e mi sto iniziando a chiedere se sia lo stampo adeguato per una problematica come la mia.
So benissimo che è passato troppo poco tempo per poter avere dei risultati apprezzabili, ma è pur vero che mi sembra che finora non s'è fatto nulla di che.
Molto spesso la seduta è quasi una ripetizione di quella precedente, con le stesse domande e le stesse risposte. Alle volte mi sembra che non mi dia un reale aiuto, che la seduta si limita ad un mologo da parte mia, con lei che si limita ad incalzare certe domande che di tanto in tanto mi sembrano assurde. Oggi questa mia sensazione è andata rafforzandosi, dop una seduta che reputo del tutto inutile che forse mi ha fatto solo stare peggio di prima.
E' la prima volta che sono in terapia, e non so bene cosa bisogna aspettarsi e come bisogna comportarsi, e per questo chiedo a voi, in generale, quando è bene prendere in considerazione l'idea di cambiare terapeuta.
Dovrei aspettare qualche altra seduta? O iniziare già da ora a cercare qualcun altro?
Grazie mille per l'attenzione.
Cordialmente.
[#1]
gentile utente è sempre bene riportare al proprio terapeuta le sensazioni che si provano in seduta, tuttavia quando questa è messa in discussione e quando si ha la percezione di non arrivare a nulla forse è il caso di rivedere le proprie scelte terapeutiche
legga questo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
legga questo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente
La Psicoterapia o meglio il rapporto di aiuto che lei ha,comprende se non lo sa di dire tutto ciò che sente al terapeuta... Si ho detto bene...dire ciò che pensi,questo fa parte della terapia...Ora non entro nel merito del metodo transazionale L'inventore Eric Bern per certi versi era un genio nel rileggere alcuni punti della Psicanalisi cosi inventò l'analisi transazionale con tutti i suoi vari giochi copionici. L'adulto, il Genitore e il bambino..
Tutte le terapie sono nate per fare del bene,per aiutare le persone sofferenti.
La terapia cognitiva comportamentale vede i pensieri come creatore di Disagio...
La Transazionale vede la non Armonia di questi 3 suoi stati. (scritti precedentemente)
La Terapia costruttivista vede la rigidità fissazioni dei costrutti personali (corollari)
La Psicoanalisi vede il conflitto inconscio come fautore del suo disagio. ecc ecc ecc ecc ecc ecc ecc
La Psicoterapia della Gestalt vede invece il modo in cui sta al mondo come contatta il mondo (chiamato anche ciclo del contatto) la relazioni io - mondo....
e relazione Tu e terapeuta ed li che si fa terapia...
Cmq sia....Tutto ciò per dirle che le terapie sono tante,lo scopo unico è di farVi stare bene...
Cosa cambia?
Il terapeuta...la relazione terapeutica che lei ha con lui/lei
Quando non dice ciò che prova lei per l'analista transazionale fa il bravo bambino,... per il cognitivo comportamentale ha delle doverizzazioni ( es. Non si possono dire le cose che penso perchè poi si rovinerebbe qualcosa)
Per la psicanalista lei NoN dovrebbe nemmeno pensarci......
Per il Gestaltista Lei retroflette un bisogno cioè non da voce a quello che sente e pensa questo è il meccanismo per cui è anche venuto in terapia....
Io al posto suo direi ciò che penso subito,sentendomi a posto con me stesso,se esci dalla stanza della consultazione con la sensazioni che non ha concluso delle cose (Gestalt Aperte) vuol dire che non avete lavorato bene sia lei che il suo terapeuta...
Solo aprendosi alla relazione vera autentica la terapia può funzionare qualunque sia il metodo.....
La terapia funziona perchè funziona la relazione,tra voi due...
Un saluto
La Psicoterapia o meglio il rapporto di aiuto che lei ha,comprende se non lo sa di dire tutto ciò che sente al terapeuta... Si ho detto bene...dire ciò che pensi,questo fa parte della terapia...Ora non entro nel merito del metodo transazionale L'inventore Eric Bern per certi versi era un genio nel rileggere alcuni punti della Psicanalisi cosi inventò l'analisi transazionale con tutti i suoi vari giochi copionici. L'adulto, il Genitore e il bambino..
Tutte le terapie sono nate per fare del bene,per aiutare le persone sofferenti.
La terapia cognitiva comportamentale vede i pensieri come creatore di Disagio...
La Transazionale vede la non Armonia di questi 3 suoi stati. (scritti precedentemente)
La Terapia costruttivista vede la rigidità fissazioni dei costrutti personali (corollari)
La Psicoanalisi vede il conflitto inconscio come fautore del suo disagio. ecc ecc ecc ecc ecc ecc ecc
La Psicoterapia della Gestalt vede invece il modo in cui sta al mondo come contatta il mondo (chiamato anche ciclo del contatto) la relazioni io - mondo....
e relazione Tu e terapeuta ed li che si fa terapia...
Cmq sia....Tutto ciò per dirle che le terapie sono tante,lo scopo unico è di farVi stare bene...
Cosa cambia?
Il terapeuta...la relazione terapeutica che lei ha con lui/lei
Quando non dice ciò che prova lei per l'analista transazionale fa il bravo bambino,... per il cognitivo comportamentale ha delle doverizzazioni ( es. Non si possono dire le cose che penso perchè poi si rovinerebbe qualcosa)
Per la psicanalista lei NoN dovrebbe nemmeno pensarci......
Per il Gestaltista Lei retroflette un bisogno cioè non da voce a quello che sente e pensa questo è il meccanismo per cui è anche venuto in terapia....
Io al posto suo direi ciò che penso subito,sentendomi a posto con me stesso,se esci dalla stanza della consultazione con la sensazioni che non ha concluso delle cose (Gestalt Aperte) vuol dire che non avete lavorato bene sia lei che il suo terapeuta...
Solo aprendosi alla relazione vera autentica la terapia può funzionare qualunque sia il metodo.....
La terapia funziona perchè funziona la relazione,tra voi due...
Un saluto
[#3]
Gentile utente,
al consulto del dr. De Vincentiis, aggiungo questa mia riflessione augurandomi che possa turnarle utile.
<<quando è bene prendere in considerazione l'idea di cambiare terapeuta..?>>
- dipende da ciò che si aspetta e da ciò che vuole dalla terapia, dal feeling e dalal fiducia che ha instaurato con il terapeuta, da quanto tempo è in terapia, dai risultati che sta ottenedo o che ha ottenuto (vedi risposta del Dr. De Vincentiis).
<<non so bene cosa bisogna aspettarsi>>
- credo debba parlarne con il suo terapeuta e farsi aiutare a meglio definire la sua domanda allora, questione che dovrebbe essere centrale nelle primissime sedute. Se non sa cosa aspettarsi e non sa cosa vuole, come fa a sapere se ciò che sta facendo va bene o no?
Più in generale i sintomi che lei descrive : <<crollo emotivo e psicologico accompagnato da depressione, crisi d'ansia e depersonalizzazione>>, di cui dovremmo comprendere meglio l'intensità e la frequenza, possono comunque essere sintomi che meritano una presa in carico che non necessariamente si esaurisce in poche ore di terapia come quelle che ha fatto lei.
Detto questo, se lei sente di non trovarsi a suo agio e non avere fiducia nel terapeuta lo lasci velocemente e ne scelga un'altro. A volte c'è bisogno di qualche ora prima di comprendere se c'è o meno feeling e fiducia e nel suo caso il tempo, insufficiente per vedere magari dei risultati, per questa valutazione, invece, è stato più che sufficiente.
al consulto del dr. De Vincentiis, aggiungo questa mia riflessione augurandomi che possa turnarle utile.
<<quando è bene prendere in considerazione l'idea di cambiare terapeuta..?>>
- dipende da ciò che si aspetta e da ciò che vuole dalla terapia, dal feeling e dalal fiducia che ha instaurato con il terapeuta, da quanto tempo è in terapia, dai risultati che sta ottenedo o che ha ottenuto (vedi risposta del Dr. De Vincentiis).
<<non so bene cosa bisogna aspettarsi>>
- credo debba parlarne con il suo terapeuta e farsi aiutare a meglio definire la sua domanda allora, questione che dovrebbe essere centrale nelle primissime sedute. Se non sa cosa aspettarsi e non sa cosa vuole, come fa a sapere se ciò che sta facendo va bene o no?
Più in generale i sintomi che lei descrive : <<crollo emotivo e psicologico accompagnato da depressione, crisi d'ansia e depersonalizzazione>>, di cui dovremmo comprendere meglio l'intensità e la frequenza, possono comunque essere sintomi che meritano una presa in carico che non necessariamente si esaurisce in poche ore di terapia come quelle che ha fatto lei.
Detto questo, se lei sente di non trovarsi a suo agio e non avere fiducia nel terapeuta lo lasci velocemente e ne scelga un'altro. A volte c'è bisogno di qualche ora prima di comprendere se c'è o meno feeling e fiducia e nel suo caso il tempo, insufficiente per vedere magari dei risultati, per questa valutazione, invece, è stato più che sufficiente.
Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it
[#4]
Può leggere anche questi articoli:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/374-sull-efficacia-della-psicoterapia-parte-ii.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/374-sull-efficacia-della-psicoterapia-parte-ii.html
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 12.2k visite dal 26/10/2012.
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