Rabbia, perdita di controllo
Buongiorno,
vi scrivo per porvi una domanda circa una questione legata al mio fidanzato. Sono quattro anni ormai che stiamo insieme, io e lui siamo quasi coetanei (lui ha solo un anno più di me), entrambi lavoratori da circa 4 anni.
Lui è un ragazzo di animo estremamente buono, disponibile, ma anche abbastanza timido e riservato. A volte (ultimamente un pò più spesso) ha dei veri e propri attacchi di rabbia, causati, nella maggior parte dei casi, da veri e propri futili motivi (come lui stesso ammette una volta passato il momento di rabbia). Gli attacchi durano nella media 10-15 minuti, ma che a me sembrano durare davvero un'eternità.. in cui lui alza la voce, sbatte i pugni dove gli capita ecc. insomma perde (quasi) totalmente il controllo di sè. Dico quasi perchè in tutti gli episodi non ha mai provato ad alzarmi le mani o muovere qualunque altro tipo di violenza nei miei confronti.
Dopo questo intervallo di tempo in cui perde il controllo, ritorna alla normalità e anche lui stesso si rende conto di quanto sbagliati siano questi atteggiamenti, e nonostante le mille promesse che non lo farà mai più, alla prima occasione si ritorna punto e a capo.
Io inizio sinceramente a non sopportare più questi atteggiamenti anche perchè, ripeto, spesso causati da una frase detta nel modo sbagliato o eventi che non possono avere luogo nel momento stesso in cui lui decide debbano avvenire. Ne abbiamo parlato insieme tantissime volte e lui spesso cade nel ruolo di "vittima" dicendo che ora ha cambiato sede di lavoro, ora non sta tanto bene fisicamente, ora è stanco ecc ecc, insomma ha sempre una giustifcazione pronta da esibire.
Io ne sono innamorata, ma inizio ad aver paura di questi atteggiamenti perchè non vorrei che un domani, con l'avanzare dell'età possano in qualche modo peggiorare e degenerare.
Grazie in anticipo per la risposta.
vi scrivo per porvi una domanda circa una questione legata al mio fidanzato. Sono quattro anni ormai che stiamo insieme, io e lui siamo quasi coetanei (lui ha solo un anno più di me), entrambi lavoratori da circa 4 anni.
Lui è un ragazzo di animo estremamente buono, disponibile, ma anche abbastanza timido e riservato. A volte (ultimamente un pò più spesso) ha dei veri e propri attacchi di rabbia, causati, nella maggior parte dei casi, da veri e propri futili motivi (come lui stesso ammette una volta passato il momento di rabbia). Gli attacchi durano nella media 10-15 minuti, ma che a me sembrano durare davvero un'eternità.. in cui lui alza la voce, sbatte i pugni dove gli capita ecc. insomma perde (quasi) totalmente il controllo di sè. Dico quasi perchè in tutti gli episodi non ha mai provato ad alzarmi le mani o muovere qualunque altro tipo di violenza nei miei confronti.
Dopo questo intervallo di tempo in cui perde il controllo, ritorna alla normalità e anche lui stesso si rende conto di quanto sbagliati siano questi atteggiamenti, e nonostante le mille promesse che non lo farà mai più, alla prima occasione si ritorna punto e a capo.
Io inizio sinceramente a non sopportare più questi atteggiamenti anche perchè, ripeto, spesso causati da una frase detta nel modo sbagliato o eventi che non possono avere luogo nel momento stesso in cui lui decide debbano avvenire. Ne abbiamo parlato insieme tantissime volte e lui spesso cade nel ruolo di "vittima" dicendo che ora ha cambiato sede di lavoro, ora non sta tanto bene fisicamente, ora è stanco ecc ecc, insomma ha sempre una giustifcazione pronta da esibire.
Io ne sono innamorata, ma inizio ad aver paura di questi atteggiamenti perchè non vorrei che un domani, con l'avanzare dell'età possano in qualche modo peggiorare e degenerare.
Grazie in anticipo per la risposta.
[#1]
Gentile Ragazza,
Che dirle, la situazione e' abbastanza scomoda e complessa e prima o poi la sua pazienza credo , cessera' .
Non deve essere piacevole sentirsi maltrattare ed essere spettatrice di tale aggressivita'
Soltanto uno psicologo, nel caso in cui il suo fidanzato lo desideri, puo' aiutarlo a far luce all' interno di se' , comprendere le cause correlate a questi agiti aggressivi e dargli una mano ad essere meno impulsivo
Che dirle, la situazione e' abbastanza scomoda e complessa e prima o poi la sua pazienza credo , cessera' .
Non deve essere piacevole sentirsi maltrattare ed essere spettatrice di tale aggressivita'
Soltanto uno psicologo, nel caso in cui il suo fidanzato lo desideri, puo' aiutarlo a far luce all' interno di se' , comprendere le cause correlate a questi agiti aggressivi e dargli una mano ad essere meno impulsivo
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Cara Utente,
le scuse che il suo fidanzato adduce per il proprio comportamento sono probabilmente realistiche, nel senso che il cambio di sede, il vissuto di stress e stanchezza lo rendono sicuramente più suscettibile a quello che lo può contrariare, ma inaccettabili, nel senso che possono solo spiegare, ma non giustificare, quello che sta facendo.
Il fatto che "esploda" per motivi futili però significa che, stanchezza a parte, sta accumulando rabbia che forse scarica con lei perchè non può o vuole farlo altrove.
Il comportamento che ci descrive ha luogo solo con lei o anche con altre persone o in altri contesti?
Ovviamente lei non ha nessun motivo per farsi trattare così, ma prima di pensare di chiudere la relazione le consiglio di chiarirsi con lui per capire se per caso non ci sia qualche problema anche fra di voi: non è infrequente infatti che dietro a scoppi di rabbia apparentemente immotivati, suscitati da eventi banali, si celi la rabbia per motivi ben più seri che però non vengono esplicitati nè affrontati con una discussione.
Si può quindi orientare a capire da dove nasce la rabbia del ragazzo e a cercare con lui una diversa valvola di sfogo che gli consenta di scaricarsi senza guastare il vostro rapporto.
Se nulla cambiasse potrà sempre valutare la possibilità di lasciarlo, ma dato che ci dice di essere innamorata vale prima la pena di cercare altre soluzioni senza temere che questa sgradevole novità peggiori automaticamente nel tempo senza che si possa porvi rimedio.
le scuse che il suo fidanzato adduce per il proprio comportamento sono probabilmente realistiche, nel senso che il cambio di sede, il vissuto di stress e stanchezza lo rendono sicuramente più suscettibile a quello che lo può contrariare, ma inaccettabili, nel senso che possono solo spiegare, ma non giustificare, quello che sta facendo.
Il fatto che "esploda" per motivi futili però significa che, stanchezza a parte, sta accumulando rabbia che forse scarica con lei perchè non può o vuole farlo altrove.
Il comportamento che ci descrive ha luogo solo con lei o anche con altre persone o in altri contesti?
Ovviamente lei non ha nessun motivo per farsi trattare così, ma prima di pensare di chiudere la relazione le consiglio di chiarirsi con lui per capire se per caso non ci sia qualche problema anche fra di voi: non è infrequente infatti che dietro a scoppi di rabbia apparentemente immotivati, suscitati da eventi banali, si celi la rabbia per motivi ben più seri che però non vengono esplicitati nè affrontati con una discussione.
Si può quindi orientare a capire da dove nasce la rabbia del ragazzo e a cercare con lui una diversa valvola di sfogo che gli consenta di scaricarsi senza guastare il vostro rapporto.
Se nulla cambiasse potrà sempre valutare la possibilità di lasciarlo, ma dato che ci dice di essere innamorata vale prima la pena di cercare altre soluzioni senza temere che questa sgradevole novità peggiori automaticamente nel tempo senza che si possa porvi rimedio.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Utente
Grazie innanzitutto per le risposte così tempestive.
Per rispondere alla dott.ssa Massaro, no questi attegiamenti non li ha solo con me, ma in effetti con le persone a lui più care, come i suoi genitori o le sue sorelle. Con gli estranei ha sempre un self-control molto ben bilanciato..solo in alcuni casi lascia trasparire diciamo un pò di "insofferenza".
Tantissime volte ho provato con calma a parlarne con lui e a cercare di capire se ci fosse un reale motivo di fondo che gli scatena questi scatti davvero bruschi, ma lui stesso ha ammesso di non avere nulla di particolare.
Io credo anche che si carichi di ansia per magari non deludere le persone che gli vogliono bene e cercare di dare sempre il meglio in tutte le situazioni che gli si pongono davanti.
La cosa che davvero non mi è chiara è che in effetti a parer mio non ha nulla di cui davvero preoccuparsi. E' una persona sana , ha una famiglia che gli vuole bene e che gli sta vicino, ci sono io, ha un lavoro per cui sta ricevedno tante gratificazioni (una promozione importante di recente). Tutte queste cose provo a ricordargliele ogni volta, ma evidentemente non sono forse io la persona giusta in grado di aiutarlo e, a questo punto, serve davvero uno specialista.
Io come già ho scritto nel primo messaggio ne sono innamorata e proprio per questo non voglio abbandonarlo, ma, anzi, cercare in tutti i modi di aiutarlo. Solo che da parte mia non so quale possa essere il migliore atteggiamento da seguire.
Ora, per esempio, dopo l'ultima litigata avvenuta venerdi scorso in cui lui ha "espresso il meglio di sè", io diciamo mi sono presa un periodo di pausa da lui, dicendogli che o prende provvedimenti seri o la storia si conclude qui perchè onestamente non vedo delle premesse stabili su cui basare il rapporto.
Grazie anticipatamente per altre eventuali risposte che vorrete fornirmi.
Per rispondere alla dott.ssa Massaro, no questi attegiamenti non li ha solo con me, ma in effetti con le persone a lui più care, come i suoi genitori o le sue sorelle. Con gli estranei ha sempre un self-control molto ben bilanciato..solo in alcuni casi lascia trasparire diciamo un pò di "insofferenza".
Tantissime volte ho provato con calma a parlarne con lui e a cercare di capire se ci fosse un reale motivo di fondo che gli scatena questi scatti davvero bruschi, ma lui stesso ha ammesso di non avere nulla di particolare.
Io credo anche che si carichi di ansia per magari non deludere le persone che gli vogliono bene e cercare di dare sempre il meglio in tutte le situazioni che gli si pongono davanti.
La cosa che davvero non mi è chiara è che in effetti a parer mio non ha nulla di cui davvero preoccuparsi. E' una persona sana , ha una famiglia che gli vuole bene e che gli sta vicino, ci sono io, ha un lavoro per cui sta ricevedno tante gratificazioni (una promozione importante di recente). Tutte queste cose provo a ricordargliele ogni volta, ma evidentemente non sono forse io la persona giusta in grado di aiutarlo e, a questo punto, serve davvero uno specialista.
Io come già ho scritto nel primo messaggio ne sono innamorata e proprio per questo non voglio abbandonarlo, ma, anzi, cercare in tutti i modi di aiutarlo. Solo che da parte mia non so quale possa essere il migliore atteggiamento da seguire.
Ora, per esempio, dopo l'ultima litigata avvenuta venerdi scorso in cui lui ha "espresso il meglio di sè", io diciamo mi sono presa un periodo di pausa da lui, dicendogli che o prende provvedimenti seri o la storia si conclude qui perchè onestamente non vedo delle premesse stabili su cui basare il rapporto.
Grazie anticipatamente per altre eventuali risposte che vorrete fornirmi.
[#4]
Penso che lei abbia preso la decisione giusta dandogli un ultimatum, perchè se non interverrà in qualche modo potrebbe anche diventare sempre più aggressivo o comunque assestarsi su questo livello di aggressività non certo accettabile.
Se lui è "estremamente buono, disponibile, ma anche abbastanza timido e riservato" è possibile che con gli estranei o comunque con chi non appartiene alla schiera dei suoi affetti tenda a mantenere una maschera e a non esprimere quello che sente quando si tratta di stati d'animo negativi, con il risultato che si "carica" sul lavoro e "scarica" con lei e con i suoi familiari.
Vorrei commentare questa sua affermazione:
"La cosa che davvero non mi è chiara è che in effetti a parer mio non ha nulla di cui davvero preoccuparsi. E' una persona sana , ha una famiglia che gli vuole bene e che gli sta vicino, ci sono io, ha un lavoro per cui sta ricevedno tante gratificazioni (una promozione importante di recente). Tutte queste cose provo a ricordargliele ogni volta, ma evidentemente non sono forse io la persona giusta in grado di aiutarlo"
Non è sindacabile come una persona si sente dentro, e i tentativi di farla ragionare possono essere controproducenti perchè non è responsabile del malessere che prova, ma lo prova.
Dire al suo fidanzato che non è il caso di stare male lo fa sentire peggio e non compreso.
Se lei gli fa presente che non ha motivo di essere stressato o stanco, ma lui lo è, ottiene solo di farlo sentire stupido e inadeguato, e non di consolarlo.
Se lui è "estremamente buono, disponibile, ma anche abbastanza timido e riservato" è possibile che con gli estranei o comunque con chi non appartiene alla schiera dei suoi affetti tenda a mantenere una maschera e a non esprimere quello che sente quando si tratta di stati d'animo negativi, con il risultato che si "carica" sul lavoro e "scarica" con lei e con i suoi familiari.
Vorrei commentare questa sua affermazione:
"La cosa che davvero non mi è chiara è che in effetti a parer mio non ha nulla di cui davvero preoccuparsi. E' una persona sana , ha una famiglia che gli vuole bene e che gli sta vicino, ci sono io, ha un lavoro per cui sta ricevedno tante gratificazioni (una promozione importante di recente). Tutte queste cose provo a ricordargliele ogni volta, ma evidentemente non sono forse io la persona giusta in grado di aiutarlo"
Non è sindacabile come una persona si sente dentro, e i tentativi di farla ragionare possono essere controproducenti perchè non è responsabile del malessere che prova, ma lo prova.
Dire al suo fidanzato che non è il caso di stare male lo fa sentire peggio e non compreso.
Se lei gli fa presente che non ha motivo di essere stressato o stanco, ma lui lo è, ottiene solo di farlo sentire stupido e inadeguato, e non di consolarlo.
[#5]
Utente
Lei ha perfettamene ragione, ma il mio obiettivo è quello di fargli vedere le situazioni con un risvolto positivo, cercando di alleggerire gli eventi.
Cosa dovrei fare? In questi giorni ci stiamo cmunque sentendo perchè sinceramente non voglio abbandonarlo completamente, ma anche così facendo ho paura che pensi che io per lui ci sarò sempre indipendentemente dai suoi atteggiamenti perchè non è così!
La domanda che mi pongo e che vorrei porvi: potrà mai cambiare?
Grazie
Cosa dovrei fare? In questi giorni ci stiamo cmunque sentendo perchè sinceramente non voglio abbandonarlo completamente, ma anche così facendo ho paura che pensi che io per lui ci sarò sempre indipendentemente dai suoi atteggiamenti perchè non è così!
La domanda che mi pongo e che vorrei porvi: potrà mai cambiare?
Grazie
[#6]
Le sue intenzioni sono senza dubbio ottime, ma quando il problema è un po' più complesso di una semplice sottovalutazione dei lati positivi della propria situazione insistere a far ragionare una persona in tal senso è controproducente.
Al momento è necessario che lei mantenga fede all'ultimatum che gli ha dato e che sia coerente, se non vuole perdere qualunque credibilità agli occhi del ragazzo.
In linea di massima non vedo perchè non dovrebbe poter cambiare, ma per cambiare è necessario volerlo fare.
In questo senso lei con la sua presa di posizione può dargli un valido motivo per riflettere e vedere a propria volta la necessità di perseguire un cambiamento.
Al momento è necessario che lei mantenga fede all'ultimatum che gli ha dato e che sia coerente, se non vuole perdere qualunque credibilità agli occhi del ragazzo.
In linea di massima non vedo perchè non dovrebbe poter cambiare, ma per cambiare è necessario volerlo fare.
In questo senso lei con la sua presa di posizione può dargli un valido motivo per riflettere e vedere a propria volta la necessità di perseguire un cambiamento.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 23.1k visite dal 23/10/2012.
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