Attacco di panico molto forte cosa fare
salve ultimamente soffro d'ansia e di "attacchi di panico" molto forti cioè, sento molto caldo mi manca l'aria,mi sembra di morire e di svenire da un momento all'altro, sinceramente questa mia condizione si sta aggravando sempre più a far si che mi isoli completamente.
Questi attacchi mi prendono quando sono solo, per strada è toccano l'apice se vado in autobus ho in un posto chiuso, ora non so veramente che fare io sono cosciente del fatto che devo rilassarmi ma non ci riesco, di respirare piano ma anche li non riesco a respiarare bene fino affondo la gola si secca,molti lo prendono come una cosa blanda, non grave che passa cosi, ma sinceramente non e cosi facile, ora non so veramente che fare.
grazie per il vostro consulto
Questi attacchi mi prendono quando sono solo, per strada è toccano l'apice se vado in autobus ho in un posto chiuso, ora non so veramente che fare io sono cosciente del fatto che devo rilassarmi ma non ci riesco, di respirare piano ma anche li non riesco a respiarare bene fino affondo la gola si secca,molti lo prendono come una cosa blanda, non grave che passa cosi, ma sinceramente non e cosi facile, ora non so veramente che fare.
grazie per il vostro consulto
[#1]
Gentilissimo,
Il suo attacco di panico è da manuale; infatti compaiono tutti i sintomi e a volte anche altri che lei descrive;
Le consiglio un percorso con uno psicologo cognitivo-comportamentale che l'aiuti nel superare questo circolo vizioso che si è innescato;
Una volta che l'attacco si scatena, dura in media 15-20 minuti e poi scema da solo lasciando una spossatezza generale nel corpo.
Con un approccio come quello sopra scritto imparerà a gestirlo con strumenti sia cognitivi (ristrutturare schemi distorti in schemi mentali positivi), sia a livello comportamentale con semplici esercizi.
per gestire l'attacco mentre aspetta l'appuntamento con lo specialista, un consiglio pratico è questo:
quando lo sente arrivare, respiri in modo normale (senza fare grosse iperventilazioni) dentro un sacchetto di carta che chiuderà intorno alla bocca per non far uscire aria, in modo che lei stesso respiri la sua anidride carbonica.
Vedrà che si sentirà subito meglio.
I miei migliori auguri
Il suo attacco di panico è da manuale; infatti compaiono tutti i sintomi e a volte anche altri che lei descrive;
Le consiglio un percorso con uno psicologo cognitivo-comportamentale che l'aiuti nel superare questo circolo vizioso che si è innescato;
Una volta che l'attacco si scatena, dura in media 15-20 minuti e poi scema da solo lasciando una spossatezza generale nel corpo.
Con un approccio come quello sopra scritto imparerà a gestirlo con strumenti sia cognitivi (ristrutturare schemi distorti in schemi mentali positivi), sia a livello comportamentale con semplici esercizi.
per gestire l'attacco mentre aspetta l'appuntamento con lo specialista, un consiglio pratico è questo:
quando lo sente arrivare, respiri in modo normale (senza fare grosse iperventilazioni) dentro un sacchetto di carta che chiuderà intorno alla bocca per non far uscire aria, in modo che lei stesso respiri la sua anidride carbonica.
Vedrà che si sentirà subito meglio.
I miei migliori auguri
Dr. Sara Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it
[#2]
Ex utente
grazie Sara, allora lei mi consiglia un po di terapia con un psicologo, volevo porle ancora un ultimo quesito, ma si può considerare come malattia? e si può uscire facilmente e senza uso di farmaci(una mia parente le avevano consigliato l'uso, e soffriva di comuni attacchi di panico meno gravi dei miei)? la ringrazio per la sua risposta
[#3]
Gentilissimo,
Non è una malattia ma semplicemente una risposta del suo organismo a un periodo di cambiamenti o di stress.
Si può trovare la giusta risoluzione senza l'uso di farmaci; in casi gravi sarà lo specialista a vedere se è il caso di abbinare anche una terapia farmacologica.
Cordialmente
Non è una malattia ma semplicemente una risposta del suo organismo a un periodo di cambiamenti o di stress.
Si può trovare la giusta risoluzione senza l'uso di farmaci; in casi gravi sarà lo specialista a vedere se è il caso di abbinare anche una terapia farmacologica.
Cordialmente
[#4]
Caro utente,
normalmente l'attacco di panico viene affrontato e risolto in un contesto di psicoterapia.
Mi associo alla collega nel consigliarLe un approccio di tipo cognitivo, essendo tutte le manifestazioni ansiose mantenute e rinforzate da schemi di pensiero disfunzionali (negativi). I problemi di natura ansiosa rappresentano quelli più facilmente risolvibili, se però affrontati tempestivamente e nella modalità più idonea ( percorso psicologico).
Qualora avesse difficoltà a reperire psicoterapeuti cognitivi, non esiti comunque a contattare un collega per un primo colloquio, anche di un orientamento differente.
L'importante è iniziare a considerare seriamente l'idea di intraprendere un percorso psicoterapico, rappresentando lo stesso l'unica modalità per risolvere tale tipo di problematica.
La saluto caramente,
Dott.ssa Serena Rizzo,
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it
normalmente l'attacco di panico viene affrontato e risolto in un contesto di psicoterapia.
Mi associo alla collega nel consigliarLe un approccio di tipo cognitivo, essendo tutte le manifestazioni ansiose mantenute e rinforzate da schemi di pensiero disfunzionali (negativi). I problemi di natura ansiosa rappresentano quelli più facilmente risolvibili, se però affrontati tempestivamente e nella modalità più idonea ( percorso psicologico).
Qualora avesse difficoltà a reperire psicoterapeuti cognitivi, non esiti comunque a contattare un collega per un primo colloquio, anche di un orientamento differente.
L'importante è iniziare a considerare seriamente l'idea di intraprendere un percorso psicoterapico, rappresentando lo stesso l'unica modalità per risolvere tale tipo di problematica.
La saluto caramente,
Dott.ssa Serena Rizzo,
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it
Dr.ssa serena rizzo
[#5]
gentile utente, i sintomi che lei descrive lasciano pensare ad un attacco di panico, ma senza un consulto dal vivo, nessuno può effettuare una diagnosi su un paziente che non è possibile vedere: possiamo fare solo ipotesi sulla base di quanto lei riferisce.
Il panico, ammesso che si tratti di quello, è un sintomo che può anche associarsi a altri tipi di disturbi e non necessariamente essere il disturbo primario.
La prima cosa sarebbe dunque quella di farsi vedere da uno psicoterapeuta, perchè si possa meglio comprendere il tipo e la natura del suo disturbo. Può rivolgersi a terapeuti di orientamento più focalizzato, come i terapeuti cognitivo-comportamentali o gli psicoterapeuti strategici, o nel caso voglia anche approfondire la causa del suo disagio e giungere ad una maggiore conoscenza di se stessa, può contattare un terapeuta a d orientamento psicodinamico.
L'efficacia dei trattamenti è comunque esattamente la medesima.
per maggiori informazioni sulla scelta dell'orientamento può leggere qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Il panico, ammesso che si tratti di quello, è un sintomo che può anche associarsi a altri tipi di disturbi e non necessariamente essere il disturbo primario.
La prima cosa sarebbe dunque quella di farsi vedere da uno psicoterapeuta, perchè si possa meglio comprendere il tipo e la natura del suo disturbo. Può rivolgersi a terapeuti di orientamento più focalizzato, come i terapeuti cognitivo-comportamentali o gli psicoterapeuti strategici, o nel caso voglia anche approfondire la causa del suo disagio e giungere ad una maggiore conoscenza di se stessa, può contattare un terapeuta a d orientamento psicodinamico.
L'efficacia dei trattamenti è comunque esattamente la medesima.
per maggiori informazioni sulla scelta dell'orientamento può leggere qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.9k visite dal 23/10/2012.
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Approfondimento su Ansia
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