Remissione o cronicizzazione?
Buonasera,
mi preme chiedervi un consulto perchè un paio di mesi fa, da un giorno all' altro ho avuto una specie di reazione psicofisica eccessiva, i cui sintomi sono stati la tachicardia a riposo, assenza di emozioni e senso di ristrettezza interna nell' attaccatura tra testa e collo (io credo sia il cervello), oltre ad una sensazione veramente bruttissima di malessere psicologico però ora svanita, e poi un sintomo inspiegabile: come se all' interno degli arti e nelle spalle ci fosse un persistente "scossa elettrica" dolorosa (all' inizio era molto intensa e aveva i suoi massimi nelle gambe, partendo dall'inguine e finendo nei talloni, una specie di curva ad "U" capovolta, indescrivibile il fastidio, non so se mi capite) oltre a delle marcate occhiaie e perdita di 8 kg nei primi 10 gg;
tutti questi sintomi sono spuntati un giorno all' improvviso (il 10 settembre) e bisogna dire che prima stavo veramente da dio, è inspiegabile, ora non ho seguito terapia anche perchè credevo che con il tempo riuscissi a guarire, i sintomi più acuti e strazianti sono scomparsi effettivamente, però c'è questo blocco interno sia nervoso che emozionale (che riscontro soprattutto nel dormiveglia), che tra l'altro ogni tanto mi porta non tristezza, ma quasi un "disgusto psicologico" non so come definirlo, non credo in un disturbo organico perchè venivo da una situazione affettiva particolarmente stressante, anche se erano un paio di giorni che stavo benissimo perchè poi risolsi tutto con la tipa e tra l'altro la sera prima del 10 ebbi una relazione amichevole con una persona molto negativa che sembrò volesse trascinarmi nel suo vortice depressivo essendo io molto sensibile ed empatico, io all' inizio ho pensato a questo come fulcro dell'insorgenza, può essere?
Il motivo della mia richiesta è che questo "blocco" sembra davvero instaurato in maniera permanente anche se come detto sono uscito dalla fase acuta, cioè a me sembra una reazione ad un evento fortemente stressante più che una cosa congenita, non so più che pensare, a parte il fatto che non meritavo tutto questo dolore, cosi poi, all 'improvviso, può essere una forma di nevrosi/psicosi se non proprio un disturbo di personalita?
P.S.: se lo ritenete opportuno potrei spostare la domanda in psichiatria.
mi preme chiedervi un consulto perchè un paio di mesi fa, da un giorno all' altro ho avuto una specie di reazione psicofisica eccessiva, i cui sintomi sono stati la tachicardia a riposo, assenza di emozioni e senso di ristrettezza interna nell' attaccatura tra testa e collo (io credo sia il cervello), oltre ad una sensazione veramente bruttissima di malessere psicologico però ora svanita, e poi un sintomo inspiegabile: come se all' interno degli arti e nelle spalle ci fosse un persistente "scossa elettrica" dolorosa (all' inizio era molto intensa e aveva i suoi massimi nelle gambe, partendo dall'inguine e finendo nei talloni, una specie di curva ad "U" capovolta, indescrivibile il fastidio, non so se mi capite) oltre a delle marcate occhiaie e perdita di 8 kg nei primi 10 gg;
tutti questi sintomi sono spuntati un giorno all' improvviso (il 10 settembre) e bisogna dire che prima stavo veramente da dio, è inspiegabile, ora non ho seguito terapia anche perchè credevo che con il tempo riuscissi a guarire, i sintomi più acuti e strazianti sono scomparsi effettivamente, però c'è questo blocco interno sia nervoso che emozionale (che riscontro soprattutto nel dormiveglia), che tra l'altro ogni tanto mi porta non tristezza, ma quasi un "disgusto psicologico" non so come definirlo, non credo in un disturbo organico perchè venivo da una situazione affettiva particolarmente stressante, anche se erano un paio di giorni che stavo benissimo perchè poi risolsi tutto con la tipa e tra l'altro la sera prima del 10 ebbi una relazione amichevole con una persona molto negativa che sembrò volesse trascinarmi nel suo vortice depressivo essendo io molto sensibile ed empatico, io all' inizio ho pensato a questo come fulcro dell'insorgenza, può essere?
Il motivo della mia richiesta è che questo "blocco" sembra davvero instaurato in maniera permanente anche se come detto sono uscito dalla fase acuta, cioè a me sembra una reazione ad un evento fortemente stressante più che una cosa congenita, non so più che pensare, a parte il fatto che non meritavo tutto questo dolore, cosi poi, all 'improvviso, può essere una forma di nevrosi/psicosi se non proprio un disturbo di personalita?
P.S.: se lo ritenete opportuno potrei spostare la domanda in psichiatria.
[#1]
gentile utente ha già fatto una visita medica? Perchè se questa è negativa tutto ciò che ha descritto può essere sovrapponibile ad ansia e alle sue diverse forme di somatizzazione.
Saluti
Saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Ex utente
Ho fatto già visita medica oltre ad esami del sangue (glicemia, tiroide, anemia,ecc...), tutto negativo, a mio modestissimo parere mi sembra un pò riduttivo definirla ansia (non sono mai stato per nulla ansioso, tutt' altro), anchè perchè l'esordio è stato molto acuto, simile ad un evento traumatico e dura da quasi 2 mesi e non ho "recidive", ho scritto solo per paura o di una cronicizzazione o comunque di un disturbo psicologico/psichiatrico latente.
[#3]
Gentile Utente,
la sua descrizione è piuttosto confusa in alcune parti, come è comprensibile che sia visto il tipo di malessere da cui è stato colpito.
Se si tratta di ansia, come l'esito negativo degli accertamenti medici sembra suggerire, non significa nulla il fatto che fino al giorno prima lei è stato benissimo (ad esempio gli attacchi di panico possono comparire improvvisamente, come tutte le altre manifestaizoni psicosomatiche acute non solo del tipo che ha colpito lei).
Sottolineerei il fatto che fino a 2 giorni prima dell'evento lei non stava però benissimo, perchè ci dice:
"venivo da una situazione affettiva particolarmente stressante".
Forse ha accumulato nel tempo una forte tensione che si è sfogata con quella manifestazione, e in tal caso sarebbe se mai strano il fatto che per un paio di giorni si è sentito benissimo.
Dubito che sia stato il contatto con quella persona negativa e depressa a scatenare tutto ciò, o quanto meno dubito che possa essere avvenuto in assenza di un preesistente malessere che tale incontro può aver fatto emergere.
Il punto comunque è che senza un contatto diretto non possiamo diagnosticare nulla nè ipotizzare la presenza di disturbi latenti.
Le consiglio sicuramente di rivolgersi di persona ad un professionista (psicologo o psichiatra) che possa inquadrare la sua situazione e occuparsene, se ce ne fosse bisogno.
Il pericolo della cronicizzazione esiste, se si sente così a disagio da un mese e mezzo, e ha già visto che non intervenendo non sta risolvendo nulla.
Una parte della sintomatologia si è esaurita, ma lei sta ancora male e nessuno le può garantire che i sintomi al momento non presenti non ritornino.
Se vuole stare tranquillo e occuparsi seriamente del problema lo può fare rivolgendosi a chi di dovere, e spero che lo farà per cominciare quanto prima ad incamminarsi verso la soluzione del problema..
la sua descrizione è piuttosto confusa in alcune parti, come è comprensibile che sia visto il tipo di malessere da cui è stato colpito.
Se si tratta di ansia, come l'esito negativo degli accertamenti medici sembra suggerire, non significa nulla il fatto che fino al giorno prima lei è stato benissimo (ad esempio gli attacchi di panico possono comparire improvvisamente, come tutte le altre manifestaizoni psicosomatiche acute non solo del tipo che ha colpito lei).
Sottolineerei il fatto che fino a 2 giorni prima dell'evento lei non stava però benissimo, perchè ci dice:
"venivo da una situazione affettiva particolarmente stressante".
Forse ha accumulato nel tempo una forte tensione che si è sfogata con quella manifestazione, e in tal caso sarebbe se mai strano il fatto che per un paio di giorni si è sentito benissimo.
Dubito che sia stato il contatto con quella persona negativa e depressa a scatenare tutto ciò, o quanto meno dubito che possa essere avvenuto in assenza di un preesistente malessere che tale incontro può aver fatto emergere.
Il punto comunque è che senza un contatto diretto non possiamo diagnosticare nulla nè ipotizzare la presenza di disturbi latenti.
Le consiglio sicuramente di rivolgersi di persona ad un professionista (psicologo o psichiatra) che possa inquadrare la sua situazione e occuparsene, se ce ne fosse bisogno.
Il pericolo della cronicizzazione esiste, se si sente così a disagio da un mese e mezzo, e ha già visto che non intervenendo non sta risolvendo nulla.
Una parte della sintomatologia si è esaurita, ma lei sta ancora male e nessuno le può garantire che i sintomi al momento non presenti non ritornino.
Se vuole stare tranquillo e occuparsi seriamente del problema lo può fare rivolgendosi a chi di dovere, e spero che lo farà per cominciare quanto prima ad incamminarsi verso la soluzione del problema..
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 22/10/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.