Come comportarmi

Buon pomeriggio, sono la mamma di un bimbo di 25 mesi ed ho un problema che per me sta diventando quasi un dramma. Questa estate, con precisione a luglio, quando il bimbo aveva 22 mesi, con estrema facilità sono riuscita a togliere al bimbo il pannolino in soli 5 giorni e dopo una settimana, anche di notte. Da circa un mese, invece, sembra che la cosa stia regredendo in maniera quasi fuori dal controllo perchè il bimbo sembra non sapere più accorgersi di "farsi pipì nelle mutandine". Ho segnalato la cosa al pediatra che mi ha detto di non far pesare la cosa al piccolo e di avere pazienza e mi ha suggerito di cercare di individuare una possibile causa scatenante. Le novità sono state o il cambio di cameretta, cioè non dorme più nella nostra camera da letto ma nella sua cameretta oppure, ma questo dopo che si era già verificata la cosa, l'inizio della frequentazione dell'asilo. Non so se questo possa giustificare un tale comportamento ma se così fosse non so quale provvedimento dovrei prendere per risolvere la questione, magari rivolgermi ad un neuropsichiatra infantile?. Grazie in anticipo.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
...magari rivolgermi ad un neuropsichiatra infantile?...
ll neuropsichiatra infantile è la persona più adeguata con il quale affrontare il problema
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
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Utente
Utente
Grazie per la risposta dottor De Vincentiis ma la mia frase "magari rivolgermi ad un neuropsichiatra infantile" non è stata detta così tanto per dare un'opzione di comportamento piuttosto non avrei voluto fosse stata considerata troppo eccessiva, visto il continuo tranquillizzarmi da parte dei pediatri a cui ho sottoposto la questione. Infatti, questi ultimi, mi hanno detto che è normale che un bambino attraversi fasi in cui sembri aver dimenticato i nuovi progressi e quindi "torni indietro" ma anzi, a detta loro, sono momenti da assecondare e non da far pesare anche con commenti banali da parte di noi genitori...è davvero difficile capire qual'è la giusta strada da percorrere. Grazie ancora
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara Signora,

il bambino è ancora piuttosto piccolo e reagisce come può sia agli stress ("espulsione" dal lettone o comunque dalla vostra camera e inizio dell'asilo) sia all'introduzione di novità che forse sono state un po' premature.

L'iniziale successo nell'abbandono del pannolino si è verificato in una fase di maturazione neurologica probabilmente precoce rispetto all'acquisizione definitiva della capacità di controllare lo sfintere utretrale: lo stress che il piccolo sta vivendo lo porta presumibilmente a regredire ad un livello precedente per quanto riguarda la capacità di usare il vasino, ma, come le hanno detto i pediatri, non ha motivo di preoccuparsene.
Come mai ha deciso di provare a togliergli il pannolino a neanche 2 anni di età?

In generale tenga in considerazione - adesso e per tutta la crescita di suo figlio - che nel corso dello sviluppo psicologico un progresso inizialmente raggiunto può successivamente essere dimenticato e poi riacquisito senza che ci si debba preoccupare: lo sviluppo non è un processo lineare, ma risente di innumerevoli variabili psicologiche che a tratti portano il bambino a "tornare indietro" per un periodo quando incontra delle difficoltà.
Questo capita spesso non solo per quanto riguarda il pannolino, ma classicamente con l'uso del ciuccio abbandonato e successivamente reclamato dal bambino che, in difficoltà nell'andare avanti, chiede di poter tornare indietro per un po'.

Non si preoccupi e cerchi di gestire al meglio l'inserimento al nido, informandosi su eventuali difficoltà che il piccolo potrebbe incontrare e cercando di trascorrere con lui più tempo quando è a casa, per fargli capire che non lo sta abbandonando (il vissuto di un bambino di quell'età può essere proprio questo).

Per quanto riguarda invece il trasferimento in cameretta posso dirle che sarebbe stato meglio che il piccolo dormisse da subito per conto proprio, ma in ogni caso ora è importante che non lo riportiate a dormire con voi e che magari instauriate un rituale d'addormentamento che lo tranquillizzi sempre sul fatto che non lo avete abbandonato o cacciato via, ma che la cameretta è un luogo sicuro e bello, uno spazio pensato proprio per lui, in cui può dormire sereno.


Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it