Panico e cambiamenti positivi
Gentili Medici, sono una ragazza di 29 anni. Soffro di attacchi di panico da circa 10 anni, nel corso dei quali ho attraversato periodi relativamente tranquilli e periodi critici costellati da crisi di panico. Negli ultimi due anni sono istata ( e sono tuttora) in cura con citalopram, avevo intrapreso una psicoterapia ma senza risultati. Convivo col mio compagno da 7 anni, ho una vita tranquilla, ma passiva. Mi sono spesso sentita frustrata e insoddisfatta; non ho terminato l'università e non ho mai trovato lavoro. Da una settimana ho cominciato a lavorare in un call center, un lavoro che avevo già fatto e che m'imbarazzava tantissimo. In tutta sincerità, questa volta, lo trovo piuttosto divertente, sono contenta di farlo, mi svago e in alcuni frangenti è anche divertente. "Piccolo" dettaglio: da quando ho cominciato il lavoro ogni mattina ho una crisi di panico. Mi chiedo, ma perchè se è una cosa che mi piace fare? Credo che il cambiamento sia positivo, ma è possibile avere il panico per qualcosa di positivo? E' giusto che continui a farlo? Grazie in anticipo!
[#1]
Gentile ragazza, la crisi di panico non è necessariamente correlata ai cambiamenti che incontra nella vita. Esso (il panico) può essere "semplicemente" l'espressione di una trappola mentale nata da esperienze negative e condizionamenti indipendenti da ciò che sta facendo. Il problema è che, spesso, l'aspettativa del panico e la mancanza di informazioni su come gestirlo fa si che esso diventi sempre più presente.
Che tipo di psicoterapia ha effettuato per il panico?
Che tipo di psicoterapia ha effettuato per il panico?
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Ex utente
Grazie per la risposta. Ma dev'esserci per forza un collegamento, prima di cominciare il lavoro non avevo crisi di panico, erano mesi che non ne avevo. Ho letto articoli che parlano dell'ansia legata appunto al cambiamento, e mi chiedevo perchè, se il cambiamento è comunque positivo, deve manifestarsi l'ansia.
Non era una vera e propria psicoterapia perchè usufruivo del servizio pubblico, erano piuttosto dei colloqui, dai quali non ho tratto nessun vantaggio.
Non era una vera e propria psicoterapia perchè usufruivo del servizio pubblico, erano piuttosto dei colloqui, dai quali non ho tratto nessun vantaggio.
[#3]
... Ma dev'esserci per forza un collegamento...
non è una regola!
il rischio è quello di mettere in discussione il suo lavoro, di apprezzarlo meno per il semplice fatto di cercare collegamenti fittizzi. Cercare il collegamento rischia di creare ulteriori problemi.
Cerchi come usicre dal panico non il perchè esso si è presentato.
saluti
non è una regola!
il rischio è quello di mettere in discussione il suo lavoro, di apprezzarlo meno per il semplice fatto di cercare collegamenti fittizzi. Cercare il collegamento rischia di creare ulteriori problemi.
Cerchi come usicre dal panico non il perchè esso si è presentato.
saluti
[#4]
Ex utente
Non lo metto in discussione il lavoro, ma non credo che il collegamento sia fittizio. E' risaputo che il panico è spesso legato alla paura dei cambiamenti, non lo dico io, ma Voi psicologi. Semplicemente, mi chiedevo, se questo poteva succedere anche nel caso in cui il cambiamento è positivo.
[#5]
ciò che mantiene in vita un problema è continuare a rimanere sulle proprie convinzioni. Lo diciamo noi psicologi? beh ne ha incontrato uno che non lo dice.
lergga questo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/816-la-trappola-del-panico.html
il tutto può avere inizio per un semplice malessere che poi sarà associazo, per condizionamento, a situazioni simili. Oppure per una serie di circostanze in cui certe sensazioni vengono interpretate in modo catastrofico costruendosi, dal nulla, trappole cognitive e così via.
Può continuare a cercare collegamenti oppure decidere di risovere il problema intervenendo con una terapia mirata.
saluti
lergga questo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/816-la-trappola-del-panico.html
il tutto può avere inizio per un semplice malessere che poi sarà associazo, per condizionamento, a situazioni simili. Oppure per una serie di circostanze in cui certe sensazioni vengono interpretate in modo catastrofico costruendosi, dal nulla, trappole cognitive e così via.
Può continuare a cercare collegamenti oppure decidere di risovere il problema intervenendo con una terapia mirata.
saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.2k visite dal 19/10/2012.
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