Crisi di ansia
Buonasera. Ultimamente soffro di attacchi di ansia, si manifestano prevalentemente di sera e spesso prima di andare a dormire. Mi trovo in un periodo difficile, di sconforto direi, a causa di una ricerca estenuante del lavoro e di un'ansia di non farcela che attanaglia ogni pensiero positivo e ogni momento di svago. Da quando ho perso il lavoro il tempo sembra essersi fermato, non vivo piu' il mio tempo libero, ho smesso di uscire, di fare sport e anche di vedere gli amici. È come se non ne sentissi la necessità,vedo tutto cio' che non è ricerca del lavoro come una perdita di tempo. Inutile dire quanto questo abbia deteriorato i rapporti con il partner e il dialogo, ormai inesistente. Non parlo mai di quello che sento, preferisco dire che tutto va bene per paura di perdere il controllo e cominciare a piangere. Notti insonni, pensieri negativi e l incapacità di reagire. Come combattere tutto questo? Ho anche pensato di mollare tutto e partire, da sola.
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Gentile ragazza, mi sembra che "il lavoro" sia diventato un pensiero costante e continuo che le impedisce di vedere e dare la giusta priorità alle cose della vita che possono essere ben diverse da come le sente attualmente.
Se si fulmina una lampadina nella sua camera e decide di spegnere anche le altre perchè non ha la possibilità ora di sostituirla si fa un danno inutile o meglio utile a farla soffrire e renderla del tutto incapace di poter agire o reagire.
Non è fuggendo dalla vita che starà meglio. Può vivere anche con poche cose se però mantiene la ricchezza degli affetti, si prende cura di sè e del suo corpo.
Il lavoro è importante è vero ma credo che lei abbia su questo riversato anche il riconoscimento di sè.
Se piangere è una espressione del suo stato d'animo attuale è bene che lo esprima, il rischio che corre è quello di trovare qualcuno che le asciughi le lacrime e che le dia il calore necessario per riprendersi. La fiducia negli altri parte dalla fiducia che ha in se stessa. Rifiutare gli altri non è altro che il risultato di una sfiducia in se stessa. Gli altri con molta probabilità si fidano di lei e le starebbero volentieri vicino in questo momento solo se lei lo permettesse loro.
Se si fulmina una lampadina nella sua camera e decide di spegnere anche le altre perchè non ha la possibilità ora di sostituirla si fa un danno inutile o meglio utile a farla soffrire e renderla del tutto incapace di poter agire o reagire.
Non è fuggendo dalla vita che starà meglio. Può vivere anche con poche cose se però mantiene la ricchezza degli affetti, si prende cura di sè e del suo corpo.
Il lavoro è importante è vero ma credo che lei abbia su questo riversato anche il riconoscimento di sè.
Se piangere è una espressione del suo stato d'animo attuale è bene che lo esprima, il rischio che corre è quello di trovare qualcuno che le asciughi le lacrime e che le dia il calore necessario per riprendersi. La fiducia negli altri parte dalla fiducia che ha in se stessa. Rifiutare gli altri non è altro che il risultato di una sfiducia in se stessa. Gli altri con molta probabilità si fidano di lei e le starebbero volentieri vicino in questo momento solo se lei lo permettesse loro.
Dr.ssa Daniela Benedetto
Psicologa e Psicoterapeuta EMDR Roma
tel. 3396306112 www.danielabenedetto.it
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[#2]
Utente
Buongiorno dott.ssa, la ringrazio per la sua risposta. Ho letto più volte cio' che mi ha scritto e concordo, provo sfiducia nei miei confronti e non riesco a fidarmi degli altri. Spero che con il tempo questo possa passare. Lei mi consiglia di rivolgermi a uno specialista? Grazie, buona giornata
[#3]
Gentile utente, rispondendo alla sua risposta credo che potrebbe esserle utile un percorso terapeutico (non per forza lungo anni e anni) che la aiuti a tirar fuori le sue risorse per affrontare al meglio questo periodo.
Tutti quanti abbiamo abilità e capacità, ma in certi periodi critici della vita può diventare difficile riuscire ad individuarli ed usarli, così che si continua a rimuginare e pensare a ciò che c'è di negativo, come in un tunnel di cui non si scorge l'uscita. Un terapeuta potrebbe invece aiutarla e sostenerla in questo lavoro.
Non escluderei anche la possibilità di scegliere un percorso che possa coinvolgere, se non subito magari più avanti, anche il suo fidanzato. E' vero che il suo problema è individuale, ma vivete insieme e se è per lei una figura importante, non si può non coinvolgerla totalmente.
In bocca al lupo,
Tutti quanti abbiamo abilità e capacità, ma in certi periodi critici della vita può diventare difficile riuscire ad individuarli ed usarli, così che si continua a rimuginare e pensare a ciò che c'è di negativo, come in un tunnel di cui non si scorge l'uscita. Un terapeuta potrebbe invece aiutarla e sostenerla in questo lavoro.
Non escluderei anche la possibilità di scegliere un percorso che possa coinvolgere, se non subito magari più avanti, anche il suo fidanzato. E' vero che il suo problema è individuale, ma vivete insieme e se è per lei una figura importante, non si può non coinvolgerla totalmente.
In bocca al lupo,
Dr.ssa Ambra Mazzola
www.psicologocrema-mazzola.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 18/10/2012.
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