Distacco dalla realtà
salve sono una ragazza di 27 che circa un mese fa vi ha scritto per chiedervi informazioni sull'eutanasia perchè credevo di avere un problema psicologico incurabile....ancora adesso ne sto soffrendo ma sto affrontando un percorso di psicoterapia. nonostante io mi sia affidata ad una psicoterapeuta volevo porvi alcune domande: tutti mi dicono che SE IO VOGLIO la soluzione al mio problema esiste e che a tutto c'è una soluzione...il problema è proprio questo che è come se io nn stessi cercando una soluzione al mio problema, infatti vado dallo psicoterapeuta quasi con demotivazione! può essere normale tutto ciò? è come se per me fosse indifferente : o guarire o non guarire è la stessa cosa per me..La psicoterapeuta mi ha un pò diagnosticato e crede che ci sia terreno fertile su cui lavorare, ma il problema è che se io non ci metto la buona volontà non guarirò mai...E' VERO QUESTO? io mi sento quasi come se non volessi guarire! e mia madre dice che è strano perche tutti vogliamo guarire! io mi sento tanto diversa rispetto a 5 mesi fa! non sò quello che mi sta succedendo! la psicoterapeuta mi ha detto che sono in uno stato in cui sono distaccata dalla realtà, stato crepuscolare, dissociazione mentale, depressione, depersonalizzazione e derealizzazione ma sotto c'è ancora dell'altro...il problema è che mentre prima ero sempre pronta a dire tutto alla mia psicoterapeuta ora non sò piu cosa dirle, non riesco piu a parlare dei miei problemi..insomma non ho tutta quell'ansia di descriverle lo stato in cui sto e anche quando lei mi fa delle domande e mi chiede di descriverle le cose io non ce la faccio quasi come se mancassi di interesse di motivazione ecc....E' normale questa cosa oppure bisogna andare piu a fondo? insomma io voglio guarire o non voglio guarire? io penso che se una persona vuole guarire ha l'ansia addosso di esternare tutto al proprio psicoterapeuta, cioè instaura con lui una vera è propria alleanza! guarirò lo stesso nonostante io dica che non voglio guarire che sono disinteressata alla mia guarigione. insomma non riesco ad aprirmi alla psicoterapeuta...non si è ancora creata quella sorta di alleanza con lei.. non riesco piu a parlare tranquillamente con lei...ma io nn voglio cambiare psicoterapeuta perche lei è in gamba! mi inculcherà la volontà di voler guarire da questo malessere NON SENTITO? non sentito perchè non avverto nessun sintomo sò solo che vedo il mondo e la realtà in maniera diversa? forse sono cambiata io o si tratta di disturbi che devono essere curati? sto prendendo dei farmaci ma io sono piu propensa alla psicoterapia!
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Gentile Signorina,
La psicoterapia non esclude la farmacoterapia, spesso infatti si parla di " terapia combinata" , la quale da ottimi risultati.
La forza di volonta' , di cui lei parla, non fa parte del percorso di cura, non e' impegnandosi di piu' o meglio, che lei guarira' o stara" meglio, ma proseguendo con fiduciane pazienza nel percorso gia' intrapreso.
Che percorso sta facendo?
Da quanto tempo ha iniziato?
Perche' non riesce a dire tutto?
C' e' qualcosa che non le piace della sua terapeuta?
Ha parlato con lei del suo disagio?
La psicoterapia non esclude la farmacoterapia, spesso infatti si parla di " terapia combinata" , la quale da ottimi risultati.
La forza di volonta' , di cui lei parla, non fa parte del percorso di cura, non e' impegnandosi di piu' o meglio, che lei guarira' o stara" meglio, ma proseguendo con fiduciane pazienza nel percorso gia' intrapreso.
Che percorso sta facendo?
Da quanto tempo ha iniziato?
Perche' non riesce a dire tutto?
C' e' qualcosa che non le piace della sua terapeuta?
Ha parlato con lei del suo disagio?
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Utente
ho iniziato da 2 settimane, vado due volte a settimana! ma non è che non riesco a dire tutto perchè sono timida...è come se avessi un blocco nel mio cervello. mentre prima riuscivo a confrontarmi con lei, avevo quasi l'ansia di esternarle come mi sentivo e cercavo di farle capire cosa mi stava succedendo..ora non più! forse è il mio stato che mi porta a tutto ciò. non lo sò se c'è qualcosa che nn mi piace della mia psicoterapeuta ma penso di no... io sono completamente distaccata nn riesco nemmeno piu a parlare...è come se il mio problema fosse di poca importanza invece sò dal profondo che è un enorme disagio che ho perche nn mi sta facendo piu vivere! è come se vivessi in uno stato di incoscienza come quelle persone che stanno male ma che non sanno di stare male...però inconsciamente io so di non stare bene! però allo stesso tempo dico di stare bene,,, comunque si ne ho parlato con la mia psicoterapeuta e ha detto che è tutto normale! voi credete dalle parole che vi ho detto che io comunque abbia bisogno di un enorme aiuto... rispetto a 5 mesi fa vivo ogni scena della mia giornata diversamente...è come se io non vivessi la realtà è come se non vivessi come una persona normale e non so cosa mi sta succedendo...
[#3]
Cara Utente,
mi complimento con lei per la scelta che ha compiuto facendosi aiutare, cosa che le sarà costata volontà e fatica a giudicare dal consulto che ha richiesto a fine settembre: brava!
Ha iniziato davvero da pochissimo il percorso di psicoterapia ed è comprensibile che, esauriti la carica emotiva e il vissuto di urgenza iniziale, stia trovando qualche difficoltà in più nell'aprirsi.
E' importante che condivida con la Collega quello che prova e che continui a riferirle pensieri ed emozioni con fiducia: si tratta di una professionista che può accogliere ciò che lei le comunica dando un senso a quello che al momento le appare insensato.
L'alleanza terapeutica si sviluppa con il tempo e la reciproca conoscenza e al momento vi siete viste ancora troppo poco per preoccuparsi di questo.
Sta già facendo la propria parte, non si preoccupi di quella di entrambe.
Se durante la psicoterapia continuerà inoltre ad assumere i farmaci, secondo il parere dello psichiatra che la segue, otterrà il massimo beneficio dal trattamento combinato.
I presupposti perchè lei esca dalla confusione e costruisca uno stato di benessere ci sono tutti: ci vuole un po' di pazienza, ma se continuerà come adesso i risultati arriveranno.
mi complimento con lei per la scelta che ha compiuto facendosi aiutare, cosa che le sarà costata volontà e fatica a giudicare dal consulto che ha richiesto a fine settembre: brava!
Ha iniziato davvero da pochissimo il percorso di psicoterapia ed è comprensibile che, esauriti la carica emotiva e il vissuto di urgenza iniziale, stia trovando qualche difficoltà in più nell'aprirsi.
E' importante che condivida con la Collega quello che prova e che continui a riferirle pensieri ed emozioni con fiducia: si tratta di una professionista che può accogliere ciò che lei le comunica dando un senso a quello che al momento le appare insensato.
L'alleanza terapeutica si sviluppa con il tempo e la reciproca conoscenza e al momento vi siete viste ancora troppo poco per preoccuparsi di questo.
Sta già facendo la propria parte, non si preoccupi di quella di entrambe.
Se durante la psicoterapia continuerà inoltre ad assumere i farmaci, secondo il parere dello psichiatra che la segue, otterrà il massimo beneficio dal trattamento combinato.
I presupposti perchè lei esca dalla confusione e costruisca uno stato di benessere ci sono tutti: ci vuole un po' di pazienza, ma se continuerà come adesso i risultati arriveranno.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#4]
Utente
il problema è che io mi sento come se non volessi guarire! per questo forse faccio fatica ad aprirmi con la mia psicoterapeuta! è normale: se uno vuole guarire fa fatica ad aprirsi e dire ciò che sta provando. mi sembra di seguire la psicoterapia quasi contro la mia volontà.....e io penso che se una persona vuole guarire ci mette tutta la buona volontà per uscire da questo stato. io non ho piu voglia di fare niente, mi sento distaccata non lo so cos'ho! non riesco a fare piu niente nel vero senso della parola....l'altro giorno ho fatto fatica a raccontare una cosa...il problema è che la cosa nn mi sta creando nessun disagio quasi come se io stessi sottovalutando il mio stato!
[#5]
Non si preoccupi, anche questo fa parte del problema sul quale avete iniziato a lavorare.
Non è automatico "metterci tutta la buona volontà", dipende da come il paziente si sente.
Se è in un momento di apatia e demotivazione è difficile che trovi da subito le energie per reagire, ma con il procedere del lavoro accadrà.
Non è automatico "metterci tutta la buona volontà", dipende da come il paziente si sente.
Se è in un momento di apatia e demotivazione è difficile che trovi da subito le energie per reagire, ma con il procedere del lavoro accadrà.
[#6]
Utente
il problema è che io mi sento come se non volessi guarire da questa cosa....forse è cosi non voglio guarire quindi è normale che io non ne parlo con nessuno del mio problema...non sono ne in un momento di apatia e ne in un momento di demotivazione! però sento che in fondo non posso rimanere in questo stato.Di solito io sono una persona che quando ha un problema ne parla con tutti e cerca subito aiuto invece adesso è come se non me ne interessasse piu nulla di come sto. invece di cercare di migliorarmi e chiedere aiuto io faccio il contrario non chiedo aiuto perche non mi interessa...
[#8]
"sento che in fondo non posso rimanere in questo stato"
Questa è una buona motivazione per cambiare e per trarre dei benefici dalla terapia.
Come le dicevo, però, è ancora davvero troppo presto per trarre qualunque genere di conclusione su sè stessa, su come sta all'interno del percorso che ha appena iniziato e sulla psicoterapia.
Ha già preso la decisione migliore che poteva prendere, affiancando la psicoterapia alla terapia farmacologica, non c'è bisogno di preoccuparsi d'altro.
E' in buone mani, quindi può semplicemente accettare di provare confusione in questo momento ed evitare di interrogarsi continuamente su cosa sente e su cosa sia meglio fare.
Tanti cari auguri,
Questa è una buona motivazione per cambiare e per trarre dei benefici dalla terapia.
Come le dicevo, però, è ancora davvero troppo presto per trarre qualunque genere di conclusione su sè stessa, su come sta all'interno del percorso che ha appena iniziato e sulla psicoterapia.
Ha già preso la decisione migliore che poteva prendere, affiancando la psicoterapia alla terapia farmacologica, non c'è bisogno di preoccuparsi d'altro.
E' in buone mani, quindi può semplicemente accettare di provare confusione in questo momento ed evitare di interrogarsi continuamente su cosa sente e su cosa sia meglio fare.
Tanti cari auguri,
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 5.1k visite dal 17/10/2012.
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