Isolamento/ panico
Gentili Medici,Psicologi
avrei necessità di un aiuto/suggerimento da parte vostra.
Ho 29 anni e dall'età di 17 ho iniziato ad avere attacchi di panico. Così intorno ai 22 ho iniziato a seguire una terapia breve strategica,purtroppo con scarso successo. Dopo i canonici 10-12 colloqui con lo psicoterapeuta, abbiamo deciso di interrompere.
sono passati degli anni e nel frattempo i miei attacchi di panico si sono trasformati,la paura non era più quella di svenire e perdere il controllo,ma bensì quella di morire. In più,con il passare del tempo,si è prolungato il tempo dell'ansia anticipatoria. Ormai stanca che la mia vita avesse delle limitazioni così eccessive (tendenza all'isolamento) mi sono rivolta,su consiglio del farmacista, ad una psicologa cognitivo-comportamentale. Anche stavolta,dopo un anno di sedute,mi trovo al punto di partenza.
C'è da dire però che in termini di comprensione del problema,ho preso coscienza del fatto che gran parte del mio disturbo forse deriva dai rapporti che instauro (anzi,per meglio dire "che NON instauro") con le persone, che siano familiari o meno...e forse anche da eventi di natura traumatica (abusi sessuali) subiti da piccolina.
Ora vi chiedo,potreste per favore darmi qualche indicazione in merito al tipo di psicoterapia che può essere più utile nel mio caso?! so che scegliere uno specialista non è come andare a scegliere un paio di scarpe confortevoli,solo che mi chiedo se,visto che certi tipi di approccio non hanno dato risultati,possa essere utile un approccio differente (e mi rimetto a voi nella scelta) o se non addirittura fare un tentativo con un counselor.
grazie per l'attenzione.
avrei necessità di un aiuto/suggerimento da parte vostra.
Ho 29 anni e dall'età di 17 ho iniziato ad avere attacchi di panico. Così intorno ai 22 ho iniziato a seguire una terapia breve strategica,purtroppo con scarso successo. Dopo i canonici 10-12 colloqui con lo psicoterapeuta, abbiamo deciso di interrompere.
sono passati degli anni e nel frattempo i miei attacchi di panico si sono trasformati,la paura non era più quella di svenire e perdere il controllo,ma bensì quella di morire. In più,con il passare del tempo,si è prolungato il tempo dell'ansia anticipatoria. Ormai stanca che la mia vita avesse delle limitazioni così eccessive (tendenza all'isolamento) mi sono rivolta,su consiglio del farmacista, ad una psicologa cognitivo-comportamentale. Anche stavolta,dopo un anno di sedute,mi trovo al punto di partenza.
C'è da dire però che in termini di comprensione del problema,ho preso coscienza del fatto che gran parte del mio disturbo forse deriva dai rapporti che instauro (anzi,per meglio dire "che NON instauro") con le persone, che siano familiari o meno...e forse anche da eventi di natura traumatica (abusi sessuali) subiti da piccolina.
Ora vi chiedo,potreste per favore darmi qualche indicazione in merito al tipo di psicoterapia che può essere più utile nel mio caso?! so che scegliere uno specialista non è come andare a scegliere un paio di scarpe confortevoli,solo che mi chiedo se,visto che certi tipi di approccio non hanno dato risultati,possa essere utile un approccio differente (e mi rimetto a voi nella scelta) o se non addirittura fare un tentativo con un counselor.
grazie per l'attenzione.
[#1]
Gentilissima,
Gli attacchi di panico per loro natura si riescono a risolvere molto bene con un approccio cognitivo-comportamentale, ma credo che abbinato a questo metodo, visto gli episodi molto gravi di abuso sessuale subito da piccolina sia da abbinare ad una forma di analisi più profonda per andare a rimuovere il disagio subito e nel contempo ridarle quella sicurezza che ha perso.
Gli attacchi di panico per loro natura si riescono a risolvere molto bene con un approccio cognitivo-comportamentale, ma credo che abbinato a questo metodo, visto gli episodi molto gravi di abuso sessuale subito da piccolina sia da abbinare ad una forma di analisi più profonda per andare a rimuovere il disagio subito e nel contempo ridarle quella sicurezza che ha perso.
Dr. Sara Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it
[#2]
Ex utente
Gentile dottoressa,
grazie per la cortese risposta.
Il punto è che i miei attacchi di panico,nel momento in cui arrivano,.esistono solo nella mia testa. Il mio comportamento non si modifica. non scappo,non mi metto a piangere e non cerco l'aiuto di nessuno. mi esplode la testa,ma faccio finta di nulla così nessuno se ne accorge. La mia psicologa dice che forse è questo che rende più difficoltoso l'approccio comportamentale.
In merito a ciò che lei indica come "analisi più pronda",potrebbe essere più specifica?! Lei intende forse una analisi da seguire con uno psichiatra?!
grazie per la cortese risposta.
Il punto è che i miei attacchi di panico,nel momento in cui arrivano,.esistono solo nella mia testa. Il mio comportamento non si modifica. non scappo,non mi metto a piangere e non cerco l'aiuto di nessuno. mi esplode la testa,ma faccio finta di nulla così nessuno se ne accorge. La mia psicologa dice che forse è questo che rende più difficoltoso l'approccio comportamentale.
In merito a ciò che lei indica come "analisi più pronda",potrebbe essere più specifica?! Lei intende forse una analisi da seguire con uno psichiatra?!
[#3]
Gentile utente,
gli attacchi di panico possono essere di due tipi; con sintomi più fisici e non mi sembra il suo caso, e sintomi più mentali (come il suo) con crescente senso di depersonalizzazione e di derealizzazione (percezione distorta del mondo esterno,tutto appare estraneo, anche quello che di solito risulta familiare).
Quello su cui ci si deve soffermare è l'importanza dell'abuso e i successivi fenomeni di panico ad esso ricollegabili come sintomi da stress post-traumatico.
non mi riferisco allo psichiatra, ma bensi' ad un terapeuta cognitivo- comportamentale che sia in grado di abbinare la tecnica EMDR
gli attacchi di panico possono essere di due tipi; con sintomi più fisici e non mi sembra il suo caso, e sintomi più mentali (come il suo) con crescente senso di depersonalizzazione e di derealizzazione (percezione distorta del mondo esterno,tutto appare estraneo, anche quello che di solito risulta familiare).
Quello su cui ci si deve soffermare è l'importanza dell'abuso e i successivi fenomeni di panico ad esso ricollegabili come sintomi da stress post-traumatico.
non mi riferisco allo psichiatra, ma bensi' ad un terapeuta cognitivo- comportamentale che sia in grado di abbinare la tecnica EMDR
[#4]
Gentile utente, come dice la collega Ronchi in genere l'approccio usato fino ad ora risulta efficace, ma in questo caso penso che sia necessaria una lettura più approfondita dei suoi vissuti, della sua storia dolorosa che possa migliorare e rasserenare il suo modo di porsi nel mondo , con gli altri e con sè stessa.
Una psicoterapia con approccio psico-dinamico penso potrebbe aiutarla a vivere il mondo esterno come meno minacciante., a rileggere la sua storia , le dinamiche familiari e i suoi vissuti affettivi.
Le faccio molti auguri e se crede , ci tenga informati
Una psicoterapia con approccio psico-dinamico penso potrebbe aiutarla a vivere il mondo esterno come meno minacciante., a rileggere la sua storia , le dinamiche familiari e i suoi vissuti affettivi.
Le faccio molti auguri e se crede , ci tenga informati
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#5]
Ex utente
Vi ringrazio ancora per la cortese e sensibile attenzione,
proverò a cercare nella mia regione specialisti che abbiano una formazione psicodinamica.
La mia attuale dottoressa (cognitivo comportamentale) mi suggeriva un tentativo con un tipo di terapia che mi sembra si definisca "sistemico-relazionale",anche se,a suo dire,non si occupa direttamente del problema,potrebbe essere comunque di aiuto sotto certi punti di vista.
Dottoressa Fregonese,sarà mia premura informarvi sulla strada intrapresa,sperando finalmente di liberarmi da questa ansia che mi impedisce di farmi vivere la vita che desidero.
Cordiali saluti.
proverò a cercare nella mia regione specialisti che abbiano una formazione psicodinamica.
La mia attuale dottoressa (cognitivo comportamentale) mi suggeriva un tentativo con un tipo di terapia che mi sembra si definisca "sistemico-relazionale",anche se,a suo dire,non si occupa direttamente del problema,potrebbe essere comunque di aiuto sotto certi punti di vista.
Dottoressa Fregonese,sarà mia premura informarvi sulla strada intrapresa,sperando finalmente di liberarmi da questa ansia che mi impedisce di farmi vivere la vita che desidero.
Cordiali saluti.
[#6]
Gentile Utente,
l'ansia solitamente va ascoltata, interpretata , decodificata, va dato un volto ed un nome e, solo dopo eliminata.
A volte i sintomi, hanno dei "vantaggi secondari", cioè consentono a mantenere tutto immodificato, le sembreà strano ma spesso i cambiamenti, anche se in positivo, spaventano, mentre la sintomatologia, se pur dolorosa ed invalidante, è un sentiero ormai noto.
Cari auguri
l'ansia solitamente va ascoltata, interpretata , decodificata, va dato un volto ed un nome e, solo dopo eliminata.
A volte i sintomi, hanno dei "vantaggi secondari", cioè consentono a mantenere tutto immodificato, le sembreà strano ma spesso i cambiamenti, anche se in positivo, spaventano, mentre la sintomatologia, se pur dolorosa ed invalidante, è un sentiero ormai noto.
Cari auguri
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.4k visite dal 14/10/2012.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.