Due terapeuti con approcci leggermente diversi, possono essere complementari?

Gent.mi Dott.ri, volevo chiedervi un consiglio. Da 6 mesi ho cominciato ,per la prima volta nella mia vita, un percorso di analisi con una psicoterapeuta di stampo junghiano due volte al mese e ,seppure a volte ci vogliano più giorni per digerire e metabolizzare le sedute , l’analisi mi piace molto. Circa un mese fa abbiamo fatto una seduta che “ non è andata bene”, nel senso che è accaduto un episodio che ha fatto vacillare la fiducia che avevo riposto nel terapeuta ed inoltre, l'appuntamento successivo , per un incomprensione, è poi saltato . Questi due eventi ravvicinati mi hanno fatto considerare l’eventualità di cambiare analista o comunque di guardarmi in giro. Ero consapevole che molto probabilmente erano delle resistenze che stavo mettendo in atto ed alla prossima seduta era mia intenzione chiarire ed approfondire il tutto, ma dato che in ogni caso questa è la mia prima esperienza con un terapeuta ho voluto servirmi di questa piccola impasse per conoscere e sentire altri professionisti , grazie anche al “Mese del benessere psicologico” che proponeva consulti gratuiti su appuntamento. In una di queste consultazioni ho incontrato una psicoterapeuta molto in gamba, con una formazione molto simile a quella della mia analista, ho provato subito empatia per la persona ed apprezzato il suo amore e le sue competenze per M. Erickson e PNL. Molto felice per questo incontro, la settimana a seguire ritorno dalla mia terapeuta con la quale fortunatamente sviluppiamo per bene i problemi della seduta precedente venendone a capo, consolidando così il nostro rapporto terapeutico , da una quasi rottura il mio rapporto è invece migliorato e sembra essere maturato, ha preso spessore. Ed ora ecco la mia domanda: secondo voi posso fare un percorso che includa , con incontri separati, entrambi i terapeuti ? Io credo che possano essere complementari sia per il rapporto terapeutico sia per le loro competenze, infatti anche se hanno una formazione molto simile la mia terapeuta è più portata all’analisi pura (sogni, inconscio, emdr…) “che va e lavora lontano ed in profondità ” e che mi piace molto e sento che mi fa bene, mentre la nuova analista mi sembra faccia un’analisi più dinamica, più improntata sulla quotidianità (esercizi, pnl…)e potrebbe essere un buona amalgama per poter finire prima e meglio questo percorso.
Vi ringrazio molto per la vostra disponibilità e per il servizio che offrite. Grazie!
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Dr.ssa Sara Ronchi Psicologo 559 8
gentile utente,

io le consiglio di iniziare un percorso terapeutico per volta, per evitare qualsiasi forma di paragone fra le due terapeute.
sono due approcci distinti è vero, ma le consiglio per evitare una "confusione" interna di iniziarne una, finirla, e in un secondo tempo intraprendere la seconda.
Bisogna vedere se per lei è più importante ora, in questo momento della sua vita l'analisi più profonda o quella centrata sulla quotidianità.
Siamo lieti di poterle essere d'aiuto.


Dr. Sara  Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it









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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Utente,
per quali motivi ha deciso di rivolgersi ad uno psicoterapeuta?

<Circa un mese fa abbiamo fatto una seduta che “ non è andata bene”>
certamente questo può capitare, fa parte del percorso terapeutico ed è opportuno parlarne con lo specialista, come sembra lei abbia poi fatto.

Tenga presente che l'alleanza terapeutica, cioè quel clima di mutua fiducia che si instaura tra paziente e terapeuta è un fattore importantissimo per la riuscita di un percorso.

In linea generale e in breve è questo che dovrebbe valutare, oltre ai motivi che l'hanno condotta in consultazione, a seguire un percorso e agli obiettivi che intende raggiungere, che dovrebbero essere condivisi tra curante e paziente.

Eviterei di vagare tra un professionista e l'altro, ma valuterei in base a vari elementi a chi affidarmi per affrontare in modo proprio le difficoltà alla base della richiesta.

Cordialmente

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Utente
Utente
Buongiorno Dott.se, vi ringrazio molto per i consigli. Forse più che per le terapeute,il mio paragone era sulle tecniche terapeutiche che secondo me potrebbero integrarsi per raggiungere il mio obiettivo di benessere e autonomia psicologica,anche se in effetti potrebbero anche creare confusione. E' come se volessi imparare una lingua straniera con due bravi insegnanti ma con due metodi un pò diversi, con uno imparo le basi tipo la grammatica e vocaboli , "indispensabili" per la futura padronanza del linguaggio, mentre con l'altro imparo frasi fatte e modi di dire che mi possono essere utili per la sopravvivenza quotidiana. Ho cominciato la terapia perchè a dispetto dei 30 e passa anni che ho, mi sento emotivamente molto immaturo e dipendente dagli altrui giudizi, non mi sento delle gambe forti con cui poter camminare da solo. Anche secondo me,per la mia poca esperienza e come scoperto molto recentemente,l'alleanza terapeutica credo sia fondamentale, al pari se non ancor più importante della tecnica usata, e proprio per questo mi chiedevo se, data la fortuna di aver incontrato due terapeuti con cui mi sento di affidarmi ed instaurare un rapporto, potevo sperimentare due approcci diversi. Sicuramente questo mio voler "vagare" sarà lo spunto della prossima seduta, nel frattempo volevo farmi una mia idea. Vi ringrazio ancora per i preziosi consigli.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Utente,
bene, porti questa problematica in seduta.

Dal mio punto di vista, due terapie contemporaneamente potrebbero sortire una sovrapposizione non utile e confondente.

Cordiali saluti
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(..)questo mio voler "vagare" sarà lo spunto della prossima seduta, nel frattempo volevo farmi una mia idea. (..)

gentile utente approfitti di questa sua tendenza a voler vagare facendolo alla ricerca di informazioni sulle strade che vuoe intraprendere e le informazioni migliori (oltre ai consulti on line) le trova anche attraverso letture che abbaracciano queste tematiche.
le cosiglierei per tanto queste

http://www.nopazzia.it/nardone1.html

https://www.medicitalia.it/news/psicologia/2106-ansia-quale-psicoanalisi-un-libro-per-capire.html

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Utente
Utente
Vi ringrazio per i preziosi consigli ed il tempo dedicatomi. Accostarsi a due terapeuti con approcci diversi per ottimizzare la terapia ,sembra quindi una via controproducente.
Anche se la risposta mi sembra scontata ne parlerò comunque con la mia analista e vedremo cosa salta fuori.Dr.De Vincentiis la ringrazio per le informazioni, e seguendo una terapia psicoanalitca,sono curioso di leggere la perizia alla psicoanalisi,preso il kindle.