Paura di fare
Gentili Dottori,
sono una ragazza di 27 anni e credo proprio di essere preda una bella cotta per il mio capo.
Il nostro rapporto è stato sin da subito molto conflittuale: all'inizio del rapporto lavorativo, c'era proprio avversione - soprattutto da parte sua, che mi riteneva, altera e presuntuosa - e, di conseguenza anch'io non lo sopportavo; poi mi sono guadagnata la sua stima e considerazione sul campo, dimostrandogli di essere molto brava nel mio lavoro.
Da questo momento in poi ha cominciato ad esserci sempre più feeling tra noi, grande sintonia, complicità, non solo lavorativa, ma anche personale: entrambi cercavamo la compagnia dell'altro perché molto piacevole ed appagante.
Improvvisamente mi sono sentita presa dalla voglia di attirare ancora di più la sua attenzione, così ho cominciato ad "addolcire" i miei modi con lui, ad essere più - come dire - ammiccante, ad avere più cura nel vestire e nel truccarmi.
E lui ha reagito positivamente, direi: ci sono state due occasione nelle quali lui mi ha proposto di trascorre del tempo insieme...ma nessuna delle due è andata in porto...non ho detto, infatti, che, sì, io sono fidanzata - ed anche lui - e che in una di queste occasioni io ho dovuto rifiutare proprio perché avevo un appuntamento con il mio fidanzato. La volta successiva, invece, temo di non essere stata così esplicita nel manifestare il mio piacere a rimanere con lui, perché alla domanda: "cosa facciamo, restiamo o torniamo a casa", io ho risposto: "per me va bene se restiamo, ma decidi tu"...e lui ha deciso di tornare a casa.
Da allora ho avuto l'impressione che lui avesse deciso di ritrarsi definitivamente e così anch'io ho deciso di mettere un punto a questa cosa.
Poi, qualche giorno fa, vado a trovarlo a lavoro e lui mi dice di esserci rimasto molto male per il fatto che io non mi sia più fatta sentire da luglio, che mi aspettava e confidava sarei tornata a lavorare con lui, anche se compatibilmente con i miei impegni di studio, perché ci tiene a me e gli avrebbe fatto molto piacere se io avessi continuato a frequentare il suo studio professionale.
Questa cosa mi ha mandato completamente nel pallone: sicuramente non significa niente, forse è solo una mia fantasticheria, ma io ho pensato di essergli mancata e che lui ha piacere a stare con me.
Ecco, ora non so cosa fare...o, meglio, so che cercare di ricreare occasioni per stare insieme a questa persona, anche proporgli di uscire, sarebbe sbagliato, ma sento questo irrefrenabile desiderio di farlo.
Desiderio che, peraltro, è frenato anche dal fatto di non sapere cosa effettivamente pensi lui di tutto questo: e se è tutto frutto della mia immaginazione e lui mi rifiuta? Non lo sopporterei....
Ovviamente so anche che, nonostante ora, nel mio racconto, vi abbia dato poca rilevanza, il vero fulcro risiede anche e soprattutto nell'altro mio rapporto.
Vi ringrazio per l'attenzione che vorrete riservarmi.
Saluti.
sono una ragazza di 27 anni e credo proprio di essere preda una bella cotta per il mio capo.
Il nostro rapporto è stato sin da subito molto conflittuale: all'inizio del rapporto lavorativo, c'era proprio avversione - soprattutto da parte sua, che mi riteneva, altera e presuntuosa - e, di conseguenza anch'io non lo sopportavo; poi mi sono guadagnata la sua stima e considerazione sul campo, dimostrandogli di essere molto brava nel mio lavoro.
Da questo momento in poi ha cominciato ad esserci sempre più feeling tra noi, grande sintonia, complicità, non solo lavorativa, ma anche personale: entrambi cercavamo la compagnia dell'altro perché molto piacevole ed appagante.
Improvvisamente mi sono sentita presa dalla voglia di attirare ancora di più la sua attenzione, così ho cominciato ad "addolcire" i miei modi con lui, ad essere più - come dire - ammiccante, ad avere più cura nel vestire e nel truccarmi.
E lui ha reagito positivamente, direi: ci sono state due occasione nelle quali lui mi ha proposto di trascorre del tempo insieme...ma nessuna delle due è andata in porto...non ho detto, infatti, che, sì, io sono fidanzata - ed anche lui - e che in una di queste occasioni io ho dovuto rifiutare proprio perché avevo un appuntamento con il mio fidanzato. La volta successiva, invece, temo di non essere stata così esplicita nel manifestare il mio piacere a rimanere con lui, perché alla domanda: "cosa facciamo, restiamo o torniamo a casa", io ho risposto: "per me va bene se restiamo, ma decidi tu"...e lui ha deciso di tornare a casa.
Da allora ho avuto l'impressione che lui avesse deciso di ritrarsi definitivamente e così anch'io ho deciso di mettere un punto a questa cosa.
Poi, qualche giorno fa, vado a trovarlo a lavoro e lui mi dice di esserci rimasto molto male per il fatto che io non mi sia più fatta sentire da luglio, che mi aspettava e confidava sarei tornata a lavorare con lui, anche se compatibilmente con i miei impegni di studio, perché ci tiene a me e gli avrebbe fatto molto piacere se io avessi continuato a frequentare il suo studio professionale.
Questa cosa mi ha mandato completamente nel pallone: sicuramente non significa niente, forse è solo una mia fantasticheria, ma io ho pensato di essergli mancata e che lui ha piacere a stare con me.
Ecco, ora non so cosa fare...o, meglio, so che cercare di ricreare occasioni per stare insieme a questa persona, anche proporgli di uscire, sarebbe sbagliato, ma sento questo irrefrenabile desiderio di farlo.
Desiderio che, peraltro, è frenato anche dal fatto di non sapere cosa effettivamente pensi lui di tutto questo: e se è tutto frutto della mia immaginazione e lui mi rifiuta? Non lo sopporterei....
Ovviamente so anche che, nonostante ora, nel mio racconto, vi abbia dato poca rilevanza, il vero fulcro risiede anche e soprattutto nell'altro mio rapporto.
Vi ringrazio per l'attenzione che vorrete riservarmi.
Saluti.
[#1]
Cara Utente,
in effetti ha ragione: se nella sua vita c'è così tanto spazio per l'idea di intraprendere un'altra relazione significa che quella con il suo fidanzato è quanto meno problematica.
In caso contrario lei non avrebbe portato avanti per mesi l'idea di sondare il terreno dall'altra parte, e non ne sarebbe ancora così tentata dopo 3 mesi di distacco dal suo capo.
Se lui le desse dei segnali più chiari e mostrasse di essere interessato a lei e disposto a lasciare la propria fidanzata cosa farebbe?
in effetti ha ragione: se nella sua vita c'è così tanto spazio per l'idea di intraprendere un'altra relazione significa che quella con il suo fidanzato è quanto meno problematica.
In caso contrario lei non avrebbe portato avanti per mesi l'idea di sondare il terreno dall'altra parte, e non ne sarebbe ancora così tentata dopo 3 mesi di distacco dal suo capo.
Se lui le desse dei segnali più chiari e mostrasse di essere interessato a lei e disposto a lasciare la propria fidanzata cosa farebbe?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
gentile Signorina,
gli amori "trasferali" sono frequenti, perchè asimmetrici, regolamentati e nutriti da sperequazioni di ruoli e potere .
Cosa le piace di quest'uomo?
Da cosa è realmente affascinata?
Come la fa sentire?
V.Randone
gli amori "trasferali" sono frequenti, perchè asimmetrici, regolamentati e nutriti da sperequazioni di ruoli e potere .
Cosa le piace di quest'uomo?
Da cosa è realmente affascinata?
Come la fa sentire?
V.Randone
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Utente
Gent.le D.ssa Massaro,
innanzitutto grazie per la sua risposta.
Sinceramente credo che entrerei ancora di più in crisi se si profilasse una situazione come quella da lei prospettata: un po' la ricerco, ma anche la evito, perché, in quel caso dovrei fare una scelta tra i due e, ora come ora, non saprei come comportarmi o, quantomeno, non mi è ancora così chiaro.
Gent.le D.ssa Randone,
grazie per la sua risposta.
Mi potrebbe, gentilmente, fornire qualche spiegazione in più circa gli amori c.d. "trasferali"?
Comunque, ciò che più mi piace di quest'uomo attiene effettivamente al ruolo che lui riveste e, cioè, al fatto che abbia rappresentato per me una vera e propria guida, che mi ha traghettata nella professione che svolgerò nella mia vita.
Sono, quindi, affascinata soprattutto da ciò che lui sa, dal fatto che sappia esprimere al meglio ciò che io, in potenza, sono in grado solo ancora di dedurre.
Quando ci confrontiamo e stiamo insieme, mi sento appagata anche dal fatto che lui valorizzi le mie capacità e che ci siamo molta sintonia nell'esprimere, molte volte insieme, uno stesso concetto.
Non so come ricollegarlo a tutto questo, ma ora è subentrata anche una forte componente di attrazione fisica, di ricerca di contatto fisico.
Grazie ancora ad entrambe.
Saluti
innanzitutto grazie per la sua risposta.
Sinceramente credo che entrerei ancora di più in crisi se si profilasse una situazione come quella da lei prospettata: un po' la ricerco, ma anche la evito, perché, in quel caso dovrei fare una scelta tra i due e, ora come ora, non saprei come comportarmi o, quantomeno, non mi è ancora così chiaro.
Gent.le D.ssa Randone,
grazie per la sua risposta.
Mi potrebbe, gentilmente, fornire qualche spiegazione in più circa gli amori c.d. "trasferali"?
Comunque, ciò che più mi piace di quest'uomo attiene effettivamente al ruolo che lui riveste e, cioè, al fatto che abbia rappresentato per me una vera e propria guida, che mi ha traghettata nella professione che svolgerò nella mia vita.
Sono, quindi, affascinata soprattutto da ciò che lui sa, dal fatto che sappia esprimere al meglio ciò che io, in potenza, sono in grado solo ancora di dedurre.
Quando ci confrontiamo e stiamo insieme, mi sento appagata anche dal fatto che lui valorizzi le mie capacità e che ci siamo molta sintonia nell'esprimere, molte volte insieme, uno stesso concetto.
Non so come ricollegarlo a tutto questo, ma ora è subentrata anche una forte componente di attrazione fisica, di ricerca di contatto fisico.
Grazie ancora ad entrambe.
Saluti
[#4]
"Sono, quindi, affascinata soprattutto da ciò che lui sa, dal fatto che sappia esprimere al meglio ciò che io, in potenza, sono in grado solo ancora di dedurre"
Questo significa che si sente attratta da ciò che in lui rappresenta la realizzazione dei suoi desideri relativi al futuro professionale e sociale.
In parole povere, è possibile che sia attratta da ciò che vorrebbe anche per sè.
Con il suo fidanzato come vanno le cose?
Questo significa che si sente attratta da ciò che in lui rappresenta la realizzazione dei suoi desideri relativi al futuro professionale e sociale.
In parole povere, è possibile che sia attratta da ciò che vorrebbe anche per sè.
Con il suo fidanzato come vanno le cose?
[#5]
Utente
Capisco, allora, cosa intendesse dire anche prima.
Al mio fidanzato mi lega una relazione che dura da poco più di cinque anni. Siamo diversi per cultura e modo di vivere, relativamente a questo almeno fintanto che non ci siamo incontrati. Dico questo perché lui mi ha sempre detto che, dopo "essersela goduta" per molti anni (peraltro, dopo la fine tragica di quello che di certo è stato il suo primo amore) e aver condotto una vita un po' scapestrata, una volta incontrata me ha deciso che era arrivato il momento di "mettere la testa a posto".
Ma sta di fatto che, nonostante abbiamo avuto percorsi di vita molto diversi, condividiamo alcuni valori che reputo fondamentali.
Ci sono degli aspetti della sua personalità che ancora davvero non tollero..ma credo sia normale e non c'è dubbio che lui mi dia molta sicurezza: non mi fa mancare nulla, mi ha sempre aiutato nei momenti di difficoltà ed è sempre disponibile a venire incontro ad ogni mia esigenza, anche lavorativa.
Ed io ho fatto e faccio altrettanto per lui: per vivere questa relazione ho affrontato le ritrosie della mia famiglia e, dopo la laurea, ho deciso di muovermi, spostandomi nella sua stessa regione.
Alcune volte, sì, mi sento "incompresa", gli rimprovero di non ascoltarmi, di essere assorbito solo dal suo lavoro e di trascurarmi un po' (c'è stato un periodo, ultimamente, in cui la nostra vita intima ha fortemente risentito di questo suo stato di stress).
Ma è anche vero che insieme ridiamo, scherziamo, cuciniamo deliziosi manicaretti e andiamo in giro alla scoperta di posti nuovi.
Non so se tutto questo rientri nella "normalità" oppure no...
Al mio fidanzato mi lega una relazione che dura da poco più di cinque anni. Siamo diversi per cultura e modo di vivere, relativamente a questo almeno fintanto che non ci siamo incontrati. Dico questo perché lui mi ha sempre detto che, dopo "essersela goduta" per molti anni (peraltro, dopo la fine tragica di quello che di certo è stato il suo primo amore) e aver condotto una vita un po' scapestrata, una volta incontrata me ha deciso che era arrivato il momento di "mettere la testa a posto".
Ma sta di fatto che, nonostante abbiamo avuto percorsi di vita molto diversi, condividiamo alcuni valori che reputo fondamentali.
Ci sono degli aspetti della sua personalità che ancora davvero non tollero..ma credo sia normale e non c'è dubbio che lui mi dia molta sicurezza: non mi fa mancare nulla, mi ha sempre aiutato nei momenti di difficoltà ed è sempre disponibile a venire incontro ad ogni mia esigenza, anche lavorativa.
Ed io ho fatto e faccio altrettanto per lui: per vivere questa relazione ho affrontato le ritrosie della mia famiglia e, dopo la laurea, ho deciso di muovermi, spostandomi nella sua stessa regione.
Alcune volte, sì, mi sento "incompresa", gli rimprovero di non ascoltarmi, di essere assorbito solo dal suo lavoro e di trascurarmi un po' (c'è stato un periodo, ultimamente, in cui la nostra vita intima ha fortemente risentito di questo suo stato di stress).
Ma è anche vero che insieme ridiamo, scherziamo, cuciniamo deliziosi manicaretti e andiamo in giro alla scoperta di posti nuovi.
Non so se tutto questo rientri nella "normalità" oppure no...
[#6]
Se rilegge la sua risposta si e' gia' data piu' d' una spiegazione suli amori trasferali.
Se questo " capo" , fosse il,vicino di banco o di palestra, le e evocherebbe le stesse sensazioni?
" Comunque, ciò che più mi piace di quest'uomo attiene effettivamente al ruolo che lui riveste e, cioè, al fatto che abbia rappresentato per me una vera e propria guida, che mi ha traghettata nella professione che svolgerò nella mia vita." , rifletta un attimo su quanto ha scritto.
Se questo " capo" , fosse il,vicino di banco o di palestra, le e evocherebbe le stesse sensazioni?
" Comunque, ciò che più mi piace di quest'uomo attiene effettivamente al ruolo che lui riveste e, cioè, al fatto che abbia rappresentato per me una vera e propria guida, che mi ha traghettata nella professione che svolgerò nella mia vita." , rifletta un attimo su quanto ha scritto.
[#7]
Gentile ragazza, capita spesso di infatuarsi di colleghi, con cui spesso si condivide la maggior parte della giornata. In questo caso lei parla del suo capo, quindi ancora di più possono scattare una serie di meccanismi verso questa persona tali da renderla ancor di più affascinante.
Penso profondamente che non deve avere paura di osare, ma rimanendo con lo sguardo verso la sua relazione con il fidanzato, probabilmente una risposta l'ha già data. Rifletta un po di più sulle sue intenzioni e provi a darsi una risposta più chiara.
In bocca al lupo
Penso profondamente che non deve avere paura di osare, ma rimanendo con lo sguardo verso la sua relazione con il fidanzato, probabilmente una risposta l'ha già data. Rifletta un po di più sulle sue intenzioni e provi a darsi una risposta più chiara.
In bocca al lupo
Dr. Amleto Petrarca
Psicologo-Psicoterapeuta Bologna ISTDP
www.amletopetrarca.com
[#8]
"Siamo diversi per cultura e modo di vivere, relativamente a questo almeno fintanto che non ci siamo incontrati"
"Ci sono degli aspetti della sua personalità che ancora davvero non tollero..."
"Alcune volte, sì, mi sento "incompresa", gli rimprovero di non ascoltarmi, di essere assorbito solo dal suo lavoro e di trascurarmi un po' "
Le faccio notare che ci dice che "siete" e non che "eravate" diversi, quindi forse il percorso di avvicinamento che avete compiuto in questi anni non è stato sufficiente e lei potrebbe di conseguenza sentirsi attratta da qualcuno, come il suo capo, che sente molto più affine a lei, oltre ad essere per lei una guida e un modello.
Le altre mancanze e i difetti del suo fidanzato forse la spingono nella stessa direzione, alla ricerca di una compensazione per quello che non riesce ad avere dalla relazione ufficiale.
Penso che l'attrazione che prova dipenda da più fattori e che la sente come un pericolo forse perchè aumenta in occasione dei periodi in cui è più insoddisfatta della relazione con il suo fidanzato.
"Ci sono degli aspetti della sua personalità che ancora davvero non tollero..."
"Alcune volte, sì, mi sento "incompresa", gli rimprovero di non ascoltarmi, di essere assorbito solo dal suo lavoro e di trascurarmi un po' "
Le faccio notare che ci dice che "siete" e non che "eravate" diversi, quindi forse il percorso di avvicinamento che avete compiuto in questi anni non è stato sufficiente e lei potrebbe di conseguenza sentirsi attratta da qualcuno, come il suo capo, che sente molto più affine a lei, oltre ad essere per lei una guida e un modello.
Le altre mancanze e i difetti del suo fidanzato forse la spingono nella stessa direzione, alla ricerca di una compensazione per quello che non riesce ad avere dalla relazione ufficiale.
Penso che l'attrazione che prova dipenda da più fattori e che la sente come un pericolo forse perchè aumenta in occasione dei periodi in cui è più insoddisfatta della relazione con il suo fidanzato.
[#10]
E' importante che si concentri di più su ciò che non va con il suo fidanzato, se tiene alla vostra relazione, per parlarne e cercare delle soluzioni; in caso contrario rimarrà il rischio che lei si prenda una cotta anche per qualcun'altro (o che non riesca a liberarsi di quella per il suo capo).
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 5.5k visite dal 12/10/2012.
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