Scoprire che il proprio padre ha un'amante

Si...è così...l'ho scoperto controllando il dettaglio delle telefonate...date le bollette astronomiche che arrivano nel nostro ufficio. Sempre lo stesso numero, ore e ore di telefonate...per poi scoprire che quel numero appartiene ad una nostra dipendente....mi dite che cavolo devo fare?????????? Sono dilaniata.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Utente,
Dal momento che ciò che decide di fare (o non fare) avrà delle inevitabili conseguenze, Lei cosa vorrebbe o si sentirebbe di fare? Che tipo di rapporto ha con suo padre?

Il fatto che suo padre potrebbe (è sicura che di questo si tratti?) avere un'amante l'ha evidentemente molto turbata: lavorando insieme, fino ad ora non aveva avuto sospetti in tal senso?

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
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Dr.ssa Daniela Benedetto Psicoterapeuta, Psicologo 204 5
Gentile ragazza, ci dice poco su di sè, la sua famiglia per potere comprendere la situazione. Sembra capire che lavoriate nello stesso ambiente, non sappiamo però se i suoi genitori sono ancora sposati o invece separati o divorziati. Soprattutto non ci dice qual'è il problema che sta vivendo. Un problema etico o invece emotivo.

Dr.ssa Daniela Benedetto
Psicologa e Psicoterapeuta EMDR Roma
tel. 3396306112 www.danielabenedetto.it
Visite in presenza e da remoto (on line)

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Attivo dal 2008 al 2014
Ex utente
Si dottoressa...in realtà si...sono anni che ho qualche sospetto, anche se questa è nuova però...
Il mio problema più grande è di essermi ritrovata dentro ad un problema che mi riguarda...vorrei poter non fare e dire niente a nessuno, ma non riuscirei neanche a guardare mia madre in faccia, senza fare presente la faccenda a lui.
Cioè...dovrei affrontare lui, almeno per scaricarmi la coscienza nei confronti di mia madre.
Mia madre è una persona che ha sofferto di depressione in passato...e la cosa un pò si strascica anche oggi...non potrei permettermi di andarle a dire qualcosa..non mi sento tanto coraggiosa e non voglio assumermi la responsabilità di rovinare la sua salute...
Però in qualche modo con lui devo parlare...non voglio che sia convinto di prendermi per il c..., questo non lo sopporto...
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Attivo dal 2008 al 2014
Ex utente
Mi scusi dottoressa Benedetto...ho scritto di getto, in preda all'angoscia, e capisco che non possa comprendere.
Loro sono sposati da 41 anni...in passato, tanti anni fa, c'era già stato un problema del genere per cui lui se ne andò per qualche mese poi ritornò e lei lo riaccolse in casa.
Da quel momento mia madre è sempre stata sospettosa...a volte mi è venuto da pensare che lei sappia quello che lui fa e che per lei tenerlo in casa a queste condizioni sia la soluzione meno dolorosa.
Però adesso mi son trovata in mezzo...io non posso avere la certezza che mia madre viva nel modo in cui le ho spiegato di sopra....se lo sapessi per certo farei finta di nulla, o meglio, consiglierei a mio padre di non usare il tel dell'ufficio perchè dato che è anche mio non ho intenzione di pagare centinaia di euro a bolletta, e tutto finirebbe li.
Ma adesso non so come muovermi.
Per di più questa lavora per noi da meno di un anno....certamente non ho intenzione di passare da fessa ne agli occhi di mio padre, ne tantomeno ai suoi.
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Dr.ssa Daniela Benedetto Psicoterapeuta, Psicologo 204 5
"Però in qualche modo con lui devo parlare...non voglio che sia convinto di prendermi per il c..., questo non lo sopporto... "

Gentile ragazza il fatto di sentirsi presa in giro da suo padre e da questa dipendente ci riporta a pensare che si sia identificata con il problema della mamma. Credo che se davvero ci sia una relazione questa sia nata da altri presupposti con i quali lei davvero non ha a che fare.
L'affetto e la preoccupazione per la mamma la portano però a prendere il suo posto e volerla così "salvare" ben sapendo che l'essere troppo trasparenti potrebbe creare ulteriori problemi alla mamma.
"in qualche modo con lui devo parlare"....direi partendo proprio dalla bolletta, dalle spese e poi l'orientamento sarebbe quello di comunicare di non volere essere messa in mezzo a dinamiche che non dovrebbero appartenerle.

"non voglio assumermi la responsabilità di rovinare la sua salute..." infatti, la responsabilità non sarebbe di nessuno nè tanto meno la sua. Probabilmente la mamma è molto più consapevole di lei del rapporto che ha con papà e la responsabilità della salute, della propria salute è della mamma che è libera di prendersene cura o di farsi aiutare.
Però tutto ciò va chiarito a papà e soprattutto il suo stato d'animo nel non sentirsi rispettata dal momento che lui non si crea il problema di mantenere nel caso la sua vita, privata.
Che ne pensa, come si sente a riguardo?

"
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Attivo dal 2008 al 2014
Ex utente
Io penso, che anche se ho sempre avuto il sospetto, non di questa in particolare, ma di altre se ci sono state, me ne sono sempre tirata fuori. Sono ben consapevole che la vita è la loro...e come io non sopporterei che loro si mettessero in mezzo alla mia, altrettanto io faccio con loro.
Io non avrei mai approfondito il mio sospetto, se non mi si fosse creata questa palese situazione.
Anche affrontare mio padre faccia a faccia non è una passeggiata per me.
Lo farò, gli porterò le fatture e gli chiederò spiegazioni...o forse gli chiederò solo di non chiamare più cellulari dal nostro telefono...in realtà non lo so ancora se vorrò neanche fargli capire che ho notato il numero, o se gli dirò solo dei cellulari ingenerale...non lo so..
So solo che di certo non riuscirò ad andare da mia madre...
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazza,
Cosa fare, nessuno po' suggerirglielo, la situazione è abbastanza complessa e se pur dolorosa riguarda i suoi genitori , la loro coppia, le loro dinamiche, solo dopo ricade su di lei, creandole dolore e sofferenza
Cosa le fa piu' paura?
La soffernza e vulnerabilita' di sua madre?
L' idea di un' altra donna?
Il tradimento di suo padre?
Della dipendente?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Attivo dal 2008 al 2014
Ex utente
Onestamente l'idea di un'altra donna..o il fatto del tradimento non avrebbero nessuna valenza per me se avessi la certezza che mia madre potesse affrontare serenamente la situazione.
Come ho già spiegato già in passato lui se ne era andato di casa...io avrò avuto circa 14 o 15 anni...ed ho un ricordo orrendo di tutto quel periodo...non tanto la mancanza di mio padre in casa, quanto la situazione psicologica di mia madre, che poi l'ha portata a creare situazioni spiacevolissime in casa, anche con me.
Il ricordo di quel periodo mi porta a pensare che lei non sia in grado di affrontare una situazione del genere.
E forse è questo il mio problema più grande.
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Dr.ssa Daniela Benedetto Psicoterapeuta, Psicologo 204 5
Il problema che sta emergendo è di fatto legato al pregresso che ora pesa ancora su di lei. E' stata fin da ragazza responsabilizzata rispetto al tenere in piedi ed in equilibrio l'aspetto psicologico ed emotivo della mamma a fronte dei comportamenti paterni ecc.
Il vissuto di una mamma fragile, di un padre egoista non hanno favorito la possibilità per lei di emanciparsi dai legami familiari di base.
Credo ci siano molte emozioni, tra rabbia, tristezza e vissuti di impotenza e rancore che non sono stati sufficientemente elaborati e rispetto ai quali si sente in colpa e legata al "dovere" risolvere e ripagare in prima persona fatti ed eventi di cui lei può fare poco.
Mi viene da chiederle se in tutto ciò è riuscita a crearsi una propria famiglia, a pensare a se stessa..ecc
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Attivo dal 2008 al 2014
Ex utente
Si...ce l'ho una famiglia...ma già tempo fa ho deciso di staccarmi sempre di più da quella di origine, perchè capivo che, a queste condizioni, l'una escludeva l'altra...io sono sempre stata indipendente, ma spesso mangiata dai sensi di colpa nel vedere mia madre soffrire...per cui anche se ho fatto la mia vita, non l'ho mai vissuta in piena felicità, perchè sotto c'era sempre questo senso di colpa nei confronti di mia madre.
Da un pò, più o meno da quando sono diventata madre, ho inziato questo nuovo processo...quello di pensare alla mia di famiglia, ma questi problemi che mi si presentano mi riportano con tutti e due i piedi nella condizione di figlia.
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Dr.ssa Daniela Benedetto Psicoterapeuta, Psicologo 204 5
"mi riportano con tutti e due i piedi nella condizione di figlia"
Forse la soluzione è proprio qui. Essere consapevole del passato ma, ora, affrontare la questione facendo leva sull'Adulta di ora, uscendo dalla parte Bambina che la riporta in contatto con i vissuti passati che le impediscono di pensare e di comportarsi in modo efficace, ora. La consapevolezza del passato e la conoscenza di sè le danno ora l'opportunità di riconoscere la differenza tra ora ed allora.
D'altra parte avere permesso nel tempo a papà e a mamma di "triangolarizzata" nel rapporto familiare, l'ha paradossalmente allontanata fin da ragazza dalla possibilità di viversi la propria infanzia e adolescenza per i bisogni e desideri della propria età ed il "sacrificio" non l'ha ripagata con i risultati attesi.
Perchè ora dovrebbe funzionare?
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Attivo dal 2008 al 2014
Ex utente
E' vero...è tutto vero...
Io oggi sono consapevole della mia condizione profondamente diversa da allora...infatti con tutte le mie forze cerco di allontanare da me i loro problemi, di qualsiasi natura siano, e ci riesco pure.
Però in questo caso mi ci sono ritrovata dentro senza volerlo...in realtà alla fine la mia paura più grande forse è il fatto che magari un giorno, vicino o lontano, venga a sapere che io "sapevo" qualcosa, e magari possa perdere la fiducia in me, possa non fidarsi più...
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Dr.ssa Daniela Benedetto Psicoterapeuta, Psicologo 204 5
Non farsi triangolarizzare significa appunto in questo caso uscire fuori dalle dinamiche che utilizzano i suoi per "stare insieme". Il suo ruolo di figlia d'altra parte non è certo quello di controllare papà e riferire circa il suo comportamento alla mamma. Non mi sembra sia stata investita ufficialmente di questo ruolo e se lo fosse stata probabilmente avrebbe rinuniciato all'incarico!!! Inoltre è proprio sicura che la mamma "non sappia"? oppure non vuole sapere...? Tra l'altro che farebbe la mamma se sapesse? cosa cambierebbe? Già in passato l'ha riaccolto mi sembra.
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Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 627 6
Cara ragazza,

quelle che lei riporta sono senz'altro paure legittime, ma non comprendo a pieno il suo senso di colpa. LA vita è un ciclo, anche lei ha diritto a farsi la sua famiglia. Non dovrebbe sentirsi in colpa per errori che non ha fatto lei, ma suo padre. E' vero, sua madre è stata male, ma se adesso si è ripresa vuol dire che ha delle risorse a cui ha fatto appello. Uscire da una brutta depressione non è una cosa da poca, non sottovaluti le forze emotive di sua madre.
Per quanto riguarda la situazione attuale, lei pensa che non parlarne nemmeno con suo padre la farebbe sentire meno in colpa nei confronti di sua madre? Pensa che non verbalizzando ciò che ha scoperto proteggerà sua madre? Mi faccia capire meglio.

Dr.ssa Laura Mirona

dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it

[#15]
Attivo dal 2008 al 2014
Ex utente
Non lo so...sono molto confusa...è molto difficile stabilire se c'è un meglio o un peggio...
Forse potrei contestare mio padre solo dicendogli che ho trovato molte chiamate verso cellulari dal fisso e che quindi la smetta di farlo, perchè arrivano bollette troppo alte, senza fagli capire che ho controllato tutti i numeri uno ad uno ed ho scoperto di chi è quel numero che si ripete in continuazione.
Mia madre non è stupida, infatti in cuor mio io credo che lei sappia in fondo il comportamento di mio padre, ma che questa situazione, seppur per certi versi precaria, sia la soluzione meno gravosa e dolorosa per tutti, e sopratutto per lei.
Dovrei riuscire a superare questi sensi di colpa, che nonostante tutti i miei progressi in questo senso da qualche anno a questa parte, non riescono a sparire del tutto, ed in situazioni particolari, tipo questa, riaffiorano.
Cioè...in realtà, io sono ben cosciente che il problema è mio. Sono io che mi faccio il problema di come poter o non poter affrontare la situazione. Perchè il non pormi la domanda su come affrontare la cosa mi fa sentire codarda...non so se mi spiego.
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Dr.ssa Daniela Benedetto Psicoterapeuta, Psicologo 204 5
L'importante è che lei abbia chiaro che il problema è suo nel senso che a soffrirci è lei ma che il motivo per cui lei soffre non è si è generato a causa sua ma a causa di una gestione coplessa e sbagliata della relazione tra i suoi genitori che l'hanno "messa in mezzo" fin da piccola in questioni più grandi di lei. E' arrivato il momento di uscirne, ora che è grande e adulta. Questo non vuol dire non affrontare le cose ma invece essere consapevoli che colpe non ne ha e che quindi può e deve "pretendere" dagli altri (papà) il rispetto dI Sè e dei suoi bisogni/diritti.
In bocca al lupo e ci tenga aggiornati
[#17]
Attivo dal 2008 al 2014
Ex utente
Ho deciso...parlerò con mio padre...gli dirò che a causa delle bollette alte ho controllato il dettaglio delle chiamate, ed ho trovato un numero che ricorre spessissimo, in orari extra lavoro, o meglio, quando io non sono a lavoro, con ore e ore di conversazione. Non gli dirò che so di chi è il numero...del resto mezze cifre nel dettaglio sono criptate, per cui non è così semplice capire di chi è. Quel numero non è neanche in agenda...
Gli chiederò se vorrà spiegarmi qualcosa...gli dirò che non sono idiota e che, anche se in realtà non conosco il contenuto di queste chiamate, riesco comunque a interpretare la situazione..
Sentirò cosa mi dirà...
[#18]
Dr.ssa Daniela Benedetto Psicoterapeuta, Psicologo 204 5
"pretendere" dagli altri (papà) il rispetto dI Sè e dei suoi bisogni/diritti."
Gentile Sig.ra volevo specificare meglio che nel post precedente la frase sopra riportata voleva puntualizzare il fatto che il "rispetto" si riferisce al non farsi coinvolgere e triangolarizzare dalle dinamiche dei suoi genitori.
In bocca al lupo e ci tenga aggiornati
Cordialmente
[#19]
Attivo dal 2008 al 2014
Ex utente
Gli ho parlato.
Gli ho detto che arrivano bollette astronomiche e allora ho controllato il dettaglio delle chiamate e ho visto che ci sono ore e ore di telefonate sempre al solito numero, in orari extra lavoro...lui li per li è cascato dalle nuvole, poi mi ha incominciato a dire che forse qualcuna l'aveva fatta lui... Poi siccome lo vedevo che stava zitto ma voleva parlare...allora gli ho chiesto quale fosse il suo problema. Mi ha raccontato quello che in fondo al mio cuore io ho sempre saputo. Che quando lui ha tradito mia madre ha sbagliato, (anche se ci saranno stati dei motivi per cui l'ha fatto), che se ne è presa la responsabilità...e che non è successo non una volta ma due, e mamma lo sa. Il fatto è che da quando è tornato a casa (a mia memoria circa 17 anni fa) mia mamma non l'ha mai perdonato...e giornalmente, da allora, è un continuo tirargli frecciatine..non dormono insieme da anni, perchè a lei "fa schifo" per quello che ha fatto ecc ecc... D'altra parte lui mi ha detto che anche lui è un uomo e che anni e anni così non è possibile...e naturalmente nel tempo si è arrangiato per conto proprio. Che queste telefonate sono solo telefonate per sfogarsi.
Ora io gli ho detto che dato che di problemi ce ne sono e anche molti, non credo che questo sia il modo migliore per risolverli...e lui mi ha dato ragione. Gli ho detto che se ha da sfogarsi può chiamare anche me. Gli ho detto di smettere di scappare e di prendere in mano la situazione perchè così stanno male entrambi,....e di conseguenza per i figli non è una gioia vedere ogni giorno una depressa e uno sdubbiatoo e arrabbiato. Gli ho chiesto cosa intendeva fare, mettendo bene sul piatto della bilancia qualsiasi cosa. Voglio dire, capisco le necessità di un uomo, ma considera che cmq hai 65 anni...se te ne vai ora, poi magari fra 5 o 6 anni torni perchè non c'è nessuno che ti "accudisce" se ne avessi bisogno. Io gli ho detto che secondo me la via migliore sarebbe andare insieme (lui e mia madre) da qualcuno, per sfogarsi, entrambi, e per trovare la soluzione migliore per entrambi. Sicuramente mia mamma non ha mai superato il tradimento, e se lo porta avanti ancora oggi. Ma così non è vita, per nessuno dei due. Non puoi vivere con una persona di cui non ti fidi. Non puoi vivere controllando sempre l'altro.
Ho concluso dicendogli che cmq questi non sono affari miei, che io mi sono permessa di dirgli queste cose perchè la faccenda mi si è palesata sotto gli occhi, e io non sarei riuscita a guardare mia madre neglio occhi senza aver detto nulla a lui.
Mi ha ringraziato...e poi, controvoglia, è tornato a casa....
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