Esaurimento nervoso?

Buonasera,
ho 27 anni ed è da un paio che soffro di quello che ritengo essere un esaurimento nervoso: sono sempre stanco, faccio fatica a concentrarmi e mi sento depresso, inutile, inadeguato.
Non riesco a studiare e a leggere, perchè la mia mente vaga e mi perdo passaggi, a volte intere pagine.
In passato ho avuto attacchi di panico, che però ho superato quasi totalmente, ma dal 2010 ho avuto un crollo psicofisico, con depressione sempre crescente.
Non ho mai fatto uso di antidepressivi, ma a questo punto mi chiedo se non siano necessari e che effetto potrebbero avere sulla mia vita di tutti i giorni.
Sto cercando lavoro e nel mio campo (l'informatica) ho bisogno di avere una mente sveglia e reattiva e la mia preoccupazione è che antidepressivi possano rendermi più "intontito" di quanto non sia già ora.
Sapreste indicarmi una cura (anche omeopatica, se ci fosse) per poter stare meglio con me stesso e con gli altri, oltre che trovare finalmente nuove energie per affrontare gli impegni futuri?
Grazie.
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile utente,
lei dice che da due anni si sente stanco, depresso, inadeguato. cosa è successo nella sua vita affettiva, relazionale, lavorativa allora..?
Come è uscito dagli attacchi di panico ? Con un aiuto , con delle medicine ?
Sicuro di avere abbastanza contatti , amicizie, progetti ? Una rete socioaffettiva che la faccia sentire meno solo?La consiglio di riflettere su queste domande e di aprirsi di più con gli altri..Gli antidepressivi funzionano,( devono essere ben dosati da uno specialista ), anche e soprattutto se abbinati a dei colloqui con uno psicologo che l'aiuti a cercare un cambiamento nella sua vita e a trovarlo. Cosa ha detto, fino ad ora il suo medico di base ?
Non resti fermo in questa impasse , le soluzioni ci sono e non vanno drammatizzate..
Molti auguri..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#2]
Utente
Utente
buonasera,
gli attacchi di panico derivavano dalla paura di pesare troppo sui miei genitori per via delle spese universitarie. per questo ho sempre cercato di lavorare, forse consumandomi troppo a livello mentale. un medico mi ha consigliato delle gocce (non ricordo il nome), ma mi intontivano troppo e ho deciso di smettere. poco alla volta sono riuscito a superare questi attacchi.
recentemente ho subito un allontanamento da parte dei miei amici, ma ho una ragazza molto premurosa. purtroppo anche lei rischia di perdere il lavoro e l'insicurezza riguardo al futuro mi angoscia e deprime (non so se riuscirò a badare a entrambi)
il mio medico di base, come per ogni altro sintomo con cui mi presentavo, mi diceva che sono giovane e di non badarci troppo.
[#3]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le ragazzo,
sembrerebbe che lei stia attraversando una fase piuttosto critica nella quale pur essendoci una progettualità (lavorare come informatico), l'incertezza che si "respira" nel contesto sociale in questo momento storico, stia alimentando sfiducia e demotivazione dentro di lei.
Un colloquio con lo Psicologo può essere un'opportunità per fare chiarezza dentro di sé ed esplorare il proprio vissuto, al fine di riattivare risorse personali temporaneamente "nascoste" alla sua consapevolezza.
Rivolgersi ad uno Psicologo, non significa automaticamente iniziare a pensarsi come persona portatrice di una patologia ma, al contrario, vuol dire creare le condizioni favorevoli all'avvio di un processo di cambiamento che le consenta di apprendere dall'esperienza e ampliare il suo potere personale.
Può rivolgersi in autonomia al Consultorio Familiare della sua ASL per prenotare il colloquio psicologico.
Le allego infine il link ad un articolo al fine di fornirle un ulteriore spunto di riflessione:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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