Disadattamento sociale

salve dottori, ho scritto spesso e ripeto che sono in cura da una psicologa. sono affetto da disistima e sensazione di inadeguatezza con gli altri ( in particolare con le ragazze) che, anche se vado dalla psicologa nn riesco a "distruggere"; sono sempre più solo, qualche volta cerco gli altri ma quando lo faccio o perchè forse ho qualcosa che nn va (aspetto estetico boh) o per il mio atteggiamento diffidente, nn concludo nnt e sto peggio di prima. ho sempre paura del giudizio degli altri e sto sviluppando una rabbia verso tutti : ho cambiato scuola a aprile per motivi di salute (ansia e attacchi di panico ndr) e in questo nuovo ambiente già mi sono dovuto sentire:" ma da dove è uscito", " che è venuto a fare", "ma chi si crede di essere" , fino a un "in questa classe capitano tutti gli scemi??" di ieri che , seppure ho ricevuto una buona educazione (forse troppo visto che gli altri si approfittano dei miei modi) , sono andato a tanto cosi dal dimenticare le buone maniere e lanciare una matita ad una ragazza... nn so come uscirne; nn ho mai avuto una ragazza perchè nn ho mai provato ad approcciare ma mi accorgo che quando parlano di me le ragazze lo fanno con disprezzo (carattere solamente, aspetto estetico ??Bah ) e il punto è che sn pure uno che quando si innamora di una ragazza ci si fissa e ci sta male (roba da matti). ora nn voglio che mi diate la !chiave della porta segreta" chiaramente , vorrei solamente un parere in merito.

p.s. seguo una terapia cognitivo-comportamentale.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Da quanto tempo viene seguito dalla psicologa?
Segue anche una farmacoterapia concomitante alla psicoterapia?
Ha parlato con la Collega del suo disagio e delle sue perplessita' ?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Serena Rizzo Psicologo 202 9
Caro ragazzo,
da quanto tempo è in terapia?
Che rapporto ha instaurato con la collega? Saprebbe dirmi su cosa state lavorando?
Di solito le psicoterapie cognitivo-comportamentali risultano essere efficaci, ma ci sono diverse variabili che influenzano l'andamento di un percorso psicoterapico.
Da ciò che Lei ci scrive sembra emergere un vissuto di inadeguatezza,accompagnato da esperienze di non inserimento nel suo contesto amicale, il quale è presente da molto tempo, se non da sempre.
Suppongo quindi che si sia sentito spesso messo da parte, preso in giro e ciò presumibilmente ha innescato in Lei quella paura del giudizio nonchè la tendenza al sospetto.
Saprebbe dirmi se, al di là, del reale atteggiamento oppositivo dei suoi compagni, è sempre esistito in Lei un aspetto diffidente?
Riguardo il parere che ci ha chiesto, sarebbe opportuno conoscere le sue esperienze di vita precedenti, da quelle attaccamentali (primissime fasi del rapporto genitoriale) a quelle più recenti.
Una scarsa autostima deriva dall'immagine che abbiamo di noi stessi, di solito percepita come impotente,non in grado,incapace. A sua volta tale auto-percezione origina nelle nostre esperienze di vita. Ogniqualvolta ci si trova ad affrontare una nuova situazione i pensieri relativi alla nostra immagine interna si attivano ( non sarò capace..., ho paura....), rafforzandola sempre di più.
Essendo già in terapia con una collega, continui ad intraprendere tale percorso,interrogandosi però rispetto a quanto crede realmente di poter stare meglio, a quanto questa "lentezza" nel vedere dei miglioramenti dipenda dal rapporto instaurato, dalla psicologa o da Lei.
La saluto caramente,
Dott.ssa Serena Rizzo,
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologipompei.it
www.psicologiabenevento.it

Dr.ssa serena rizzo