Incapacità di amare
Gentili dottori, vorrei chiederVi un consiglio in merito ad una questione che non riesco piu' a sopportare e che mi ha già creato tanti problemi nella mia vita. Praticamente sono in preda ad un'incapacità di amare, di lasciarmi andare, di sentire qualcosa. Sono come prigioniero dentro un guscio che non mi permette di vivere pienamente la mia vita ma solo a tre quarti. Ho una vita che all'apparenza puo' sembrare normale; ho un lavoro, una fidanzata con la quale convivo, faccio sport, ho molti amici e una buona famiglia. Pero' c'è un blocco che non riesco a risolvere. Praticamente vivo la mia vita come fosse coperta di un velo, un velo invisibile che mi lascia distaccato da tutto e da tutti. Faccio un lavoro che non mi soddisfa pienamente ,ho una ragazza che non amo completamente, vivo ogni giorno come aspettando la fine. Ho sofferto per diversi anni di depressione poi piano piano mi sono ripreso, penso molto meno alla morte, per un periodo mi sono anche tagliato spesso le braccia ma adesso non vedo piu' tutto il nero intorno a me. In compenso non riesco a essere felice, il nero è stato sostituito dal grigiore costante. Non ricordo piu quando ho pianto l'ultima volta, ma credo che ormai siano passati piu di 15 anni. E' come se il groppo che ho dentro si sia indurito e sia diventato sempre piu grosso. Per fare un esempio idraulico, è come lo scarico di un rubinetto che ha qualcosa dentro e l'acqua pian piano non scorre piu, e cosi giorno dopo giorno, capello dopo capello il blocco si ingrandisce e l'acqua che prima gia' scaricava male adesso non riesce piu a passare. Io sento che sto scoppiando. Ma non riesco a trovare il bandolo della matassa. Non riesco a capire qual'è il primo blocco che poi ha portato a tutto il resto. Provengo da una famiglia normale che materialmente non mi ha mai fatto mancare niente, ma che è sempre stata piuttosto distaccata. Mi padre è sempre stato abbastanza assente e l'ho sempre vissuto come un uomo duro anche se poi col tempo mi sono reso conto che era una difesa anche per lui. Mi madre è stata forse anche troppo protettiva e chiusa di mentalità. Ho un fratello gay e una sorella che poi si è fatta la sua vita. All'eta' di circa 8-9 anni sono stato molestato piu volte da un vicino di casa, mai con violenza ma con l'inganno della mia giovane età. Verso i 14 anni sono stato bastonato piuttosto duramente da mio padre perchè avevo marinato a scuola e li già sentivo che il mio mondo era piu' nero. Mi sono innamorato veramente di 2 ragazze fino ai 18 anni ma da nessuna delle due sono stato ricambiato. Pero' sentivo ancora la vita scorrere nelle vene, sentivo il cuore battere, sentivo anche la gelosia, sentivo la mancanza di queste persone. Poi piu nulla. tutto si è assestato. Da allora ho iniziato a bere. Bevo anche molto a volte, ma è l'unica maniera che mi permette ancora di sentirmi vivi, di provare delle senzazioni. Cosa posso fare per iniziare a cambiare questa mia vita cosi vuota? Grazie anticipatamente per i consigli
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Gentile ragazzo, intanto ha già fatto un passo importante che è quello di aprirsi con noi ed esporre i suoi problemi e le sue angosce. Nel contempo sembra ora deciso di prendere per mano la situazione ed aiutarsi a liberare questo intoppo, sempre per seguire la metafora idraulica.
"Non ricordo piu quando ho pianto l'ultima volta, ma credo che ormai siano passati piu di 15 anni."
sembra che abbia subito nel percorso della sua vita diversi episodi che poi ha dovuto soffocare per poter continuare a sostenere "la vita". Dalla violenza subita dal vicino alle botte di suo padre. Chissà quanto rancore e quanta rabbia ci sono, represse e per aiutarsi a "dimenticare" e aleggerire il peso ci beve sopra.
Io credo sia arrivato il momento di chiedere una consultazione psicologia da uno psicologo psicoterapeuta per poter essere accompagnato in un percorso che le dia gli strumenti psicologici idonei per poter finalmente scegliere la sua vita (la ragazza che le piace, il lavoro preferito..) e poter elaborare le emozioni represse.
"Non ricordo piu quando ho pianto l'ultima volta, ma credo che ormai siano passati piu di 15 anni."
sembra che abbia subito nel percorso della sua vita diversi episodi che poi ha dovuto soffocare per poter continuare a sostenere "la vita". Dalla violenza subita dal vicino alle botte di suo padre. Chissà quanto rancore e quanta rabbia ci sono, represse e per aiutarsi a "dimenticare" e aleggerire il peso ci beve sopra.
Io credo sia arrivato il momento di chiedere una consultazione psicologia da uno psicologo psicoterapeuta per poter essere accompagnato in un percorso che le dia gli strumenti psicologici idonei per poter finalmente scegliere la sua vita (la ragazza che le piace, il lavoro preferito..) e poter elaborare le emozioni represse.
Dr.ssa Daniela Benedetto
Psicologa e Psicoterapeuta EMDR Roma
tel. 3396306112 www.danielabenedetto.it
Visite in presenza e da remoto (on line)
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Prima di tutto può' fare uno screening visitando e cercando sul sito ufficiale Dell ordine degli psicologi della sua regione l' elenco di tutti gli psicologi abilitati non solo all'esercito Dell attività propria di psicologo ma anche alla psicoterapia. Individui gli psicologi psicoterapeuti piu' vicini. Tra questi in considerazione delle sue problematiche opterei x un indirizzo non solo analitico ma anche psicoterapeutico centrato non solo sugli obiettivi ma anche sulla analisi delle dinamiche relazionali ed intra psichiche. Approcci relazionali, transazionali, la psicoterapia analitica transazionale la troverei indicata ma anche altri approcci psicoterapeutici con attenzione alla analisi...meno indicati gli approcci puramente comportamentali o cognitivi. Tenga conto che un colloquio de visu con lo specialista le permette comunque di avere una lettura piu' specifica del suo caso.
[#4]
Gent.le ragazzo,
è importante che lei possa affrontare il suo disagio a partire dal "qui ed ora" della sua esperienza, affidandosi alla Sua valutazione dopo aver partecipato ad un primo colloquio con uno Psicologo-Psicoterapeuta, in particolare si chieda se si è sentito accolto, compreso e non giudicato dal professionista.
Nel mese di Ottobre ci sono Psicologi che offrono la prima consulenza gratuita,può essere un'opportunità per fare più di un colloquio con specialisti diversi ed avere una possibilità di scelta più ampia.
Le allego i link ad alcuni articoli che possono fornirle una panoramica sui vari orientamenti in psicoterapia:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
è importante che lei possa affrontare il suo disagio a partire dal "qui ed ora" della sua esperienza, affidandosi alla Sua valutazione dopo aver partecipato ad un primo colloquio con uno Psicologo-Psicoterapeuta, in particolare si chieda se si è sentito accolto, compreso e non giudicato dal professionista.
Nel mese di Ottobre ci sono Psicologi che offrono la prima consulenza gratuita,può essere un'opportunità per fare più di un colloquio con specialisti diversi ed avere una possibilità di scelta più ampia.
Le allego i link ad alcuni articoli che possono fornirle una panoramica sui vari orientamenti in psicoterapia:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2k visite dal 05/10/2012.
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