Ossessione per uomo impegnato e problematico
Gentili Dottori,
sono una ragazza di 25 anni. Quattro anni fa ho conosciuto un uomo con quasi il doppio dei miei anni, un professore universitario di lettere molto colto e affascinante. Mi ha invitata fuori un paio di volte, dopo una corte serrata via facebook, ma dopo gli appuntamenti è sparito. Da allora è iniziato il mio calvario: non riuscivo più a stare senza la sua presenza, mi sentivo sola e disperata. Perciò, ho iniziato a riempirlo di sms per mesi, cui lui o non rispondeva o rispondeva male pregandomi di lasciarlo in pace. Dopo 4 mesi così, mi ha telefonato come niente fosse e ha passato un mese a riempirmi di messaggini erotici...per poi risparire di nuovo...e io ancora a riempirlo di chiamate a messaggi per mesi. Va avanti così da più di 4 anni ormai: quest'uomo mi contatta perchè ha voglia di divertirsi, io gli rispondo, dopo un po' sparisce e non mi risponde più. Sono stata a casa sua solo qualche volta, ma non ci siamo mai spinti nella fisicità perchè lui non prendeva mai l'iniziativa.
Ho saputo che ha una compagna da una quindicina di anni e che soffre di una brutta depressione da cui non riesce a uscire: ha cambiato più cure ma senza risultati e spesso si ubriaca. Usa più chat per adescare le donne e le perseguita con continui messaggi, come ha fatto con me quando ci siamo conosciuti.
Il mio problema è che sono ossessionata da quest'uomo, nonostante la sua situazione e i maltrattamenti che mi ha arrecato. Controllo spesso i suoi profili su tutte le chat cui è iscritto, penso a lui tutti i giorni e mi sento innamorata, continuo a tormentarmi domandandomi come sarebbe stato il rapporto se non fossi stata insistente con i messaggi facendomi detestare da lui, mi chiedo come sarebbe andata se avessimo fatto l'amore e se un giorno accadrà...
Due settimane fa mi ha scritto per l'ennesima volta di lasciarlo stare perchè sta passando un brutto momento e io, come al solito, sono qui a sperare che lui tra qualche mese mi ricontatti chiedendomi di andare a trovarlo e che questa volta non vada tutto male come è sempre successo...
Cosa ne pensate di questa situazione? Io la trovo patologica, ma non so come uscirne, non ci riesco, è più forte di me...Ora sono pure fidanzata con un coetaneo da qualche mese, ma continuo a pensare a quell'uomo....
sono una ragazza di 25 anni. Quattro anni fa ho conosciuto un uomo con quasi il doppio dei miei anni, un professore universitario di lettere molto colto e affascinante. Mi ha invitata fuori un paio di volte, dopo una corte serrata via facebook, ma dopo gli appuntamenti è sparito. Da allora è iniziato il mio calvario: non riuscivo più a stare senza la sua presenza, mi sentivo sola e disperata. Perciò, ho iniziato a riempirlo di sms per mesi, cui lui o non rispondeva o rispondeva male pregandomi di lasciarlo in pace. Dopo 4 mesi così, mi ha telefonato come niente fosse e ha passato un mese a riempirmi di messaggini erotici...per poi risparire di nuovo...e io ancora a riempirlo di chiamate a messaggi per mesi. Va avanti così da più di 4 anni ormai: quest'uomo mi contatta perchè ha voglia di divertirsi, io gli rispondo, dopo un po' sparisce e non mi risponde più. Sono stata a casa sua solo qualche volta, ma non ci siamo mai spinti nella fisicità perchè lui non prendeva mai l'iniziativa.
Ho saputo che ha una compagna da una quindicina di anni e che soffre di una brutta depressione da cui non riesce a uscire: ha cambiato più cure ma senza risultati e spesso si ubriaca. Usa più chat per adescare le donne e le perseguita con continui messaggi, come ha fatto con me quando ci siamo conosciuti.
Il mio problema è che sono ossessionata da quest'uomo, nonostante la sua situazione e i maltrattamenti che mi ha arrecato. Controllo spesso i suoi profili su tutte le chat cui è iscritto, penso a lui tutti i giorni e mi sento innamorata, continuo a tormentarmi domandandomi come sarebbe stato il rapporto se non fossi stata insistente con i messaggi facendomi detestare da lui, mi chiedo come sarebbe andata se avessimo fatto l'amore e se un giorno accadrà...
Due settimane fa mi ha scritto per l'ennesima volta di lasciarlo stare perchè sta passando un brutto momento e io, come al solito, sono qui a sperare che lui tra qualche mese mi ricontatti chiedendomi di andare a trovarlo e che questa volta non vada tutto male come è sempre successo...
Cosa ne pensate di questa situazione? Io la trovo patologica, ma non so come uscirne, non ci riesco, è più forte di me...Ora sono pure fidanzata con un coetaneo da qualche mese, ma continuo a pensare a quell'uomo....
[#1]
Gentile ragazza,
come mai continuare a sperare che un "rapporto" di tal genere, nonostante non sembri promettere nulla di buono, possa evolversi in modo differente?
Da cosa deriverebbe, secondo lei, questo suo accanimento?
Forse sta cercando, inconsapevolmente, di dimostrare a se stessa che riesce a conquistare un uomo irraggiungibile e problematico?
Riesce a rintracciare nella sua storia di vita e nelle sue relazioni affettive - non solo sentimentali - situazioni, seppur differenti, che hanno analogie con quello che ci ha raccontato?
Come va il rapporto con il suo ragazzo?
E la sua situazione familiare?
come mai continuare a sperare che un "rapporto" di tal genere, nonostante non sembri promettere nulla di buono, possa evolversi in modo differente?
Da cosa deriverebbe, secondo lei, questo suo accanimento?
Forse sta cercando, inconsapevolmente, di dimostrare a se stessa che riesce a conquistare un uomo irraggiungibile e problematico?
Riesce a rintracciare nella sua storia di vita e nelle sue relazioni affettive - non solo sentimentali - situazioni, seppur differenti, che hanno analogie con quello che ci ha raccontato?
Come va il rapporto con il suo ragazzo?
E la sua situazione familiare?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Dalla descrizione che ne fa è possibile che questa persona soffra di un disturbo bipolare, che si caratterizza con periodi di umore disforico - con comportamenti depressivi e autodistruttivi, e periodi di umore euforico - con comportamenti impulsivi e sopra le righe, anche a carattere erotico.
Questo tipo di disturbo porta a vivere l'umore secondo modalità estreme.
Per chi gli sta accanto è un continuo essere sballottati tra periodi di piacevoli attenzioni, coinvolgimento, eccitazione e periodi di rifiuto, aggressività, impotenza.
Probabilmente una certa lucidità ha frenato quest'uomo - che pure avrà una certa consapevolezza della sua situazione emotiva e della disparità di "potere" (sia per ruolo che per età) nella vostra relazione - a non spingersi oltre una relazione "virtuale".
Ora la scelta sta a lei.
Se continuare a lasciarsi coinvolgere dagli aspetti eccitanti e trasgressivi di una relazione che, dalle premesse, non sarà mai "equilibrata" (e proprio per questo può attrarre), oppure scegliere di rinunciare a qualcosa di "virtuale" per un rapporto REALE, fatto di emozioni meno esasperate e maggiore stabilità.
Questo tipo di disturbo porta a vivere l'umore secondo modalità estreme.
Per chi gli sta accanto è un continuo essere sballottati tra periodi di piacevoli attenzioni, coinvolgimento, eccitazione e periodi di rifiuto, aggressività, impotenza.
Probabilmente una certa lucidità ha frenato quest'uomo - che pure avrà una certa consapevolezza della sua situazione emotiva e della disparità di "potere" (sia per ruolo che per età) nella vostra relazione - a non spingersi oltre una relazione "virtuale".
Ora la scelta sta a lei.
Se continuare a lasciarsi coinvolgere dagli aspetti eccitanti e trasgressivi di una relazione che, dalle premesse, non sarà mai "equilibrata" (e proprio per questo può attrarre), oppure scegliere di rinunciare a qualcosa di "virtuale" per un rapporto REALE, fatto di emozioni meno esasperate e maggiore stabilità.
Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it
[#3]
Cara Utente,
ricevere le attenzioni di un uomo più grande e "importante" - parliamo infatti di "un professore universitario di lettere molto colto e affascinante" - può aver appagato il suo desiderio di essere apprezzata da qualcuno di diverso rispetto ai suoi coetanei, che forse soprattutto all'inizio vedeva ancora coem poco più che dei ragazzini.
Sarebbe importante che lei rispondesse alle domande che le hanno posto le mie Colleghe, perchè in effetti se vuole che le forniamo qualche spunto di riflessione deve metterci al corrente di qualche informazione sulla sua vita familiare e di relazione, e anche dirci qualcosa in più su sè stessa.
La mia impressione è che lei si sia sentita prima lusigata e poi respinta, cosa che probabilmente in generale non accetta tanto tranquillamente, e questo ha innescato un tira e molla con una persona che appare squilibrata e adolescenziale e che proprio per questo può suscitare uan risposta squilibrata e adolescenziale anche in chi si relaziona intimamente con lui.
Tutto questo può dipendere dal disturbo depressivo di cui le ha detto di soffrire, ma può anche far parte più semplicemente di una personalità immatura, indecisa e molto narcisista.
Anche se razionalmente si rende conto che 4 anni trascorsi in quel modo testimoniano più di 1000 discorsi che fra voi continuerà sempre così, fatica a staccarsi dall'idea di conquistarlo "davvero" perchè è una persona affascinante che le ha lanciato una sorta di sfida, alla quale lei sta rispondendo quasi compulsivamente.
Penso che più che di amore si tratti di una vera e rpopria ossessione, dalla quale potrebbe cercare di allontanarsi iniziando a prendere con sè stessa l'impegno di non controllare più i suoi profili sulle chat.
Sarebbe un primo passo importante, che può iniziare a sforzarsi di compiere per rendersi conto della sua capacità (o meno) di uscire con le sue forze da questa situazione.
Cosa ne pensa?
ricevere le attenzioni di un uomo più grande e "importante" - parliamo infatti di "un professore universitario di lettere molto colto e affascinante" - può aver appagato il suo desiderio di essere apprezzata da qualcuno di diverso rispetto ai suoi coetanei, che forse soprattutto all'inizio vedeva ancora coem poco più che dei ragazzini.
Sarebbe importante che lei rispondesse alle domande che le hanno posto le mie Colleghe, perchè in effetti se vuole che le forniamo qualche spunto di riflessione deve metterci al corrente di qualche informazione sulla sua vita familiare e di relazione, e anche dirci qualcosa in più su sè stessa.
La mia impressione è che lei si sia sentita prima lusigata e poi respinta, cosa che probabilmente in generale non accetta tanto tranquillamente, e questo ha innescato un tira e molla con una persona che appare squilibrata e adolescenziale e che proprio per questo può suscitare uan risposta squilibrata e adolescenziale anche in chi si relaziona intimamente con lui.
Tutto questo può dipendere dal disturbo depressivo di cui le ha detto di soffrire, ma può anche far parte più semplicemente di una personalità immatura, indecisa e molto narcisista.
Anche se razionalmente si rende conto che 4 anni trascorsi in quel modo testimoniano più di 1000 discorsi che fra voi continuerà sempre così, fatica a staccarsi dall'idea di conquistarlo "davvero" perchè è una persona affascinante che le ha lanciato una sorta di sfida, alla quale lei sta rispondendo quasi compulsivamente.
Penso che più che di amore si tratti di una vera e rpopria ossessione, dalla quale potrebbe cercare di allontanarsi iniziando a prendere con sè stessa l'impegno di non controllare più i suoi profili sulle chat.
Sarebbe un primo passo importante, che può iniziare a sforzarsi di compiere per rendersi conto della sua capacità (o meno) di uscire con le sue forze da questa situazione.
Cosa ne pensa?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#4]
Utente
Grazie davvero a tutti per l'attenzione e scusate per il ritardo nella risposta.
Domandate di me e della mia situazione familiare: sono una ragazza introversa e molto studiosa. Ho dedicato gli anni del liceo classico e ora dell'università (studio lettere antiche) soprattutto allo studio e al perseguimento dell'eccellenza nel profitto. Questa mia ambizione, unita alla mia timidezza e insicurezza, mi hanno portato a trascurare la vita di relazione e affettiva: ho vissuto l'adolescenza e questi anni universitari in solitudine, senza amici, senza mai un fidanzato, quasi mai un'uscita serale o un fine settimana improntato a qualche attività diversa dallo studio. Trascorrevo le mie giornate o a lezione o barricata in casa a preparare esami. Ho vissuto male, sempre malinconica. Mi sono rifugiata in famiglia - i miei genitori sono molto presenti e protettivi e ho un rapporto molto stretto e confidenziale con mia mamma.
Solo da un annetto la situazione è cambiata: ho conosciuto una ragazza coetanea, abbiamo stretto amicizia, mi ha introdotto nel suo gruppo e mi ha presentato diversi ragazzi, tra cui il mio attuale fidanzato. Sto molto meglio rispetto al passato, sono più soddisfatta, più serena, meno frustrata, ho risolto molti complessi che prima mi facevano sentire inferiore agli altri.
Però, non sono ancora riuscita a superare il "trauma" di questa relazione turbolenta con quell'uomo: non riesco ad accettare di non aver più a che fare con lui e che il risultato di questi 4 anni a sentirci sia stato solo il farmi detestare. Mi considera solo una ficcanaso invadente e fa il cascamorto con qualunque conoscenza femminile, eccetto che con me. Io so che non starò mai assieme a lui e l'ho accettato, ma vorrei solo che avessimo un bel rapporto: essere considerata un'amica, che gli faccia piacere una mia telefonata, che risponda ai miei sms anzichè ignorarli o dirmi che lo esaspero...
Tra l'altro, si è messo in testa che io sia la causa dei suoi mali! Crede che contatti le sue conoscenze in chat per diffamarlo raccontando di me e lui, tanto è vero che mi ha bloccata su facebook. Vede in me solo problemi e questo mi fa star male...è vero, sarò stata assillante con lui e ho sbagliato ad innamorarmi di un uomo impegnato, ma addiritura considerarmi una nemica che gli sparla dietro e vuole rovinarlo...! Io sono sempre stata fin troppo buona con lui, appena mi contattava correvo da lui all'ultimo istante, mi informavo spesso su come stesse e lo chiamavo quando aveva problemi, mi sono sempre preoccupata per lui (ad esempio, l'ho avvertito che su facebook si stava mettendo nei guai provandoci pubblicamente con ex alunne e gli ho consigliato di crearsi un nuovo account)...nonostante abbia fatto di tutto per essergli amica, lui non mi sopporta. Io sono sempre qui ad aspettare che alla prossima occasione che si rifaccia sentire, non si ripeta il solito copione, ma lui possa finalmente rivalutarmi e apprezzarmi...
Domandate di me e della mia situazione familiare: sono una ragazza introversa e molto studiosa. Ho dedicato gli anni del liceo classico e ora dell'università (studio lettere antiche) soprattutto allo studio e al perseguimento dell'eccellenza nel profitto. Questa mia ambizione, unita alla mia timidezza e insicurezza, mi hanno portato a trascurare la vita di relazione e affettiva: ho vissuto l'adolescenza e questi anni universitari in solitudine, senza amici, senza mai un fidanzato, quasi mai un'uscita serale o un fine settimana improntato a qualche attività diversa dallo studio. Trascorrevo le mie giornate o a lezione o barricata in casa a preparare esami. Ho vissuto male, sempre malinconica. Mi sono rifugiata in famiglia - i miei genitori sono molto presenti e protettivi e ho un rapporto molto stretto e confidenziale con mia mamma.
Solo da un annetto la situazione è cambiata: ho conosciuto una ragazza coetanea, abbiamo stretto amicizia, mi ha introdotto nel suo gruppo e mi ha presentato diversi ragazzi, tra cui il mio attuale fidanzato. Sto molto meglio rispetto al passato, sono più soddisfatta, più serena, meno frustrata, ho risolto molti complessi che prima mi facevano sentire inferiore agli altri.
Però, non sono ancora riuscita a superare il "trauma" di questa relazione turbolenta con quell'uomo: non riesco ad accettare di non aver più a che fare con lui e che il risultato di questi 4 anni a sentirci sia stato solo il farmi detestare. Mi considera solo una ficcanaso invadente e fa il cascamorto con qualunque conoscenza femminile, eccetto che con me. Io so che non starò mai assieme a lui e l'ho accettato, ma vorrei solo che avessimo un bel rapporto: essere considerata un'amica, che gli faccia piacere una mia telefonata, che risponda ai miei sms anzichè ignorarli o dirmi che lo esaspero...
Tra l'altro, si è messo in testa che io sia la causa dei suoi mali! Crede che contatti le sue conoscenze in chat per diffamarlo raccontando di me e lui, tanto è vero che mi ha bloccata su facebook. Vede in me solo problemi e questo mi fa star male...è vero, sarò stata assillante con lui e ho sbagliato ad innamorarmi di un uomo impegnato, ma addiritura considerarmi una nemica che gli sparla dietro e vuole rovinarlo...! Io sono sempre stata fin troppo buona con lui, appena mi contattava correvo da lui all'ultimo istante, mi informavo spesso su come stesse e lo chiamavo quando aveva problemi, mi sono sempre preoccupata per lui (ad esempio, l'ho avvertito che su facebook si stava mettendo nei guai provandoci pubblicamente con ex alunne e gli ho consigliato di crearsi un nuovo account)...nonostante abbia fatto di tutto per essergli amica, lui non mi sopporta. Io sono sempre qui ad aspettare che alla prossima occasione che si rifaccia sentire, non si ripeta il solito copione, ma lui possa finalmente rivalutarmi e apprezzarmi...
[#7]
<Io sono sempre qui ad aspettare che alla prossima occasione che si rifaccia sentire, non si ripeta il solito copione>
Gentile Ragazza,
il punto è proprio questo, il ripetersi del solito copione.
Dunque occorrerebbe chiedersi davanti al reiterarsi del vostro modo di relazionarvi e del ruolo che ciascuno gioca in merito, quale possibilità ci sarebbero di costruire un rapporto amichevole nel tempo?
E le ripeto: come mai continuare a sperare che un "rapporto" di tal genere (e con una persona "problematica"), nonostante non sembri promettere nulla di buono, possa evolversi in modo differente?
Le conviene stare ad aspettare e continuare come lei stessa dice ad ossessionarsi pensando a questa persona?
<ma lui possa finalmente rivalutarmi e apprezzarmi...>
Da quanto lo spera? La speranza di essere amati e accettati da chi non ne vuole sapere è spesso vana, dal mio punto di vista potrebbe essere utile cercare di fare migliore chiarezza in sé, magari incontrando direttamente uno psicologo. Che ne pensa?
Gentile Ragazza,
il punto è proprio questo, il ripetersi del solito copione.
Dunque occorrerebbe chiedersi davanti al reiterarsi del vostro modo di relazionarvi e del ruolo che ciascuno gioca in merito, quale possibilità ci sarebbero di costruire un rapporto amichevole nel tempo?
E le ripeto: come mai continuare a sperare che un "rapporto" di tal genere (e con una persona "problematica"), nonostante non sembri promettere nulla di buono, possa evolversi in modo differente?
Le conviene stare ad aspettare e continuare come lei stessa dice ad ossessionarsi pensando a questa persona?
<ma lui possa finalmente rivalutarmi e apprezzarmi...>
Da quanto lo spera? La speranza di essere amati e accettati da chi non ne vuole sapere è spesso vana, dal mio punto di vista potrebbe essere utile cercare di fare migliore chiarezza in sé, magari incontrando direttamente uno psicologo. Che ne pensa?
[#8]
"Non ha senso provare a costruire un rapporto amichevole con il tempo?"
Non direi, visto che il suo desiderio è un altro perchè lei non vuole essergli amica, ma convincerlo di non essere così "negativa":
"continuo a tormentarmi domandandomi come sarebbe stato il rapporto se non fossi stata insistente con i messaggi facendomi detestare da lui".
Penso che si sia creata una sorta di sfida, che lei sia stata lusingata e poi ferita ("sedotta" e abbandonata) a causa del comportamento poco coerente di questo professore:
"Mi ha invitata fuori un paio di volte, dopo una corte serrata via facebook, ma dopo gli appuntamenti è sparito".
Un uomo "molto colto e affascinante", che rappresenta quell'eccellenza alla quale lei aspira, si interessa a lei, la corteggia e poi sparisce.
Dopo aver attratto il suo interesse si tira indietro, provocando in lei la reazione che era logico si producesse:
"non riuscivo più a stare senza la sua presenza, mi sentivo sola e disperata. Perciò, ho iniziato a riempirlo di sms per mesi, cui lui o non rispondeva o rispondeva male pregandomi di lasciarlo in pace".
La sua inesperienza e presumibile scarsa autostima hanno giocato un ruolo importante nel determinare la situazione che ora sta fronteggiando.
Da ragazza inesperta, che si sente inferiore e sola, riesce ad attrarre le attenzioni di un uomo pieno di qualità che, dopo averla incontrata, sparisce: come non desiderare di "riconquistarlo"?
In tutto questo lei si colpevolizza molto, e forse è per questo che il suo pensiero è:
"non riesco ad accettare di non aver più a che fare con lui e che il risultato di questi 4 anni a sentirci sia stato solo il farmi detestare".
La ferita narcisistica che quest'uomo le ha procurato non le consente di lasciarlo andare, di vederlo per quello che è (una persona disturbata) e di prenderne le distanze.
Ha però chiaro, in fondo, cosa interessa a lui:
"quest'uomo mi contatta perchè ha voglia di divertirsi, io gli rispondo, dopo un po' sparisce e non mi risponde più".
Se tutto questo fosse risolvibile mettendo in pratica un consiglio non si potrebbe dirle altro che di lasciar perdere questo individuo che tutto sembra fuorchè una persona matura ed equilibrata, e che sta trascinando pure lei da 4 anni nella spirale del suo squilibrio.
Se però non ci riesce si possono ipotizzare legami fra la situazione attuale e il suo passato (mi riferisco ai rapporti con altre figure significative della sua vita), che la ostacolano mentre vorrebbe riuscire a liberarsi di questa storia.
Le viene in mente qualcosa?
Non direi, visto che il suo desiderio è un altro perchè lei non vuole essergli amica, ma convincerlo di non essere così "negativa":
"continuo a tormentarmi domandandomi come sarebbe stato il rapporto se non fossi stata insistente con i messaggi facendomi detestare da lui".
Penso che si sia creata una sorta di sfida, che lei sia stata lusingata e poi ferita ("sedotta" e abbandonata) a causa del comportamento poco coerente di questo professore:
"Mi ha invitata fuori un paio di volte, dopo una corte serrata via facebook, ma dopo gli appuntamenti è sparito".
Un uomo "molto colto e affascinante", che rappresenta quell'eccellenza alla quale lei aspira, si interessa a lei, la corteggia e poi sparisce.
Dopo aver attratto il suo interesse si tira indietro, provocando in lei la reazione che era logico si producesse:
"non riuscivo più a stare senza la sua presenza, mi sentivo sola e disperata. Perciò, ho iniziato a riempirlo di sms per mesi, cui lui o non rispondeva o rispondeva male pregandomi di lasciarlo in pace".
La sua inesperienza e presumibile scarsa autostima hanno giocato un ruolo importante nel determinare la situazione che ora sta fronteggiando.
Da ragazza inesperta, che si sente inferiore e sola, riesce ad attrarre le attenzioni di un uomo pieno di qualità che, dopo averla incontrata, sparisce: come non desiderare di "riconquistarlo"?
In tutto questo lei si colpevolizza molto, e forse è per questo che il suo pensiero è:
"non riesco ad accettare di non aver più a che fare con lui e che il risultato di questi 4 anni a sentirci sia stato solo il farmi detestare".
La ferita narcisistica che quest'uomo le ha procurato non le consente di lasciarlo andare, di vederlo per quello che è (una persona disturbata) e di prenderne le distanze.
Ha però chiaro, in fondo, cosa interessa a lui:
"quest'uomo mi contatta perchè ha voglia di divertirsi, io gli rispondo, dopo un po' sparisce e non mi risponde più".
Se tutto questo fosse risolvibile mettendo in pratica un consiglio non si potrebbe dirle altro che di lasciar perdere questo individuo che tutto sembra fuorchè una persona matura ed equilibrata, e che sta trascinando pure lei da 4 anni nella spirale del suo squilibrio.
Se però non ci riesce si possono ipotizzare legami fra la situazione attuale e il suo passato (mi riferisco ai rapporti con altre figure significative della sua vita), che la ostacolano mentre vorrebbe riuscire a liberarsi di questa storia.
Le viene in mente qualcosa?
[#9]
Utente
Beh, ho sempre avuto la tendenza ad infatuarmi di uomini "particolari"...più grandi di me, lontani, con un ruolo (quasi sempre professori), oppure problematici. Eppure, appena ho realizzato che non ci fossero possibilità, ho subito lasciato perdere e ho troncato ogni contatto con ciascuno di loro.
Solo il rapporto con il mio attuale ragazzo rientra nella "normalità": una relazione affettiva e reale con un coetaneo. Ed è per questo che sono preoccupata: malgrado non sia più sola e abbia trovato una persona che mi vuole bene e aspira a costruire un futuro con me, io non sono riuscita a scacciare dalla mente il solito circolo di pensieri ossessivi su quell'uomo e il rapporto con lui. Continuo a tornarci su, a rianalizzare i 4 anni passati, a cercare risposte che non arrivano. Cerco di stare a lezione, in biblioteca e fuori in mezzo agli altri il più possibile, perchè lì mi sento bene. Appena mi ritrovo a casa da sola, invece, inizio ad ossessionarmi. Forse devo solo lasciar passare tanto tempo e prima o poi mi metterò il cuore in pace...
Solo il rapporto con il mio attuale ragazzo rientra nella "normalità": una relazione affettiva e reale con un coetaneo. Ed è per questo che sono preoccupata: malgrado non sia più sola e abbia trovato una persona che mi vuole bene e aspira a costruire un futuro con me, io non sono riuscita a scacciare dalla mente il solito circolo di pensieri ossessivi su quell'uomo e il rapporto con lui. Continuo a tornarci su, a rianalizzare i 4 anni passati, a cercare risposte che non arrivano. Cerco di stare a lezione, in biblioteca e fuori in mezzo agli altri il più possibile, perchè lì mi sento bene. Appena mi ritrovo a casa da sola, invece, inizio ad ossessionarmi. Forse devo solo lasciar passare tanto tempo e prima o poi mi metterò il cuore in pace...
[#10]
Il rapporto con il suo ragazzo è sicuramente in pericolo se la sua testa è altrove.
Se il professore prendesse una posizione netta invece di dirle di sparire per poi tornare a cercarla lei si sentirebbe molto meno confusa, invece ha un comportamento incoerente che stimola in lei il desiderio di cambiare l'idea che ritiene possa essersi fatto sul suo conto.
Il fatto che sia stato lui a intraprendere un "corteggiamento serrato" per poi tirarsi indietro è ciò che ha dato il via a tutta la dinamica successiva, che si sta ripetendo uguale a sè stessa.
Quando comprenderà fino in fondo che non è in discussione il suo valore e che non ha bisogno di dimostrargli nulla probabilmente lo lascerà andare e, nel momento in cui lui si facesse nuovamente sentire, non si presterà più a ripetere il solito copione.
Se il professore prendesse una posizione netta invece di dirle di sparire per poi tornare a cercarla lei si sentirebbe molto meno confusa, invece ha un comportamento incoerente che stimola in lei il desiderio di cambiare l'idea che ritiene possa essersi fatto sul suo conto.
Il fatto che sia stato lui a intraprendere un "corteggiamento serrato" per poi tirarsi indietro è ciò che ha dato il via a tutta la dinamica successiva, che si sta ripetendo uguale a sè stessa.
Quando comprenderà fino in fondo che non è in discussione il suo valore e che non ha bisogno di dimostrargli nulla probabilmente lo lascerà andare e, nel momento in cui lui si facesse nuovamente sentire, non si presterà più a ripetere il solito copione.
[#11]
Utente
Grazie davvero per l'attenzione. É molto gentile.
Comunque, lei ha messo bene a fuoco il motivo per cui non sono ancora riuscita a fronteggiare la situazione: la ferita narcisistica che questo uomo mi provoca ciclicamente seducendomi per poi subito respingermi; io entro in crisi, mi colpevolizzo e attendo che si faccia di nuovo vivo per fargli cambiare idea su di me, dimostrargli che non sono negativa...ma sono sempre vani tentativi.
Voglio riuscire a cancellare questa persona dalla mia mente e questa deve essere la volta buona che non cado nel solito giochetto.
Mi impegnerò.
Eventualmente, è possibile venirle a parlare di persona?
Grazie e buona serata.
Comunque, lei ha messo bene a fuoco il motivo per cui non sono ancora riuscita a fronteggiare la situazione: la ferita narcisistica che questo uomo mi provoca ciclicamente seducendomi per poi subito respingermi; io entro in crisi, mi colpevolizzo e attendo che si faccia di nuovo vivo per fargli cambiare idea su di me, dimostrargli che non sono negativa...ma sono sempre vani tentativi.
Voglio riuscire a cancellare questa persona dalla mia mente e questa deve essere la volta buona che non cado nel solito giochetto.
Mi impegnerò.
Eventualmente, è possibile venirle a parlare di persona?
Grazie e buona serata.
[#12]
Certo, se vuole c'è anche questa possibilità.
In ogni caso se si rende conto di non riuscire ad uscirne è importante che chieda un aiuto senza vergognarsene, per evitare che questa storia condizioni anche la relazione con il suo ragazzo oltre che la sua serenità.
In ogni caso se si rende conto di non riuscire ad uscirne è importante che chieda un aiuto senza vergognarsene, per evitare che questa storia condizioni anche la relazione con il suo ragazzo oltre che la sua serenità.
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 7.9k visite dal 03/10/2012.
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