Un rapporto, dopo una erezione non proprio ottimale, cioè

Salve, sono una ragazza ed ho 21 anni. Naturalmente i problemi di erezione riguardano il mio ragazzo, che ha anche lui 21 anni e col quale ho rapporti regolarmente da ormai più di un anno, senza avere mai problemi di alcun tipo. purtroppo però il 5 marzo, durante un rapporto sessuale lui ha sentito un dolore al pene che costringendolo a fermarsi gli ha causato la perdita dell’erezione. Purtroppo però da quel giorno non siamo più riusciti ad avere un rapporto sessuale per mancanza di erezione. Il motivo per cui mi rivolgo a degli psicologi invece che a degli andrologi è che sono sicura che non sia un problema clinico ma appunto un problema psicologico: infatti ogni volta che proviamo ad avere un rapporto, dopo una erezione non proprio ottimale, cioè con una rigidità che sfiora soltanto i livelli abituali, ma comunque tale da permettere molto problematicamente la penetrazione, quando arriva il momento della penetrazione avviene un calo improvviso (accompagnato naturalmente da un calo di umore). Invece se si parte già con il presupposto di dover soltanto fare del petting e non avere un rapporto sessuale completo (ad esempio nel periodo in cui io ho il ciclo mestruale), allora lui riesce a raggiungere un’erezione ottimale e anche orgasmo con eiaculazione anche 2 volte nell’arco di un’ora. Quindi si può ben capire che il problema è solo di testa, io direi quasi che dopo il primo episodio sia subentrata dell’ansia da prestazione che fra l’altro no ha mai avuto prima. È inutile precisare che di questo se ne è tranquillamente parlato all’interno della coppia e che io ho provato in tutti i modi a tranquillizzarlo e che ho cercato sempre di dimostrarmi paziente e comprensiva, seppur facendogli notare spesso che è solo una “fissazione psicologica”. Vorrei precisare che lui infatti è un tipo molto “fissato”, non a caso in passato per fargli notare questa sua inclinazione lo chiamavo ipocondriaco. Però per quanto io possa essere comprensiva e paziente si può ben capire che la situazione dopo un po’ diventa anche pesante e poco sostenibile, perché lui continua a pensarci e non riesce a toglierselo dalla testa e io che non ho mai avuto un carattere forte e che soprattutto non sono mai stata molto disinibita e “sessualmente disinvolta” ora dovrei riuscire a spronarlo, smuoverlo, “risvegliarlo” e sinceramente non so quanto possa riuscirci visto che è sempre stato lui a farlo con me. Ora la situazione sta diventando insostenibile, perché entrambi stiamo iniziando a chiederci se queste mancate erezioni siamo non un problema in sé ma siano il sintomo di qualche altro problema interno alla coppia. Lui si affligge perché pensa di non essere più sessualmente soddisfacente e io mi affliggo perché penso di non essere più sessualmente desiderabile. Il fatto è che la passione fra noi si sta lentamente spegnendo, perché entrambi ormai cerchiamo quasi di evitare i momenti di intimità che quasi sempre finiscono con momenti di “disperazione”.Ora la mia domanda è: cosa posso fare per aiutarlo? Perché quello che mi preme non è una mia insoddisfazione sessuale, ma più che altro il bisogno più importante è aiutare lui che sta proprio male.
Chiedo scusa per essermi dilungata tanto, ma proprio tanto, ma avevo timore di non riuscire ad esprimere bene la situazione. Anticipatamente grazie.
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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,
l'episodio relativo all'improvviso dolore durante il rapporto andrebbe indagato mediante una visita urologica che è sempre utile; probabilmente non risulterà nulla di patologico e questo già potrebbe avere un effetto rassicurante. Per qualche giorno sarebbe utile non insistere nei rapporti completi ma aspettare che il suo ragazzo si senta nuovamente a suo agio; l'urologo, se lo riterrà opportuno, per un breve periodo potrebbe prescrivere dei farmaci che aiutino l'erezione, a basso dosaggio, al solo scopo di rompere il "circolo vizioso" che facilmente in questi casi si instaura.
Cordiali Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

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Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
in effetti ha pienamente ragione, è proprio un circolo vizioso quello che si è scatenato, una sorta di reazioni a catena...la ringrazio per la chiarezza della risposta e per la celerità.. farò tesoro dei suoi consigli e a ia volta consiglierò al mio ragazzo una visita dall'urologo. la saluto e la ringrazio ancora
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Dr. Mariano Indelicato Psicologo, Psicoterapeuta 124 4
Gentile utente,
se opportunamente guidati sul piano psicoterapeutico esistono degli opportuni esercizi da svolgere in coppia che possono sicuramente risolvere il problema. Molto spesso di fronte alle difficoltà, invece, di cercare le soluzioni ci ostiniamo alla ricerca delle cause con un inutile dispendio di energie che non ci permette di risolvere il problema.

Indelicato Dott. Mariano
idm@dottindelicato.it
www.dottindelicato.it
www.psicoterapiacoppia.it

[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente
Quando l'uomo prova un intenso e inaspettato dolore durante un rapporto sessuale, che dovrebbe essere una situazione di estremo piacere, possono aversi difficoltà successivamente nel raggiungere l'erezione, specie per un soggetto ansioso.

Il circolo vizioso s'innesca esattamente perché ci si sforza di volerla raggiungere a tutti i costi e in questo possono giocare un ruolo sia l'ansia dell'uomo che l'aspettativa della donna.

Oltre agli esami medici già suggeriti, quindi, provate per una settimana o due ad avere rapporti senza penetrazione. Datevi piacere reciprocamente come credete, ma restate d'accordo nell'evitare assolutamente la penetrazione.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
innanzitutto ringrazio tutti i medici che hanno prestato attenzione alla mia richiesta e che mi hanno fornito risposte e consigli.
fermo restando che ritengo tutti i consigli ricevuti utili e azzeccati, vorrei precisare che, per quanto poco io possa essere esperta in materia, mi ero già resa conto del fatto che sarebbe stato sbagliato insistere nell'avere rapporti completi, anche perchè avremmo soltanto peggiorato la situazione. ma per quanto io abbia cercato di evitarlo il mio ragazzo non è stato sempre d'accordo ed ha voluto ritentare, ovviamente invano. purtroppo lui è molto ansioso, e anche se io mi sono impegnata a fargli notare tutta la mia comprensione, a volte lui ha interpretato il mio evitare i rapporti completi come una sorta di rifiuto verso di lui, come se io fossi talmente insoddisfatta da non desiderarlo più...non so se ho reso bene l'idea.
giusto perchè i medici che si sono ineressati possano seguire meglio la vicenda, potrei precisare che martedì 25 marzo, io ed il mio ragazzo siamo andati a fare una passeggiata al mare e in quella situazione, in modo "inaspettato", siamo finiti per avere un rapporto sessuale diciamo "non programmato" (preciso che la mancanza di erezioni non coincide con la mancanza di stimolo e desiderio sessuale)in cui il mio ragazzo è riuscito ad avere un'erezione, ma praticamente ha eiaculato dopo neanche 30 secondi dall'inizio della penetrazione e poi più niente... io credo che il fatto che sia riuscito ad avere un'erezione dipenda proprio dal fatto che la penetrazione non era "programmata", che non se lo aspettava, insomma che ancora non era subentrata l'ansia per la penetrazione. (mi dispiace se non sono riuscita ad essere chiara, ma riesco a parlare con non poco imbarazzo)
comunque relativamente alla risposta del dr Mariano Indelicato, mi piacerebbe avere maggiori informazioni sugli esercizi da svolgere in coppia che vengono citati.
ringrazio ancora e attendo risposta.
[#6]
Dr. Gabriele Tonelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Perfezionato in medicine non convenzionali, Neuropsichiatra infantile 327 11
Concordo con la sua ipotesi, attendibilmente Lei ha colto un possibile aspetto del problema che sottende al disturbo del Suo ragazzo. La programmazione di un evento può determinare un forte senso di aspettativa da cui probabilmente l'insorgenza di una forte ansia da prestazione, sentimenti di insicurezza e perdita di autostima.
Quest'ultima potrebbe essere alla base del suo vivere come rifiuti verso di lui l'evitare dei rapporti completi, come anche (almeno in parte) del fenomeno di ejaculazione precoce occorso nel caso di rapporto non programmato.
Potrebbe essere utile come suggeriva il Dott. Indelicato, dopo una visita urologica per escludere la compresenza di patologie come causa del dolore sentito nel rapporto, indirizzarsi verso una consulenza sessuologica.

Cordiali saluti

Dott. Gabriele Tonelli

Dott. Gabriele Tonelli
Psicoterapeuta,Master in Psicopatologia e Scienze Forensi,Segr.Redazione PsychiatryOnline It,Medico di Categoria. C.T.U.

[#7]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
grazie ancora per quest'ulteriore consulto.
ci terrei a prcisare che il dolore che ha avvertito non si è più ripresentato nè nelle successive situazioni di petting (anche con orgasmo ed eiaculazione)nè nei tentativi di penetrazione.
comunque mi pare di averlo convinto a ricorrere ad una visita urologica, ma di questo non nè sono sicurissima, e inoltre nelle ultime situazioni di petting mi è già sembrato un po' più disinvolto e tranquillo, meno ansioso, e rispetto alla situazione precedente questo è un passo in avanti.
ero quasi certa che lei avrebbe concordato con me riguardo la "programmazione", ma lei capirà che a 21 anni, vivendo entrambi ancora a casa dei genitori e non avendo un "luogo a disposizione tutto per noi", una certa "programmazione" è purtroppo necessaria. comunque vedrò di fare il possibile.
grazie ancora per l'attenzione, cercherò di tenervi informati su successivi risvolti.
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Dr. Mariano Indelicato Psicologo, Psicoterapeuta 124 4
Gentile utente,
gli esercizi da svolgere in coppia per interrompere il circolo vizioso che spesso l'ansia da prestazione si porta dietro, abbisognano di una consulenza sessuologica che qualunque psicoterapeuta con specializzazione in problemi sessuali può fornirle.
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Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
buonasera. innanzitutto mi scuso per il ritardo nel rispondere, è inutile cercare scuse e vi dico subito che non ho più risposto perchè col passare dei giorni il problema sembra quasi essersi risolto...ormai riusciamo ad avere rapporti completi, anche se ancora un po' si respira ansia nell'atmosfera, una sorta di suspance al momento della penetrazione che ci tiene per qualche secondo col fiato sospeso, ma alla fine non ci si può lamentare...ringrazio tutti i medici che si sono interessati e spero di non aver più bisogno di consulenze sull'argomento.
buonasera e grazie ancora
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Dr.ssa Flavia Ilaria Passoni Psicologo, Psicoterapeuta 163 1
Gentile utente,
solo una volta escluse cause organiche attraverso una visita andrologica si può parlare a tutti gli effetti di un problema psicologico, e in tal caso molto frequente e non difficilmente risolvibile.
Da un punto di vista umano non può che offrire al partner compresione, empatia e vicinanza emotiva anche se mi rendo che diventa difficile in quanto direttamente coinvolta e a sua volta messa in discussione dalle difficoltà attuali.
Da un punto di vista medico e psicoterapeutico è quanto mai necessaria una consulenza Psico-sessuologica per il suo ragazzo (per valutrae il problema e impostare una terapia adeguata) ed eventualmente separatamente o in un secondo tempo anche solo una singola consulenza di coppia che possa tranquiliizarvi e darvi utili indicazioni su come gestire le tensioni e la comunicazione.

Con i migliori auguri

F.i.Passoni

studiopsicologia@hotmail.it

F.I.Passoni
Dir. di SYNESIS, Centro di Consulenza Psicologica, Psicoterapia & Ipnosi Clinica

studiopsicologia@hotmail.it

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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,
"tutto è bene ciò che finisce bene".
Cordiali Saluti
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