Ivg alla 6° settimana
domani il mio bambino morirà. Devo dirlo a qualcuno, so che di persona non mi uscirebbe una parola di bocca.Ho scoperto di essere incinta nonostante la pillola, è stato uno choc. Poi mi hanno detto che il bambino non dava segni vitali, poi che era vivo. Uno choc dietro l'altro.Ma quando ho saputo che era vivo è stato un sollievo.Sembra strano, alla fine sono io che uccidendo il mio bambino, io che dovrei proteggerlo. Amo profondamente il mio bambino, morirei per poterlo cullare tra le braccia. Ma non posso. Ho due bimbi ancora piccolissimo, di 2 anno e mezzo e 1 anno. Lavoro e devo lavorare. Io e mio marito facciamo i salti mortali per poterli gestire, anche a livello di gestione della quotidianità, non solo economico.Il lato economico nn sarebbe neanche un problema, tutto il resto sì. Come potrei io da sola accudire 3 bambini così piccoli?non ho nessuno della famiglia che mi aiuti, sarebbe solo un accudimento materiale tra pappe, pannolini, biberon, e forse non ce la farei neanche. Tre bambini trascurati sotto il punto di vista del tempo dedicato loro, della qualità e delle attenzioni.Mio marito no se la sente, non ha mai ammesso la possibilità di un terzo bambino, ragiona in termini concreti, lui, e io non me la sento di imporgli un figlio che nn vuole.Sembra che neanche capisca quello che provo.Oggi è 'ultimo giorno, per oggi il mio bambino è ancora solo mio.Vorrei abbracciarlo, baciarlo, cullarlo, farlo sentire amato anche se per una solo attimo, come nn si è mai sentito amato e voluto. Io lo amo, con tutta me stessa e so che nulla sarà più come prima, ogni momento che passa mi sento staccare sempre più da questa creatura senza colpa e mi sento morire, lentamente.Come farò a sopravvivere a tutto questo? Come farò a non impazzire?
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora, se lei ha già scelto allora quello che potrà fare è affrontare il dolore, che già sente, per far sì che questa sua scelta non sia stata vana, e che lei possa essere una mamma presente per i suoi due piccoli.
Se ce la farà da sola, bene; altrimenti, non esiti a rivolgersi ad uno psicoterapeuta o ad uno psichiatra per una valutazione ed un'eventuale terapia.
Se lei non ha ancora scelto, allora posso solo aiutarla a riflettere, e chiederle quale prezzo sia disposta a pagare.
Quale prezzo è disposta a pagare per interrompere la sua gravidanza? A cosa è disposta a rinunciare?
Quale prezzo è disposta a pagare per tenere il bambino? A cosa è disposta a rinunciare?
Con rispetto
Se ce la farà da sola, bene; altrimenti, non esiti a rivolgersi ad uno psicoterapeuta o ad uno psichiatra per una valutazione ed un'eventuale terapia.
Se lei non ha ancora scelto, allora posso solo aiutarla a riflettere, e chiederle quale prezzo sia disposta a pagare.
Quale prezzo è disposta a pagare per interrompere la sua gravidanza? A cosa è disposta a rinunciare?
Quale prezzo è disposta a pagare per tenere il bambino? A cosa è disposta a rinunciare?
Con rispetto
[#2]
Gentile Signora,
Immagino e sento il suo dolore, in casi come questo non e' affatto semplice poter scegliere la strada migliore da seguire e, scelta una , l' altra sembra la migliore e viceversa.
Una madre, non sa quasi mai quale sia la giusta decisione da prendere per i figli.
Abitano la nostra psiche conflitti, ambivalenze, sensi di colpa, inadeguatezze, retaggi familiari e culturali, diatribe tra testa e cuore, anche scegliere quale scuola dovranno frequentare e' difficile e prevede un" assunzione enorme di responsabilita' .
Il mestiere della madre e' sempre tra i piu' complessi e faticosi, ma emozionalmente intenso ed appagante.
Nel Suo caso, la situazione e' ancor piu' complessa, lei dovra' decidere se far proseguire o interrompere la vita , ad una vita che ha gia' in grembo e che le ha gia' generato parecchie palpitazioni.
Dargli la vita equivale ad andare incontro ad enormi sacrifici, fatiche e forse compromettere la sua qualita' di vita e dei suoi figli, inoltre da quanto ho compreso, lei non ha aiuti e sostegni familiari.
Decidere per l' aborto, porta una sofferenza enorme ed atroce, che non potra' dividere e condividere con nessuno, se non con se stessa.
Oltre che ascoltarla , purtroppo non possiamo fare, chissa' se avere discusso e condiviso con noi il suo sconforto, le ha alleviato la sofferenza e magari le ha fornito qualche ulteriore spunto di riflessione.
Un affettuoso e caro augurio, qualunque strada decidera' di intraprendere
V.Randone
Immagino e sento il suo dolore, in casi come questo non e' affatto semplice poter scegliere la strada migliore da seguire e, scelta una , l' altra sembra la migliore e viceversa.
Una madre, non sa quasi mai quale sia la giusta decisione da prendere per i figli.
Abitano la nostra psiche conflitti, ambivalenze, sensi di colpa, inadeguatezze, retaggi familiari e culturali, diatribe tra testa e cuore, anche scegliere quale scuola dovranno frequentare e' difficile e prevede un" assunzione enorme di responsabilita' .
Il mestiere della madre e' sempre tra i piu' complessi e faticosi, ma emozionalmente intenso ed appagante.
Nel Suo caso, la situazione e' ancor piu' complessa, lei dovra' decidere se far proseguire o interrompere la vita , ad una vita che ha gia' in grembo e che le ha gia' generato parecchie palpitazioni.
Dargli la vita equivale ad andare incontro ad enormi sacrifici, fatiche e forse compromettere la sua qualita' di vita e dei suoi figli, inoltre da quanto ho compreso, lei non ha aiuti e sostegni familiari.
Decidere per l' aborto, porta una sofferenza enorme ed atroce, che non potra' dividere e condividere con nessuno, se non con se stessa.
Oltre che ascoltarla , purtroppo non possiamo fare, chissa' se avere discusso e condiviso con noi il suo sconforto, le ha alleviato la sofferenza e magari le ha fornito qualche ulteriore spunto di riflessione.
Un affettuoso e caro augurio, qualunque strada decidera' di intraprendere
V.Randone
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Utente
grazie per il rispetto che trasuda dalle vs risposte. Oggi ho avuto l'intervento, doloroso, combattuto, straziante. SAvevo negli occhi i miei figli, mi chiedevo che diritto avevo di fare questo, ho amato sempre il mio terzo cucciolo, ho cercato di "godermelo" fino all'ultimo istante. Tornare dai miei figli, che pur essendo così piccoli mi hanno fatto subito capire che gli ero mancata, mi ha chiarito subito che se avessi fatto diversamente gli sarei mancata troppe volte, pur essendoci. La realtà è che nn esisteva una cosa giusta da fare. Avrei in qualche modo sbagliato comunque.Amerò il bambino che ho perso oggi per sempre, smisuratamente, ma sento in qualche modo di averlo fatto per "proteggere" gli altri due. Spero di essere la madre che ho voluto essere fcendo una scelta del genere, anche se il dolore che provo adesso non si spegnerà mai.e? vero che una sofferenza che nn si può dividere con nessuno, è solo tua, e io non mi sono mai sentita così sola.Ma non lo ero. Questa mattina è stata solo mia e del mio bambino. L'ultima. La prima in cui ho potuto amarlo incondizionatamente, senza paure, senza interferenze. l?ho rassicurato, l'ho amato, spero non abbia sofferto come me.Un giorno lo riabbraccerò il mio piccolo. Lo cercherò negli occhi dei suoi fratelli, di ogni bambino non mio che potrò amare o aiutare. Spero mi perdoni, perche' io so che nn riuscirò a farlo.
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Spero di essere la madre che ho voluto essere fcendo una scelta del genere, anche se il dolore che provo adesso non si spegnerà mai
Gentile madre, solo una mamma ha il diritto di operare le scelte di fronte cui si è trovata lei.
Le sue parole sono colme di un dolore dignitoso, che posso solo sfiorare in punta di piedi.
Mi permetto di darle un'indicazione. A volte, le tristezza ed i dolori fanno il loro corso. siamo umani, ed è così per tutti noi.
Altre volte, cadiamo in spirali che vanno in giù. E allora, il valore dei sacrifici che facciamo si perde, perchè non riusciamo ad essere quello che vorremmo.
Si dia del tempo, comprensivamente, come farebbe con una cara amica al suo posto.
Cerchi giorno per giorno di ricordare a sè stessa i motivi per cui vale la pena essere la mamma che è.
Se sente di non farcela, non trascuri di chiedere aiuto. A volte ce la facciamo da soli, altre volte abbiamo bisogno di qualcuno che ci stia accanto mentre riprendiamo il fiato, sulle spalle ognuno i propri fardelli.
Un caro saluto ad una persona cui mi sento vicino, in questo momento.
Gentile madre, solo una mamma ha il diritto di operare le scelte di fronte cui si è trovata lei.
Le sue parole sono colme di un dolore dignitoso, che posso solo sfiorare in punta di piedi.
Mi permetto di darle un'indicazione. A volte, le tristezza ed i dolori fanno il loro corso. siamo umani, ed è così per tutti noi.
Altre volte, cadiamo in spirali che vanno in giù. E allora, il valore dei sacrifici che facciamo si perde, perchè non riusciamo ad essere quello che vorremmo.
Si dia del tempo, comprensivamente, come farebbe con una cara amica al suo posto.
Cerchi giorno per giorno di ricordare a sè stessa i motivi per cui vale la pena essere la mamma che è.
Se sente di non farcela, non trascuri di chiedere aiuto. A volte ce la facciamo da soli, altre volte abbiamo bisogno di qualcuno che ci stia accanto mentre riprendiamo il fiato, sulle spalle ognuno i propri fardelli.
Un caro saluto ad una persona cui mi sento vicino, in questo momento.
[#5]
Utente
SONO PASSATI 56 GIORNI. MI ERO ILLUSA DI SUPERARE IL DOLORE CERCANDO DI ESSERE LA MADRE MIGLIORE POSSIBILE PER I MIEI E BAMBINI, DI RICORDARE OGNI GIORNO CHE IN FONDO ERA STATA UNA SCELTA D'AMORE NEI LORO CONFRONTI, PER NON TOGLIERE NULLA A LORO. MA NON SERVE A NIENTE. PARADOSSALMENTE I BAMBINI, CHE PURE ADORO, NON MI AIUTANO. LI SENTO COME "INCOMPLETI", LI GUARDO GIOCARE O ABBRACCIARSI E LI IMMAGINO INSIEME A UN ALTRO FRATELLINO. MI CHIEDO PERCHè NEL CUORE MIO E DI MIO MARITO LORO ABBIAMO MERITATO DI VIVERE PIù DEL FRATELLINO.E MI FANNO RABBIA. MI SENTO SCOPPIARE DAL DOLORE, IL PENSIERO DEL MIO PICCOLO è SEMPRE CON ME, NON RIESCO A TOGLIERE DAGLI OCCHI LE IMMAGINI DI QUEL GIORNO IN OSPEDALE. PENSO AL NATALE:COME FARò A FESTEGGIARE UN BAMBINO CHE NASCE QUANDO IO HO UCCISO IL MIO? NIENTE MI DA' PACE. SE SAPESSI DI POTERLO REINCONTRARE VERAMENTE MORIREI PUR DI POTERLO CULLARE TRA LE MIE BRACCIA. NEANCHE LA CONSAPEVOLEZZA DI ABBANDONARE I MIEI PICCOLI MI DISCOSTA DA QUESTO PENSIERO. IL DOLORE DIVENTA SEMPRE PIù GRANDE, PIù INSOPPORTABILE, E MI SENTO SEMPRE PIù SOLA.IO NON MERITO DI VIVERE PIù DI LUI. RIVOGLIO IL MIO BAMBINO.COME DEVO FARE?SO CHE I BAMBINI HANNO ANCORA MOLTO BISOGNO DI ME, MA NIENTE MI FA REAGIRE...
[#6]
Gentile Signora,
a distanza non è possibile aiutarla più di tanto: credo che per se stessa e per i suoi bambini sarebbe opportuno che si rivolgesse di persona ad uno psicologo, che l'accompagni a superare questo difficile momento che si sta protraendo nel tempo.
Comprendo il suo profondo dolore e proprio per questo la invito a non trascurarlo.
Cari auguri.
a distanza non è possibile aiutarla più di tanto: credo che per se stessa e per i suoi bambini sarebbe opportuno che si rivolgesse di persona ad uno psicologo, che l'accompagni a superare questo difficile momento che si sta protraendo nel tempo.
Comprendo il suo profondo dolore e proprio per questo la invito a non trascurarlo.
Cari auguri.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#7]
Psicologo, Psicoterapeuta
>>MI CHIEDO PERCHè NEL CUORE MIO E DI MIO MARITO LORO ABBIAMO MERITATO DI VIVERE PIù DEL FRATELLINO
Gentile signora, vivere o non vivere ha poco a che vedere col "meritarselo". Nella maggior parte dei casi, è soltanto una questione di circostanze più o meno favorevoli.
>>IL PENSIERO DEL MIO PICCOLO è SEMPRE CON ME, NON RIESCO A TOGLIERE DAGLI OCCHI LE IMMAGINI DI QUEL GIORNO IN OSPEDALE.
E' possibile che lei stia rimuginando parecchio su quello che è successo. Come se pensasse di essere "colpevole" e che deve scontare la sua colpa pensando e ripensando negativamente alla sua decisione.
Tempo fa le avevamo suggerito di cercare aiuto specialistico. Ora ribadisco questo invito, perchè rischia davvero di vanificare la sua scelta.
Ci pensi: lei e suo marito avete fatto una scelta. Era difficile, perchè in questa situazione una scelta "giusta" non c'era. C'era solo da scegliere cosa perdere e perchè, e voi avete accettato di perdere un altro figlio per non perderli tutti e tre.
Se ora non cercherete aiuto, e lei non si farà seguire da un bravo specialista per superare questo momento, avrete solo perso, e non potrete più godere dei lati positivi della vostra scelta.
Comprendo anche che in questo momento possa sembrarle tutto nero, e possa essere molto concentrata sugli aspetti negativi di questa vicenda. E' anche umano che sia così.
Ma non è detto che debba andare per sempre così. Se accetterà di farsi aiutare, forse potrà rimettersi in movimento *con tutto il dolore*, perchè quello l'accompagnerà. Ma potrebbe non essere l'unico compagno di viaggio.
Cosa ne pensa?
Gentile signora, vivere o non vivere ha poco a che vedere col "meritarselo". Nella maggior parte dei casi, è soltanto una questione di circostanze più o meno favorevoli.
>>IL PENSIERO DEL MIO PICCOLO è SEMPRE CON ME, NON RIESCO A TOGLIERE DAGLI OCCHI LE IMMAGINI DI QUEL GIORNO IN OSPEDALE.
E' possibile che lei stia rimuginando parecchio su quello che è successo. Come se pensasse di essere "colpevole" e che deve scontare la sua colpa pensando e ripensando negativamente alla sua decisione.
Tempo fa le avevamo suggerito di cercare aiuto specialistico. Ora ribadisco questo invito, perchè rischia davvero di vanificare la sua scelta.
Ci pensi: lei e suo marito avete fatto una scelta. Era difficile, perchè in questa situazione una scelta "giusta" non c'era. C'era solo da scegliere cosa perdere e perchè, e voi avete accettato di perdere un altro figlio per non perderli tutti e tre.
Se ora non cercherete aiuto, e lei non si farà seguire da un bravo specialista per superare questo momento, avrete solo perso, e non potrete più godere dei lati positivi della vostra scelta.
Comprendo anche che in questo momento possa sembrarle tutto nero, e possa essere molto concentrata sugli aspetti negativi di questa vicenda. E' anche umano che sia così.
Ma non è detto che debba andare per sempre così. Se accetterà di farsi aiutare, forse potrà rimettersi in movimento *con tutto il dolore*, perchè quello l'accompagnerà. Ma potrebbe non essere l'unico compagno di viaggio.
Cosa ne pensa?
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 4.7k visite dal 30/09/2012.
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