Senso di insoddisfazione
Salve,
mi sono iscritto da poco a questo sito e noto, con grande felicità, che funziona molto bene.
Il mio problema è questo:
Da molto tempo ho dei problemi di insoddisfazione e senso di vuoto, come se quello che io faccio nella mia vita sia sbagliato o insoddisfacente per le mie capacità..
Io vivo una vita, a mio avviso, meravigliosa. Amo la mia ragazza da morire, pratico meditazione e arti marziali come stile di vita e godo di ottima salute. Nonostante questo, sento quel senso di sconforto, come se fossi frenato, come se non riuscissi a rendere al massimo in quello che faccio, come se io mi trovassi nel posto sbagliato a fare cose che non mi impegnano del tutto . E' una cosa difficile da spiegare a parole ma che mi fa stare molto male. Per fare un esempio banale: è come se io fossi un formidabile velocista costretto a camminare lentamente in una strada lunga e dritta mentre tutti, dagli spalti, fanno il tifo per me. Non so se ho reso l'idea..
Questa sensazione mi fa stare male e spesso mi fa rinchiudere in una sorta di apatia verso gli altri. Una sorta di meditazione forzata.. Generalmente sono un tipo solare, mi piace scherzare con la gente, ma preferisco, sempre, stare solo con me stesso a cercare di capire qual'è, in realtà, il mio vero problema. Le cose che mi ripeto più spesso sono: " Se hai tutto, cosa c'è che non va? Cosa non ti completa? cosa cerchi ancora?", ma a tutto questo non trovo risposta. A volte mi ritrovo solo, a fissare un muro e a cercare di non piangere per un motivo inesistente.. Non pensare a nulla e avere voglia di piangere. Mi reputo una persona fortunata e l'amore che provo per la mia ragazza fa crescere ancora di più questa mia concezione. Forse il mio è stato più che altro uno sfogo, dato che non parlo mai a nessuno di questa mia sensazione. Forse è solo la rabbia verso tanta gente che fa del male a persone più deboli. Forse è la tristezza di sapere in quale mondo viviamo. O forse è solo la mia totale inadeguatezza a ciò che mi circonda. Qualsiasi sia la ragione, chiedo a Voi, che sicuramente avrete una mente più aperta, o semplicemente Vi sarete già trovati di fronte a casi come il mio, di suggerirmi un modo come "curarmi" o semplicemente stare meglio..
Vi ringrazio anticipatamente per il tempo speso a leggere la mia storia e spero che abbiate la pazienza di rispondere ed aiutarmi..
Grazie e buona vita...
mi sono iscritto da poco a questo sito e noto, con grande felicità, che funziona molto bene.
Il mio problema è questo:
Da molto tempo ho dei problemi di insoddisfazione e senso di vuoto, come se quello che io faccio nella mia vita sia sbagliato o insoddisfacente per le mie capacità..
Io vivo una vita, a mio avviso, meravigliosa. Amo la mia ragazza da morire, pratico meditazione e arti marziali come stile di vita e godo di ottima salute. Nonostante questo, sento quel senso di sconforto, come se fossi frenato, come se non riuscissi a rendere al massimo in quello che faccio, come se io mi trovassi nel posto sbagliato a fare cose che non mi impegnano del tutto . E' una cosa difficile da spiegare a parole ma che mi fa stare molto male. Per fare un esempio banale: è come se io fossi un formidabile velocista costretto a camminare lentamente in una strada lunga e dritta mentre tutti, dagli spalti, fanno il tifo per me. Non so se ho reso l'idea..
Questa sensazione mi fa stare male e spesso mi fa rinchiudere in una sorta di apatia verso gli altri. Una sorta di meditazione forzata.. Generalmente sono un tipo solare, mi piace scherzare con la gente, ma preferisco, sempre, stare solo con me stesso a cercare di capire qual'è, in realtà, il mio vero problema. Le cose che mi ripeto più spesso sono: " Se hai tutto, cosa c'è che non va? Cosa non ti completa? cosa cerchi ancora?", ma a tutto questo non trovo risposta. A volte mi ritrovo solo, a fissare un muro e a cercare di non piangere per un motivo inesistente.. Non pensare a nulla e avere voglia di piangere. Mi reputo una persona fortunata e l'amore che provo per la mia ragazza fa crescere ancora di più questa mia concezione. Forse il mio è stato più che altro uno sfogo, dato che non parlo mai a nessuno di questa mia sensazione. Forse è solo la rabbia verso tanta gente che fa del male a persone più deboli. Forse è la tristezza di sapere in quale mondo viviamo. O forse è solo la mia totale inadeguatezza a ciò che mi circonda. Qualsiasi sia la ragione, chiedo a Voi, che sicuramente avrete una mente più aperta, o semplicemente Vi sarete già trovati di fronte a casi come il mio, di suggerirmi un modo come "curarmi" o semplicemente stare meglio..
Vi ringrazio anticipatamente per il tempo speso a leggere la mia storia e spero che abbiate la pazienza di rispondere ed aiutarmi..
Grazie e buona vita...
[#1]
Psicologo
Gentile Utente,
la meditazione è, tra le altre cose, un ottimo strumento per conoscere se stessi.
Le consiglierei di approfondire la questione delle aspettative che gli altri (e soprattutto: chi di loro) avrebbero, a Suo dire, nei suoi confronti.
Risalendo alle radici di tale questione potrebbe trovare la spiegazione di molte cose, e un punto di partenza per attuare il cambiamento desiderato.
la meditazione è, tra le altre cose, un ottimo strumento per conoscere se stessi.
Le consiglierei di approfondire la questione delle aspettative che gli altri (e soprattutto: chi di loro) avrebbero, a Suo dire, nei suoi confronti.
Risalendo alle radici di tale questione potrebbe trovare la spiegazione di molte cose, e un punto di partenza per attuare il cambiamento desiderato.
[#2]
Caro Utente,
Lei ci descrive una situazione che va avanti da molto tempo, dalla quale non riesce ad uscire nonostante le numerose spiegazioni logiche che ogni giorno prova a darsi.
Spesso avere una vita "appagante", in cui non si ravvedono motivi validi di tristezza, rende quel vuoto ancora più grande, in quanto non si riesce a dare una spiegazione allo stesso.
" Se hai tutto, cosa c'è che non va? Cosa non ti completa? cosa cerchi ancora?", ma a tutto questo non trovo risposta."
Quando non riusciamo da soli a trovare delle risposte, possiamo iniziare a pensare di affidarci ad un esperto, come uno psicologo, che possa sbrogliare pian pian la matassa di una vita che, per quanto lineare e tranquilla, resta pur sempre complessa ed estremamente delicata, perchè propria di ognuno di noi, esseri unici e per nulla banali.
Essere più consapevoli dei nostri stati interni è il primo passo per stare meglio.
La saluto caramente,
dott.ssa Serena Rizzo,
www.psicologiabenevento.it
www.psicoterapiacognitivacampania.it
Lei ci descrive una situazione che va avanti da molto tempo, dalla quale non riesce ad uscire nonostante le numerose spiegazioni logiche che ogni giorno prova a darsi.
Spesso avere una vita "appagante", in cui non si ravvedono motivi validi di tristezza, rende quel vuoto ancora più grande, in quanto non si riesce a dare una spiegazione allo stesso.
" Se hai tutto, cosa c'è che non va? Cosa non ti completa? cosa cerchi ancora?", ma a tutto questo non trovo risposta."
Quando non riusciamo da soli a trovare delle risposte, possiamo iniziare a pensare di affidarci ad un esperto, come uno psicologo, che possa sbrogliare pian pian la matassa di una vita che, per quanto lineare e tranquilla, resta pur sempre complessa ed estremamente delicata, perchè propria di ognuno di noi, esseri unici e per nulla banali.
Essere più consapevoli dei nostri stati interni è il primo passo per stare meglio.
La saluto caramente,
dott.ssa Serena Rizzo,
www.psicologiabenevento.it
www.psicoterapiacognitivacampania.it
Dr.ssa serena rizzo
[#4]
Caro Utente,
lei si vergogna dello stato d'animo insoddisfatto che ha e che pensa di avere nonostante una vita "meravigliosa", quindi in maniera irragionevole.
Tenersi tutto dentro è il modo migliore per far ingigantire un malessere come il suo, che potrebbe ridimensionarsi per esempio se lei ne parlasse con la sua ragazza o un amico che le dicessero che periodi in cui ci si chiede se si è presa la strada giusta capitano a tutti.
E' importante che senta che le persone accanto a lei sono dalla sua parte, e anche che le sue potenzialità sono molto buone:
"è come se io fossi un formidabile velocista costretto a camminare lentamente in una strada lunga e dritta mentre tutti, dagli spalti, fanno il tifo per me".
Perchè queste persone che fanno il tifo per lei non dovrebbero capire che vive un periodo un po' complesso?
"Forse è solo la rabbia verso tanta gente che fa del male a persone più deboli".
Chi le viene in mente?
Chi le ha fatto del male quando non poteva difendersi?
lei si vergogna dello stato d'animo insoddisfatto che ha e che pensa di avere nonostante una vita "meravigliosa", quindi in maniera irragionevole.
Tenersi tutto dentro è il modo migliore per far ingigantire un malessere come il suo, che potrebbe ridimensionarsi per esempio se lei ne parlasse con la sua ragazza o un amico che le dicessero che periodi in cui ci si chiede se si è presa la strada giusta capitano a tutti.
E' importante che senta che le persone accanto a lei sono dalla sua parte, e anche che le sue potenzialità sono molto buone:
"è come se io fossi un formidabile velocista costretto a camminare lentamente in una strada lunga e dritta mentre tutti, dagli spalti, fanno il tifo per me".
Perchè queste persone che fanno il tifo per lei non dovrebbero capire che vive un periodo un po' complesso?
"Forse è solo la rabbia verso tanta gente che fa del male a persone più deboli".
Chi le viene in mente?
Chi le ha fatto del male quando non poteva difendersi?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#5]
Utente
Salve Dr,
intanto la ringrazio per la risposta, ma leggendo il suo testo non riesco a rispondermi alle domande che mi ha posto.
Riguardo il fatto di parlarne con la mia ragazza, beh, l'ho fatto, anche se non in maniera approfondita, ma la sua risposta è stata sempre di non pensare a queste cosa e che tutte le mie scelte erano state giuste.. Cioè che tutto andava bene...
Personalmente io non ricordo qualcuno che mi abbia fatto del male quando non potevo difendermi, anzi vedo molta gente che mi cerca e a cui io faccio molta simpatia.
Quando ho detto: "Forse è solo la rabbia verso tanta gente che fa del male a persone più deboli", non avevo una persona in mente, ma a tutta quella gente che vediamo in un qualsiasi telegiornale.
Addirittura penso spesso che sarebbe un ottima cosa cercare di dare una mano a fermare questa dilagante criminalità, ma non riesco a pensare a nulla di sensato o di "fattibile" e questo mi reca un'angoscia ancora più grande..
Mi sento inutile..Come se io non riuscissi nemmeno a dare una mano agli altri.
Questo accresce ancora di più la mia insoddisfazione.
intanto la ringrazio per la risposta, ma leggendo il suo testo non riesco a rispondermi alle domande che mi ha posto.
Riguardo il fatto di parlarne con la mia ragazza, beh, l'ho fatto, anche se non in maniera approfondita, ma la sua risposta è stata sempre di non pensare a queste cosa e che tutte le mie scelte erano state giuste.. Cioè che tutto andava bene...
Personalmente io non ricordo qualcuno che mi abbia fatto del male quando non potevo difendermi, anzi vedo molta gente che mi cerca e a cui io faccio molta simpatia.
Quando ho detto: "Forse è solo la rabbia verso tanta gente che fa del male a persone più deboli", non avevo una persona in mente, ma a tutta quella gente che vediamo in un qualsiasi telegiornale.
Addirittura penso spesso che sarebbe un ottima cosa cercare di dare una mano a fermare questa dilagante criminalità, ma non riesco a pensare a nulla di sensato o di "fattibile" e questo mi reca un'angoscia ancora più grande..
Mi sento inutile..Come se io non riuscissi nemmeno a dare una mano agli altri.
Questo accresce ancora di più la mia insoddisfazione.
[#6]
Quindi il suo è un senso di "impotenza" di fronte a quello che vede accaderle attorno in maniera generica, per quanto non sia da escludere che il senso così acuto di ingiustizia che sta provando non abbia radici nella sua esperienza personale.
Come mai secondo lei sta mettendo tutto questo ("problemi di insoddisfazione e senso di vuoto, come se quello che io faccio nella mia vita sia sbagliato o insoddisfacente per le mie capacità") in relazione all'idea che "tanta gente che fa del male a persone più deboli"?
Come mai secondo lei sta mettendo tutto questo ("problemi di insoddisfazione e senso di vuoto, come se quello che io faccio nella mia vita sia sbagliato o insoddisfacente per le mie capacità") in relazione all'idea che "tanta gente che fa del male a persone più deboli"?
[#7]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, vorrei riprendere un paio di punti della sua domanda:
>>come se non riuscissi a rendere al massimo in quello che faccio
Pensa che dovrebbe rendere al massimo in tutto quello che fa?
>>preferisco, sempre, stare solo con me stesso a cercare di capire qual'è, in realtà, il mio vero problema.
Alcune domande hanno buone risposte, perchè ci aiutano a risolvere dei problemi. Altre domande non hanno buone risposte, ma ci impantanano in una ricerca potenzialmente infinita, e fine a sè stessa.
>>Forse è solo la rabbia verso tanta gente che fa del male a persone più deboli. Forse è la tristezza di sapere in quale mondo viviamo.
TUTTO il mondo? Cosa c'è nel mondo che lei reputa ingiusto, insopportabile, intollerabile?
>>O forse è solo la mia totale inadeguatezza a ciò che mi circonda
Lei è TOTALMENTE inadeguato? Cioè, non è neppure capace di chiedere aiuto in un consulto telematico, ad esempio?
>>Mi sento inutile..Come se io non riuscissi nemmeno a dare una mano agli altri
"Da piccoli poteri derivano piccole responsabilità". Ma noi siamo esseri piccoli, e forse le responsabilità che abbiamo sono commisurate a questo.
Fare qualcosa nel nostro piccolo, trasmettere a future generazioni dei principi in cui crediamo, stare accanto ad un amico, dedicarsi al volontariato o alla spiritualità, prendersi cura di sè stessi...
Le sembra che dovrebbe fare di più?
>>come se non riuscissi a rendere al massimo in quello che faccio
Pensa che dovrebbe rendere al massimo in tutto quello che fa?
>>preferisco, sempre, stare solo con me stesso a cercare di capire qual'è, in realtà, il mio vero problema.
Alcune domande hanno buone risposte, perchè ci aiutano a risolvere dei problemi. Altre domande non hanno buone risposte, ma ci impantanano in una ricerca potenzialmente infinita, e fine a sè stessa.
>>Forse è solo la rabbia verso tanta gente che fa del male a persone più deboli. Forse è la tristezza di sapere in quale mondo viviamo.
TUTTO il mondo? Cosa c'è nel mondo che lei reputa ingiusto, insopportabile, intollerabile?
>>O forse è solo la mia totale inadeguatezza a ciò che mi circonda
Lei è TOTALMENTE inadeguato? Cioè, non è neppure capace di chiedere aiuto in un consulto telematico, ad esempio?
>>Mi sento inutile..Come se io non riuscissi nemmeno a dare una mano agli altri
"Da piccoli poteri derivano piccole responsabilità". Ma noi siamo esseri piccoli, e forse le responsabilità che abbiamo sono commisurate a questo.
Fare qualcosa nel nostro piccolo, trasmettere a future generazioni dei principi in cui crediamo, stare accanto ad un amico, dedicarsi al volontariato o alla spiritualità, prendersi cura di sè stessi...
Le sembra che dovrebbe fare di più?
[#8]
Utente
Salve,
mi scuso per il ritardo nella risposta.
Beh, è logico che vorrei dare il massimo in quello che faccio. Rispetto al fatto che "preferisco, sempre, stare solo con me stesso a cercare di capire qual'è, in realtà, il mio vero problema" è forse il vero cuore del problema. Nel senso che io sento che un problema esiste ma non riesco a capirlo. Sulla rabbia verso la gente, reputo ingiusto, come ho detto sopra, che ci sia al mondo gente che ama prendersela con i più deboli e che altre figure o enti se ne stanno fermi a guardare..Metto tutto questo in relazione all'idea che "tanta gente che fa del male a persone più deboli"? perchè anche io mi inserisco tra la gente che se ne sta ferma a guardare.. Nel mio piccolo faccio volontariato con la Croce Rossa, sto accanto a tutti quelli che mi chiedono aiuto e mi dedico molto spesso alla spiritualità, religiosa e mentale ma sento che manca qualcosa..
Alla sua domanda:"le sembra che dovrebbe fare di più?", penso che dovrei fare altro e di più...
mi scuso per il ritardo nella risposta.
Beh, è logico che vorrei dare il massimo in quello che faccio. Rispetto al fatto che "preferisco, sempre, stare solo con me stesso a cercare di capire qual'è, in realtà, il mio vero problema" è forse il vero cuore del problema. Nel senso che io sento che un problema esiste ma non riesco a capirlo. Sulla rabbia verso la gente, reputo ingiusto, come ho detto sopra, che ci sia al mondo gente che ama prendersela con i più deboli e che altre figure o enti se ne stanno fermi a guardare..Metto tutto questo in relazione all'idea che "tanta gente che fa del male a persone più deboli"? perchè anche io mi inserisco tra la gente che se ne sta ferma a guardare.. Nel mio piccolo faccio volontariato con la Croce Rossa, sto accanto a tutti quelli che mi chiedono aiuto e mi dedico molto spesso alla spiritualità, religiosa e mentale ma sento che manca qualcosa..
Alla sua domanda:"le sembra che dovrebbe fare di più?", penso che dovrei fare altro e di più...
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 2.4k visite dal 27/09/2012.
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