Pseudodepressione

Buonasera (visto il tardo orario) sono stata lasciata dal mio ragazzo per il seguente motivo: "io e te litighiamo soltanto, era da tempo che ti avevo avvisata" e sto attraversando un periodo nero. mi odio, mi dò la colpa di tutte le litigate, penso che avrei potuto/dovuto sorvolare su molte cose e gestire meglio le mie manifestazioni emotive (mi sarei risparmiata un paio di "ma vaffanculo sei pazza" e le litigate fatte per idiozie non avrebbero lesionato il rapporto). Ho dato tutta me stessa, e sono sempre stata "vera" ossia se una cosa non mi andava bene la dicevo, se mi arrabbiavo urlavo sul momento, proprio per sfogo (così da non accumulare rancori in seguito). Di carattere sono un pò polemica ma anche lui lo è (eravamo molto simili) e sinceramente mi colpisce il suo insistere sul punto "ti avevo avvisata"...cos'è l'amore, un processo giudiziario? e se mi aveva avvisata io non me ne sono accorta, dato che lui sostiene che è da luglio che abbiamo problemi ma intanto, tra una litigata e l'altra (per inezie tipo "aria condizionata sì/no in camera, non hai pulito il bagno, chi cucina oggi e chi sparecchia?, ma sei sempre con gli amici, stai un pò con me!, chi diavolo è quel tipo che ti scrive su facebook?, perchè io voglio figli e tu dici di no?sì che abbiamo 21 anni ma io vorrei..., dove vivremo?ah vuoi rimanere nella tua città, sei mica un mammone?" tutte cose così da parte sia mia che sua) ci si vedeva, mi chiedeva di fare l'amore, uscivamo a cena insieme, mi scriveva sms bellissimi dove diceva quanto gli mancassi, mi ha regalato rose quando stavo male...l'ultima volta l'ho visto il 10 settembre, ci siamo baciati, provocati, mi ha chiamata amore, diceva "voglio che tu sia l'unica"...il 21 mi ha lasciata. per telefono. ora si comporta come se si fosse liberato di un peso, venerdì ci dobbiamo vedere perchè rivuole indietro un libro ed io sto cercando di non impazzire perchè i ricordi si accavallano, mi imprigionano, mi annientano, ho in mente solo i momenti belli e l'ho idealizzato e penso che uno così non lo ritroverò più e che me lo sono fatto scappare per il mio caratteraccio e vorrei quasi punirmi per averlo perso. domani incontro una psicologa. mi sento tanto stupida, piccola e sola. non vedo vie d'uscita, ho amici comuni che dicono che devo dargli la lettera che ho scritto(in cui spiego perchè secondo me una fine così non ha senso) e alcuni foglietti di diario(dove esprimo tutta la sua mancanza e parlo delle cose che avrei voluto fare con lui anche più in là) ma soprattutto tempo per sbollire e magari dopo un mese farmi risentire blandamente. nel frattempo ho il terrore che trovi un'altra, di migliori di me ce n'è a bizzeffe, io sono solo un'artista ipersensibile, polemica e impulsiva. lui è di gran lunga migliore di me, ai miei occhi. al momento l'ansia è tanta che non mi permette di indirizzare la mente su altro, preferirei quasi l'annichilimento emotivo piuttosto che tutto questo strazio dei sensi.
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Dr.ssa Isabella Cantagalli Psicologo, Psicoterapeuta 2
Carissima, credo che tu abbia fatto benissimo a chiedee aiuto ad uno psicologo e' un comportfamento molto coraggioso non da tutti. E' importante, in momenti come questo, fermarsi a riflettere per riuscire a superarlo. Tutti ti dicono cosa fare ma e' importante che tu capisca cosa e MEGLIO FARE PER TE, PER RIORGANIZZARE LA TUA VITA. Vedrai che tra un po di tempo vedrai le cose in modo nuovo, non aver paura in questo momento anche di sentirti giu,
spaesata accettare il nostro dolore e ' il primo passo. In bocca al lupo per tutto.

Dr.ssa Isabella Cantagalli
Psicologa, Psicoterapeuta
Insegnante Massaggio Infantile A.I.M.I.

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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gentile Dott.ssa Cantagalli,
io lo rivoglio indietro. Mi ha fatta innamorare, ha fatto tanto per me in positivo. Ma al momento se lo cerco mi esorta a non assillarlo e se provo a dirgli che sto lavorando su me stessa, che possiamo cambiare e crescere insieme e che posso riuscire a evitare di prendermela per questioni evitabili mi risponde "io sono fermissimo sulla mia decisione e non ho bisogno di alcuna prova del tuo ravvedimento" ma non capisco se è davvero solo colpa mia o no, perchè se gli chiedo "che ho fatto di male?" evita la domanda, neanche lui lo sa suppongo. Temo di saperlo io, sono stata "troppo" me stessa. E ci ho creduto troppo. Vorrei dirmi "lascialo perdere, chi non ti ama non ti merita!" ma il mondo non va avanti a proverbi, e a quanto pare nemmeno io. Lei ha qualche consiglio pratico?