Ho veramente bisogno di aiuto, perchè stavolta potrei davvero farla finita.

Gentilissimi Dottori, vi scrivo all'esaurimento delle mie forze.

Ho vissuto gran parte della mia vita in preda a complessi che mi impedivano di sentirmi un uomo normale, così ad un certo punto ho dato per scontato che non sarei mai stato felice.

Accade l'imprevisto: conosco una ragazza che rappresenta esattamente quello che avrei voluto da una compagna e ci mettiamo insieme.

Ormai stiamo assieme da quasi un anno ma un problema mina fortemente la stabilità di coppia e cioè la mia insicurezza sessuale.

Ho un problema di mantenimento dell'erezione: dopo la penetrazione riesco a resistere 5-10 minuti a seconda dela posizione, dopodichè devo stimolarmi di nuovo e non sempre riesco a riprenderla. Durante l'atto penetrativo inoltre mi sembra che la consistenza dell'erezione si perda gradualmente fino a nuova stimolazione.

Ho sempre considerato questa situazione "borderline", cioè di avere qualche problema ma essere tutto sommato nella norma e che avrei potuto risolvere con l'esperienza e con altri metodi. Credevo lo pensasse anche la mia ragazza, che comuqnue son sempre riuscito a far venire col sesso orale (con la penetrazione ci son riuscito una volta sola).

Stasera, però, dopo l'ennesima volta in cui non sono riuscito a farla venire con la penetrazione, mi sono particolarmente abbattuto. Abbiamo parlato per l'ennesima volta della cosa e sono riuscito a "farle dire" che, se avessi avuto altre ragazze prima di lei, allora penserebbe che io abbia un problema di salute (=erezione), e quindi è solo inesperienza.

Questa cosa mi ha devastato.

Come può l'inesperienza essere una discriminante per un problema fisico??

Per cui per tutto questo tempo avrà pensato di stare con un impotente??

Credevo perlomeno di essere "normale" (e pensavo lo pensasse anche lei)... Forse mi son disperato talmente tante volte che l'ho condizionata e forzata a dirmi questo?

Ad ogni mio "fallimento" io mi deprimo e arrivo addirittura a dirle di lasciarla, perchè non voglio fare la parte del fidanzato tanto buono ma scarso sessualmente, è troppo umiliante. Sono discussioni che stanno letteralmente distruggendo il nostro rapporto.

Io la amo davvero, se non fosse per questa cosa che mina la mia serenità vivremmo un rapporto perfetto.

Da un anno martello la sezione andrologia con quesiti vari. Ho sentito diversi andrologi e altri medici nella vita reale. Non ho nessun problema fisico, apparentemente, ma solo psicologico. Mi han consigliato sessuologo + cialis (prenderlo alla mia età mi farebbe sentire ancora più umiliato...) + training autogeno per acquisire fiducia.

A breve penso che mi rivolgerò ad un sessuologo, ma ditemi Voi, come fa un sessuologo a risolvere un problema prettamente fisico come non riuscire a mantenere la consistenza/durata dell'erezione??? Ho gia frequentato psicologi per altre cose con scarsi risultati...

Sono a pezzi. La mia vita era felice e ora sta rischiando di tornare nell'abisso di disperazione di prima. Credo di voler morire, aiuto.
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2021
Psicologo, Psicoterapeuta
Carissimo,
A volte il pensiero di avere un problema medico, fisico, tangibile, è più rassicurante rispetto all'idea di avere una problematica di natura psicologica, apparentemente più volatile, ma che può provocare problematiche di natura organica reali e volte difficili da distinguere da un problema di competenza squisitamente medica.
Siamo abituati a pensare che per esempio un periodo di stress possa farci venire il mal di stomaco, ma a volte non riusciamo ad immaginare che i medesimi canali di comunicazione tra mente e corpo possono interessare tutto il nostro organismo.
Nel tuo messaggio racconti di aver già avuto modo di consultare andrologi e medici che hanno potuto escludere la causa organica; a questo punto vale la pena di affrontare la questione dal punto di vista psicologico. In effetti tu stesso racconti di insicurezza sessuale e soprattutto di complessi che ti hanno impedito per anni di sentirti un uomo normale. La tua ragazza parla di inesperienza, e, anche se dubito che il problema sia veramente lì, certamente l'inesperienza ha a che fare con l'insicurezza, per cui forse questa è l'unica spiegazione che lei è riuscita a dare a sé stessa rispetto a tanta insicurezza che vede in te e che non riesce a giustificare in nessun altro modo...
Se il problema allora è di natura psicologica, un consulto da un sessuologo o da uno psicoterapeuta possono essere la strada più indicata per riuscire a capire da dove derivi un'insicurezza così fortemente radicata dentro di te e provare a sciogliere questo nodo che sembra impedirti di vivere serenamente la tua vita.
Ho letto che in passato hai "frequentato psicologi" con scarsi risultati. Il fatto che tu possa parlare di queste esperienze al plurale, vuol dire che nessuno di loro era adatto a te, e che forse non hai mai incontrato un professionista in grado di entrare profondamente in sintonia con te e con le tue problematiche. Forse sembra bizzarro, ma se si ritiene utile un consulto di un terapeuta, la prima cosa da fare è ascoltarsi per cercare di capire a livello istintivo, preconscio, se quella persona ti piace o no, se ti fa a sentire o meno a tuo agio, se ti ispira fiducia o meno. Altrimenti il rischio è quello di non ottenere i risultati desiderati, come credo ti sia già accaduto.
[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Provo a risponderle anche io.
Un " sessuologo" , che non e' altro che uno psicologo- psicoterapeuta- medico, perfezionato in sessuologia clinica, non ha la bacchetta magica, ma lavorera' per e con lei o con la sua coppia al fine di comprendere l' etiologia del suo deficit erettivo al fine di risolverlo.
Le pillole dell' amore che le sono state prescritte, a diagnosi andrologica avvenuta, sono terapie sintomatiche, funzionano fino a quando lei le assumera' , ma non modificheranno affatto la sua sessualita' .
Le allego qualche articolo per approfondimenti.
V. Randone

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Da un anno martello la sezione andrologia con quesiti vari.
>>>

E questo sta probabilmente contribuendo ad alimentare il problema, non a risolverlo. Si tratta di un comportamento tipico dell'ansioso, messo in atto con le migliori intenzioni ma che spesso ottiene l'effetto contrario.

Se è stato determinato che lei ha un problema psicologico, è per via psicologica/psicoterapeutica che occorre probabilmente risolverlo.

Perciò dica chiaramente e il più esattamente possibile che tipo di trattamenti psicologici ha ricevuto finora. Quindi approcci terapeutici, durata dei singoli trattamenti e soprattutto eventuali compiti ricevuti.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"Come può l'inesperienza essere una discriminante per un problema fisico??"

Non solo l'inesperienza può creare qualche problemino, ma anche l'ansia e il pensarci costantemente fino a costruirci sopra un vero problema: "così ad un certo punto ho dato per scontato che non sarei mai stato felice. "

Spessissimo le nostre convinzioni o il modo in cui pensiamo a noi stessi può seriamente compromettere la nostra salute.

Tuttavia il disturbo dell'erezione, se di questo parliamo, è il più semplice da trattare, con gli approcci giusti al problema.
Invece accanirsi ("Ad ogni mio "fallimento" io mi deprimo e arrivo addirittura a dirle di lasciarla, perchè non voglio fare la parte del fidanzato tanto buono ma scarso sessualmente, è troppo umiliante") amplifica il problema e determina poi questi vissuti che si ripercuotono sul singolo e sulla coppia.

Poichè la sessualità è una parte importante della vita di ciascun essere umano, si rivolga con fiducia ad uno psicologo psicoterapeuta, meglio se specializzato in terapia cognitivo-comportamentale o sistemica, che prevedono approcci più efficaci per questo tipo di problema.

Legga anche questo articolo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1625-sessuologo-chi-e-costui.html

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#5]
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
Gentilissimi Dottori,

Grazie davvero per le risposte...

Ho parlato con la mia ragazza di ieri. Lei sostiene che insisto talmente tanto da farle dire cose che non pensa veramente. Non mi rimane che crederle, anche perchè per rafforzare la cosa ha elencato le cose che abbiamo fatto (che non credo un impotente sia in grado di fare... ) e le caratteristiche che di me la soddisfano.

Comunque ho ulteriormente riconfermato la mia volontà di rivolgermi un sessuologo, eventualmente ci andremo in coppia.

Anche diversi anni prima di iniziare questa relazione avevo il sentore di avere qualche problema a livello sessuale. Per anni mi son sempre figurato d'essere il maritino scarso e cornificato con gli amanti prestanti. Ero fortemente depresso ed è per questo che ho iniziato un percorso psicoterapeutico (specifico in seguito i dettagli).

La mia ragazza non farebbe mai nulla del genere, ma mi capita spesso di leggere storie di donne insoddisfatte che amano tanto il loro fidanzato/marito e che pensano di andare con altri, o lo fanno... Sono storie che mi fanno gelare il sangue nelle vene.

E' che anche ora vorrei sentirmi UOMO. Non si può vivere un rapporto uccidendo così la sessualità, avendo paura di entrare in intimità per non fallire.

Dr. Chiara Castelli: non è semplice trovare la persona adatta. La mia prima psicologa era quella che consideravo, senza mezzi termini, una ciuccia soldi. Non riuscivo a fare a meno di pensarla in questo modo, mi puzzava troppo. Voleva aumentare le sedute settimanali e, durante le stesse, mi guardava ripetere a ruota le stesse cose con pochissima interazione (giusto qualche domanda). L'approccio non mi piaceva e non penso fosse di tipo cognitivo-comportamentale. La seconda, al contrario, la sentivo più partecipe. Negli incontri parlavamo principalemnte della gestione dell'ansia e delle fobie sociali, problematiche che sono sparite quando quando mi sono messo insieme alla mia ragazza, per cui ho interrotto perchè ero davvero felice e volevo allontanarmi da quel mondo di psicologi, psichiatri, andrologi e chi più ne ha più ne metta.

Dr. Valeria Randone: lo so che le pillole non sono una terapia e comunque non voglio prenderle, ma il fatto che gli andrologi le prescrivano insieme alla psicoterapia mi fa davvero pensare che esistano problemi fisici incurabili, per cui si cerca di convincere il paziente che non ha problemi aiutandolo con queste pillole. In ogni caso spero che la specializzazione della figura del "sessuologo" rispetto a quella dello psicoterapeuta faccia un minimo di differenza, perchè alla fine il mio problema è quello. Se non avessi problemi sessuali non sarei depresso, non più. Grazie per gli articoli

Dr. Giuseppe Santocito: Lei ha assolutamente ragione, se il problema è psicologico si deve risolvere per via psicoterapeutica, invece di spendere centinaia di euro alla ricerca di continue conferme (ho anche incontrato un andrologo truffatore, ma questa è un'altra storia...).

Dr. Angela Pileci: grazie per il link all'articolo e per la risposta, non so cosa altro aggiungere!
[#6]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

due considerazioni:

- la paura che l'evento temuto possa ripresentarsi, in casi come quello che Lei descrive, mantengono e peggiorano il disturbo ed è questo circuito che bisogna spezzare. Coinvolgere anche la Sua compagna può essere una buona idea.

- può trovare gli psicologi psicoterapeuti anche nelle strutture pubbliche e la Sua zona offre parecchie opportunità. Potrebbe per esempio chiedere almeno una valutazione presso un servizio pubblico, che sia un ospedale, un consultorio, ecc... Da qui non sappiamo se Lei ha bisogno di una psicoterapia perchè prima bisogna che uno psicologo possa inquadrare bene il disagio.

Buona serata,
[#7]
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
Dottoressa Angela Pileci non ha idea di quante volte io abbia letto queste cose.

Il mio circuito dura da troppo tempo, l'idea che io abbia qualcosa DI FISICO che non va è talmente radicata in me che non riesco ad eliminarla nemmeno dopo essermi sottoposto a tutti gli esami possibili. Penso sempre all'esame fatto male, a questo, a quello. Sarei capace di spendermi tutti i risparmi in esami per avere una sicurezza, quando si è disperati si è disposti a tutto (come ben sanno i miserabili che sfruttano le persone in difficoltà).

Per quanto riguarda il lato psicologico mi sono rivolto a strutture pubbliche, mi sono rivolto a tante persone, l'anno scorso è stato un maremoto di colloqui e tante cose... E ho sempre concluso che queste "chiaccherate" (passatemi il termine) non facessero per me. Quando ho conosciuto la mia ragazza, il fatto stesso di poter essere con lei mi ha letteralmente debellato qualsiasi tipo di insicurezza, per qualche mese, insicurezze che sono riaffiorate qualche mese dopo, temendo confronti con il suo ex...

E' che sono stanco. Vorrei risultati concreti, vorrei che qualcuno mi garantisse che a livello fisico sto bene e che davvero con la psicoterapia posso risolvere.. che non sono solo costose chiaccherate (non solo in termini monetari, gli orari non sono compatibili con il lavoro).

E poi sono intimamente convinto che il problema della disfunzione erettile non sia ancora risolvibile e che ci sia questo giro di pillole, psicoterapia e quant'altro per convincere un uomo non prestante che va tutto bene comunque...

Forse una volta non esistevano questi problemi per la ridotta emancipazione della donna, che ora può benissimo scegliere con chi stare e avere il meglio dalla piazza. La società, la televisione, "deridono" chi ha un problema sessuale... c'è una specie di ironia/compassione che verte sull'argomento. Potrei parlarne per ore... le nuove generazioni sono sempre più attraenti, ormai si han figli solo con maschi "validi".

Si, ho davvero dei pensieri negativi. Ma mi sento semplicemente un maschio "beta". Anzi omega.
[#8]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

è comprensibile il Suo stato d'animo. Tuttavia quando scrive: "E poi sono intimamente convinto che il problema della disfunzione erettile non sia ancora risolvibile ...", in realtà sbaglia perchè nelle terapie psicologiche, l'unica strategia possibile per far ricomparire l'erezione è occuparsi di altro, in maniera tale da focalizzarsi sulle sensazioni fisiche e sul piacere, piuttosto che sul controllo costante e monitoraggio dell'erezione.

Mi pare però che ci sia un pensiero di tipo ossessivo che non Le permette di staccarsi dalle preoccupazioni di avere un disturbo fisico e di rimuginare sul problema attraverso i pensieri negativi.

Aggiunge anche: " E ho sempre concluso che queste "chiaccherate" (passatemi il termine) non facessero per me...". E' il caso di precisare che le terapie, soprattutto quelle per i disturbi sessuali, sono di maggior efficacia quando sono prescritive e attive, focalizzate e non delle "chiacchierate" per comprendere le radici del problema. Un volta intercettate le origini del problema è verosimile pensare che il problema non sia risolto, perchè è indispensabile permettere al pz. di sperimentarsi in una situazione diversa e di poter di conseguenza modificare anche le proprie idee a riguardo. Per questa ragione Le suggerivo, come avrà letto anche nell'articolo allegato, uno psicologo psicoterapeuta che lavora con tale approccio. Esistono infatti protocolli di intervento che prevedono di risolvere il problema in tempi ragionevoli, lavorando per obiettivi.

Un cordiale saluto,
[#9]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Anche diversi anni prima di iniziare questa relazione avevo il sentore di avere qualche problema a livello sessuale. Per anni mi son sempre figurato d'essere il maritino scarso e cornificato con gli amanti prestanti. Ero fortemente depresso
[...]
vorrei che qualcuno mi garantisse che a livello fisico sto bene
[...]
mi sento semplicemente un maschio "beta". Anzi omega
>>>

La descrizione che lei da del modo in cui si stente fa ipotizzare che non si tratti del solo problema sessuale, ma dell'atteggiamento - mi passi il termine volutamente poco specialistico - impaurito/arrabbiato che ci sta dietro.

Perciò lei ha bisogno di trovare uno psicologo psicoterapeuta in grado di mettere a fuoco insieme a lei i punti problematici e affrontarli, in modo pragmatico, fornendole indicazioni chiare su come e cosa fare.

[#10]
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
Allora non so cosa altro aggiungere, spero di trovare lo specialista adatto a me. Grazie per le risposte, chi vivrà vedrà...
[#11]
Dr. Willy Murgolo Psicoterapeuta, Psicologo 173 13
Gentile preoccupato, ho letto più volte il suo accorato racconto e credo veramente che non le manchi nulls per superare il problema che lei riferisce. Deve solo andare nel bagno, guardarsi allo specchio della sua intelligenza e sussurrare sommessamente che adesso è giunto il momento di guardare in faccia la situazione ed organizzarsi per pulirla dai luoghi comuni, anche se tutti interessanti, ma che fino ad ora hanno mostrato come non mai quanta distanza ci sia tra l'ipotesi di un progetto e la messa in cantiere dello stesso.

Mi consenta, se crede, di segnalarle alcune questioni che nel corso del suo racconto sono state sì accennate ma in un clima di poca chiarezza o anche di confusione.. Qui di seguito una serie di suggerimenti che se eseguiti con determinazione non raramente conducono al raggiungimento dell'obiettivo agognato, che, ad essere precisi consta di due momenti fondamentali. Diagnosi e cura eventuale. Sono da evitarsi tutte quelle azioni intraprese per prove ed errori, strstegia poco adatta in questi casi. Inoltre le segnalerò schematicamente il percorso che in molti casi si è rivelato vincente.

1. faccia un bel respiro e prema il bottone del reset. Non si può allestire la tavola per il pranzo se prima non la puliamo.

2. Alcune cose che le dirò le avrà già sentite. Non ci faccia caso e prosegua deciso.

3. La sessuologia negli ultimi trent'anni è cresciuta a dismisura, ma bisogna tener presente che non è il bisturi che può risolvere un problema ma chi lo brandeggia. Come già è stato detto appare fondamentale nei casi di difficoltà erettiva riuscire a scoprire se la causa è di natura fisica o mentale.

4. Faccia attenzione Mr. che esiste una terza possibilità. Mi rifersco a quelle situazioni nelle quali il deficit erettivo deriva da una causa mista, capricciosa nel senso che ambedue le componenti organica e psichica sono presenti complicando il quadro diagnostico.

5. Al tempo attuale, molte sono le possibilità strumentali per riuscire a formulare una diagnosi corretta e precisa, anche se, nei casi di erezione capricciosa di cui dicevo il tutto si complica e spesso si assiste alla prescrizione di un farmaco, tipo il Cialis, che di fatto alleggerisce il peso di questa situazione. Ma di solito, il paziente in questi casi mostra un atteggiamento assai perplesso per motivi intuibili.

6. C'ò un esame, oggigiorno non più considerato vincente che invece riveste una importanza cruciale nello stabilire quanto di organico o psicogeno causi il deficit erettivo. Si tratta di un test che è denominato NPT (nocturnal penis tumescence) e che applicato sul pene di notte registra le eventuali erezioni notturne. La filosofia che sta alla base di questo test deriva dal fatto che tutti gli uomini normali e gli impotenti psicogeni di notte dormendo hanno dalle quattro alle sei erezioni assolutamente nella norma. Ovviamente se siamo in presenza di un deficit erettivo su base organica queste erezioni non ci sono.

7. A questo punto, caro Mr. mi fermerei per sapere da lei se si è sottoposto o meno a questo test. La ringrazio dell'attenzione.


Cordialità

Dr. Willy Murgolo
Psicologo-Psicoterapeuta
Ipnosi Clinica-Sessuologia

[#12]
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
Gentilissimo Dr. Willy Murgolo,

sono perfettamente a conoscenza del test di cui parla, anche se non mi sono mai sottoposto al test in questione, e questo perchè?

Perchè sono stato visitato da QUATTRO andrologi, ho fatto qualsiasi tipo di esame possibile (esami del sangue, ormonali, eco doppler, ecografie, palpazioni dappertutto da chiunque) e non è mai stato riscontrato un problema. Mi è stato detto CHIARAMENTE che il problema ha base psicogena da più o meno qualsiasi figura medica che ho incontrato.

Se dovessi sottopormi all'NPT e rilevasse delle problematiche non saprei proprio che pesci pigliare.

Inoltre vorrei sottolineare che io HO erezioni!!!

Quando sono con la mia ragazza non ho problemi ad ottenerle.

Il problema è che oltre i 5-10 minuti dopo la penetrazione non resisto (e forse che la qualità dell'erezione non è proprio 100%, anche se non ho alcun problema con la penetrazione).

Ed è per questo che tutti questi dubbi mi stanno divorando. Ho speso un mare di tempo e denaro per scongiurare la causa organica, PROPRIO per evitare di fare cose inutili, e ora dovrei presentarmi da un sessuologo a riferire questa mia problematica.

Ed è anche per tali ragioni che ho tempestato la sezione andrologia chiedendo quali fossero gli esami possibili per scongiurare un deficit organico.

Oltretutto l'eco doppler l'ho fatto da un andrologo che poi si è scoperto non essere proprio andrologo (e con un sacco di denunce a carico). Il secondo andrologo, questo serio, ha comunque "dato per buono" l'eco doppler per varie cose che gli ho riferito.

Quale tipo di approccio sarebbe in grado, tramite varie sedute, di aiutarmi?

Perchè ripeto, non è che di norma ho erezioni e mentre faccio l'amore no, io le erezioni le ho ma DOPO CINQUE-DIECI MINUTI LE PERDO!
E se la cosa mi demoralizza a sufficienza non riesco a riprenderla!!!

Mi avete scritto un sacco di cose che, perdonatemi se banalizzo, mi son suonate più o meno come un "abbi fede e vai dal sessuologo". Come faccio ad avere fede se mi si mette "una pezza" al problema col cialis e nel frattempo i colloqui psicologici dovrebbero analizzare problemi che sono la CONSEGUENZA del mio deficit?

Capisco che possiate essere "di parte" ma spero si comprenda che, da un anno a sta parte, per me sta diventando un incubo senza fine. Esami, esami, esami. Tempo e denaro che se ne vanno. Bisogna rivolgersi ai privati che i pubblici hanno orari incompatibili col lavoro. Ancora soldi, ancora tempo. Psicologi, psichiatri, psicoterapeuti, andrologi, andrologici che si spacciano per tali... E' un quadro veramente incredibile. Come si fa anche solo ad avere fiducia verso il prossimo e non pensare d'essere sfruttati per chiaccherare a 60 euro all'ora, quando il problema è organico ma, semplicemente, non si capisce perchè?

Grazie di nuovo per le risposte, spero possiate comprendere la mia frustrazione. Alla mia età posso godermi una vita sessuale "così così", e non mi si venga a dire che non è fondamentale in un rapporto.

Il mio rapporto di coppia ha assunto inevitabilmente una tinta diversa ora. Mi andrebbe bene se fossi stato sposato da trent'anni, ma non così.




[#13]
Dr. Willy Murgolo Psicoterapeuta, Psicologo 173 13
Gentile Mr. sta perdendo del tempo prezioso. Tutti gli esami che lei ha fatto sono il fiore all'occhiello dei medici specialisti in andrologia e non sono in discussione. Quello che cerco di farle capire e che nei casi emblematici l'NPT risulta di grande aiuto, una possibilità concreta che in molti casi ha fatto la differenza nel formulare una diagnosi. Cerco di spiegarmi con un esempio. Una persona che soffre di disturbi cardiaci va dal cardiologo per una visita. Lo specialista dopo aver sottoposto il paziente ad una batteria di esami diagnostica che tutto risulta a posto e nella norma. Il paziente se ne va soddisfatto ma questa condizione dura poco perchè i disturbi si ripresentano. Altra visita, altro elettrocardiogramma con l'aggiunta questa volta di un eco-doppler. Tutto risulta nella norma. ma dopo tre ore il paziente chiama lo specialista al telefono perchè i disturbi si sono ripresentati.

Questa volta il cardiologo inserisc nella sua strategia diagnostica un altro esame, l'Holter che come lei saprà mette sotto monitoraggio l'attività cardiaca questa volta per almeno 24 ore continue . In pratica questo piccolo apparecchio è semplicemente un registratore con una particolarità che è quella di monmitorare in continuità l'attività cardiaca per accertarsi in quale momento compaiono i disturbi e che cosa può causarli. E' questo un monitoraggio dinamico che consente di scoprire eventuali patologie che nel corso della visita tradizionale non si mostravano.

Ora torniamo a noi e vediamo in quale modo l'NPT può rappresentare un prezioso aiuto che le pur moderne e tradizionali metodiche non riescono sempre a fornire. Anche qui c'è una registrazione degli avvenimenti erettivi con un distinguo rispetto ad altre modalità. Il monitoraggio è continuo nel corso di tutta notte e può mostrare nel tracciato registrato utili informazioni per lo specialista. Ripeto. anche qui ci troviamo di fronte ad un approccio dinamico.

Non vorrei darle l'impressione di insistere, ma a costo di mostrare elementi autoglorificanti, cosa che non è, mi verrebbe da segnalarle che personalmente credo di aver collezionato qualche centinaio di casi simili al suo, il più delle volte con esito assai soddisfacente. C'è da osservare che non raramente ogni caso è un caso a sè e che l'intervento diagnostico-terapeutico va confezionato su misura. Senza nulla togliere alla possibilità che il suo problema abbia radici esclusivamente psicogene, questo non esclude, ad esempio, che all'interno del suo pene il sistema venoso magari non "tenga" perfettamente. Una fuga quindi modesta ma che potrebbe causare questa erezione insufficiente.che si presenta dopo alcuni minuti. Se a questo aggiungiamo che il disturbo psichico inevitabilmente prodotto dalla constatazione di un problema organico, non credo che sia difficile comprendere come tutto ciò possa alimentare una situazione circolare non modificabile. Natruralmente questo anello vizioso potrebbe aprirsi in occasione di ciò che sopra le ho riferito e cioè di andare nel bagno e guardarsi allo specchio della sua intelligenza. La invito a non perdere altro tempo lasciandosi portare per mano verso una soluzione gratificante, evitando il fai da te.


Cordialità
[#14]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Comprendo il suo sconforto e la sua incredulita' .
Quando , dopo svariate indagini mediche, l' andrologo dice al paziente che non ha nulla di organico, spesso si instaura, quello che noi chiamiamo " lutto dell' essere sani" .
Cercare ostinatamente un etiologia organica, equivale a non voler affrontare le cause " altre " che correlano con la sua vulnerabilita' erettiva.
Che sia psicologo, psicoterapeuta, che sia perfezionato in sessuologia non importa, basta che sia bravo, competente, empatico e che abbia gli strumenti per occuparsi di lei.
La famigerata sessuologia, non e' altro che una branca della psicologia, senza bacchette magiche o soluzioni miracolistiche, spesso lavora a braccetto con andrologia e ginecologia.
Le pillole dell' amore, ancor di piu' in pazienti giovani, vengono sempre affiancate alla disamina dell' aspetto psichico e relazionale, correlato alla sessualita' , che il deficit erettivo sia psicogeno o misto.
Legga questo mio lavoro, parla proprio dell' approccio combinato, a volte anche il supporto del farmaco aiuta, se integrato all' interno di un protocollo piu' ampio.

https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/106-dipendenza-psicologica-dalla-terapia-orale-per-il-deficit-erettivo.html
[#15]
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
Gentilissimo Dottor Willy Murgolo

Non vorrei esser preso per polemico perchè più o meno penso che, seppur talvolta non le condivida appieno, ritengo tutte le cose scritte da voi rispettabili (altrimenti non sarei qui a rivolgermi a voi).

La fuga venosa di cui lei parla è per me un argomento abbastanza scottante, e spiego subito perchè:

Il primo andrologo a cui mi sono rivolto (il truffatore che in realtà è un angiologo) voleva farmi fare un esame per verificare la presenza della cosiddetta fuga venosa. Il suo iter consiste addirittura nel falsificare gli esiti di tale (obsoleto) esame per convincere il paziente della presenza di tale fuga, per poi tentare di sottoporlo ad un'operazione da 8000-10000 euro che si rivela del tutto inutile. So che ha denunce a pacchi per questa storia, non ci vorrei finire dentro (e grazie a questo sito sono riuscito a non farlo, dato che diversi andrologi mi han descritto più o meno a cosa stavo andando incontro con questa "wanna marchi" dell'andrologia).

Detto questo ora mi torvo ad un nuovo bivio:

- Rivolgermi ad un sessuologo
- Rivolgermi ad uno specialista che faccia l'npt (immagino un andrologo)

Sono davvero abbattuto sembra una spirale senza fine. Se l'npt dovesse dare risultati negativi a questo punto si entrerebbe in un nuovo labirinto (e sono pronto a scommettere che qualcun altro sarebbe capace di ritenerlo obsoleto o non valido, purtroppo le opinioni non sono univoche).

P.s : grazie Dott. Ssa Randone per il link

[#16]
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
Che poi il problema grosso non è soo la mancanza di tempo/denaro (che per una cosa così importante è sueprflua), quanto le mille diramazioni che si ritrovano a percorrere, spesso sbagliate, per affrontare questo problema.

E anche adesso, NPT o psicoterapeuta? Entrambe le cose?

Perchè se la causa organica ho appurato che se ne esce con una sola "terapia" : CIALIS ed, eventualmente, psicoterapeuta, per cui tanto vale che mi rivolga direttamente a quest'ultimo.

O forse dovrei proprio lasciar perdere e cercare di godermi il rapporto con la mia compagna, senza sentirmi "impotente" se non ho le prestazioni di un pornoattore e trovare, col tempo, la serenità.

Chi lo sa, spero solo che un giorno ci sia un rimedio definitivo per questi problemi (e anche per altri anche più importanti, come le malattie terminali) in modo che saremo tutti più felici.
[#17]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

Lei scrive qui: "Mi avete scritto un sacco di cose che, perdonatemi se banalizzo, mi son suonate più o meno come un "abbi fede e vai dal sessuologo". Come faccio ad avere fede se mi si mette "una pezza" al problema col cialis e nel frattempo i colloqui psicologici dovrebbero analizzare problemi che sono la CONSEGUENZA del mio deficit?"

Nei consulti precedenti invece ci aveva parlato di un percorso psicoterapico di orientamento cognitivo-comportamentale che Le aveva dato benefici e che la Sua terapeuta era proattiva, ma che poi aveva interrotto quando è iniziata la relazione in essere. Immagino quindi che la Sua terapeuta l'abbia guidato e le abbia detto COME FARE per risolvere il problema (perchè questo tipo di terapia prevede anche un lavoro di questo tipo).

Magari è stato un errore interrompere così presto. Ad ogni modo, se si è trovato bene, perchè non torna dalla terapeuta?

Perchè il lavoro che deve fare in terapia non è nè una chiacchierata, nè un atto di fede, ma un lavoro mirato con l'attuazione di strategie che possono essere più funzionali nella Sua relazione e nella sessualità di quelle attuate fin qui. Inoltre lo psicologo psicoterapeuta non deve analizzare il problema, ma molto più semplicemente risolverlo, senza farle perdere tempo per capirne le cause o le conseguenze del problema: è chiaro che col tempo il problema si sia amplificato, lo sarebbe per chiunque e per qualunque disturbo, ma ciò non vuol dire che il lavoro psicoterapico dovrà riguardare anche questa parte.

Un cordiale saluto,
[#18]
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
Gentilssima Dottoressa Angela Pileci,

mi devo esser spiegato male: la psicoterapia l'ho interrotta perchè semplicemente non ce n'era più bisogno ed ero la persona più felice che si potesse immaginare.

L'unico mio GROSSO problema era non avere una vita sociale normale, non avere autostima e tante altre cose (che in minima parte c'entravano con la mia vita sessuale, alllora lmitata alla masturbazione)

Conoscendo la mia attuale ragazza queste problematiche si sono estinte e ho vissuto dei mesi davvero magnifici, senza sentire il minimo bisogno di riprendere con l'iter psicoterapeutico, che secondo me ho usato più per "sfogarmi" che per altro...

Per cui no, ritengo che la psicoterapia non abbia avuto alcun effetto su di me, sia con la prima psicoterapeta che con la seconda, molto più partecipe e brava.

Ho smesso perchè non ne avevo più bisogno, e non ne avrei nemmeno ora se non avessi questo problema sessuale.

Tornare dalla pscicoterapeuta? Non so se sia possibile, perchè la pscioterapeuta partecipava ad un programma particolare che mi ha accolto in quanto affetto da disturbi di tipo "sociale"... Ora la faccenda sarebbe un po' diversa. Posso tentare.

Ancora grazie!
[#19]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"Conoscendo la mia attuale ragazza queste problematiche si sono estinte "

Probabilmente il lavoro psicologico che ha fatto in precedenza Le ha maggiormente permesso di superare tali problematiche. Poi concordo sul fatto che alcuni aspetti della vita possano modificarsi dal modo in cui le carte hanno la possibilità di rimescolarsi, ma che un amore possa essere terapeutico è improbabile: tutti noi tendiamo a portare anche in quella relazione particolarmente significativa il nostro modo di vedere il mondo e di muoverci attraverso esso.

Quindi, se le problematiche precedenti erano di tipo sociale e relazionale, credo che il lavoro precedente possa avere un peso nella modificazione del modo in cui Lei si relaziona oggi. E sicuramente la relazione con la Sua attuale fidanzata sta rinforzando i cambiamenti avvenuti in Lei.

Io credo che Le abbiamo fornito molti spunti di riflessione e molte informazioni per metterLa in condizione di scegliere consapevolmente cosa fare per poter risolvere il problema.

La saluto cordialmente,
[#20]
Attivo dal 2011 al 2017
Ex utente
Non sto dicendo che l'amore sia stato terapeutico, è che ero convinto di non poter piacere a nessuna ragazza e, facendomi avanti, ne ho conosciute alcune tra cui quella attuale, di conseguenza il problema è sparito. Mi sembra abbastanza lineare :)

Tra l'altro, su questo stesso sito, ho letto la storia di una persona... giusto adesso che stavo cercando di informarmi sulla fuga venosa (che non è operabile in modo soddisfacente).

Questa persona ha scritto 5 anni fa riferendo gli stessi problemi, è della mia stessa città e sono sicuro si sia rivolto anche lui all'andrologo truffatore iniziale, perchè ha avuto la stessa diagnosi e ha rischiato, come me, di sottoporsi ad un'operazione costosissima ed inutile.

Questa persona ha riferito che, dopo essersi sbloccato, ha potuto fare l'amore con la sua ragazza per un'ora e mezza, due di fila...

Da una parte vorrei macinare di botte l'"andrologo" in questione, anzi, vorrei poterne scrivere il nome a lettere cubitali se non fosse che il mio post non verrebbe pubblicato, perchè è veramente un truffatore.

Dall'altra la storia di questo ragazzo mi rende un po' felice, perchè significa che forse basta ritrovare un po' di fiducia in se stessi.

Dal canto mio inizierò a masturbarmi di meno, magari può fare la differenza. Comunque voglio vedere un sessuologo.
Disfunzione erettile

La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?

Leggi tutto