Gravidanza e stress

Gentili dottori, sono incinta di 24 settimane e purtroppo a causa dei miei genitori che stanno divorziando in modo "poco civile" per non dire VIOLENTO mi ritrovo ad essere stressata,agitata,triste proprio io che dovrei vivere avvolta nella serenita'! In questo momento ho paura per il mio dolce bambino,non sopporterei che tutto cio' si ripercuotesse su di lui,sul suo essere sereno dentro e fuori dalla pancia,non so se' e' un luogo comune ma molti dicono che il "carattere"di una creatura e la sua serenita' e felicita' dipendano anche da come e' stata vissuta la gravidanza.Non so se stress,tristezza,agitazione possano influire sul suo sonno,sulla sua emotivita' da piu' grandicello ecc . . . Vorrei solo vederlo sgambettare per casa con un sorrisetto stampato sul volto!!
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente,

anche se è importante creare un ambiente il più possibile sereno durante tutta la gravidanza, il suo dolce bambino ha comunque la mamma che ogni tanto lo accarezza e si preoccupa per lui amorevolmente. Finora l'unica certezza su cosa possa influire sul suo bambino è dato dal condurre delle sane abitudini alimentari e dal moderare, preferibilmente evitare, di fumare (e comunque consultandosi con lo specialista medico).

Non dubiti comunque delle capacità e delle risorse del suo bambino e della sua capacità di sapergli fornire quell'ambiente emotivo necessario per aiuitarlo a crescere, uan volta fuori della pancia.

Se il clima a casa è pesante, allora provi a frequentare meno possibile casa: i suoi genitori sono grandi, adulti ed in grado di gestirsi i loro conflitti, bene o male. Certo, non è piacevole, ma è la loro vita. Se provano a coinvolgerla, veda Lei fino a che punto è sano per Voi (Lei ed il Suo bambino) lasciarli avvicinare!

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

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Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Gentile Dr. Fernando Bellizzi, la ringrazio moltissimo per aver risposto alla mia "richiesta d'aiuto". Oggi io e il mio bimbo abbiamo passato una dolce mattina ascoltando musica jazz e navigando in internet comodamente seduti sul divano, per quanto concerne il condurre uno stile di vita sano, evito tutto cio' che possa nuocere alla sua salute dal momento stesso che ho fatto il test di gravidanza! Noi (io ed il mio compagno) andiamo d'accordo, superiamo tutto insieme ma alle volte i problemi si sosseguono (come in questo periodo) e sono anche pesanti da gestire. Lo so, sarebbe il caso che non mi lasciassi coinvolgere ma trovo difficoltoso farlo di fronte a mia madre che zoppica perche' "mio padre e mia sorella" l'hanno malmenata, e' difficile vederla uscire da casa sua con i vestiti riposti in un sacco nero da pattumiera senza una casa sicura dove andare (ecco perche' la ospito io) ed e' ancor piu' difficile sopportare le parole cattive che da "mio padre e mia sorella" devo sentirmi dire anche rispetto alla mia gravidanza! Vorrei solo un po' di pace per il mio bimbo, per il mio compagno e per me!
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente,

in effetti la situazione è molto complicata e le liti familiari non sono piacevoli, ma quando l'incolumità fisica viene messa a rischio, è opportuno rispondere energicamente attivando anche altre figure professionali, o contattando il prima possibile un servizio di violenza sulle donne, ed interessando anche le forze dell'ordine.


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Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Gentile Dr. Fernando Bellizzi, lei ha perfettamente ragione. Le forze dell'ordine sono al corrente degli avvenimenti spiacevoli e violenti dei giorni scorsi, giustamente loro possono agire solo previa denuncia e cio' un po' destabilizza sia me che mia madre. Una denuncia e' sempre una denuncia! Per il resto non mi sento in grado di "orientare" mia madre verso una direzione specifica che sia essa tornare con il marito o intraprendere una vita nuova da sola (anche perche' ha problemi economici e io non sono in grado di aiutarla se non,come dicevo,ospitandola per un breve periodo a casa mia) perche' se qualcosa dovesse andar storto mi sentirei giustamente in colpa! Quanto e' duro vivere e quanto e' brutto sapere che potrebbe essere tutto piu' facile se solo le persone fossere migliori!
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente,

però abbiamo la speranza che possano migliorare e non dobbiamo sostuirci nelle loro scelte, ma semplicemente accompagnarli nel processo di scelta.
Aiutare l'altro, sia esso un bambino che cresce dentro, o una madre che ha difficoltà, sapendo di star facendo tutto quanto è in nostro possesso, fa parte di quel processo di miglioramento e dell'impegno di creare un mondo migliore!
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Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Gentile Dr. Fernando Bellizzi, forse questa situazione non si risolvera' mai con un "e vissero felici e contenti" (riferito ai miei genitori) ma non posso neanche pretenderlo visti gli eventi ma certo contribuire con un po' d'impegno a creare un mondo migliore non sara' mai un tentativo vano! La ringrazio per avermi dedicato del tempo ma vorrei porle una domanda che e' la seguente, se le descrivessi la vita di mio "padre" da bambino fino ad oggi lei potrebbe (in grandi linee) dirmi se il suo modo d'essere dipende dal suo vissuto o comunque se ha contribuito a farlo diventare cio' che e' ora?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le Sig.ra,
la situazione cher ci descrive è molto critica e delicata, sua madre potrebbe rivolgersi ad un centro antiviolenza per ricevere un'assistenza qualificata da diversi punto di vista, non solo legale, ed essere accompagnata in un percorso per ri-progettare il suo futuro, qualora eventuali interventi di mediazione della conflittualità risultino inefficaci.
Di seguito trova il link per prendere un primo contatto:


http://www.casadonne.it/cms/index.php?option=com_wrapper&Itemid=174


Per quanto riguarda la sua gravidanza, non è tanto dello sviluppo della personalità del bambino che c'è da preoccuparsi, dato che essa sarà influenzata da un'infinità di fattori che interverranno solo dopo la nascita, quanto piuttosto del benessere suo e del bambino nel presente.
Infine, il modo di essere di suo padre non dipende in modo deterministico dalle sue esperienze infantili, questa è uno stereotipo ancora molto diffuso ma assolutamente fuorviante.
In ogni caso il coinvolgimento del Centro antiviolenza vi offrirà l'opportunità di accedere eventualmente ad interventi di mediazione familiare e, sarà eventualmente in quella sede che emergeranno tali aspetti.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Gentile Dr. Sabrina Camplone, la ringrazione per le informazione inerenti il centro antiviolenza, le terro' in considerazione.
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