Ansia e attacchi di panico
Diverse possono essere le cause, non ultima la giovane età e i repentini cambiamenti che la giovane età le propone.
Dovrebbe mettersi in grado di affrontare le dinamiche che sottendono il sintomo in modo accurato e soprattutto in un "luogo" adatto alla cura psicologica. (psicologo psicoterapeuta)
Il lexotan direi per fortuna non ha risolto. E' preferibile un approccio verso la comprensione e la risoluzione non tanto del sintomo ma dei meccanismi e delle dinamiche che lo sostengono.
Ci tenga informati
Dr.ssa Daniela Benedetto
Psicologa e Psicoterapeuta EMDR Roma
tel. 3396306112 www.danielabenedetto.it
Visite in presenza e da remoto (on line)
gentile utente le consiglio questa lettura
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/816-la-trappola-del-panico.html
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
l'avere fatto tutti gli accertamenti ed il non avere trovato nulla di organico, non significa che lei non abbia nulla, ma che le cause sono "altre ed altrove".
Si rivolga ad uno psicologo-psicoterapeuta, per diagnosi clinica del suo disagio e, per dare un nome ed un volto ai suoi sintomi, sembra che il suo corpo si stia esprimendo con la sintomatologia pur di essere ascoltato.
V.Randone
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
prse tutti i sintomi che descrivi sono insorti praticamente da un giorno con l'altro, a seguito di quel primo episodio di malessere, si può pensare che in quel periodo si sia verificato qualcosa che ti ha turbata molto e che ha generato o fatto emergere un disagio piuttosto importante.
Al momento vai a scuola, studi all'università, lavori o sei inoccupata?
Hai fatto bene a rivolgerti al medico di base per escludere che la causa di tutti questi sintomi fosse di tipo organico, ma purtroppo i medici a volte non hanno la preparazione adeguata per dare una risposta sensata e produttiva a persone che portano alla loro attenzione situazioni come la tua:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/631-e-solo-ansia-stia-tranquillo.html
Il farmaco che ti ha prescritto è un sintomatico, un sedativo che avrebbe potuto aiutarti a stare meglio attenutando la sintomatologia ma non certo agendo sulle cause del tuo problema, che sono psicologiche e da trattare come tali.
Di conseguenza è comprensibile che tu non veda cambiamenti.
Tieni presente che di solito i farmaci prescritti per la terapia farmacologica dell'ansia non sono gli ansiolitici, ma fanno parte di una classe particolare di antidepressivi, gli ssri, quindi se ti fossi rivolta (o rivolgessi) ad un medico psichiatra molto probabilmente avresti ricevuto un altro tipo di prescrizione.
Il fatto che l'ansiolitico non ti abbia aiutata non significa quindi affatto che il tuo problema sia irrisolvibile, ma solo che finora non è ancora stata presa la strada giusta per risolverlo.
Rivolgiti con fiducia ad un nostro collega della tua zona per sottoporgli la situazione ed eventualmente valutare con lui anche l'opportunità di richiedere un supporto farmacologico (questa voltà, però, prescritto da uno specialista), soprattutto nel caso in cui i sintomi fossero particolarmente invalidanti e ti impedissero di svolgere le tue attività quotidiane.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
comprendo il tuo avvilimento e senso di impotenza rispetto a tante manifestazioni a cui non riesci a dare una risposta, le quali stanno effettivamente compromettendo la qualità delle tua vita. I sintomi che ci ha descritto, non avendo una causa di natura medica, afferiscono sicuramente alla sfera psicologica. I sintomi da te riportati, se non affrontati con una psicoterapia, di solito molto efficace per la risoluzione di queste problematiche, tendono a rafforzarsi nel tempo. Infatti i pensieri negativi che tu tendi ad associare a tali manifestazioni ( ne uscirò mai? , è qualcosa di grave? ....) non fanno altro che rafforzare le tue emozioni, come l'ansia e la paura, creando un circolo vizioso che può essere spezzato solo andando all'origine del problema.
Non insistere con la terapia farmacologica: il non averne riscontrato giovamento è una riprova di quanto sia importante affrontare il problema da un punto di vista psicologico.
Anche se non adduci dirette cause di ordine psicologico al tuo malessere, probabilmente le stesse sono di natura inconsapevole, per cui ti sarebbe impossibile rintracciarle da sola.
Non sei sola, chiedi aiuto.
Ti saluto caramente,
Dott.ssa Serena rizzo
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologipompei.it
www.psicologiabenevento.it
Dr.ssa serena rizzo
Cercherò comunque di mettermi in contatto con uno specialista con la speranza di riuscire a superare questo problema. Grazie ancora :)
il compito dello Psicologo non è quello di suggerire comportamenti, ma di accompagnare la persona in un percorso che favorisca il superamento del conflitto interiore.Durante il colloquio psicologico potrai condividere il tuo vissuto senza essere giudicata ,ma avendo un interlocutore qualificato con il quale esplorare insieme le emozioni, rivelatrici di aspetti significativi del tuo modo di essere.
Puoi rivolgerti al Consultorio Familiare della tua ASL, non occorre l'impegnativa del medico di base.
http://www.aslsalerno2.it/web/index.cfm?id=E9981D22-C8F6-ACEE-48F2E7691A409647&assistenza-materno---infantile
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
credo che possa esserti utile un lavoro psicoterapeutico che principalmente si concentri su due aspetti
1) spiegarti e farti comprendere il funzionamento della spirale del panico come ben descritto nell'articolo del dott De Vincentiis.
2) farti comprendere quali sono le emozioni che, diventando troppo intense, innescano una focalizzazione sul corpo, focalizzazione che porta alla spirale panica. In altre parole i pensieri catastrofici sul corpo sono un tentativo di fare fronte a una o più emozioni (positive o negative) divenute per te troppo intense e quindi corporalmente destabilizzanti. Oltre che per emozioni troppo intense, infatti, alcune persone si focalizzano sul corpo anche in conseguenza di azioni (salire di corsa le scale) o fenomeni fisiologici (digestione) che gli danno il senso di perdere la stabilità ( che per alcune persone è fortemente legata al mantenere entro un range soggettivo le risposte viscerali). Il problema della spirale panica si risolve quando gli si fa collegare il fatto che non gli sta venendo l'infarto, semplicemente avevano fatto le scale di corsa, ma loro questo così concentrati sul corpo non l'avevano notato! Vedi se anche questo non sia il tuo caso. Tornando ad una destabilizzazione da emozioni troppo intense ovviamente tale tentativo (sintomo pensieri catastrofici), che come detto può nascere per fare fronte ad una risposta emotiva troppo intensa, finisce per amplificarla ancora di più (spirale panica).
Quali sono queste emozioni che diventano "troppo"? A che eventi sono collegate? (può essere un evento forte ma anche una serie di eventi piccoli o lo stesso evento ripetuto per tanto tempo o un evento emotivamente minimo che diventa la goccia che fa traboccare un vaso emotivamente già colmo da tempo)
Qui la comprensione non può essere solo "di testa". Devi porre attenzione a ciò che accade emotivamente nella tua vita (siamo sempre in una condizione emotiva in ogni singolo momento della vita!). Nel momento in cui ti parte il sintomo (pensieri focalizzati sul corpo) invece di partire con la spirale dei pensieri panica prova a chiederti quale o quali emozioni sono divenute troppo intense e a che situazioni ( può essere un evento forte ma anche una serie di eventi piccoli o lo stesso evento ripetuto per tanto tempo o un evento emotivamente minimo che diventa la goccia che fa traboccare un vaso emotivamente già colmo) potresti collegarle.
Ovviamente questo lavoro necessita di uno psicologo psicoterapeuta che ti segua
Dr. Emanuele De Berardinis
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