Giudizio severo e immancabile

io non perdono niente...colgo ogni minima sfumatura e la prendo negativamente...
per es con la mia ragazza ogni volta che mi prende in giro, che tira un pò troppo la telefonata (xè lei non ha sonno o che), ogni volta che non mi parla mostrandomi affetto (perchè è nervosa x fatti suoi o stanca) quando "delude" le mie aspettative, e non rende il momento piacevole come volevo comincio a rimuginare e pensare male...che non va bene, che non funziona, che non c'è un bel dialogo, che non ci capiamo ecc...

non riesco ad accettare che ci siano momenti meno "esaltanti" o momenti normali, o che io sia troppo rigido...vedo tutto subito come un segnale di qualcosa che non va. perchè? qualche spunto?
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Dr.ssa Daniela Benedetto Psicoterapeuta, Psicologo 213 5
Gentile signore, ritengo che la sua consapevolezza non solo del disagio ma anche dei meccanismi che lo determinano, come il riconoscimento di aspetti interpretativi svalutativi della realtà con cui si confronta siano il presupposto per approfondire le dinamiche che la spingono a dare un valore esasperato alle conferme affettive da parte degli altri.
Ha mai pensato di consultare uno psicologo psicoterapeuta che possa insieme con lei orientarla verso un lavoro sulla stima di sè?
Cordialmente

Dr.ssa Daniela Benedetto
Psicologa e Psicoterapeuta EMDR Roma
tel. 3396306112 www.danielabenedetto.it
Visite in presenza e da remoto (on line)

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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente,

è un pò difficile riuscire a risponderLe in modo esauriente e per Lei costruttivo, dato che per forza di cose dobbiamo attingere o ai libri o a clienti e pazienti di studio diversi da Lei, e che quindi possono aver personalizzato in modo diverso dal Suo.

Questa rigidità (se il termine non lo ritiene appropriato può corregenrmi) si rfilette somaticamente nei distrubi elencati nel precedente post.

Da un punto di vista psicodinamico noi siamo il risultato sia di esperienze pregresse che di tratti di personalità; abbiamo bisogno di ricevere soddisfazione da ciò che facciamo, e quando proviamo delusione entriamo in tensione, e questa tensione genera confusione.
In un certo senso si blocca la nostra evoluzione e restiamo fermi, fino a quando non riusciamo a trovare le risorse necessarie per risolvere i conflitti ed andare avanti.

Che ne pensa?

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

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Utente
Utente
quello che trovo più difficile è capire dove la tensione è generata da esperienze pregresse/false idee o dalla personalità....a usare l'accetta, si direbbe che non siamo compatibili, che non c'è abbastanza motivazione direi...ma se mi fermo a riflettere vedo la rigidità e lì ho bisogno di uno specialista. ma è lunga.
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Dr.ssa Daniela Benedetto Psicoterapeuta, Psicologo 213 5
Gentile Signore, il tempo e la durata di un percorso personale sono davvero soggettivi in psicologia.
A suo favore però, come le dicevo, gioca la sua consapevolezza dei limiti, il riconoscimento del disagio e soprattutto la motivazione ed il desiderio di liberarsi da questi condizionamenti.
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Dr.ssa Ambra Mazzola Psicologo 39
"io non perdono niente...colgo ogni minima sfumatura e la prendo negativamente..."

Gentilissimo utente, mi chiedo se le sue parole siano riferite soltanto al rapporto con la sua ragazza o se, in generale, tende ad assumere un atteggiamento rigido in molte sfere della vita.
Sicuramente, come detto dal mio collega sopra, l'approccio con cui affrontiamo qualsiasi evento ed esperienza, sia positiva che negativa, è prodotto della nostra storia familiare ed individuale. Spesso uso la metafora degli "occhiali": è come se leggessimo tutto ciò che ci accade attraverso delle lenti di un colore ben definito, sempre lo stesso e che di solito è diverso da quello degli altri e che noi solitamente prendiamo dalla nostra famiglia. Questa immagine può spiegare perchè a volte ci sembra che gli altri non riescano mai a capirci o, al contrario, perchè noi siamo incapaci di trovare un senso a quello che gli altri fanno, dicono o provano.
Quando però accade qualcosa di particolarmente significativo, può essere che il nostro modo di vedere la vita non basta più e ci troviamo così "incastrati" in una modalità di vivere che non ci fa stare bene e che, senza per forza arrivare ad un sintomo, provoca stress, ansia, tensione o rabbia. E'necessario allora "cambiare le lenti" degli occhiali, trovare nuovi punti di vista e letture più ampie.

Non so qual'è il suo caso, ma mi verrebbe di suggerirle di riflettere sul momento in cui ha iniziato a non star bene, a sentire tale rigidità. Sicuramente non si può esaurire qui un tale discorso, ma data la sua ottima capacità di auto analisi, potrebbe esserle utile ripensare agli eventi più significativi accaduti nella sua vita e nella sua famiglia per comprendere cosa causa la sua rigidità.

Dr.ssa Ambra Mazzola
www.psicologocrema-mazzola.it

[#6]
Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile utente,

ed aggiungo che molte volte il disagio nasce dall'inadeguatezza attuale della risposta emotiva, ma questo non vuol dire che la risposta emotiva fosse *sempre* sbagliata.

Se piove ed esco con l'impermiabile, va bene, ma se c'è il sole ed io indosso l'impermiabile, allora c'è qualcosa che non va, oggi, ma ieri quando pioveva il comportamento era adeguato.
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