Ansia da prestazione

Gentilissimi Dottori, Vi illustro il mio problema. credo di soffrire di ansia psicogena da prestazione. Ho 40 anni e la mia fidanzata ne ha 38.
Abbiamo iniziato a fare sesso poco più di 3 anni fa e per entrambi era la prima volta (nonostante l’età avanzata). Il mio problema è iniziato 6/7 mesi fa quando all’atto della penetrazione ho perso l’erezione anche se devo ammettere che da quando ho iniziato a fare sesso ho sempre avuto il terrore di fare cilecca.
Siamo una coppia salda, affiatata e ci vogliamo molto bene, dormiamo insieme solo nel weekend e tutte le volte che decidiamo di fare l’amore io mi faccio prendere dal panico e puntualmente l’ansia da prestazione si ripropone; la mancanza di esperienza di entrambi poi non aiuta a risolvere il problema. Quando siamo in intimità poi la mia fidanzata è molto inibita, impacciata e non partecipa, quindi devo sempre fare tutto da solo. All’inizio raggiungevo l’erezione molto facilmente (anche solamente guardandola nuda) ma col passare del tempo è sempre più difficile e devo ricorrere alla masturbazione indotta da fantasie e immaginazioni a sfondo erotico. Purtroppo ultimamente questi stratagemmi non sono più sufficienti forse anche per via di un’eccessiva sovraesposizione a stimoli pornografici che provocano in me l’effetto contrario con una conseguente estinzione del desiderio sessuale. Sono stato dall’urologo e dall’andrologo e entrambi gli specialisti hanno escluso qualsiasi problema di tipo organico e mi hanno confermato che godo di ottima salute. Anche tutti gli esami che ho fatto confermano la loro diagnosi: esami del sangue, testosterone, ecc…tutto perfetto.
Credo quindi di essere vittima di una trappola mentale che mi sono auto creato che scatta automaticamente ogni qualvolta si decide di fare sesso. Al contrario quando sono a casa da solo, masturbandomi in tutta tranquillità, riesco ad avere erezioni anche prolungate con molta facilità.
E’ frustrante perché a volte le erezioni capitano nei momenti sbagliati per cui non posso approfittarne, come ad esempio le erezioni spontanee mattutine perché mi vengono quando lei dorme. Ho pensato di approfittarne ma visto che durano poco è molto difficile per entrambi riuscire a sincronizzarsi e inoltre penso che sia una soluzione poco gratificante.
Non vorrei alla mia età dover ricorrere già alle “pillole blu” per avere un’erezione anche perché sembra che questi rimedi farmacologici non siano efficaci quando è presente una forte componente psico/ansiogena.
Cosa mi consigliate di fare? Spero tanto che possiate aiutarmi. Nell’attesa di una vostra risposta Vi ringrazio anticipatamente.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
)(..)Credo quindi di essere vittima di una trappola mentale che mi sono auto creato che scatta automaticamente ogni qualvolta si decide di fare sesso(--)

gentile utente sembra che abbia inquadrato il problema. in questi casi un intervento di coppia sarebbe la soluzione ideale. Esso vi insegnerebbe a non rincorrere la necessità di una penetrazione durante il rapporto fino al punto da viverlo cosi' senza stres che essa diverrà inevitabilmente spontanea.
La terapia sistemico-strategica è tra le più elettive.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr.ssa Roberta De Bellis Psicologo, Psicoterapeuta 48
"Credo quindi di essere vittima di una trappola mentale che mi sono auto creato che scatta automaticamente ogni qualvolta si decide di fare sesso".

Gentile utente,

parto da una sua affermazione che racchiude il suo problema, a mio parere: quando si vive un evento negativo per la prima volta, la mente lo memorizza e lo ricorda successivamente; il fatto che l'evento e l'emozione associata a quell' evento sussista in seguito, dipende dal fatto che è stato appreso un comportamento.
Lei, fa proprio questo: ogni qual volta è in intimità con la sua fidanzata, inconsciamente ricorda la famosa prima volta (6/7 mesi fa, quando ha perso l'erezione) e attribuendo significato e valore all'evento, viene condizionato a livello comportamentale.
Deve ricrearsi una nuova immagine, senz'altro piu' funzionale che vada a sostituire quella vecchia, inutile ed inefficace.
Il primo passo consiste nel prendere consapevolezza che si possono modificare le immagini mentali perchè si è padroni della propria mente.
Il secondo passo è legato ad immaginare altro da ciò che immagina (sostituire le immagini negative di lei che fa cilecca con lei che invece va alla grande). Può utilizzare, come risorsa personale, l'immagine di lei che si masturba, poichè in quel momento riesce nell'impresa e sicuramente si sente gratificato. Deve allenarsi in questo che le sto scrivendo, perchè la mente funziona per apprendimento: ogni comportamento viene appreso e quando è fonte di disagio, può essere disappreso.

Dott.ssa Roberta De Bellis

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Dr.ssa Serena Rizzo Psicologo 202 9
Caro utente,
essendo stato escluso qualsiasi problema di natura fisica, Le consiglio di contattare uno psicoterapeuta, magari esperto in sessuologia,il quale andrebbe a trattare il suo disagio come un disturbo ansioso.
Trovandosi difronte ad una problematica di origine psicologica non esistono altre strade se non quella psicoterapica.
Inoltre anche la sua partner mostra caratteristiche che potrebbero essere comprese e modificate con l'aiuto di uno psicologo ( "la mia fidanzata è molto inibita, impacciata e non partecipa" ).
Provi a proporre alla sua compagna questa strada, e laddove dovesse mostrarsi reticente, inizi comunque Lei a contattare uno psicoterapeuta per un colloquio iniziale.
La saluto cordialmente,
Dott.ssa Serena Rizzo,
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it

Dr.ssa serena rizzo

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
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Utente
Utente
Volevo ringraziarvi per la Vostra gentilezza e professionalità. Sono convinto anch’io che la soluzione migliore per entrambi sarebbe una psicoterapia di coppia da un terapeuta con specializzazione in sessuologia. Mi ero già informato ma l’unico psicosessuologo è a 35 Km. da dove abito io e quindi l’unica possibilità rimane quella di rivolgermi a uno psicoterapeuta della mia zona. La mia paura è quella di non trovare lo specialista adatto al mio caso ed è per questo che ho pensato di scrivervi, per avere da voi un parere specifico sulla mia situazione. Purtroppo la mia fidanzata è già in cura da tempo da una psicoterapeuta per problematiche diverse ma sempre di tipo ansioso e ora non me la sento di appesantirla con altre preoccupazioni, coinvolgendola in un’altra terapia con un sessuologo. Inoltre lei soffre di vaginismo e la mancanza di “partecipazione” nei rapporti, oltre che dalla mancanza di esperienza di entrambi (unitamente alla mia ansia da prestazione), dipende anche da questo motivo. Sembra che per entrambi “evitare” o “rimandare” un rapporto sia quasi fonte di sollievo ma al tempo stesso è molto stressante per me guardare continuamente il calendario e contare tutte le settimane che sono trascorse dall’ultima volta che l’abbiamo fatto. Mi manca la continuità che avevamo nel primo anno e questo mi fa stare male. Ultimamente poi il mio desiderio sessuale registra i minimi storici, a memoria non ricordo di aver attraversato periodi di così basso eccitamento, sono veramente preoccupato. Credo di aver bisogno principalmente di imparare delle tecniche di rilassamento per superare questo mio blocco mentale. Secondo voi per me è più indicato il training autogeno o una psicoterapia cognitivo-comportamentale?In passato mi sono rivolto a uno psicologo per risolvere una fobia da “contaminazione” e continuo tutt'ora a lavarmi le mani decine di volte al giorno ogni volta che mi capita di toccare qualcosa che ritengo “sporco”. Ovviamente tutti questi fattori vanno ad incidere negativamente nella sfera sessuale di entrambi. Avete qualche altro consiglio da darmi? Intanto Vi ringrazio ancora per la vostra disponibilità.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Solitamente il vaginismo, correla con problematiche erettive del maschio,infatti spesso si parla di " matrimonio bianco" .
Potreste effettuare una terapia di coppia o rivolgersi lei ad uno psicoterapeuta, qualunque orientamento va bene


https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1028-disfunzioni-sessuali-in-entrambi-i-partners.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1995-donne-e-sessualita-vergini-adulte-vaginismo-parte-seconda.html
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