Incubi ricorrenti

Salve, sono un ragazzo di 22 anni, da circa 9 mesi ho una relazione con una ragazza di 21 anni, viviamo a 400km di distanza e ci vediamo all'incirca 1 volta ogni 3 settimane. Ora, tutte queste cose personali le dico perchè lei mi dice che soffre parecchio perchè ogni notte fà incubi, di cui alcuni anche ricorrenti e questo gli ha fatto venire quasi la paura di addormentarsi. Ora, ci sono dui incubi che tornano spesso o che almeno a mio parere sono dovuti a cause precise: il primo riguarda i serpenti, da piccola ha avuto un incontro ravvicinato con una biscia, che da quello che ho capito l'ha tramautizzata parecchio, i sogni sono del tipo, un serpente dalle sembianze umanoidi, con un ruolo da "cattivo" che però la fiancheggia nelle sue avventure notturne, come se fosse la sua guardia del corpo. Il secondo, si presenta i modi diversi, ma riguarda strettamente il nostro rapporto...noi ci vediamo all'insaputa dei rispettivi genitori e lei è molto aperta intellettualmente e anche per quel che riguarda il sesso, ma ha una famiglia molto credente e rigida su questo, inoltre essendo 5 figli dei quali lei la seconda, viene spesso usata come capo espiatorio per le piccole bravate dei fratelli/sorelle minori. L'ultimo sogno ad esempio vedeva noi durante un rapporto sessuale e improvvisamente entrava uno squalo "cattivo" dalla finestra e poi la madre apriva la porta e inveiva contro di noi. Ora, per quanto sò che detta così è difficile da comprendere la situazione, ma volevo sapere in che modo potrebbe affrontare, la sua effettiva fobia per i serpenti e se fosse giusto farlo e che potesse significare il sogno ricorrente di questi. Per il secondo, volevo un parere, io penso che gli incubi che fà su di noi, sono frutto del senso di colpa che prova verso l'imprintig datogli dai genitori e dalla loro figura, che lei rispetta molto, ma penso che sia più in rispetto ottenuto con la paura che con l'affetto o valori. Io le ho provato a consigliare di affrontare il problema direttamente con loro parlandone, ma lei sà che se lo facesse, gli sarebbe imposto di rinunciare a me, quindi non può. Volevo un vostro parere su questi due fenomeni e in che modo potrei aiutarla, facendole, sopratutto per il secondo caso, lasciare alle spalle, quello che secondo me, è senso di colpa, anche perchè và contro le sue reali intenzioni e la sua personalità, ma penso sia solo un residuo della sua educazione. Le ho anche provato a consigliarle di parlarne con uno psicologo, ma per ora non ritiene di volerci andare.
Vi ringrazio per la disponibilità.
Cordiali saluti