Senso di vuoto e di infelicità
Da un po' di tempo mi sento vuota, nel senso più letterale del termine. Vuota, senza sogni, senza stimoli come se tutto fosse da fare ma non utile.
L'unica che cosa che mi svaga e mi fa star bene è lo sport che pratico e che amo, Quando mi alleno e lo faccio da agonista beh, lì il mio cervello si svuota da tutti i pensieri e lì sto bene,
Sempre più spesso mi ritrovo a fantasticare ad occhi aperti su una vita migliore: nuove compagnie, nuovi amici, un nuovo ragazzo. Partire e andare via, per un po'. Eppure detto così sembra che io abbia un'esistenza brutta ma non è così: ho buoni amici, sinceri, con cui passo bei momenti, un buon rendimento scolastico, una buonissima famiglia. Solo che mi sento vuota, un po' apatica, inetta.
E da un po' di settimane non ho mai fame. Non sono certo deperita però in questo periodo la mia dieta è più o meno questa:
colazione con latte e caffè e una manciata di cereali alle 6 e mezza;
pranzo con verdura e frutta verso le due e mezza di pomeriggio
e cena con un po' di carne e verdura.
e non sono a dieta né lo voglio essere, semplicemente mi rifiuto di mangiare, ma non per dimagrire. In realtà non so neanche io perchè lo faccio.
Frequento il liceo scientifico ma, benchè sia una una scuola difficile e impegnativa mi piace, riesco ad avere un'ottima media non rinunciando allo sport che pratico quasi tutti i giorni e alle amicizie, come detto prima. Eppure mi attanaglia questo senso di vuoto.
Certe volte, questo stesso vuoto mi fa rinunciare ad alcune cose, come magari andare al cinema o uscire in posti affollati.
e qui arriva il secondo problema che volevo esporre: quando sono in un posto affollato come il centro della città o i supermercati non mi sento a mio agio ma questo accade solo alcune volte e sinceramente non saprei dire se è collegato più o meno al mio stato d'animo.
Sarebbe giusto andare via? magari partire per un anno di studio all'estero? lo farei subito ma lo sport? l'unica cosa che veramente mi fa stare bene non può essere lasciata così
Ringrazio fin d'ora chi mi risponderà
L'unica che cosa che mi svaga e mi fa star bene è lo sport che pratico e che amo, Quando mi alleno e lo faccio da agonista beh, lì il mio cervello si svuota da tutti i pensieri e lì sto bene,
Sempre più spesso mi ritrovo a fantasticare ad occhi aperti su una vita migliore: nuove compagnie, nuovi amici, un nuovo ragazzo. Partire e andare via, per un po'. Eppure detto così sembra che io abbia un'esistenza brutta ma non è così: ho buoni amici, sinceri, con cui passo bei momenti, un buon rendimento scolastico, una buonissima famiglia. Solo che mi sento vuota, un po' apatica, inetta.
E da un po' di settimane non ho mai fame. Non sono certo deperita però in questo periodo la mia dieta è più o meno questa:
colazione con latte e caffè e una manciata di cereali alle 6 e mezza;
pranzo con verdura e frutta verso le due e mezza di pomeriggio
e cena con un po' di carne e verdura.
e non sono a dieta né lo voglio essere, semplicemente mi rifiuto di mangiare, ma non per dimagrire. In realtà non so neanche io perchè lo faccio.
Frequento il liceo scientifico ma, benchè sia una una scuola difficile e impegnativa mi piace, riesco ad avere un'ottima media non rinunciando allo sport che pratico quasi tutti i giorni e alle amicizie, come detto prima. Eppure mi attanaglia questo senso di vuoto.
Certe volte, questo stesso vuoto mi fa rinunciare ad alcune cose, come magari andare al cinema o uscire in posti affollati.
e qui arriva il secondo problema che volevo esporre: quando sono in un posto affollato come il centro della città o i supermercati non mi sento a mio agio ma questo accade solo alcune volte e sinceramente non saprei dire se è collegato più o meno al mio stato d'animo.
Sarebbe giusto andare via? magari partire per un anno di studio all'estero? lo farei subito ma lo sport? l'unica cosa che veramente mi fa stare bene non può essere lasciata così
Ringrazio fin d'ora chi mi risponderà
[#1]
"quando sono in un posto affollato come il centro della città o i supermercati non mi sento a mio agio ma questo accade solo alcune volte e sinceramente non saprei dire se è collegato più o meno al mio stato d'animo. "
Gentile ragazza, questa situazione, insieme al senso di vuoto e apatia potrebbero trovare un senso se tu ne parlassi con uno psicologo: è presente nella tua scuola?
Forse ciò che tu definisci "disagio" merita di essere capito per poter scoprire una nuova direzione da dare alla tua vita.
"Sarebbe giusto andare via? magari partire per un anno di studio all'estero? lo farei subito ma lo sport"
Non so nè posso dirti se sarebbe "giusto"... ma se parliamo di queste problematiche, fuggire in un'altra citta potrebbe non aiutarti se il vuoto che senti è in te. Non credi?
Gentile ragazza, questa situazione, insieme al senso di vuoto e apatia potrebbero trovare un senso se tu ne parlassi con uno psicologo: è presente nella tua scuola?
Forse ciò che tu definisci "disagio" merita di essere capito per poter scoprire una nuova direzione da dare alla tua vita.
"Sarebbe giusto andare via? magari partire per un anno di studio all'estero? lo farei subito ma lo sport"
Non so nè posso dirti se sarebbe "giusto"... ma se parliamo di queste problematiche, fuggire in un'altra citta potrebbe non aiutarti se il vuoto che senti è in te. Non credi?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
"come se tutto fosse da fare ma non utile."
Gent.le ragazza,
nella tua vita ogni cosa è "da fare" ? Nel senso che la fai solo nella speranza di eliminare questa sensazione di vuoto?
Gent.le ragazza,
nella tua vita ogni cosa è "da fare" ? Nel senso che la fai solo nella speranza di eliminare questa sensazione di vuoto?
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#3]
Gentile Ragazza,
Quanti anni hai?
Che anno di liceo frequenti?
Hai amici e compagni con cui hai rapporti significativi?
Quanti anni hai?
Che anno di liceo frequenti?
Hai amici e compagni con cui hai rapporti significativi?
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Utente
grazie per le risposte. Per rispondere alla prima dottoressa: so che andare via non mi farebbe stare subito meglio, ma partire, conoscere nuove gente e cambiare in un modo o nell'altro lo stile di vita magari potrebbe giovarmi.
Per rispondere alla seconda dottoressa: no, non intendevo quello. O meglio sono stanca della solita quotidianità, mi farebbe piacere che qualcosa di significativo capitasse nella mia vita
Per rispondere all'ultima dottoressa: ho 18 anni, frequento l'ultimo anno di liceo scientifico e sì, ho stretto molte amicizie con i miei compagni ma non così forti da uscire tutti i giorni assieme, ecco. Diciamo che la persona con cui sto meglio l'ho conosciuta tanti tanti anni fa e rimane la mia migliore amica
Per rispondere alla seconda dottoressa: no, non intendevo quello. O meglio sono stanca della solita quotidianità, mi farebbe piacere che qualcosa di significativo capitasse nella mia vita
Per rispondere all'ultima dottoressa: ho 18 anni, frequento l'ultimo anno di liceo scientifico e sì, ho stretto molte amicizie con i miei compagni ma non così forti da uscire tutti i giorni assieme, ecco. Diciamo che la persona con cui sto meglio l'ho conosciuta tanti tanti anni fa e rimane la mia migliore amica
[#5]
Cara ragazza,
per come ci parli del tuo malessere potrebbe trattarsi sia di un disturbo depressivo, sia di una fase di "noia" che serve a raccogliere le idee e prepararti a progettare il futuro, sia di un momento di disagio legato ai cambiamenti che ti aspettano a breve.
Da quanto tempo ti senti così?
Come vivi il fatto che sei all'ultimo anno?
Cosa pensi del tuo futuro e per il tuo futuro?
per come ci parli del tuo malessere potrebbe trattarsi sia di un disturbo depressivo, sia di una fase di "noia" che serve a raccogliere le idee e prepararti a progettare il futuro, sia di un momento di disagio legato ai cambiamenti che ti aspettano a breve.
Da quanto tempo ti senti così?
Come vivi il fatto che sei all'ultimo anno?
Cosa pensi del tuo futuro e per il tuo futuro?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#6]
Utente
mi sento così da più o meno 4-5 mesi, la situazione è iniziata pian piano, diventando sempre più presente nella mia vita.
Sono serena, come già detto ho un buon rendimento scolastico e una bella classe che mi dispiace lasciare a giugno, quando il mio percorso di studi sarà finito.
Il mio futuro è sempre stato incentrato sul voler fare medicina. Tutto è nato da quando, la mia migliore amica alle medie ha avuto un attacco di epilessia e io non sapevo cosa fare, in verità non sapevo neanche che si chiamasse epilessia. Da quel giorno io desidero sedermi all'università e tentare di entrare. Quindi se dovessi definire con una parola il mio futuro sarebbe: deciso. Ogni tanto mi chiedo: e se per caso non riuscissi ad entrare? provo un altro anno. ok, se non riesco neanche quell'anno??
Sono serena, come già detto ho un buon rendimento scolastico e una bella classe che mi dispiace lasciare a giugno, quando il mio percorso di studi sarà finito.
Il mio futuro è sempre stato incentrato sul voler fare medicina. Tutto è nato da quando, la mia migliore amica alle medie ha avuto un attacco di epilessia e io non sapevo cosa fare, in verità non sapevo neanche che si chiamasse epilessia. Da quel giorno io desidero sedermi all'università e tentare di entrare. Quindi se dovessi definire con una parola il mio futuro sarebbe: deciso. Ogni tanto mi chiedo: e se per caso non riuscissi ad entrare? provo un altro anno. ok, se non riesco neanche quell'anno??
[#8]
Cara ragazza,
fare un viaggio in questo momento potrebbe farla stare bene nell'immediato,ma una volta tornata a casa, se non affrontati, i problemi si ripresenteranno. Non sempre si è consapevoli del perchè si sta male e in questi casi l'aiuto di uno psicologo potrebbe chiarire l'origine del disagio riportato.
Sicuramente sintomi come il senso di vuoto, il rifiuto del cibo e il trovarsi a disagio in luoghi affollati hanno una relazione, ma è impossibile comprendere la stessa attraverso un servizio on-line. Fare sport risulta essere l'unica attività che le dà piacere in quanto la pratica sportiva favorisce la produzione di neurotrasmettitori, come la serotonina, che vanno ad innalzare il tono dell'umore.
Le consiglio di contattare uno psicologo della sua zona per poter fare chiarezza e andare all'origine del disagio. Questo le permetterebbe di affrontare nel futuro possibili viaggi ed altre esperienze con maggiore serenità.
La saluto caramente,
Dott.ssa Serena Rizzo
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it
fare un viaggio in questo momento potrebbe farla stare bene nell'immediato,ma una volta tornata a casa, se non affrontati, i problemi si ripresenteranno. Non sempre si è consapevoli del perchè si sta male e in questi casi l'aiuto di uno psicologo potrebbe chiarire l'origine del disagio riportato.
Sicuramente sintomi come il senso di vuoto, il rifiuto del cibo e il trovarsi a disagio in luoghi affollati hanno una relazione, ma è impossibile comprendere la stessa attraverso un servizio on-line. Fare sport risulta essere l'unica attività che le dà piacere in quanto la pratica sportiva favorisce la produzione di neurotrasmettitori, come la serotonina, che vanno ad innalzare il tono dell'umore.
Le consiglio di contattare uno psicologo della sua zona per poter fare chiarezza e andare all'origine del disagio. Questo le permetterebbe di affrontare nel futuro possibili viaggi ed altre esperienze con maggiore serenità.
La saluto caramente,
Dott.ssa Serena Rizzo
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it
Dr.ssa serena rizzo
[#9]
Utente
sì, è possibile che io tra meno di un anno mi ritrovi a non passare il test. una delle mie paure è anche come potrei reagire di fronte a quel no che influenzerebbe molto la mia vita. Di sicuro proverei a rifare il test, magari prendendomi un anno di pausa e studiando meglio ma nel caso non lo passassi nella seconda volta, beh...non ne ho la minima idea
[#10]
Gentile ragazza,
per poter discriminare e soprattutto differenziare, il vuoto, dalla noia, da una possibile sindrome depressiva, sarebbe utile un approfondimento mediante un colloquio psicologico.
Esiste lo sportello giovani nella tua scuola?
per poter discriminare e soprattutto differenziare, il vuoto, dalla noia, da una possibile sindrome depressiva, sarebbe utile un approfondimento mediante un colloquio psicologico.
Esiste lo sportello giovani nella tua scuola?
[#12]
Utente
no, purtroppo non esiste alcun sportello psicologico.
non è successo niente che abbia stravolto la mia vita ma ho iniziato a isolarmi un po'.
Ho un'amica, la mia migliore amica, a casa della quale mi sento a casa mia. Con lei mi sento me stessa, la vera me. Ho anche molte altre amiche e amici ma con loro non sono mai me stessa al 100% diciamo al 95% e forse non è abbastanza
non è successo niente che abbia stravolto la mia vita ma ho iniziato a isolarmi un po'.
Ho un'amica, la mia migliore amica, a casa della quale mi sento a casa mia. Con lei mi sento me stessa, la vera me. Ho anche molte altre amiche e amici ma con loro non sono mai me stessa al 100% diciamo al 95% e forse non è abbastanza
[#13]
Gent.le ragazza,
l'ansia che ora si manifesta nella difficoltà a studiare e memorizzare, una volta che avrai abbandonato l'università si potrebbe emergere in altre aree della tua vita: quindi la fuga è una scelta inefficace che inoltre comporterebbe costi ulteriori per la tua autostima.
Se al Centro di Salute Mentale ti hanno prospettato tempi d'attesa eccessivi, prova a rivolgerti al Consultorio Familiare della tua ASL, all'interno del quale c'è lo Spazio Giovani un servizio specifico rivolto ad affrontare disagi come quello che ci descrivi.
l'ansia che ora si manifesta nella difficoltà a studiare e memorizzare, una volta che avrai abbandonato l'università si potrebbe emergere in altre aree della tua vita: quindi la fuga è una scelta inefficace che inoltre comporterebbe costi ulteriori per la tua autostima.
Se al Centro di Salute Mentale ti hanno prospettato tempi d'attesa eccessivi, prova a rivolgerti al Consultorio Familiare della tua ASL, all'interno del quale c'è lo Spazio Giovani un servizio specifico rivolto ad affrontare disagi come quello che ci descrivi.
[#14]
Indipendentemente dalle cause recenti o remote di questa situazione, il consiglio non può che essere quello che ti abbiamo dato: chiedere un aiuto psicologico ti consentirà di trascorrere in maniera più serena l'ultimo anno di liceo e il periodo degli esami, oltre che di arrivare più tranquilla al test per Medicina l'anno prossimo.
Sei giovanissima e intervenire subito consentirà di risolvere prima il problema, senza lasciarlo ingigantire e magari cronicizzare: la sua già attuale durata di alcuni mesi porta infatti a ritenere plausibile che non si tratti di un disagio passeggero, che sarebbe presumibilmente già rientrato da solo.
Sei giovanissima e intervenire subito consentirà di risolvere prima il problema, senza lasciarlo ingigantire e magari cronicizzare: la sua già attuale durata di alcuni mesi porta infatti a ritenere plausibile che non si tratti di un disagio passeggero, che sarebbe presumibilmente già rientrato da solo.
[#15]
Utente
grazie per il consiglio anche se non è semplice andare dai propri genitori e dire: sentite, io devo andare dalla psicologa perchè non mi sento molto in forma in questo periodo. E lo so che, avendo 18 anni, sono indipendente ma sono un libro aperto per mia madre e non mi va di mentirle e dirle di essere andata a trovare una amica
[#17]
Utente
No, non sanno nulla di come mi sento perchè sono talmente brava a fingere da farlo anche con me stessa, a volte.
Non voglio dare un'impressione sbagliata dei miei genitori, sono ottimi in tutti i sensi. Ma mia madre inizierebbe a delirare preoccupandosi fino all'innimaginabile e mio padre non direbbe niente ma so anche lui sarebbe molto preoccupato per me. So che è normale perchè sono i miei genitori ma non voglio preoccuparli troppo.
Non voglio dare un'impressione sbagliata dei miei genitori, sono ottimi in tutti i sensi. Ma mia madre inizierebbe a delirare preoccupandosi fino all'innimaginabile e mio padre non direbbe niente ma so anche lui sarebbe molto preoccupato per me. So che è normale perchè sono i miei genitori ma non voglio preoccuparli troppo.
[#20]
Gent.le ragazza,
la difficoltà a comunicare con i tuoi genitori potrai affrontarla all'interno del colloquio con lo Psicologo, rinunciare ala possibilità di chiedere aiuto potrebbe farti sentire sola di fronte al tuo disagio,ti riporto una breve descrizione dei Centri d'ascolto presenti all'interno del Consultorio familiare:
"I centri d’ascolto sono istituiti in numerose città. In questi luoghi è possibile trovare persone specializzate in grado di ascoltare e rispondere a qualsiasi tipo di domanda.
I centri d’ascolto non si occupano di una specifica materia o di qualche problema particolare. Sono rivolti a giovani di età compresa tra 13 e 21 anni, che sentono il bisogno di parlare dei propri interessi, delle proprie preoccupazioni, incertezze, anche eventualmente legate alla sfera sessuale. Il centro è uno spazio libero, aperto a tutti coloro che abbiano voglia di parlare liberamente di se stessi o confrontarsi con i loro coetanei.
Il servizio è gratuito e offre la possibilità di partecipare a una serie di colloqui con esperti in problematiche giovanili, pronti ad ascoltare tutti i problemi, da quelli più comuni come la timidezza o l’incapacità di aprirsi con gli altri, fino alle situazioni di disagio più complesse ."
Questo è il link che puoi consultare per avere le informazioni necessarie ad un primo contatto:
http://bancadati.informagiovanipiemonte.it/schede-orientative/schede/1666/consultori
la difficoltà a comunicare con i tuoi genitori potrai affrontarla all'interno del colloquio con lo Psicologo, rinunciare ala possibilità di chiedere aiuto potrebbe farti sentire sola di fronte al tuo disagio,ti riporto una breve descrizione dei Centri d'ascolto presenti all'interno del Consultorio familiare:
"I centri d’ascolto sono istituiti in numerose città. In questi luoghi è possibile trovare persone specializzate in grado di ascoltare e rispondere a qualsiasi tipo di domanda.
I centri d’ascolto non si occupano di una specifica materia o di qualche problema particolare. Sono rivolti a giovani di età compresa tra 13 e 21 anni, che sentono il bisogno di parlare dei propri interessi, delle proprie preoccupazioni, incertezze, anche eventualmente legate alla sfera sessuale. Il centro è uno spazio libero, aperto a tutti coloro che abbiano voglia di parlare liberamente di se stessi o confrontarsi con i loro coetanei.
Il servizio è gratuito e offre la possibilità di partecipare a una serie di colloqui con esperti in problematiche giovanili, pronti ad ascoltare tutti i problemi, da quelli più comuni come la timidezza o l’incapacità di aprirsi con gli altri, fino alle situazioni di disagio più complesse ."
Questo è il link che puoi consultare per avere le informazioni necessarie ad un primo contatto:
http://bancadati.informagiovanipiemonte.it/schede-orientative/schede/1666/consultori
[#21]
In realtà il fatto che non fatichi a tenere la maschera è anche peggio, perchè significa che te lo stai "imponendo" ad un livello inconsapevole, più profondo, e che ti sei molto ben adattata e abituata a relazionarti in questo modo non autentico con gli altri.
Anche il gap fra ciò che mostri e ciò che senti - e forse la difficoltà a far coincidere i due livelli - potrebbe essere una delle componenti che alimentano il tuo malessere e il senso di vuoto.
Anche il gap fra ciò che mostri e ciò che senti - e forse la difficoltà a far coincidere i due livelli - potrebbe essere una delle componenti che alimentano il tuo malessere e il senso di vuoto.
Questo consulto ha ricevuto 21 risposte e 10.1k visite dal 17/09/2012.
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