Depressione scatenata da delusioni d'amore ?
Buongiorno, vi disturbo per chiedere un parere relativo alla mia depressione, con cui convivo da un decennio e passa.
Ricorrentemente, ogni 3-4 anni, o anche meno, cado sempre nello stesso errore. Mi 'invaghisgo' di colleghe molto affascinanti o attraenti che ricambiano inizialmente sul serio, salvo poi dopo un po' tirarsi indietro, o andare verso altri ..lidi.
Questo mi è successo almeno 3-4 volte negli ultimi 10 anni. E questo evento, mi butta sempre in una depressione abbastanza marcata (tanto che la devo curare con l'antidepressivo) ... il motivo per cui arriva la depressione è la delusione, è il ritorno in una situazione di 'normalità' e non più innamoramento, il dover rompere i legami con la persona da me desiderata, il ritorno ad uno stato di solitudine ed il non più 'possesso' dell'altra (che a quel punto è di qualcun'altro)...
Ho semplificato molto gli eventi, però è un 'modus operandi' che da anni mi accade (e come uno scemo, ci ricasco sempre).
Inoltro, quando inizio queste relazioni non è per un desiderio sessuale (stroncato oggi, anche dall'antidepressivo), ma più per l'inseguimento di un 'sogno' di amore , di felicità , la gioia di avere qualcuna di 'bello' a fianco a me .. che sento che mi manca!
Mi rendo conto che per un uomo di 30 anni come me, tutto ciò non è 'normale', i miei coetanei cercano sesso principalmente, io no.
La mia domanda molto semplice è: psicologicamente, che lavoro potrei fare su di me ? Perchè cerco amore e affetto e non .. sesso ? Perchè solo da 'belle' ragazze e non mi accontento di qualcuna di meno 'aitante' ma più alla portata e magari più interessata di me ?
Ricorrentemente, ogni 3-4 anni, o anche meno, cado sempre nello stesso errore. Mi 'invaghisgo' di colleghe molto affascinanti o attraenti che ricambiano inizialmente sul serio, salvo poi dopo un po' tirarsi indietro, o andare verso altri ..lidi.
Questo mi è successo almeno 3-4 volte negli ultimi 10 anni. E questo evento, mi butta sempre in una depressione abbastanza marcata (tanto che la devo curare con l'antidepressivo) ... il motivo per cui arriva la depressione è la delusione, è il ritorno in una situazione di 'normalità' e non più innamoramento, il dover rompere i legami con la persona da me desiderata, il ritorno ad uno stato di solitudine ed il non più 'possesso' dell'altra (che a quel punto è di qualcun'altro)...
Ho semplificato molto gli eventi, però è un 'modus operandi' che da anni mi accade (e come uno scemo, ci ricasco sempre).
Inoltro, quando inizio queste relazioni non è per un desiderio sessuale (stroncato oggi, anche dall'antidepressivo), ma più per l'inseguimento di un 'sogno' di amore , di felicità , la gioia di avere qualcuna di 'bello' a fianco a me .. che sento che mi manca!
Mi rendo conto che per un uomo di 30 anni come me, tutto ciò non è 'normale', i miei coetanei cercano sesso principalmente, io no.
La mia domanda molto semplice è: psicologicamente, che lavoro potrei fare su di me ? Perchè cerco amore e affetto e non .. sesso ? Perchè solo da 'belle' ragazze e non mi accontento di qualcuna di meno 'aitante' ma più alla portata e magari più interessata di me ?
[#1]
Caro Utente,
se questa situazione è ricorrente è più che plausibile che dipenda da sue caratteristiche psicologiche, che la portano involontariamente a "puntare" sulla donna sbagliata.
Immagino che queste donne che inizialmente sono disponibili, ma cambiano più o meno rapidamente idea, abbiano caratteristiche comuni, se finiscono con il comportarsi in maniera molto simile, ma questo potrebbe anche non essere così evidente.
Rintracciare queste caratteristiche potrebbe essere utile per imparare quale tipo di donna non è compatibile con le sue esigenze a lungo termine, e a evitarlo.
Alla sua domanda sul perchè preferisca donne belle a donne "passabili", ma non bellissime, è in parte impossibile rispondere non conoscendola, ma in parte si può anche dire che un partner di bell'aspetto è ovviamente più desiderabile di uno meno bello.
Stare con una bella donna, poi, porta sicuramente dei vantaggi a livello sociale e a ricadute positive sull'autostima, sua come di qualunque altro uomo.
Sul perchè lei cerchi affetto e non sesso non posso risponderle, non conoscendola, ma in linea di massima questo atteggiamento è più maturo rispetto alla semplice ricerca di sesso perchè presuppone il desiderio di instaurare una relazione adulta e non solo di avere qualcosa dall'altro.
Preso atto del fatto che questa situazione dipende presumibilmente da lei è sicuramente possibile che lavori sulle proprie caratteristiche per cercare un cambiamento, e fare così in modo che quanto le è accaduto già diverse volte non le succeda di nuovo.
Per farlo le consiglio di rivolgersi di persona ad uno psicologo che potra valutare la situazione e proporle un intervento ad hoc.
se questa situazione è ricorrente è più che plausibile che dipenda da sue caratteristiche psicologiche, che la portano involontariamente a "puntare" sulla donna sbagliata.
Immagino che queste donne che inizialmente sono disponibili, ma cambiano più o meno rapidamente idea, abbiano caratteristiche comuni, se finiscono con il comportarsi in maniera molto simile, ma questo potrebbe anche non essere così evidente.
Rintracciare queste caratteristiche potrebbe essere utile per imparare quale tipo di donna non è compatibile con le sue esigenze a lungo termine, e a evitarlo.
Alla sua domanda sul perchè preferisca donne belle a donne "passabili", ma non bellissime, è in parte impossibile rispondere non conoscendola, ma in parte si può anche dire che un partner di bell'aspetto è ovviamente più desiderabile di uno meno bello.
Stare con una bella donna, poi, porta sicuramente dei vantaggi a livello sociale e a ricadute positive sull'autostima, sua come di qualunque altro uomo.
Sul perchè lei cerchi affetto e non sesso non posso risponderle, non conoscendola, ma in linea di massima questo atteggiamento è più maturo rispetto alla semplice ricerca di sesso perchè presuppone il desiderio di instaurare una relazione adulta e non solo di avere qualcosa dall'altro.
Preso atto del fatto che questa situazione dipende presumibilmente da lei è sicuramente possibile che lavori sulle proprie caratteristiche per cercare un cambiamento, e fare così in modo che quanto le è accaduto già diverse volte non le succeda di nuovo.
Per farlo le consiglio di rivolgersi di persona ad uno psicologo che potra valutare la situazione e proporle un intervento ad hoc.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Ex utente
Grazie dottoressa.
Le confermo che le 'ragazze' in questione, si, hanno caratteristiche in comune. Essendo io abbastanza intelligente, gentile etc. si sentono 'gratificate' se vengono da me corteggiate, benchè poi evidentemente, non hanno interesse verso di me sul lungo periodo. Lo fanno credo, a questo punto, più per spirito di ..conquista, e per 'primeggiare' sulle le altre colleghe (questo lo so di certo).
Il mio problema è che vengo completamente illuso (e ogni volta ci casco, con diversi livelli di intensità) dalle loro parole, finchè poi, non finiscono con qualcun'altro ai loro occhi.. migliore.
Ed io, non riesco a capacitarmi (e veramente, finisco con l'impazzire) di come possa avvenire questo 'volta-faccia' .. e tutte le volte mi chiedo: ma hanno sentimenti ? ma come si fa a fingere in questo modo ? Come si fa a dire certe cose un giorno, ed il giorno dopo passare a qualcun'altro ?
Tutto ciò, mi manda in depressione.
Al che, mi chiedo se sia una depressione 'giustificata' oppure, se io sono depresso di fondo e alcuni eventi mi ci mandano ulteriormente.
Grazie ancora.
Le confermo che le 'ragazze' in questione, si, hanno caratteristiche in comune. Essendo io abbastanza intelligente, gentile etc. si sentono 'gratificate' se vengono da me corteggiate, benchè poi evidentemente, non hanno interesse verso di me sul lungo periodo. Lo fanno credo, a questo punto, più per spirito di ..conquista, e per 'primeggiare' sulle le altre colleghe (questo lo so di certo).
Il mio problema è che vengo completamente illuso (e ogni volta ci casco, con diversi livelli di intensità) dalle loro parole, finchè poi, non finiscono con qualcun'altro ai loro occhi.. migliore.
Ed io, non riesco a capacitarmi (e veramente, finisco con l'impazzire) di come possa avvenire questo 'volta-faccia' .. e tutte le volte mi chiedo: ma hanno sentimenti ? ma come si fa a fingere in questo modo ? Come si fa a dire certe cose un giorno, ed il giorno dopo passare a qualcun'altro ?
Tutto ciò, mi manda in depressione.
Al che, mi chiedo se sia una depressione 'giustificata' oppure, se io sono depresso di fondo e alcuni eventi mi ci mandano ulteriormente.
Grazie ancora.
[#3]
"un parere relativo alla mia depressione, con cui convivo da un decennio e passa. "
Gent.le ragazzo,
ci sta dicendo che lei esclude la possibilità di avviare un processo di cambiamento che le consenta di trasformare il suo disagio in opportunità di crescita personale?
Prima di rispondermi la invito a leggere questo articolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
Gent.le ragazzo,
ci sta dicendo che lei esclude la possibilità di avviare un processo di cambiamento che le consenta di trasformare il suo disagio in opportunità di crescita personale?
Prima di rispondermi la invito a leggere questo articolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#4]
Se lei è depresso reagisce sicuramente peggio a questi distacchi, ma forse la sua non è proprio depressione quanto una forma più lieve di distimia.
Ad ogni modo per una diagnosi si deve rivolgere di persona ad uno psicologo, perchè è necessario il contatto diretto con la persona che si esamina per poter stabilire se e di cosa soffre.
Ad ogni modo per una diagnosi si deve rivolgere di persona ad uno psicologo, perchè è necessario il contatto diretto con la persona che si esamina per poter stabilire se e di cosa soffre.
[#5]
Gentile Utente,
Lei scrive "Ricorrentemente, ogni 3-4 anni, o anche meno, cado sempre nello stesso errore. Mi 'invaghisgo' di colleghe molto affascinanti o attraenti che ricambiano inizialmente sul serio, salvo poi dopo un po' tirarsi indietro, o andare verso altri ..lidi."
Sarebbe interessante comprendere come mai si ripresenta sempre lo stesso copione. Dal punto di vista della psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale questo è legato a schemi automatici (e quindi inconsapevoli) che ciascuno di noi mette in atto e che sono però disfunzionali.
In un lavoro psicoterapico di tipo cognitivo-comportamentale in genere vengono intercettati tali schemi (che la persona ha appreso in qualche conteso, ad es. in famiglia e che poi attua perchè gli riescono meglio) e soprattutto viene spezzato questo meccanismo che, in caso contrario, si ripresenta allo stesso modo.
A mio avviso e nell'ottica che Le propongo qui le domande che Lei ha in mente ("Ed io, non riesco a capacitarmi (e veramente, finisco con l'impazzire) di come possa avvenire questo 'volta-faccia' .. e tutte le volte mi chiedo: ma hanno sentimenti ? ma come si fa a fingere in questo modo ? Come si fa a dire certe cose un giorno, ed il giorno dopo passare a qualcun'altro ?") sono secondarie; prima dovrebbe capire qualcosa di più su se stesso. Non sono sempre e solo gli altri a fare delle scelte, ma noi scegliamo (inconsapevolmente a volte) e diamo una direzione al modo in cui gli altri ci tratteranno.
Sarebbe anche opportuno capire che cosa vuole Lei davvero da una relazione e cercare di conseguenza una donna con quelle caratteristiche.
Un cordiale saluto,
Lei scrive "Ricorrentemente, ogni 3-4 anni, o anche meno, cado sempre nello stesso errore. Mi 'invaghisgo' di colleghe molto affascinanti o attraenti che ricambiano inizialmente sul serio, salvo poi dopo un po' tirarsi indietro, o andare verso altri ..lidi."
Sarebbe interessante comprendere come mai si ripresenta sempre lo stesso copione. Dal punto di vista della psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale questo è legato a schemi automatici (e quindi inconsapevoli) che ciascuno di noi mette in atto e che sono però disfunzionali.
In un lavoro psicoterapico di tipo cognitivo-comportamentale in genere vengono intercettati tali schemi (che la persona ha appreso in qualche conteso, ad es. in famiglia e che poi attua perchè gli riescono meglio) e soprattutto viene spezzato questo meccanismo che, in caso contrario, si ripresenta allo stesso modo.
A mio avviso e nell'ottica che Le propongo qui le domande che Lei ha in mente ("Ed io, non riesco a capacitarmi (e veramente, finisco con l'impazzire) di come possa avvenire questo 'volta-faccia' .. e tutte le volte mi chiedo: ma hanno sentimenti ? ma come si fa a fingere in questo modo ? Come si fa a dire certe cose un giorno, ed il giorno dopo passare a qualcun'altro ?") sono secondarie; prima dovrebbe capire qualcosa di più su se stesso. Non sono sempre e solo gli altri a fare delle scelte, ma noi scegliamo (inconsapevolmente a volte) e diamo una direzione al modo in cui gli altri ci tratteranno.
Sarebbe anche opportuno capire che cosa vuole Lei davvero da una relazione e cercare di conseguenza una donna con quelle caratteristiche.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#6]
Gentile Utente,
Rileggendo lo storico dei suoi consulti, le abbiamo consigliato gia' da tempo di rivolgersi ad uno specislita?
Lo ha fatto?
Che tipo di cura ha seguito?
Rileggendo lo storico dei suoi consulti, le abbiamo consigliato gia' da tempo di rivolgersi ad uno specislita?
Lo ha fatto?
Che tipo di cura ha seguito?
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#7]
Ex utente
Gent.ma dott.sa Randone, lo psichiatra mi ha prescritto paroxetina 20mgr al giorno. E ne ho tratto grandi benefici.
Inoltre mi ha consigliato una terapia cognitivo comportamentale. L'ho fatta per un anno, 1 volta a settimana. Non ho trovato grande giovamento, almeno, non quanto il farmaco mi abbia 'sistemato' i gravi sintomi che accusavo.
Grazie
Inoltre mi ha consigliato una terapia cognitivo comportamentale. L'ho fatta per un anno, 1 volta a settimana. Non ho trovato grande giovamento, almeno, non quanto il farmaco mi abbia 'sistemato' i gravi sintomi che accusavo.
Grazie
[#9]
Ex utente
Buongiorno Dott.sa Pileci,
ho fatto anni fa una psicoterapia 'normale' (non so precisamente il nome, credo freudiana), ultimamente in anni più recenti, una cognitivo comportamentale dove siamo andati a cercare i comportamenti da me attuati ed i possibili errori da rievitare in futuro.
So di non riuscire a spiegarmi bene.
Devo essere sincero: l'unica terapia che mi fa 'funzionare' bene è quella farmacologica (una pastiglia di serupin), a parte (e non è poco) il calo del desiderio sessuale (e forse, è anche questo, che mi crea difficoltà nel rapporto con l'altro sesso).
Grazie ancora
ho fatto anni fa una psicoterapia 'normale' (non so precisamente il nome, credo freudiana), ultimamente in anni più recenti, una cognitivo comportamentale dove siamo andati a cercare i comportamenti da me attuati ed i possibili errori da rievitare in futuro.
So di non riuscire a spiegarmi bene.
Devo essere sincero: l'unica terapia che mi fa 'funzionare' bene è quella farmacologica (una pastiglia di serupin), a parte (e non è poco) il calo del desiderio sessuale (e forse, è anche questo, che mi crea difficoltà nel rapporto con l'altro sesso).
Grazie ancora
[#11]
Per quanto riguarda la prima psicoterapia, se non si è svolta utilizzando il lettino e l'interpretazione di vissuti, comportamenti e sogni in ottica psicoanalitica non si trattava di una terapia "freudiana", ma probabilmente di qualche altro orientamento che non è stato esplicitato.
Per quanto riguarda invece l'utilizzo del farmaco:
"l'unica terapia che mi fa 'funzionare' bene è quella farmacologica"
bisogna forse puntualizzare che non può aspettarsi lo stesso tipo di risultato in quanto a rapidità e meccanismo d'azione dalla chimica e dalla psicoterapia, che infatti in determinati casi devono coesistere per consentire di seguire al meglio un paziente.
La differenza è che mentre un intervento solo "chimico" non garantisce che alla sospensione del farmaco i sintomi non ritornino, di solito un intervento psicoterapeutico agisce sulle cause del problema e consente quindi di risolverlo stabilmente.
Per quanto riguarda invece l'utilizzo del farmaco:
"l'unica terapia che mi fa 'funzionare' bene è quella farmacologica"
bisogna forse puntualizzare che non può aspettarsi lo stesso tipo di risultato in quanto a rapidità e meccanismo d'azione dalla chimica e dalla psicoterapia, che infatti in determinati casi devono coesistere per consentire di seguire al meglio un paziente.
La differenza è che mentre un intervento solo "chimico" non garantisce che alla sospensione del farmaco i sintomi non ritornino, di solito un intervento psicoterapeutico agisce sulle cause del problema e consente quindi di risolverlo stabilmente.
[#13]
Una "delusione d'amore" del tipo che descrive lei non è altro che una perdita, che in quanto tale genera un lutto, ma soprattutto è un rifiuto, che lei subisce perchè è stato "abbandonato" dalle donne che ha avuto.
Subire un rifiuto e un distacco non fa piacere a nessuno, ma la reazione ad esso è ovviamente individuale.
Di per sè è "normale" un calo d'umore, ma andrebbe poi quantificato quanto il suo umore ne risente (e la sua vita cambia quanto ha queste "delusioni") prima di parlare di "depressione" - o eventualmente per essere un po' più precisi nella diagnosi.
Alcune persone reagiscono diversamente, magari in maniera aggressiva, ma comunque tutti soffrono quando il partner decide unilateralmente di chiudere la relazione.
Subire un rifiuto e un distacco non fa piacere a nessuno, ma la reazione ad esso è ovviamente individuale.
Di per sè è "normale" un calo d'umore, ma andrebbe poi quantificato quanto il suo umore ne risente (e la sua vita cambia quanto ha queste "delusioni") prima di parlare di "depressione" - o eventualmente per essere un po' più precisi nella diagnosi.
Alcune persone reagiscono diversamente, magari in maniera aggressiva, ma comunque tutti soffrono quando il partner decide unilateralmente di chiudere la relazione.
[#15]
Gentile utente,
spesso quando si rifiuta o si interrompe un percorso psicoterapico,preferendo ad esso il solo ausilio dei farmaci,è perchè sono presenti delle resistenze da parte del paziente, in quanto risulta più semplice affidarsi ad un rimedio a breve termine che però è assolutamente sintomatico,ossia agisce superficialmente,baipassando le dinamiche sottostanti il problema, le quali vanno a mantenere lo stesso negli anni.
Le caratteristiche di personalità e gli schemi cognitivi che lei riattiva ogni volta che si trova nella medesima situazione con una possibile partner, senza dubbio influenzano il suo modo di vivere tali relazioni e la ciclicità con cui ciò si verifica conferma tale ipotesi. Il modo con cui percepiamo noi stessi dipende fondamentalmente dai pensieri che noi mettiamo in atto nel parlare a noi stessi; tali pensieri vanno ad elicitare degli schemi,delle strutture, formatesi nel tempo, con cui valutiamo ed affrontiamo la realtà giorno per giorno.
Più in profondità andrebbe poi compresa l'origine della sua depressione che suppongo non abbia una relazione diretta con le situazioni da lei riportate.
Le consiglio vivamente di non basarsi solo sulla terapia farmacologica ma di intraprendere con costanza una psicoterapia, l'unica strada per poter risolvere a lungo termine il suo disagio.
La saluto con cordialità,
Dott.ssa Serena Rizzo,
www.psicologiabenevento.it
www.psicoterapiacognitivacampania.it
spesso quando si rifiuta o si interrompe un percorso psicoterapico,preferendo ad esso il solo ausilio dei farmaci,è perchè sono presenti delle resistenze da parte del paziente, in quanto risulta più semplice affidarsi ad un rimedio a breve termine che però è assolutamente sintomatico,ossia agisce superficialmente,baipassando le dinamiche sottostanti il problema, le quali vanno a mantenere lo stesso negli anni.
Le caratteristiche di personalità e gli schemi cognitivi che lei riattiva ogni volta che si trova nella medesima situazione con una possibile partner, senza dubbio influenzano il suo modo di vivere tali relazioni e la ciclicità con cui ciò si verifica conferma tale ipotesi. Il modo con cui percepiamo noi stessi dipende fondamentalmente dai pensieri che noi mettiamo in atto nel parlare a noi stessi; tali pensieri vanno ad elicitare degli schemi,delle strutture, formatesi nel tempo, con cui valutiamo ed affrontiamo la realtà giorno per giorno.
Più in profondità andrebbe poi compresa l'origine della sua depressione che suppongo non abbia una relazione diretta con le situazioni da lei riportate.
Le consiglio vivamente di non basarsi solo sulla terapia farmacologica ma di intraprendere con costanza una psicoterapia, l'unica strada per poter risolvere a lungo termine il suo disagio.
La saluto con cordialità,
Dott.ssa Serena Rizzo,
www.psicologiabenevento.it
www.psicoterapiacognitivacampania.it
Dr.ssa serena rizzo
Questo consulto ha ricevuto 15 risposte e 18.3k visite dal 16/09/2012.
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